Lettera
da Aleppo n. 42 (2 novembre 2021)
trad.
Gb.P. OraproSiria
VOLTI
TRISTI
Gli
Aleppini non dimenticheranno mai gli anni dal 2012 al 2016 in cui
infuriava la guerra ad Aleppo.
Ricordano
vividamente le bombe e le bombole di gas piene di esplosivo e chiodi
lanciati dai gruppi armati ribelli ad Aleppo Est nei loro quartieri,
uccidendo ogni giorno molti civili.
Ricordano
le ore di ansia e paura in attesa che i loro cari tornassero a casa.
Ricordano
le sofferenze che hanno sopportato, il freddo invernale per mancanza
di gasolio per il riscaldamento e le serate trascorse, per anni, al
buio per mancanza di elettricità (le centrali elettriche erano in
mano ai terroristi).
Non
possono dimenticare gli anni in cui sono stati senza acqua corrente
(i terroristi hanno interrotto l'approvvigionamento idrico di
un'intera città) e le ore di attesa del proprio turno, davanti a
pozzi scavati frettolosamente in qualsiasi parte della città, per
riempire le loro taniche d'acqua. .
Ricorderanno
sempre i ripetuti blocchi della città quando nessuno poteva entrare
o uscire, isolando Aleppo e la sua gente e causando penuria di tutto
l'essenziale.
Il
2 novembre, si recheranno nei cimiteri a pregare sulle tombe dei loro
genitori, parenti e amici uccisi durante gli anni della guerra.
Vivono
sempre nella nostalgia dei giorni felici in cui tutti i membri della
loro famiglia vivevano ad Aleppo prima di essere dispersi in tutto il
mondo.
Nonostante
tutta questa sofferenza degli ultimi anni, gli Aleppini ripetono ora
in coro "vivevamo meglio negli anni della guerra che adesso",
"rimpiangiamo il tempo delle bombe che era più sopportabile
della miseria che ora soffriamo".
In
effetti, è la bomba della povertà che ora è esplosa in Siria
lasciando l'80% della popolazione al di sotto della soglia di povertà
e il 60% nell'insicurezza alimentare.
Ora
che i combattimenti sono quasi cessati da circa due anni e la
situazione militare è congelata, la situazione economica è
disastrosa. I prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati
vertiginosamente, provocando un aumento del costo degli affitti e del
costo della vita. La penuria ha preso piede stabilmente con il
razionamento della benzina, del pane, dello zucchero, del riso... I
salari, invece, non sono stati adeguati proporzionalmente causando un
aumento della povertà. La maggior parte delle famiglie non riesce
più a sbarcare il lunario e fa affidamento su cibo, assistenza
medica e denaro delle ONG per sopravvivere.
Questa
situazione è il risultato di diverse cause tra cui la distruzione
delle infrastrutture del Paese e le devastazioni della guerra, la
crisi finanziaria in Libano dove molti Siriani hanno perso i loro
capitali da investire e i loro risparmi per la pensione ,ma anche
delle sanzioni ingiuste imposte dai Paesi Europei e dagli Stati Uniti
che bloccano le transazioni finanziarie, impediscono le importazioni
e vietano gli investimenti in Siria. Inoltre, la pandemia di Covid19
ha peggiorato la situazione per i decessi che ha causato e le misure
preventive che hanno rallentato l'attività economica già morente.
Molti
dei nostri connazionali ci raccontano di rammaricarsi per la loro
decisione di rimanere nel Paese quando l'emigrazione era facile, e
molti sognano di stabilirsi altrove. Solo nell'agosto di quest'anno,
diciassettemila giovani aleppini hanno lasciato il Paese per
stabilirsi e lavorare altrove, soprattutto in Egitto. Stiamo
sopportando il contrappeso della partenza di ciò che era rimasto
come manodopera specializzata e artigiani. Le piccole imprese che si
prendono il rischio di aprire non trovano più lavoratori qualificati
per far funzionare le loro macchine; e sono gli altri paesi che
beneficiano dei nostri medici, ingegneri, artigiani, operai e altri
professionisti che sono stati formati a casa in Siria e che ora
partecipano alla crescita economica o al riempimento delle carenze di
personale di alcune professioni in altri Paesi.
Quest'estate
abbiamo visto aggirarsi per Aleppo decine di persone che erano
fuggite dalla guerra ed erano emigrate altrove. Sono tornate in
visita per rivedere i parenti, riordinare la casa che avevano
lasciato con urgenza e sbarazzarsi di vestiti e altri oggetti che non
servivano più, per rinnovare i passaporti e per sbrigare le
formalità amministrative rimaste irrisolte da allora per la loro
partenza.
Alla
domanda su come hanno trovato Aleppo, molte di queste persone hanno
usato la stessa formula: "abbiamo trovato FACCE TRISTI".
Questi Aleppini che sono tornati ad Aleppo dopo diversi anni di
assenza hanno raccontato ad alta voce quello che noi sentiamo da
tempo. Le persone sono tristi, i loro volti tristi, le loro menti
tristi e i loro cuori ancora più tristi. Come ci si può aspettare
che sia diversamente quando si è vissuto, per 10 anni, tra le bombe
militari e la bomba della povertà?
