Lettera di Padre Daniel
Mar Yakub,24 Ottobre , 2014
Una
maratona
con
una
solennità.
Per
rendere sopportabile
la
miseria di
questa
ingiusta guerra
contro
il
popolo siriano,
vari
eventi
sono
costantemente
organizzati.
Così,
sabato, abbiamo sperimentato
“la
prima
maratona
Qalamoun”
a
Deir
Atieh,
ad una
ventina di km
di
Qara
in
direzione
di
Damasco.
Questo
è
stato un giorno molto
speciale
nella
vita
della comunità
di Mar
Yakub.
L’animatore
dei nostri volontari, che insieme
con
la sua famiglia
appartiene
alla
nostra comunità,
ora è presidente della Mezzaluna
Rossa
e
doveva essere
"ufficialmente"
presente.
Ci
è
stato chiesto
con
grande insistenza
che
tutta la comunità
potesse
esserci, e abbiamo accettato volentieri.
La
sicurezza
è
stata assicurata in modo
più
che sufficiente.
Abbiamo
iniziato
la giornata del
sabato
come
al solito con
un'ora
di
silenzio,
l’adorazione e quindi l'Eucaristia
e dopo siamo partiti.
Per
strada tutto
sembrava
abbastanza normale,
edifici
sparsi
dipinti
o
decorati
con
la
bandiera
siriana
e
il
ritratto
dell'attuale
presidente
o
suo padre.
Abbiamo
anche visto
dalla
strada
principale
in
lontananza il
grande
ospedale di
Deir
Atieh.
Tuttavia,
ci
è stato detto
che
i ribelli hanno commesso all'interno
molte
distruzioni
e anche omicidi di
medici
e
personale
infermieristico.
Fortunatamente
questi eventi sono passati .
Tutta
la città di Deir
Atieh
era
in
festa.
Ovunque
ragazzi
e ragazze in
maglia
bianca
sventolando
la bandiera
della
Siria
come
benvenuto
a tutte
le persone
che
arrivavano con
auto
e pullman.
Eravamo
diretti
verso
la
tribuna, dove eravamo seduti dietro
il
governatore
e
-
lasciatemelo
dire
- "gli
organismi importanti";
seduti in
prima fila.
Prima
eravamo stati loro presentati.
Tutte
le
sedie erano ornate in modo artistico con un telo
bianco sotto
forma di
un
fiocco.
Abbiamo
ricevuto
un
caffè
e
cioccolatini.
Nel
frattempo,
c’era un via-vai di
conoscenze
che
sono venute a salutarci.
Eravamo
seduti
di
fronte al
“finish”,
un luogo ornato
da
tantissimi palloncini di color rosso, bianco e verde.
Un
gruppo di ragazze
in
abiti
lunghi e colorati
faceva
tutti
i tipi
di
danze folkloristiche con la musica appropriata.
Hanno
ballato la famosa danza antica
Siriana
"dabke"
che
Gesù stesso potrebbe aver
ballato.
Era veramente un’atmosfera
di
una
grande
festa
di famiglia. Il
nostro
frate
David,
che
una volta partecipava a
gare
di nuoto
olimpiche
in
Colorado
si
era pure iscritto alla
maratona,
e
anche un ragazzo
e
una ragazza
dei
nostri
rifugiati.
Tutti i partecipanti hanno
ricevuto un
maglione
bianco
con
un
numero.
L'altoparlante
ha
annunciato
un
minuto di silenzio
per
tutti i defunti
di
questa guerra.
E' un'abitudine
fissa di ricordare ed onorare “i martiri” ad
ogni
cerimonia.
Poi
seguì
l'inno
nazionale
per ringraziare
il presidente
e
l'esercito,
seguito da un
applauso
spontaneo. E
infine è cominciata la gara. C’erano 250
partecipanti alla gara atletica, provenienti
dai villaggi
circostanti,
ordinatamente
divisi in
adulti, bambini
e giovani,
ragazze e ragazzi. No,
non erano quarantadue
chilometri.
E' stato solo
un
paio di chilometri, o piuttosto
un lungo sprint.
Comunque, all'arrivo,
i
partecipanti si sono lungamente distesi sull'asfalto,
godendo
del sole e
senza
fiato.
Davide
era
risultato
9°.
