Siria. L'orrore senza
fine
Nessuna volontà di porre
termine alle sofferenze della popolazione siriana. Scrive oggi da
Aleppo Pierre Le Corf: ‘’Provo a digitare un numero al telefono
ma le mie mani tremano. Una prima esplosione mi fa scoppiare il
cuore, mi allontano a prendere l'auto. Torniamo ‘’tranquillamente’’:
due granate cadono davanti a me a dieci metri di distanza ... e siamo
arrivati in centro. Aspettiamo all'angolo di una strada per capire se
ce ne saranno altre o potremo andare avanti. Faccio una fotografia.
Due ragazzini continuano a gironzolare nonostante gli faccia segno di
allontanarsi. Mi rifugio in un bar. La gente continua a correre…
Ieri, il mio gruppo di
ragazzini ed io ci siamo trovati in un quartiere più periferico
proprio mentre un cecchino sparava dall'altra parte della strada. Le
pallottole rimbalzavano da terra, la gente correva, e la strada
troppo grande per nasconderla con dei drappi ... merda. Solo
merda. Vero, la città rivive in molti quartieri e io provo a
mostrare la gioia, i bambini, il coraggio ... ma anche ciò che
descrivo ora [gli attacchi dei terroristi] è ancora qui. Forse non
sembra tanto sconvolgente, ma sono armi antiuomo ... e le schegge
feriscono chiunque anche a decine di metri di distanza.''
Poi, sempre notizie di
ieri e di oggi, la cittadina di Mhardeh ancora bombardata dai
terroristi; decine di uccisi dalla coalizione occidentale a Deir
el-Zor e il fosforo bianco che tortura con inaudite sofferenze e
brucia i corpi gettato contro civili inermi; nuovi focolai di terrore
a Daraa nel sud; e così via con le atrocità che non risparmiano
nessun gruppo etnico o confessionale. Su tutto ciò, la mannaia delle
sanzioni economiche. Perché è l’intera Siria, come Nazione, come
Popolo, come Civiltà, come Memoria che deve essere annientata,
secondo le menti perverse che hanno voluto questa guerra.
Le sanzioni non sono una tribolazione di questi ultimi otto anni. La
popolazione siriana le patisce da molto tempo prima e, molto tempo
prima, bambini e adulti sono stati vittime innocenti dei suoi effetti
tremendi, spesso mortali, a causa della mancanza di farmaci o del
latte sostitutivo per neonati, ad esempio. Steve, l’autore
dell’articolo, era un ragazzino ancora: un ragazzino che, come
milioni di altri, è cresciuto troppo in fretta e angosciosamente.
Invece io, che vivevo in Siria, capivo e ricordo. Ho visto tanti,
troppi, patirne le conseguenze. Perciò, al solo sentirle menzionare
provo sempre un dolore profondo. E rabbia, perché le sanzioni sono
uno strumento irragionevole, spregevole, disumano. Cito quelle dal
2006 al 2012 ( Con il Paese che attraversava una difficile crisi per
una lunga siccità, con conseguente abbandono delle zone rurali e
aumento del proletariato urbano. Per non parlare dell’aggiuntivo
costo economico e sociale dovuto alle centinaia di migliaia di
rifugiati iracheni accolti dalla Siria dopo la seconda guerra del
Golfo, e di quelli libanesi in seguito alla seconda guerra
israelo-libanese del 2006) in risposta alla "minaccia inusuale e
straordinaria del governo siriano agli interessi economici, di
sicurezza nazionale e di politica estera degli Stati Uniti’’
(sic!) e probabilmente propedeutiche all’inizio del caos. Ancora di
più, molto di più, oggi che questo infelice Paese è stanco, anzi stremato e dilaniato da un
conflitto brutale che dura da otto anni. L’inverno rigido che sta
per finire, i Siriani l’hanno trascorso senza gasolio per
riscaldarsi e senza gas per cucinare. Immaginate gli abitanti delle
città e i milioni di sfollati interni, in particolare nelle aree controllate dalle forze
governative dove l'impatto di queste sanzioni illegittime ha portato
ad un aumento spaventoso dei prezzi dei prodotti alimentari: una gran
parte è disoccupata o svolge lavoretti precari con magrissimi
guadagni, mentre il costo della vita diventa proibitivo anche per chi
prima era benestante, perché l’economia di un intero Paese è
castigata. In realtà, una condanna iniqua contro vecchi, bambini,
malati, mutilati, uomini e donne incolpevoli, con la giustificazione
paradossale di una ‘’guerra umanitaria’’.
Maria Antonietta Carta
Maria Antonietta Carta
Le sanzioni
dell'UE che colpiscono i Siriani e impediscono la ripresa.
di Steven Sahiounie
‘’Il Consiglio
dell'Unione europea ha recentemente inserito sette ministri del
governo siriano nell'elenco delle persone e delle entità soggette a
sanzioni. Ciò porta a 277 il numero di individui presi di mira da un
divieto di viaggio e del blocco dei beni e altre 72 entità soggette
al blocco dei beni.
