Pierre
Le Corf è un giovane volontario francese che ha scelto di
trascorrere ad Aleppo alcuni mesi come testimone umanitario tra il
popolo, la gente più semplice, e ne racconta la incredibile
resilienza, i drammi, gli orrori e le speranze quotidiane su una
pagina facebook dal significativo titolo 'We are superheroes'
Poiché in questi giorni non c’era connessione Internet, ho scritto questo su un pezzo di
carta per eliminare le emozioni:
"Soltanto
un paio di giorni fa, un amico e volontario si è beccato alcuni
frammenti di un razzo caduto vicino alla mia casa. Scrivo queste
poche righe dal corridoio di casa sua, seduto a terra su alcuni fogli
di carta. Nel momento in cui decine di proiettili hanno cominciato a
sibilare, la gente per strada si è messa a correre per nascondersi
dietro pali e portoni. Odio questo sibilo. I proiettili esplodevano
sul marciapiede, sulle automobili e sui muri. Un attacco di una
violenza estrema. I terroristi non erano lontani. Esplosioni per ogni
dove. Mentre eravamo in auto, all’improvviso il sibilo di una bomba
poi esplosa a poche centinaia di metri. Un’altra è esplosa un po'
più lontano e le persone che facevano la coda per acquistare il pane
hanno iniziato a disperdersi in tutte le direzioni; ma alcuni son
rimasti. Di solito bisogna attendere ore per avere un po’ di pane,
siamo partiti di colpo. L’auto tremava sotto le cascate di mortai e
razzi. Viaggiavamo a tutta velocità, mentre la gente correva per
salvarsi e per nascondersi. Il tempo sembra fermarsi. Si ferma la
vita. Questa situazione è irreale e terrificante. Ieri, una pioggia
di mortai e le vittime sono state oltre cinquanta. La televisione ha
trasmesso le immagini all'ospedale pubblico. Le stanno trasmettendo
anche in questo istante. È terribile! Non ho parole. Siamo seduti
nel corridoio, mentre i terroristi sparano proiettili esplosivi in
strada. I bambini stanno accanto a noi. Nonostante l’abitudine a
dormire con le esplosioni, durante tutta la notte scorsa esse
sembravano oltremodo terrificanti. Lavoro sui programmi sociali, ma
sono esausto. Da troppi giorni non funzionano le reti telefoniche e
internet. Ci si sente tagliati fuori dal mondo. È una sensazione
strana, perché non puoi comunicare neppure con chi ti sta a fianco.
Spesso non si può uscire e questo deprime. Potrei scrivere tante
cose su quello che sta succedendo, ma gli avvenimenti, le emozioni
sono troppe… Spero che torni internet per continuare a pubblicare
tutto ciò che le persone stanno attraversando qui.”
Ci
aggrappiamo. We are superheroes
dal dottor Nabil Antaki : Messaggio ai media, e a quella parte dell'opinione pubblica disinformata, che parteggiano per i gruppi armati di Aleppo perché li considerano ribelli rivoluzionari e non quel che sono in realtà: terroristi.
Da
una settimana, Aleppo ovest (cioè la zona più estesa e popolata
della città, sotto il controllo dello Stato siriano) è bombardata
brutalmente dai terroristi. Le vittime sono più di cento, il numero
dei feriti ancora maggiore, e migliaia di abitanti (per la maggior
parte già sfollati da altri luoghi) sono fuggiti verso quartieri più
sicuri. Sin dal 2012, i gruppi armati, che occupano la parte
orientale della città, bombardano quotidianamente Aleppo ovest con
colpi di mortaio e bombole di gas riempite di chiodi ed esplosivo. È
vero che queste armi soltanto di rado distruggono completamente gli
edifici, ma sono molto letali.
