Dopo
l'ultimo pediatra di Aleppo, dopo l'ultimo ospedale di Aleppo, dopo
un numero incalcolabile di White Helmets, adesso è morto l'ultimo
clown di Aleppo (ma esiste un registro dei clown ad Aleppo?):
'Anas al Basha era il suo nome e intratteneva i bambini di Aleppo tra
un bombardamento e l'altro cercando di far loro dimenticare il
terrore e la fame'.
Voglio
fortemente credere che questa persona sia davvero esistita, benchè
fino a ieri di questo ragazzo nessuno sapesse nulla nonostante la sua
opera davvero meritoria... Con i tempi che corrono l'informazione ha
SEMPRE un fine, che molto spesso ai più sfugge, e il confine tra
informazione e disinformazione/propaganda è labilissimo. Non basta
che una notizia sia sui maggiori media italiani e internazionali
perché sia automaticamente vera: di bufale ne abbiamo viste
scorrazzare dovunque durante questa guerra Siriana (e in molte altre
occasioni)... Così come mi pare quella bimba che twitta...
Diciamo
che comunque, ci voglio credere... Ma perché, al di là del dolore
umanamente doveroso, che comunque ho per tutte le persone uccise in
questo conflitto (compresi i giovani soldati che combattono per il
proprio Paese) non riesco ad unirmi al coro di condanna e di
criminalizzazione a cui anche stavolta l'aviazione siriana e russa
insieme all'esercito di Assad sono sottoposti? Non posso! Non posso,
semplicemente perché voglio fortemente che questa guerra finisca!
Leggo
su Fides la coraggiosa dichiarazione del Vescovo Latino di Aleppo :
“Altre 70mila sono rimaste nelle zone appena riconquistate dalle
forze armate del governo, che hanno distribuito viveri e favorito il
potenziamento dei soccorsi sanitari. Tra tutti questi si
registra il sollievo per la fine di una pressione che durava da anni
. Nelle zone ancora in mano ai ribelli, quelli di al Nusra non
vogliono fare uscire la popolazione civile. In alcuni casi lo hanno
impedito usando le armi. “
Quello
che i media fingono di non vedere è che questa guerra è tutto
fuorché una guerra civile nata per portare in Siria una maggiore
libertà e tanta democrazia in più . Chiediamolo ai civili che a
migliaia, in questi ultimi giorni, finalmente possono abbracciare e
festeggiare i loro liberatori e raccontare come fossero trattenuti
contro la loro volontà da formazioni terroriste che in questi anni
li han costretti al ruolo di scudi umani! Guardiamoli questi filmati!
Diciamolo, che Al Nusra e altre sigle, oltre che non tollerare un
verbo diverso dalla propria fanatica dottrina, hanno sempre avuto
questa arma in più: le persone inermi. Hanno sempre sistemato i loro
comandi, raggruppamenti, depositi di armi, in prossimità di luoghi
fortemente abitati e spesso vicino a scuole o strutture sanitarie di
fortuna (non segnalate), per poi farle passare, quando fossero
colpite, per 'l'ultimo ospedale di Aleppo'.
Queste
formazioni dalle loro postazioni da anni hanno martellato, e
continuano a farlo, la parte ovest della città con centinaia di
"cannoni dell'inferno" (mortai che lanciano bombole
micidiali piene di esplosivo), mirando alle aree più popolate.
Tutto
questo va fermato. In questi giorni, con grande sacrificio di uomini,
molti i soldati di leva, è iniziata la battaglia per la riconquista
della parte orientale della città di Aleppo ancora occupata dai
terroristi. Molti progressi sono stati fatti e circa la metà della
sacca è stata liberata nel nord e migliaia di persone sono state
fatte uscire sotto la protezione dell'esercito, curate e rifocillate
nella parte ovest della città sotto il controllo dei governativi, si
sfogano raccontando tutto quello che hanno dovuto subire in questi 4
anni di cattività Islamista.