Le attuali sanzioni
dell'UE contro la Siria comprendono: embargo sul petrolio,
restrizioni commerciali e limitazioni negli investimenti,
congelamento dei fondi della Banca Centrale siriana nella UE,
restrizioni all'importazione di hardware militare, apparecchiature e
tecnologie di internet e telecomunicazioni.
L'attacco USA-NATO-UE è
iniziato nel marzo 2011 e le prime sanzioni dell'UE risalgono al 1 °
dicembre 2011. La politica dell'UE nei confronti della Siria era
l'immagine speculare della politica americana, che mirava al "cambio
di regime" per mezzo di terroristi spacciati per ribelli.
Le origini del piano
ordito dagli USA per distruggere la Siria e insediare un governo
fantoccio risalgono a decenni fa. Uno dei tanti motivi per cui il
piano fu messo in atto nel 2011 fu il rifiuto del presidente Assad di
firmare, nel 2009, un accordo con il Qatar, per il passaggio nel
territorio siriano di un oleodotto che avrebbe fornito gas naturale
all'Europa, escludendo quindi la Russia dai mercati europei, di cui è
il fornitore principale, per paralizzare la sua economia. Questo era
il piano USA-NATO-UE.
Le richieste dell'UE alla
Siria si trovano nella risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza
delle Nazioni Unite e nel Comunicato di Ginevra del 2012. Federica
Mogherini, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di
sicurezza per l'UE, ritiene che non ci possa essere una soluzione
militare al conflitto, che la fine della guerra può avvenire solo
attraverso una transizione politica e che non può esserci pace
duratura sotto l'attuale "regime", che è il termine
occidentale usato per 'governo' della Siria.
Indipendentemente dal
fatto che l'opposizione non sia sostenuta dalla maggioranza dei
cittadini siriani all'interno del Paese, l'UE è impegnata a
sostenere la Commissione per i negoziati (HNC) come unica
rappresentanza dell’opposizione. L’ex segretario generale della
coalizione nazionale siriana (SNC), Nasr al-Hariri, è il capo della
HNC, notoriamente legato alla Fratellanza musulmana, considerata
un'organizzazione terroristica fuorilegge in Egitto, Russia e Siria.
La SNC, nata a Istanbul all'inizio del conflitto, era composta
prevalentemente da seguaci della Fratellanza musulmana.
L'effetto delle sanzioni
UE sulla vita quotidiana della popolazione è devastante. I Siriani
sono sopravvissuti a otto anni di guerra solo per continuare a
soffrire grazie agli Europei.
L'embargo petrolifero,
infatti, causa una grave penuria di elettricità, gas per usi
domestici, benzina, farmaci, che erano gratuiti presso gli ospedali
pubblici, e la riduzione dell'insegnamento universitario gratuito.
Prima della guerra, l'assistenza sanitaria era gratuita per tutti i
cittadini e l'istruzione fino al dottorato.
Le sanzioni commerciali e
di investimento hanno portato alla perdita di posti di lavoro e
quindi di reddito, alla chiusura di negozi e imprese, quindi
all'emigrazione per motivi economici.
L'embargo sulle banche
siriane ha comportato l’impossibilità di acquistare attrezzature
mediche necessarie e salvavita, compresi i ricambi per riparare le
macchine esistenti, e di riparare o sostituire apparecchiature
sofisticate come i generatori per la produzione di elettricità.
"L'impatto delle
sanzioni economiche imposte alla Siria ha pesantemente compromesso
l'acquisto di alcuni farmaci specifici, tra cui quelli contro il
cancro", ha affermato Elizabeth Hoff (rappresentante
dell'Organizzazione mondiale della sanità in Siria). ‘’Le
sanzioni hanno impedito a molte compagnie farmaceutiche
internazionali di trattare con le autorità siriane e ostacolano le
banche straniere nella gestione dei pagamenti per i farmaci
importati’’.
Se le sanzioni europee
non fossero sufficienti, il loro partner USA ne ha ancora di più. e
colpiscono una lunga lista di Paesi, tra cui Iran, Russia, Corea del
Nord, Venezuela.
La
Siria sta attraversando l'ultimo periodo del conflitto, e ha
riconquistato la maggior parte del suo territorio. La pace e la
stabilità torneranno e con lei molti rifugiati. La prossima fase
sarà certamente la ricostruzione, ma la politica dell'UE e degli
Stati Uniti mira a impedire ogni ricostruzione. Con le sanzioni
dell’Unione europea e degli Stati Uniti in vigore, nessun materiale
potrà essere importato, nessuna impresa e nessun fornitore straniero
potranno partecipare, e nessun trasferimento di fondi per la
ricostruzione o nuovi progetti residenziali potrà aver luogo. Ciò
che l'attacco USA-NATO-UE non è riuscito a fare nei campi di
battaglia, si cerca di ottenerlo con le sanzioni.