di 'Coordinamento Nazionale per la pace in Siria'
Come Associazioni che seguono da vicino la crisi siriana abbiamo da tempo documentato questo stato di cose. Oggi in prossimità del 'punto di non ritorno' poniamo alcune domande evitate accuratamente dai governi e dalla grande stampa (che sembra essere diventata anzichè una garanzia democratica per i cittadini il contro-coro del potere). Rivolgiamo un appello a tutte le persone oneste del nostro paese, di ogni colore politico e credo religioso. Aiutateci, fate sentire la vostra voce in ogni ambito, affinchè i nostri governi occidentali si trovino a dover giustificare questo loro immorale comportamento. Aiutateci perchè si interrompa una politica dissolutrice che soddisfa solo le alleanze dei paesi arabi produttori di petrolio ( fondate solo sul tornaconto economico) e che mira a costruire un mondo le cui rovine sono oggi anticipate davanti ai nostri occhi e che, vediamo chiaramente, non è fatto di giustizia e di progresso.Non possiamo tacere. Nessuno può tacere davanti a tutta questa devastazione, agli stermini di massa e al grido disperato che si leva da quelle regioni in cui l'occidente , anzichè operare per la pace e la riconciliazione, arma ed addestra e rifornisce chi perpetua la devastazione ed infligge nuovi lutti e sofferenze alla popolazione civile.
DUNQUE
L’OCCIDENTE VUOLE CHE L’ISIS PRENDA SIRIA, IRAQ, YEMEN…?
L’evidente
incapacità della sedicente “coalizione internazionale anti-Isis”
di fronte all’avanzata dei terroristi in Siria e in Iraq è forse
frutto di una strategia? Il ministro Alfano ha detto in
Parlamento: “Facciamo parte della grande comunità occidentale che
combatte al meglio il terrorismo”. Doveva dire: “la comunità
occidentale che aiuta al meglio il terrorismo”...
Perché
in Iraq nella provincia di Anbar la sedicente coalizione
anti-Isis non è riuscita a fermare con bombardamenti aerei una
visibilissima colonna motorizzata di terroristi armati nel deserto
iracheno (ecco le
foto http://www.thegatewaypundit.com/2015/05/isis-holds-massive-military-parade-in-west-anbar-celebrating-victory-in-ramadi-wheres-the-coalition/)?
Come mai gli Usa hanno intimato giorni fa al governo iracheno di
respingere nelle retrovie le milizie sciite anti-Isis, e lo stesso è
accaduto a
Tikrit (http://nena-news.it/iraq-ora-baghdad-ha-bisogno-di-teheran-per-riprendere-ramadi/#sthash.WNozyjdp.dpuf)?
Come
mai l’Italia non vede quel che sta succedendo a Palmira e in tante
altre parti della Siria dove
l’avanzata dei terroristi lascia una scia di assassini settari?
Come mai non vede che se le forze jihadiste prenderanno il paese, la
mattanza in corso si estenderà dappertutto assumendo dimensioni
inimmaginabili di vendetta settaria e catastrofe umanitaria? Presto
non ci sarà un luogo dove fuggire. L'unica forza residua che può
contrastare questa funesta prospettiva è il governo e l’esercito
siriano, in grave difficoltà per la mancanza di rifornimenti e la
scarsità di uomini. Quindi volenti o nolenti esortiamo i governi
coinvolti a far prevalere la ragione.
Bisogna mettere da parte ogni considerazione di natura politica e salvaguardare la vita umana: il pericolo che incombe non è solo un pericolo per i siriani è un pericolo per tutti, è il pericolo che diciamo a parole di fronteggiare anche nei nostri paesi. Bisogna togliere dall'agenda la 'non soluzione' di rovesciare il governo, sorpassata abbondantemente dagli eventi ma che inopinatamente è ancora l'obiettivo numero uno della coalizione occidentale e delle monarchie del Golfo. L’azione delle autorità siriane va appoggiata, non boicottata.
Bisogna mettere da parte ogni considerazione di natura politica e salvaguardare la vita umana: il pericolo che incombe non è solo un pericolo per i siriani è un pericolo per tutti, è il pericolo che diciamo a parole di fronteggiare anche nei nostri paesi. Bisogna togliere dall'agenda la 'non soluzione' di rovesciare il governo, sorpassata abbondantemente dagli eventi ma che inopinatamente è ancora l'obiettivo numero uno della coalizione occidentale e delle monarchie del Golfo. L’azione delle autorità siriane va appoggiata, non boicottata.
Perché
invece l’Occidente lavora per indebolire l’esercito siriano,
avversario dell’Isis, addestrando
i gruppi armati islamisti – lo fanno gli Usa in Turchia e Giordania
con la coalizione di salafiti, al Nusra, Fratelli musulmani detta
Esercito della Conquista che controlla Idlib
(http://www.analisidifesa.it/2015/05/i-nostri-amici-dello-stato-islamico/)?
Perché l’Italia
e i paesi occidentali non interrompono le collusioni dirette e
indirette che favoriscono l’avanzata delle forze jihadiste in Siria
e Iraq, dove
diversi membri della sedicente coalizione
anti-Isis (Arabia saudita, Turchia, Qatar, Stati uniti) continuano ad
appoggiare l’avanzata di gruppi terroristi rifornendoli di armi e
denaro, facendoli passare attraverso le frontiere,
addestrandoli (http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2687)?
Perché il
sedicente “Gruppo di lavoro per il contrasto al finanziamento
dello Stato islamico” presieduto
da Arabia Saudita, Italia e Stati Uniti
(http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/comunicati/2015/03/costituzione-del-gruppo-di-lavoro.html)
non fa nulla, o peggio? Doveva contrastare lo sfruttamento delle
risorse della regione (petrolio, beni archeologici, depositi bancari
trafugati), interrompere il flusso di fondi dall’estero (donazioni
o riscatti). Ha forse fatto il contrario? L’Isis ottiene quel che
vuole ed “esporta” petrolio. A chi?
Perché
l’Italia non si è opposta ai bombardamenti dell’Arabia
saudita sullo Yemen che
hanno causato moltissimi morti civili e danni enormi, favorendo
l’espandersi di al Qaeda? Perché l’Italia continua a essere
complice della distruzione di interi paesi?
Perché
la sedicente Coalizione anti-Daesh raduna i padrini di tutte le al
Qaede, Stati
che hanno alimentato, protetto, foraggiato, politicamente agevolato i
gruppi terroristi? Prima con la guerra di Bush in
Iraq (http://www.telesurtv.net/english/news/Hillary-Clinton-Says-Killing-of-Thousands-in-Iraq-a-Mistake-20150519-0052.html).
Poi con la guerra della Nato in Libia. Poi con il sostegno a
“ribelli” siriani. L’Italia è grande alleata commerciale e
politica dell’Arabia
saudita (http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2934),
regno che, secondo lo stesso ex ambasciatore statunitense in Siria
Robert
Ford (http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=11418),
ha praticamente fondato – con il consenso Usa – l’Isis nella
regione per destabilizzare i governi di Siria e Iraq, alleati
dell’Iran.
Firmato: Rete No War, Coordinamento nazionale per la pace in Siria (SiriaPax),
Assadakah Centro italo-arabo e del Mediterraneo
- qui la traduzione in inglese
- qui la traduzione in francese
- qui la traduzione in spagnolo
- qui la traduzione in russo
- qui la traduzione in arabo
parliamone insieme il 27 giugno a Roma