Purtroppo
non è ancora finita ed altre persone aspettano questa liberazione
(eccezion fatta per i famigliari e gli amici dei terroristi) nella
porzione sud orientale della città. Questa battaglia costerà ancora
molto sangue ma va fatta, come non può essere interrotta
un'operazione a cuore aperto. Tutto
questo non è gradito a quanti in questi anni hanno creato,
foraggiato, armato questi fanatici, in vista di un cambiamento di
regime con un altro più manipolabile e di una parcellizzazione della
Siria, sicché ognuno degli sponsor dei "ribelli" ne
potesse prendere una fetta.
(E,
diciamolo esplicitamente: l'affermarsi delle formazioni jihadiste è a costo
della sparizione della cristianità della regione: questo dovrebbe
essere chiaro anche ai nostri media cattolici … ).
E
allora che si fa? Si fa ricorso alle emozioni, alla pietà della
gente. Si tenta di impressionarla con tutti i mezzi per costringere i
vincenti all'ennesima tregua che ad altro non serve che a riarmare i
protetti degli occulti sponsor. Tutto è utilizzabile: basta
presentare un 'angelo' che soccombe per mano dei cattivi e l'effetto
è garantito. La grancassa mediatica parte, filmati e immagini
diventano virali in rete, su TV e giornaloni. Il risultato qual è?
La guerra si mette in pausa (ma si prolunga), si rifocillano e
riarmano i terroristi, ma solo loro, non i civili, che delle derrate
e delle medicine non vedono neanche quelle promesse da ONU...
Occorre
quindi sempre chiedersi: a chi giova? Chi trae beneficio da questa
notizia?
Se
vogliamo davvero un po' di bene a quelle migliaia di persone,
facciamo in modo che di questa guerra si inizi a vedere la fine e il
solo modo perché accada e possa iniziare un percorso negoziale è l'eliminazione o la resa della congerie jihadista.
Gb.
P.
“Nei quartieri di Aleppo ancora in mano ai ribelli e ai gruppi jihadisti sono stati nominati cinque rappresentanti che dovrebbero trattare con l'esercito siriano una sorta di accordo. Speriamo e preghiamo affinchè attraverso questa strada si possa arrivare a una soluzione che risparmi altre sofferenze e distruzioni per tutti”. Così il Vescovo Georges Abou Khazen OFM, Vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino, riferisce all'Agenzia Fides gli sviluppi più recenti delle operazioni militari in atto presso la martoriata metropoli siriana, dove l'esercito governativo sta progressivamente riconquistando i quartieri dell'enclave orientale che da anni erano controllati dalle formazioni paramilitari ribelli, comprese le milizie jihadiste come Jabhat al Nusra.
Riguardo alla situazione di Aleppo, il Vescovo francescano riferisce all'Agenzia Fides informazioni che si fa fatica a trovare nei report del mainstream mediatico internazionale. “Almeno 20mila persone sono fuggite dai quartieri controllati dai ribelli e sono state accolte dall'esercito siriano e dalle organizzazioni di assistenza. Altre 70mila sono rimaste nelle zone appena riconquistate dalle forze armate del governo, che hanno distribuito viveri e favorito il potenziamento dei soccorsi sanitari. Tra tutti questi si registra il sollievo per la fine di una pressione che durava da anni. Nelle zone ancora in mano ai ribelli, quelli di al Nusra non vogliono fare uscire la popolazione civile. In alcuni casi lo hanno impedito usando le armi. Sappiamo che in alcuni casi ci sono state manifestazioni popolari per chiedere alle milizie dell'opposizione di ritirarsi. Adesso speriamo tutti in una trattativa per arrivare a un accordo, e possibilmente anche a una riconciliazione, attraverso i negoziatori che ovviamente sono stati scelti con il consenso dei gruppi armati”.
http://www.fides.org/it/news/61297-ASIA_SIRIA_Il_Vescovo_Abou_Khazen_cinque_rappresentanti_di_Aleppo_est_scelti_per_trattare_un_accordo_con_l_esercito#.WEHshLLhCM8