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giovedì 5 aprile 2012

C'è un'altra "informazione"

I media occidentali continuano, non senza qualche eccezione, a fornire l'ormai improponibile immagine della Siria come di un paese dove pacifici manifestanti si oppongono al regime (ovviamente totalitario), ma vengono repressi con brutale violenza da parte delle forze di polizia e dell'esercito regolare.
Le notizie che ci arrivano direttamente dalla Siria raccontano di una realtà ben diversa.(Mario Villani)
Ringraziamo i Redattori di Samizdat Online e l'amico Patrizio Ricci , che sul sito VIETATO PARLARE sta raccogliendo  voci e informazioni diverse dalla stampa : chi volesse documentarsi visiti   http://www.vietatoparlare.it/
http://www.samizdatonline.it/category/reportage/guerra-civile-siria

Tregua apparente in Siria

Dall'Osservatore Romano del 5/4/2012
Proseguono i combattimenti nonostante gli sforzi della comunità internazionale


DAMASCO, 4. Nessuna tregua nelle violenze in Siria. Nuovi scontri sono segnalati oggi nella provincia di Idlib, a ridosso del confine con la Turchia.
Secondo fonti degli attivisti, le forze di sicurezza siriane hanno preso il controllo di due zone vicine a Maaret Al Nouman, località vicina alla frontiera turca, respingendo gruppi di ribelli composti per lo più da disertori.

Stando all’Osservatorio siriano per i diritti umani — una piattaforma che raccoglie diversi gruppi di attivisti —, due civili e un militare siriano sono stati uccisi a Taftanaz, nella provincia di Idlib, in scontri tra forze governative e ribelli. Gli attivisti documentano in tutto almeno 33 morti: quindici nella regione di Homs, otto in quella di  Idlib, cinque nella regione di Daraa, tre nei sobborghi  di Aleppo, uno rispettivamente a Hasake nel nord-est e nei dintorni di Damasco.

mercoledì 4 aprile 2012

Appello del Vicario Apostolico: “Cessate-il-fuoco per una Pasqua senza violenza”

Casa di Anania
Aleppo (Agenzia Fides 4/4/12)


Il Vicario Apostolico di Aleppo dei Latini, Mons. Giuseppe Nazzaro, OFM lancia attraverso l’Agenzia Fides un accorato appello a un “immediato cessate-il-fuoco in Siria, per una Pasqua senza violenza”. Mons. Nazzaro afferma in un colloquio con Fides: “Chiediamo alle parti in conflitto di accettare un immediato cessate-il-fuoco, in occasione della festività della Pasqua di Resurrezione. Tacciano le armi, si metta fine alla violenza, che genera continua morte e sofferenza. Si accolga un messaggio di pace. Tutto è perduto con la guerra, solo la pace ci può dare nuova speranza”.
I cristiani siriani, racconta il Vicario Apostolico, vivranno un Pasqua “in tono minore”, senza alcuna manifestazione pubblica di culto: non l’hanno fatta nella Domenica delle Palme, non faranno processioni e Via Crucis pubbliche il Venerdì santo, né preghiere o Sante Messe all’aperto il giorno di Pasqua, come si era soliti fare. “Vogliamo esprimere in tal modo la nostra profonda solidarietà e vicinanza a tutto il popolo siriano, che da un anno soffre per un duro conflitto” afferma Mons. Giuseppe Nazzaro. La vicinanza si manifesterà concretamente anche attraverso Caritas Siria, che ha appena ricevuto un’offerta dal Papa, attraverso l’inviato del Pontificio Consiglio “Cor unum”, e che “devolverà aiuti e assistenza umanitaria a molte famiglie, cristiane e non, fuggite dalle loro case per la violenza”.
“Preghiamo per le vittime e auspichiamo che ben presto torni un’era di pace e di riconciliazione”, rimarca Mons. Nazzaro. La strada per la pace, nota il Vicario Apostolico, passa attraverso l’applicazione del piano di pace Onu presentato da Kofi Annan: “Chiediamo sia accettato e applicato da tutte le parti in causa, governo e opposizione”. Il Vicario Apostolico desidera che “la nazione siriana non rimanga vittima delle pressioni e dei giochi politici delle potenze straniere” e che “non si ritrovi nelle mani di gruppi islamisti”. Guardando al futuro, Mons. Nazzaro ricorda la necessità di “garantire sempre il rispetto della libertà religiosa e dei diritti delle minoranze”
.http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=38836&lan=ita

