A questo link è possibile firmare la petizione proposta dal Coordinamento per la Pace in Siria:
https://www.change.org/p/presidente-della-repubblica-italiana-sergio-mattarella-presidente-del-consiglio-dei-ministri-matteo-renzi-ripresa-delle-relazioni-diplomatiche-con-la-siria-e-abolire-embargo-e-sanzioni-sul-popolo-sirianoPer favorire il processo di pace , per dare speranza al popolo siriano, per tutte le ragioni umanitarie che le Monache Trappiste hanno testimoniato, Ora pro Siria aderisce e invita i lettori a sottoscrivere la petizione:
Ripresa delle relazioni diplomatiche con la Siria. Abolire Embargo e Sanzioni sul popolo siriano
LETTERA INVIATA A
Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella
Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi
Coordinamento Nazionale per la Pace in Siria
http://www.siriapax.org/?p=15478
Coordinamento Nazionale per la Pace in Siria
http://www.siriapax.org/?p=15478
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"L'Is è uno strumento nelle mani delle grandi potenze, da loro sono stati creati, armati e sostenuti. Invece di combatterli sul terreno comprano da loro il petrolio e i reperti archeologici rubati “ , dichiara il Vescovo latino di Aleppo
di MARCO TOSATTI
In un’interessante intervista a Tg2000 il vicario apostolico di Aleppo dei latini, mons. Georges Abou Khazen, ha espresso dubbi sulla reale volontà della Turchia – e degli Stati Uniti – di voler combattere l’Isis.
Intanto l’organizzazione “Siriapax” ha lanciato una petizione al Presidente della Repubblica, Mattarella, e al Parlamento affinché vengano ristabiliti i rapporti con Damasco, e tolte le sanzioni contro il popolo siriano.
“La gente teme che i turchi
vogliano combattere i curdi sotto la scusa dell’Isis”. Lo ha
detto il vicario apostolico di Aleppo dei latini, mons. Georges Abou
Khazen, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000,
commentando le operazioni militari che la Turchia sta eseguendo
contro l’Isis in Siria e contro i curdi del Pkk in Iraq. “Se è
una lotta contro l’Isis va bene - ha aggiunto mons. Khazen - ma se
è una scusa della Turchia per creare una zona indipendente dalla
Siria, allora diventa un po’ pericoloso. Se è una scusa per
combattere i curdi e aumentare la confusione e la violenza, allora
non è un segnale positivo. Sappiamo bene che la Turchia ha permesso
all’Isis di entrare, di armarsi e avere il loro addestramento”.
Mons. Khazen ribadisce che
“tutti noi siamo contro la civiltà della morte e della
distruzione” ma “anche molti musulmani moderati che sono contro
l’Isis si arruolano per combattere questa peste. A me dispiace che
le luci si siano accese su qualche cristiano che si è alleato con i
curdi contro l’Isis. Questo fa aumentare l’odio contro i
cristiani. E’ naturale che in una guerra le persone si difendano.
Ci sono persone che sono obbligate a fare il servizio militare”.
“E’ naturale che qualcuno
si difenda – ha concluso il vicario di Aleppo - ci sono cittadini a
cui si dice ‘invece di andare a fare la leva a Damasco, restate nei
vostri paesi e difendeteli’”.
“L’Isis è uno strumento nelle mani delle grandi potenze, da loro sono stati creati, armati e sostenuti. Invece di combatterli sul terreno comprano da loro il petrolio e i reperti archeologici rubati in queste terre”. Ha detto ancora mons. Georges Abou Khazen.
“L’Isis è uno strumento nelle mani delle grandi potenze, da loro sono stati creati, armati e sostenuti. Invece di combatterli sul terreno comprano da loro il petrolio e i reperti archeologici rubati in queste terre”. Ha detto ancora mons. Georges Abou Khazen.
“Sappiamo bene chi sta
comprando queste cose dall’Isis – ha aggiunto mons. Khazen - Non
bisogna dare agli uomini dell’Isis le armi e non li devono
addestrare. Nei paesi limitrofi della Siria, tra cui anche la
Turchia, ci sono dei veri e propri campi d’addestramento”. “Gli
uomini dell’Isis - ha aggiunto il vicario di Aleppo - hanno preso
le zone dove c’è il petrolio, l’hanno cominciato a vendere a 10
dollari al barile e adesso a 30 dollari. E chi sta comprando petrolio
e reperti archeologici? Sicuro non sono i somali o quelli della
Mauritania”.
Mons. Khazen ha inoltre
sottolineato che “con l’Isis non trafficano solo le compagnie
occidentali. E chi ci rimette la vita è questa povera gente. Noi in
Siria abbiamo 23 gruppi religiosi-etnici diversi che costituivano un
bel mosaico. E adesso cosa stanno diventando? E ci parlano di
diritti dell’uomo”.