C'è
sempre
un
birichino che
chiede
perché
non
è
stato il primo,
ma
David
non
ha problemi di lodare i
primi otto vincitori. Per
aiutare un
ragazzo che
era inciampato lui aveva rallentato,
ma
no,
non
era quello il
motivo.
David trovava alcuni giovani
molto
forti.
Tuttavia,
David è stato immediatamente richiesto
al
microfono
e
ha
dato
il
suo commento
grato
che
risuonava
in
tutto
il
posto.
Poi
i primi hanno ricevuto complimenti
e
una
medaglia
dalle
mani
del
governatore.
E
la sera
tutti erano sul telegiornale e anche noi.
E' seguita una grande festa popolare, solamente con facce felici
e
incontri
cordiali
di
tutti
con
tutti!
E
ci
congratulavamo con
tutti
quelli che
indossavano
un
maglione bianco.
E
d'un tratto si sparge la voce:
Madre
Agnes-Mariam
è
qui!
Non
posso crederci.
Infatti,
c’erano la nostra Madre Agnes-Mariam con
suor
Carmel e
una religiosa
dall' Italia,
una
sorella
di
una delle
nostre
suore, che è riuscita di arrivare fino a noi per restare un po’
di
tempo con noi. Ci
siamo abbracciati,
abbiamo pianto,
riso
e
parlato di mille cose. Da due
anni
e quattro mesi,
non
ci siamo visti l'un
l'altro.
Immaginate
un'abbazia dove l'abate
o
la
badessa
ed
economa sono
assenti per anni!
E
per loro e
per noi
non
è ancora abbastanza
sicuro per poter tornare
definitivamente. Ma ora
abbiamo approfittato della extra-sicurezza per raggiungere il nostro
monastero dopo la fine della gara. Senza
appuntamento, tanta gente si è presentata al nostro monastero.
Appena ritornati a Mar Yakub è arrivato il vescovo. Poco
dopo
è
venuto
il
parroco di
Qara.
Poi
è
arrivato
il
sindaco.
Arrivavano
persone che
avevano
sentito parlare della presenza della Madre in un
modo o nell'altro,
mentre
il telefono
squillava
non-stop.
Prima abbiamo fatto un
giro del terreno e anche nel piccolo atrio.
Dall'esterno,
i
diversi
grandi
buchi
negli
edifici
e
i danni
sono evidenti.
Suor
Carmel ha
affermato
fin
dall'inizio
della
guerra:
” tutti
gli edifici
possono
crollare
per
quel
che mi riguarda,
se solo
uno di noi non
è
toccato”.
Complessivamente,
madre
Agnes-Mariam
e
suor
Carmel sono state abbastanza soddisfatte che
i danni non fossero peggiori.
Con
il suo solito senso pratico,
la madre
ha dato immediatamente le istruzioni necessarie.
Dopo tutto, lei non
è solo
l'architetto,
ma è anche
il
costruttore
di
tutto
il complesso di Mar Yakub.
Nella chiesa abbiamo organizzato una preghiera improvvisata di ringraziamento insieme con il vescovo e con il parroco di Qara. Il vescovo ha chiesto se volevo presiedere la messa e ho chiesto al vescovo se voleva dare la benedizione finale e così abbiamo fatto. Ormai era già pomeriggio. La comunità, i nostri rifugiati, il nucleo di volontari, tutti ci siamo riuniti nel refettorio. Alcuni avevano una gran quantità di cibi semplici presi nel villaggio: falafel farciti con piatti di verdure. Tutti abbiamo mangiato mentre da tutte le parti diverse storie venivano raccontate e ci siamo rivolti tanti saluti a vicenda. Sì, sono rimaste ancora dodici porzioni Bibliche, che sono state raccolte con cura.
Nella chiesa abbiamo organizzato una preghiera improvvisata di ringraziamento insieme con il vescovo e con il parroco di Qara. Il vescovo ha chiesto se volevo presiedere la messa e ho chiesto al vescovo se voleva dare la benedizione finale e così abbiamo fatto. Ormai era già pomeriggio. La comunità, i nostri rifugiati, il nucleo di volontari, tutti ci siamo riuniti nel refettorio. Alcuni avevano una gran quantità di cibi semplici presi nel villaggio: falafel farciti con piatti di verdure. Tutti abbiamo mangiato mentre da tutte le parti diverse storie venivano raccontate e ci siamo rivolti tanti saluti a vicenda. Sì, sono rimaste ancora dodici porzioni Bibliche, che sono state raccolte con cura.