sabato 31 marzo 2012

Notre-Dame de Soufanieh , Source de l'Huile Sainte, Damas - Syrie


"Figli miei, pregate per la pace e soprattutto in Oriente, perché siete tutti fratelli in Cristo". La Santa Vergine - Messaggio di Mercoledí, 15 Agosto 1990 (Belgio)
Mes enfants, priez pour la paix, et surtout en Orient, car vous êtes tous frères dans le Christ. (15 Août 1990, Belgique - La Vierge Marie)

My children, pray for peace and especially in the East, because you are all brothers in Christ. (August 15th 1990, Belgium - The Virgin Mary)


Preghiamo il Rosario della Divina Misericordia per  la PACE IN SIRIA
Prions le Chapelet de la Divine Miséricorde pour la PAIX en SYRIE
Let us join our prayers for PEACE in SYRIA by reciting the Divine Mercy Chaplet.


A Damasco, dal 22 NOVEMBRE 1982,  una semplice casa del quartiere cristiano di Soufanieh a Damasco, è teatro di fenomeni che rendono i suoi abitanti rivivere le grazie dei primi cristiani.

L'evento è iniziato il 22 novembre 1982. Myrna pregava con gli altri membri della sua famiglia durante una visita alla cognata in difficoltà, quando improvvisamente sentì un fenomeno strano e indescrivibile: tutto il suo corpo tremava come se una forza stesse uscendo da dentro di lei (per citare la sua espressione ) e un olio aveva iniziato a trasudare dalle sue mani per la prima volta.

Il secondo evento che si terrà nella casa di Myrna e Nicolas in Soufanieh, iniziato il 27 Novembre 1982, in coincidenza con la data  anniversario della apparizione della Vergine Maria a Santa Caterina Labourè nel 1830, a Rue du Bac a Parigi , in Francia. L'Olio cominciò a trasudare da una piccola replica dell'icona della Vergine di Kazan (6 cm x 8 cm / 2,4 pollici x 3,2 pollici), acquistata da Nicolas nel luglio del 1980, al Nevsky Alexandre chiesa ortodossa di Sofia, Bulgaria.

Questo stillicidio dell'icona lentamente seguiva il ritmo del ciclo liturgico delle feste cristiane e durò fino al 26 novembre, 1990. Nel corso di questi anni, il  trasudamento di olio è stata interrotto dal 27 novembre 1985 al 25 novembre 1986, ma l'atmosfera di pace e di preghiera non ha mai smesso.

Durante questo periodo, non una goccia di olio  trasudava senza apparizioni. Questo periodo lo spiega una parte del messaggio di Cristo il 26 novembre 1985: "e se mia assenza dura, e la luce scompare da te, non temere, questo sarà per la Mia glorificazione".

L'Olio trasuda da Myrna durante la preghiera o mentre parla del fenomeno o durante l'estasi.

Flussi d'olio sulle mani di Myrna, viso, collo, occhi, stomaco (3 ° giorno di un triduo di DIGIUNO ASSOLUTO, 26-29 Novembre, 1984), piedi (una volta).


Quando l'icona blu (la distinzione è basata sul colore dei vestiti della Vergine) viene trasferita in trionfo alla chiesa greco bizantino-ortodossa  della Santa Croce (circa 500 metri / metri dalla loro casa) Domenica, 9 Gennaio 1983 , cessa di trasudare olio e viene sostituita dalla copia viola dell'Icona di partenza 17 gennaio 1983. Olio fluisce su più di un migliaio di riproduzioni fotografiche dell'icona. Sgorga dal suolo del terrazzo nel luogo in cui la Santa Vergine è apparsa. Fluisce da un dipinto tridimensionale della Santa Vergine, un libro di preghiere, il muro dietro il quale una nicchia è posta, sotto chiave, l'icona blu, dalla chiusura dei vetri di 2 nicchie (quello in ingresso e quello del sala), dal cotone all'interno di un box destinato ad essere distribuito agli invalidi; una medaglia portata intorno al collo di Myrna...



http://www.soufanieh.com/main.index.html

venerdì 30 marzo 2012

Cristiani nel mirino di bande armate islamiste

Minoranze e civili vittime di bande armate salafite: No alla “guerra confessionale”
Agenzia Fides 2/4/2012