È
in questo contesto che noi, Maristi Blu, continuiamo a lavorare per
seminare un po' di gioia nel cuore dei bambini e un po' di speranza
nello spirito degli adulti, per aiutare le persone ad avere un lavoro
e le famiglie a far quadrare i conti, per educare i bambini e anche
gli adulti.
Il
nostro progetto “Colibri”, che si prende cura delle famiglie
sfollate dal campo di Shahba, continua le sue attività educative e
mediche e fornisce supporto materiale alle famiglie in termini di
cibo e igiene. Tuttavia, questo progetto è minacciato; l'esercito
turco che occupa la regione siriana di Afrin sta bombardando i
dintorni del campo e ha lanciato volantini in aereo alla popolazione
della regione per avvertirla dell'imminente operazione militare "per
liberare la regione dai terroristi"( sic!).
Il
progetto “Pane Condiviso” è molto apprezzato dagli Aleppini.
Dodici donne cucinano ogni giorno nei nostri locali per preparare un
piatto caldo quotidiano (con frutta e pane) che i nostri 25 volontari
distribuiscono (con un sorriso e pronti all'ascolto) a mezzogiorno a
più di 200 anziani che vivono soli senza famiglia e senza risorse.
Abbiamo
iniziato una seconda fase del nostro programma di "Formazione
professionale" con 20 giovani adulti che abbiamo collocato come
apprendisti presso un artigiano esperto per imparare un mestiere e
diventare idraulici, falegnami, elettricisti, meccanici, pittori,
sarti ecc.
Il
programma "Micro-progetti" continua con la formazione di
adulti per guidarli alla formulazione di progetti e il finanziamento
di progetti con possibilità di successo. Sfortunatamente, la crisi
economica riduce le possibilità di successo.
"Imparare
a crescere” e “Voglio imparare”, i nostri due progetti
educativi per bambini dai 3 ai 6 anni provenienti rispettivamente da
famiglie povere o da quelle sfollate, non hanno potuto accettare
tutte le domande di iscrizione e si sono trovati nel rammarico di
rifiutare dei bambini che tuttavia avevano bisogno di noi. I nostri
locali sono utilizzati al massimo della loro capienza e non possono
ospitare più di 210 bambini e le 31 educatrici che li accompagnano.
Seeds,
(Semi) il progetto di supporto psicologico, sta crescendo
enormemente: Trenta volontari sotto la direzione del nostro capo
psicologo si prendono cura di 450 bambini dai 3 ai 16 anni attraverso
il programma Lotus per i più piccoli e Bamboo per i più grandi
senza dimenticare il sostegno agli adulti.
Heartmade
(fatto col cuore) continua a impiegare 13 donne per riciclare resti
di tessuti e renderli pezzi unici per le signore. Combattere gli
sprechi, proteggere l'ambiente e dare lavoro alle donne, questi i
principi del progetto.
Le
candidate si stanno affrettando a registrarsi per il progetto
"Sviluppo della Donna". Vengono organizzati due gruppi di
20 donne per sessioni di tre mesi. Laboratori di cultura generale, di
istruzioni sanitarie, personal training e visita archeologica
arricchiscono il progetto che offre anche uno spazio di convivialità
e libertà alle partecipanti.
Il
nostro centro di formazione per adulti, il nostro "MIT",
organizza workshop di 12h, 20h e 56 ore di formazione su vari
argomenti utili. Possiamo accettare solo 20 partecipanti per workshop
guidati dai migliori esperti di Aleppo.
Il
progetto "Hope" prevede l'insegnamento dell'inglese alle
madri.
Continuiamo
a distribuire latte ai bambini sotto gli 11 anni “Goccia di Latte”,
a contribuire ai costi delle cure mediche per i bisognosi (più di
150 supporti sanitari al mese), a pagare l'affitto di 200 famiglie
sfollate che non possono permettersi di pagarlo e a donare, ogni
mese, soldi in contanti a 450 famiglie di Aleppo finanziate da
famiglie polacche nell'ambito di un programma organizzato da una ONG
polacca.
Il
numero dei Maristi Blu è in aumento; ora siamo 170 volontari e
dipendenti. I nuovi membri devono partecipare alle sessioni di
formazione umana e marista prima di essere ammessi definitivamente.
Inoltre, un programma di formazione regolare è obbligatorio per
tutti i membri.
Siamo
persuasi che la situazione non migliorerà fino alla revoca delle
sanzioni; per questo gridiamo perchè abbiano fine e chiediamo a
voi, cari amici, di fare pressione sui vostri rappresentanti eletti e
sulle autorità dei vostri paesi affinché pongano fine alle
sanzioni.
Ci
rendiamo conto che tutto ciò che facciamo è solo una goccia
nell'oceano del bisogno; ma questa goccia è indispensabile per il
benessere di migliaia di famiglie.
Cerchiamo
di rendere un po' meno Tristi i Volti dei nostri compatrioti e non è
facile.
Contiamo
sulla vostra solidarietà e sulle vostre preghiere.
Aleppo
il 2 novembre 2021
Il
dottor Nabil Antaki , per i Maristi Blu.