Nel
pomeriggio, sono stati organizzati ancora alcuni
incontri
con gente di fuori. Per
la prima volta
ho
visto
come una società è messa
in
moto.
C'erano due
imprenditori e
una
signora e ci parlava di una
fabbrica
di tappeti.
Prima della guerra, era attiva una tale iniziativa, ma a causa della guerra tutto è stato abbandonato. Avevano l’'intenzione
di ri-creare
ed espandere questa impresa. Madre
Agnès-Mariam
ha posto qualche domanda
e
poi ha dato
un po’ di consigli.
I
compiti
sono
stati assegnati.
Fino
ad oggi,
molta
attenzione
è stata dedicata
all’assistenza,
fornendo cibo,
vestiti
e
denaro,
se necessario. Ora
vogliamo
aiutare
piuttosto le persone
attraverso
la creazione di
opportunità
per
il proprio
lavoro.
Cosi si promuovono
la creatività
e
la dignità
e
cosi che la gente possa
provvedere
al proprio
mantenimento.
Abbiamo
quindi contribuito con un po’ di denaro per
avviare
gli
investimenti necessari
(grazie
ai
benefattori
che
continuano a
sostenerci).
E una volta che l’impresa funzionerà bene, offrirà qualità,
tappeti
fatti a mano,
equivalenti
a quelli dell’Iran.
La
sera
ci
siamo di nuovo riuniti
con
i rifugiati
e
altri
nel refettorio.
Alcune
suore
si sono esibite nei loro
costumi
nazionali con canzoni
e
danze.
Spontaneamente
la serata si è prolungata in
una
lunga notte
di
canto,
recitazione
e
teatro.
Alla fine, tutti
erano
stanchi
morti,
ma nessuno
voleva
finire.
Anche le
canzoni
carismatiche
arabe
sono
infinite.
Alla
fine
la
madre
Agnes-Mariam
ha preso la
Bibbia
e
ha letto
Isaia
6:
la
visione
vocazionale
del
profeta
con
il
giudizio di Dio
sul
popolo,
la
punizione
e
la
previsione che
solo
un
ceppo,
un
resto santo rimarrà.
Domenica
mattina
abbiamo
celebrato tutti insieme l'Eucaristia
con
un cuore
molto
grato. Anche quella
famosa domenica 17 novembre 2013,
quando
eravamo
veramente
in
pericolo di vita,
abbiamo celebrato l'eucaristia, scambiandoci
un segno
di
pace
come
se fosse
l'ultima
volta
che ci
saremmo
incontrati
ancora
sulla
terra.
Ora
abbiamo
avuto piuttosto una sensazione
piena
di gratitudine e fiducia,
anche
se
lo
stato
del mondo
è
tutt'altro che
roseo.
Madre Agnes-Mariam ha preso ancora un lungo tempo ad ascoltare ognuno e infine con una preghiera comune ci siamo salutati. Speriamo che ci rivediamo presto.
Madre Agnes-Mariam ha preso ancora un lungo tempo ad ascoltare ognuno e infine con una preghiera comune ci siamo salutati. Speriamo che ci rivediamo presto.
Piccola
cronaca
di
una
grande guerra
Ecco come noi giudichiamo la guerra contro la Siria, dalle nostre proprie esperienze e dalle opinioni di persone che dovrebbero conoscere la realtà. E' possibile che ci sbagliamo qua e là. Questi errori saranno in ogni caso molto meno che l'inganno e la propaganda di guerra che vi sono stati presentati tramite reportages molto costosi durante questi tre anni di guerra, e tutto questo pagato con i vostri soldi dalle tasse.
Ecco come noi giudichiamo la guerra contro la Siria, dalle nostre proprie esperienze e dalle opinioni di persone che dovrebbero conoscere la realtà. E' possibile che ci sbagliamo qua e là. Questi errori saranno in ogni caso molto meno che l'inganno e la propaganda di guerra che vi sono stati presentati tramite reportages molto costosi durante questi tre anni di guerra, e tutto questo pagato con i vostri soldi dalle tasse.