A Kusayr, grande villaggio nei pressi di Homs, al confine con il Libano le minoranze etniche e religiose come alawiti, cristiani, sciiti sono state oggetto di violenze e atrocità perpetrate da gruppi armati sunniti che hanno compiuto la loro vendetta. E’ quanto riferiscono fonti dell’Agenzia Fides nella diocesi di Homs. La famiglia cristiana Kasouha ha perso molti dei suoi membri, uccisi a sangue freddo. Uccisioni e rapimenti sono compiuti per rivalsa da militanti islamisti sunniti, che avevano antichi contenziosi e che oggi si presentano come “fazioni della resistenza”. Queste bande “cercano di resuscitare i vecchi attriti intracomunitari o di portare una guerra settaria, contro le minoranze che non si uniscono all’opposizione”, spiega una fonte di Fides.
La popolazione cristiana di Kusayr, dopo alcuni massacri e attacchi, è fuggita. Edifici di cristiani sono stati distrutti o bruciati dopo essere stati saccheggiati. La casa del parroco locale, Padre George Louis,colpita da quattro colpi di mortaio, è stata completamente distrutta. Secondo i cristiani locali, i beni mobili e immobili di cristiani sono già stati redistribuiti a famiglie musulmane sunnite.
In numerose località, la popolazione civile – spiega la fonte di Fides – è presa nel fuoco incrociato. I civili hanno subito pressioni e violenze Gli attori della vita civile sono stati un bersaglio privilegiato della resistenza armata: tassisti, venditori ambulanti, i funzionari dell'amministrazione civile hanno subito violenze gratuite per costringerli a ritirarsi dalla vita civica e paralizzare le istituzioni statali. Aggressioni ripetute hanno costretto le scuole alla chiusura. Le minoranze sono vittime di costanti abusi: auto mobili e case sequestrate, uomini, donne e bambini sono presi in ostaggio e rilasciati solo con un riscatto.
Il rischio concreto – nota la fonte di Fides – è che i nobili obiettivi proclamati dall'opposizione siriana siano fagocitati dall’islamismo, a causa della presenza di gruppi armati che hanno l’unico scopo di creare una guerra settaria simile a quella del Libano. Molte aree cristiane – spiegano le fonti di Fides – anche nella città di Homs, “sono divenute un bersaglio per vendicare il fatto che i cristiani o altre minoranze non si erano uniti all'opposizione”.
Nell’opposizione armata, “ci sono diverse fazioni, indipendenti l'una dall'altra, con motivazioni e scopi diversi. Non è più un segreto che i salafiti sono attivi in molti luoghi e in particolare a Homs. I cristiani non sono vittime di una persecuzione sistematica, perché le fazioni non sono tutte salafite. E va detto che la maggioranza dei musulmani in Siria denunciano i salafiti e prendono le distanze dal wahhabismo”.
“Lo scopo di questi gruppi armati è quello di incoraggiare le minoranze ad armarsi per lo scoppio della guerra confessionale. Ma questa reazione non è avvenuta: le minoranze non si sono armate e non hanno ceduto alla logica della violenza”, conclude la fonte. (PA)
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=38821&lan=ita


Damasco (Agenzia Fides) 30/3/2012
Monastero di Saydnaya
 Bande armate islamiste, che inquinano l’Esercito di Liberazione Siriano, hanno preso di mira alcuni fedeli cristiani nel conflitto in corso in Siria: è quanto dicono diverse fonti di Fides nella comunità cristiana in Siria, di varie confessioni.