Aleppo
è una grande città che al suo interno non ospita caserme o altre
sedi militari, quindi tutti i proiettili, da quattro anni, continuano
a provocare distruzione e morte nei quartieri residenziali. I raid
aerei su Aleppo est mirano a colpire i ribelli armati, che si sono
insediati tra i civili, mentre i bombardamenti di Aleppo-Ovest
colpiscono intenzionalmente i civili, non essendoci militari.
Perché
nessuna voce si è elevata in Occidente per denunciare come
terroristi coloro che, da quattro anni, stanno bombardando e
uccidendo solo civili disarmati? Perché i media tacciono questa
realtà, mentre continuano a trasmettere ossessivamente immagini
ripetitive sui danni causati ad Aleppo est dai raid aerei? Dove sono
i difensori dei Diritti Umani, che dovrebbero classificare come
crimini di guerra i massacri di civili di Aleppo-Ovest da quattro
anni? Dov’è quel “Marchingegno" con le sue ‘’Agenzie’’,
i suoi ‘’Rappresentanti’’ e il suo ‘’Inviato speciale’’
che spalancano la bocca solo per criticare l'Esercito siriano, che ha
l'obbligo di liberare il territorio del suo Paese e un milione e
cinquecentomila abitanti bersaglio dei "buoni" terroristi
moderati?
È
vero! esiste tra i media e i governanti occidentali (non cito
l'opinione pubblica perché è disinformata, per non dire manipolata)
un doppio standard di giudizio e di valori. L'onestà presso i
governanti e l'etica professionale presso i giornalisti sono,
purtroppo, soltanto una farsa. Se non stessimo parlando di un Paese
distrutto, di centinaia di migliaia di civili uccisi, [e di feriti e
di mutilati, N.d.T.] potremmo riderne.
Traduzione di Maria Antonietta Carta
A commento del seguente articolo su al Muhaysini: http://www.voltairenet.org/article193673.html
e questo: http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2016/11/1/CAOS-SIRIA-Ad-Aleppo-si-combatte-la-strana-guerra-tra-Russia-e-jihadisti-Usa-/730997/
Aleppo est - Sotto il giogo dei terroristi al comando del saudita al Muhaysini.
A commento del seguente articolo su al Muhaysini: http://www.voltairenet.org/article193673.html
e questo: http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2016/11/1/CAOS-SIRIA-Ad-Aleppo-si-combatte-la-strana-guerra-tra-Russia-e-jihadisti-Usa-/730997/
il signor Abdel Kaddour, che vive in Aleppo ovest, mi scrive:
"Cara
Maria Antonietta, Al Muhaysini è un ufficiale dei servizi
segreti Sauditi e si trova nella regione di Idleb, ad ovest di
Aleppo. Egli è responsabile diretto per il finanziamento e
l'addestramento di tutti i giovani di età compresa tra i 15 e i 20
anni della regione tra Idleb e Aleppo. Le sue truppe si trovano
ancora nel centro storico e impediscono agli abitanti di
allontanarsi.
Oggi, ho contattato un residente di Aleppo Est e mi ha riferito che sono bloccati nelle loro case e non possono muoversi perché sotto stretto controllo delle milizie, che uccidono chiunque esprima la volontà di allontanarsi. Inoltre, esse si sono impadronite di tutte le provviste e le vendono a 50 volte il prezzo originario. Per i civili disarmati, non c'è più nulla da mangiare e non possono difendersi scappando. Un pacchetto di sigarette costa 15.000 lire siriane un chilo di spinaci 700 lire siriane..."
Oggi, ho contattato un residente di Aleppo Est e mi ha riferito che sono bloccati nelle loro case e non possono muoversi perché sotto stretto controllo delle milizie, che uccidono chiunque esprima la volontà di allontanarsi. Inoltre, esse si sono impadronite di tutte le provviste e le vendono a 50 volte il prezzo originario. Per i civili disarmati, non c'è più nulla da mangiare e non possono difendersi scappando. Un pacchetto di sigarette costa 15.000 lire siriane un chilo di spinaci 700 lire siriane..."
Maria Antonietta Carta