Il
percorso della guerra
Hillary Clinton dichiarò all'inizio del 2011: Abbiamo bisogno di un Nuovo Medio Oriente! Gli Stati Uniti rovesceranno il governo Siriano sotto la guida del suo segretario di stato, David Petraeus, il direttore della CIA, l'Inghilterra, la Francia, con l'aiuto di Israele, della Turchia, i paesi del Golfo e, ovviamente, la NATO.
Questa decisione è stata effettivamente presa nel 2001, dopo gli attentati alle torri del WTC (guerra rispettivamente contro l'Afghanistan, l'Iraq, la Libia, il Libano, la Siria, il Sudan, la Somalia e l'Iran). La leadership militare approva un piano "Medio Oriente allargato" e il segretariato di Stato sviluppa un piano di "primavera araba". I media 'Atlantici' sono incaricati di notizie su una "rivolta popolare" contro un terribile dittatore che tortura i bambini e chi si bagna nel sangue del suo popolo. Questa versione è incessantemente alimentata dai media degli Stati del Golfo, in particolare da Al Jazeera. "Special forces" organizzano rivolte in quattro città di confine (Dara, Homs, Idlib, al-Kamal) e la nostra stampa parla di una repressione sanguinosa da un regime brutale. Le rivolte crescono con il massacro della popolazione e la distruzione del paese. Ci sono Siriani malcontenti che si uniscono ai ribelli, anche soldati malcontenti aderiscono ai ribelli, alcuni Siriani lasciano il paese e si mettono in sicurezza. Questa è l'unica volta in tutta la guerra, in cui la "comunità internazionale" lotta in modo unitario per fare cadere il governo Siriano.
Il risultato sarà un groviglio di cooperazione e di opposizione, dove ognuno persegue i propri interessi.
Hillary Clinton dichiarò all'inizio del 2011: Abbiamo bisogno di un Nuovo Medio Oriente! Gli Stati Uniti rovesceranno il governo Siriano sotto la guida del suo segretario di stato, David Petraeus, il direttore della CIA, l'Inghilterra, la Francia, con l'aiuto di Israele, della Turchia, i paesi del Golfo e, ovviamente, la NATO.
Questa decisione è stata effettivamente presa nel 2001, dopo gli attentati alle torri del WTC (guerra rispettivamente contro l'Afghanistan, l'Iraq, la Libia, il Libano, la Siria, il Sudan, la Somalia e l'Iran). La leadership militare approva un piano "Medio Oriente allargato" e il segretariato di Stato sviluppa un piano di "primavera araba". I media 'Atlantici' sono incaricati di notizie su una "rivolta popolare" contro un terribile dittatore che tortura i bambini e chi si bagna nel sangue del suo popolo. Questa versione è incessantemente alimentata dai media degli Stati del Golfo, in particolare da Al Jazeera. "Special forces" organizzano rivolte in quattro città di confine (Dara, Homs, Idlib, al-Kamal) e la nostra stampa parla di una repressione sanguinosa da un regime brutale. Le rivolte crescono con il massacro della popolazione e la distruzione del paese. Ci sono Siriani malcontenti che si uniscono ai ribelli, anche soldati malcontenti aderiscono ai ribelli, alcuni Siriani lasciano il paese e si mettono in sicurezza. Questa è l'unica volta in tutta la guerra, in cui la "comunità internazionale" lotta in modo unitario per fare cadere il governo Siriano.
Il risultato sarà un groviglio di cooperazione e di opposizione, dove ognuno persegue i propri interessi.
Nel 2012 il popolo Siriano capiva dagli omicidi brutali dei ribelli che si trattava di un complotto per stabilire in Siria un emirato islamico. Il popolo Siriano non vuole rovesciare il governo e comincia a protestare contro le menzogne dell'occidente. Un gruppo di ufficiali francesi che stava lavorando sulla formazione dell’IS nella regione di Homs, è arrestato. La Francia deve negoziare per la loro liberazione. I gruppi ribelli sono sempre più numerosi e crudeli. I media intensificano la loro propaganda contro questo "crudele tiranno Siriano" e sostengono pienamente "la rivoluzione democratica" e nascondendo accuratamente le atrocità reali del paese. Essi accusano i cristiani di collaborare con il dittatore.