 Nonostante le assicurazioni da parte del Consiglio Rivoluzionario di Homs e del Consiglio Nazionale Siriano sul fatto che “non sia in corso una guerra confessionale verso i cristiani”, giungono a Fides storie e testimonianze allarmanti che mostrano come i gruppi islamisti, salafiti e wahabiti, cerchino di impadronirsi o di strumentalizzare l’opposizione siriana.
Alcune famiglie cristiane confermano a Fides di essere state cacciate da Homs perché “considerate vicine al regime”. Oltre 10mila cristiani sono fuggiti dalla cittadina di Kusayr, al confine con il Libano, in seguito alle pressioni di gruppi islamisti sunniti, dice a Fides un sacerdote locale. Secondo le fonti di Fides, dopo i primi mesi di combattimenti, all’esercito dell’opposizione “si sono unite bande armate di islamisti, mercenari, militanti sunniti libanesi”.
I cristiani che non vogliono unirsi alla sollevazione popolare sono sempre più emarginati e poi “considerati nemici” della rivoluzione. Non solo: le bande islamiste hanno scacciato dal quartiere Hamidiya di Homs dei cristiani dichiaratisi favorevoli all’opposizione, perfino presenti dentro il coordinamento locale dei gruppi di opposizione. Come racconta una fonte di Fides, i militanti hanno fatto irruzione nella loro casa e hanno detto loro: “Tutti vostri beni devono essere per l’islam; andatevene, altrimenti vi uccideremo”.
Intanto molte abitazioni, strade, edifici nel quartiere cristiano di Homs sono attualmente disseminati di mine e di esplosivi, per impedire un eventuale avanzata dell’esercito regolare siriano. La settimana scorsa un rappresentante della comunità siro-cattolica ha cercato di incontrare membri dell’esercito siriano di liberazione per chiedere di salvare un patrimonio storico e culturale (edifici storici e luoghi di culto) che da secoli testimonia le tracce della fede cristiana in città. (PA)
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=38811&lan=ita

mercoledì 28 marzo 2012

Colletta della Messa del Papa di Giovedì santo ai profughi siriani

Damasco (Agenzia Fides) 2012-03-28
L’aiuto del Santo Padre “è una iniziativa meravigliosa, che ci incoraggia molto”, dice il Presidente della Caritas Libano. “Ringraziamo il Santo Padre e i suoi collaboratori per questa sensibilità. Il Papa si mostra vicino a tutti coloro che soffrono nel mondo ed è vicino al dramma del popolo siriano. Speriamo e preghiamo che la sofferenza del popolo siriano abbia presto fine”.


 Donare le offerte raccolte durante la Messa vespertina del Giovedì santo, che sarà celebrata in San Giovanni dal Papa, in favore dell’assistenza umanitaria ai profughi siriani “è un gesto molto generoso da parte del Santo Padre nei confronti della immane sofferenza del nostro popolo, che vive anche le conseguenze dell’embargo”: è quanto dice all’Agenzia Fides S. Ecc. Mons. Samir Nassar, Arcivescovo maronita di Damasco. L’Arcivescovo informa che già il giorno dopo, il Venerdì Santo, il Pontificio Consiglio Cor Unum invierà la somma raccolta alla Caritas Siria, che la utilizzerà per assistere le vittime di guerra. “E’ un gesto di vicinanza e solidarietà che ha un forte significato per noi, in questo tempo quaresimale e di grande sofferenza: ci fa sentire la Chiesa universale vicina ai suoi fedeli in difficoltà” prosegue l’Arcivescovo. “Teniamo ben presenti e auspichiamo si realizzino i messaggi inviati da Benedetto XVI per il cessate il fuoco, la pace, il dialogo, la libertà in Siria”, conclude.
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=38780&lan=ita

Da Benedetto XVI l'aiuto
alle popolazioni provate della Siria

L'Osservatore Romano - 1 aprile 2012

Dopo i ripetuti appelli per la cessazione della violenza in Siria e perché si trovi una via per il dialogo e la riconciliazione tra le parti in conflitto, in vista della pace e del bene comune, Benedetto XVI ha deciso di devolvere, tramite il Pontificio Consiglio Cor Unum, 100.000 dollari per l'azione caritativa della Chiesa locale a favore della popolazione provata. Il segretario del Pontificio Consiglio Cor Unum, monsignor Giampietro Dal Toso, sarà portatore del dono del Papa nella giornata di sabato, 31 marzo. Sono previsti incontri con Sua Beatitudine Gregorios III Laham, presidente dell'Assemblea della Gerarchia Cattolica in Siria, e con altri rappresentanti della Chiesa locale. La Chiesa cattolica in Siria è attualmente impegnata attraverso i suoi organismi di carità in progetti di assistenza alla popolazione siriana, in particolare nell'area di Homs e di Aleppo.

martedì 27 marzo 2012

ACCETTATO PIANO ANNAN, IL NUNZIO Zenari: “PACE PIÙ BEL DONO DI PASQUA"

