Nuove proteste dei cristiani contro la piaga dei rapimenti
Sequestrati due Sacerdoti di Aleppo
Notizia giunta l' 11 febbraio : "On vient d'apprendre l'enlevement de 2 pretres a Alep : P. Michel Kayyal et P. Maher Mahfoud. Prions pour leur liberation"
da Aleppo:
"La connessione a Internet per qualche momento è tornata, ma negli ultimi 3 giorni
Aleppo è senza elettricità e ci aspettiamo che ciò persista a causa dei
combattimenti che infuriano tra l'esercito siriano "Libero", che
tenta di occupare la parte orientale della città e l'esercito arabo siriano che
difende la posizione in quanto è in questa zona che sono situate la centrale e le
fabbriche sotto il Ministero della Difesa.
Ieri, due sacerdoti che si dirigevano da Aleppo a Beirut sono
stati sequestrati da elementi di al-Forsat- Nosra. Sono i Sacerdoti Michel Kayyal,
cattolico di rito armeno, e Maher Mahfouz, di rito greco ortodosso. Un terzo
sacerdote salesiano, Padre Charbel è stato rilasciato.
Le famiglie dei due sacerdoti sono ancora senza notizie, i
rapitori non hanno preso contatto.
Sembra che siano le irriducibili fazioni dissidenti di
al-Forsat Nosra che sono all'origine del rapimento, l'intenzione sarebbe quella
di ammazzarli.
Stiamo lanciando un SOS a tutte le anime di buona volontà perché
spieghino intorno a loro che sostenere i ribelli è un errore. Nulla di buono
può uscire da questa cosiddetta sanguinosa ribellione in corso in Siria.
Più in generale, la situazione in città è molto tesa.
Scontri si verificano in tutto il quartiere cristiano siriano al-Jadideh nel
centro storico e in quello ad Est. L'esercito siriano ha inviato 20.000 uomini
per liberare la regione. Queste lotte non impediranno ai rifugiati dalle città
di Raqqa e Tabqa di venire a cercare "scampo" in Aleppo.
Pregate
per noi"
Cari amici
Ieri hanno rapito uno dei giovani che vengono a Messa tutti i giorni alla cattedrale. Vi chiediamo di ricordarlo nelle vostre preghiere.
Grazie.
Missionari in Aleppo-Siria
Hassakè - Agenzia Fides 4/2/2013
Nella provincia di Jazira, nell'alta Mesopotamia siriana, l'aumento esponenziale dei rapimenti – effetto collaterale del conflitto siriano – continua a flagellare le popolazioni civili anche nelle aree non interessate dagli scontri tra ribelli e esercito governativo. L'ultimo rapito in ordine di tempo è un farmacista cristiano sequestrato domenica, per il quale è stato richiesto un ricatto di un milione di lire siriane (quasi 11mila euro). “Per i banditi di tutte le specie – riferisce all'Agenzia Fides l'Arcivescovo Jacques Behnan Hindo, titolare della arcieparchia siro-cattolica di Hassaké-Nisibi – questo è un momento buono per fare i soldi”.
Venerdì scorso, decine di cristiani hanno improvvisato un blocco stradale bruciando copertoni a un incrocio della città di Hassaké per protestare contro il rapimento lampo del rettore dell'Università statale di Al-Furat, il cristiano Jack Mardini, sequestrato in pieno giorno da sicari armati e liberato dopo due ore. Nel suo caso, dietro il rapimento non c'era un tentativo di estorsione, ma questioni legate al funzionamento dell'Ateneo. Sintomo che ormai si ricorre alla prassi criminale dei sequestri per risolvere col sopruso i conflitti d'interesse personali e sociali.
Nelle ultime settimane, nella sola città di Hassaké ci sono stati una cinquantina di rapimenti, e quasi la metà sono avvenuti a danno di cristiani. “Molti di loro sono medici, avvocati e professionisti – nota mons. Hindo – ma ormai cominciano a rapire anche i poveri”. Nondimeno, l'Arcivescovo siro-cattolico smentisce che la pratica dei sequestri abbia i cristiani come target privilegiato: “Negli ultimi giorni – racconta mons. Hindo – alcuni sequestrati musulmani hanno cercato di richiamare i rapitori al senso di pietà, raccontando del pellegrinaggio compiuto alla Mecca. I banditi, per tutta risposta, hanno cominciato a bestemmiare il nome di Allah e a maledire il Profeta Mohammad, dicendo che il loro unico interesse è il denaro”.
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=40927&lan=ita