L'ex segretario generale dell'Onu ha lanciato un appello ai "Paesi chiave affinché sostengano questo sviluppo e contribuiscano a garantirne l'effettiva attuazione".
Il governo di Damasco ha accettato il piano di uscita dalla crisi proposto dall’inviato speciale per la Siria di Lega Araba e Onu, Kofi Annan. Lo ha detto oggi il portavoce dell’ex segretario generale delle Nazioni Unite aggiungendo che Annan ha già risposto al presidente Bashar Al Assad chiedendo la pronta applicazione delle proposte.
Il piano prevede in particolare la fine delle violenze e dei combattimenti sia da parte delle truppe governative che da parte dei ribelli, l’avvio di un dialogo politico inclusivo di tutte le componenti politiche siriane, l’apertura di corridoi umanitari.
Tramite il suo portavoce, Annan ha detto che la decisione di Damasco costituisce “un’importante tappa iniziale che può mettere fine alle violenze” creando il clima ideale per i negoziati politici.
“Il successo del piano Annan sarebbe il più bel regalo di Pasqua” ha detto alla MISNA monsignor Mario Zenari, Nunzio apostolico a Damasco. “Ci auguriamo che il piano possa andare avanti – ha aggiunto il rappresentante della Santa Sede – perché come molti diplomatici e osservatori hanno sostenuto esso rappresenta una strada di dialogo forse unica per riportare la pace in questo paese”.
Dopo aver incontrato nei giorni scorsi il presidente russo Dmitri Medvedev, Kofi Annan è giunto oggi a Pechino, altro importante alleato del regime siriano, dove ha incontrato il primo ministro Wen Jiabao a cui ha ribadito l’importanza di un pieno coinvolgimento della Cina: “Non posso fare questo lavoro da solo – ha detto Annan – ho bisogno dell’aiuto e del sostegno di paesi come il vostro per risolvere la crisi in Siria”.
Il capo del governo cinese ha garantito a sua volta il sostegno al piano e ricordato come la recente dichiarazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla crisi siriana rifletta la generale inquietudine e il consenso a cui la comunità internazionale è arrivata.

sabato 24 marzo 2012

Siria: ecco chi viola i diritti umani - ON-LINE


mercenari in Siria
L'articolo «Siria: ecco chi viola i diritti umani» di Maurizio Blondet di cui abbiamo dato notizia in un precedente post, è leggibile per intero sul Blog Grognards:


IL SOGNO INFRANTO. La nuova primavera araba di Souad Sbai

A sostegno delle notizie ultimamente postate nel blog, ieri notte (23/03/2012), la Rai2 nell'ambito delle trasmissioni di RAI PARLAMENTO ha trasmesso una intervista del direttore Gianni Scipione Rossi all'on.  Souad Sbai, scrittrice fra le altre cose di un libro IL SOGNO INFRANTO, La nuova primavera araba, ed. Armando Curcio, che denuncia le falsità che la stampa occidentale ci ha propinato sulla questione della Primavera Araba, fin nei suoi ultimi risvolti in Siria ed Egitto.

Per chi volesse vedere l'intervista (on-demand) sul sito di RAI2, il link al video è:
Per chi non desiderasse vedere il video dall'inizio, l'intervista inizia a min 7:36.

Per altre informazioni e video sul libro clicca qui

Per approfondire la conoscenza di Souad Sbai, e accedere ad altri video, si può consultare il sito dell'onorevole:  http://www.souadsbai.com/home/index.php 
che fornisce informazioni sulla persona, sulla sua attività e numerosi articoli e video.

Per altri video su YouTubeclicca qui

Notizie escluse dai media nazionali: contraddizioni e disinformazione

Nuove sanzioni Ue contro la Siria, mentre l'Onu condanna le crescenti violenze.

RADIO VATICANA notizia del 23/03/2012

L’Ue ha deciso nuove sanzioni contro la Siria. Vietati visti e congelati i beni di moglie, sorella e cognata del presidente Assad. Circa 150 in totale le persone colpite fino ad ora dalle restrizioni. “Un passo molto positivo” commenta la Casa Bianca. L’emissario speciale di Onu e Lega araba, Kofi Annan, si recherà questo fine settimana a Mosca e a Pechino, mentre fonti delle Nazioni Unite precisano che i negoziati con Damasco continuano.
Il consiglio Onu sui diritti umani ha intanto approvato una risoluzione sulla Siria per condannare le crescenti, sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle autorità siriane.



Siria: ecco chi viola i diritti umani

Maurizio Blondet 20 Marzo 2012

Ora che il regime siriano inferisce gli ultimi colpi alla «resistenza», e gli arrestati cominciano a confessare, ne esce un quadro alquanto diverso dalla narrativa mediatica occidentale, sempre più inverosimile. In che progetto si iscrive questa violenza di massa indiscriminata, questo terrorismo pagato dall’estero e che si vale di guerriglieri stranieri? Il piano ha avuto una battuta d’arresto, ma la strategia del terrore continua. Non una strategia di «liberazione» di un popolo oppresso, ma di «conquista» e di terra bruciata. Chi è colpevole di questi delitti?     


e ancora...

Qui est responsable des crimes en Syrie ?
Un article de Nadia Khost
http://www.silviacattori.net/article2975.html#nb4

giovedì 22 marzo 2012

Grazie



Grazie a tutti coloro che dall'apertura del blog, ossia meno di un mese,
lo hanno visitato e lo hanno segnalato ad amici e conoscenti:
grazie per i fratelli e le sorelle in Siria
Non abbandoniamoli:
essi sono in prima linea in un conflitto fra ideologie - non fra credi religiosi diversi -
che ci attacca tutti, anche non credenti ed atei.
Sosteniamoli con la preghiera e sensibilizziamo sulla loro situazione chi ci è a fianco.
Perché più che i nemici con le bombe in mano
dobbiamo temere la nostra stessa indifferenza
che ci rende schiavi di noi stessi in casa nostra.
Grazie

L'appello che da Aleppo mar Gregorios Yohanna Ibrahim lancia ai cristiani di tutto il mondo

Attentato ad Aleppo«Siria, noi cristiani sotto tiro»
di Giorgio Bernardelli 22/03/2012

«Ero in macchina ad appena un centinaio di metri da dove è avvenuta l'esplosione. Ho pensato che la mia ora di lasciare questo mondo fosse arrivata». In una lettera diffusa dal sito arabo cristiano abouna.org il metropolita siro ortodosso di Aleppo, mar Gregorios Yohanna Ibrahim, racconta così l'attentato che domenica ha seminato il terrore nel quartiere di Sulaimanya, il quartiere dei cristiani nella seconda città della Siria. Tre i morti, una trentina i feriti, nell'ennesimo salto di qualità nel dramma che da più di un anno ormai scuote il Paese.

Un attentato di domenica mattina nel quartiere dei cristiani. A trecento metri dalla casa del vescovo siro-ortodosso. E ancora più vicino all'oratorio del convento di Er Ram, della Custodia di Terra Santa, rimasto gravemente danneggiato con un muro della stessa chiesa crollato. I ragazzi sono usciti illesi solo perché - provvidenzialmente - padre Shadi Bader aveva deciso di mandarli a casa un po' prima.

Tutto questo è successo domenica mattina ad Aleppo ed è davvero difficile non leggerlo come un attacco premeditato contro i cristiani. Certo l'obiettivo era una sede delle forze di sicurezza che si trova nella zona.

Ma può essere un caso che sia stata scelta proprio la struttura di quella zona e sia stata colpita proprio alla domenica mattina? «Erano le undici, i nostri fedeli di Aleppo stavano rientrando a casa dopo aver partecipato alle liturgie nelle loro chiese - racconta il metropolita nella sua lettera -. La mia auto è stata scossa violentemente insieme alla strada sotto di noi; ho sentito il ruomore dell'esplosione come se fosse avvenuta dentro le mie orecchie. Non vedevo nulla, sentivo solo le voci intorno, i pianti e le urla da ogni parte: “Signore, Signore, abbi pietà di noi... aiutaci”. Mi è venuto in mente il brano del Vangelo che avevo commentato poco prima, durante la celebrazione. Era quello della donna cananea che si rivolge a Gesù perché guarisca sua figlia malata; gli dice proprio: “Figlio di Davide, abbi pietà di me”».
L'autobomba di domenica a Sulaimanya è stato il secondo attentato ad aver colpito Aleppo, la terza città del Medio Oriente - dopo Beirut e il Cairo - per numero di cristiani. Sono ben 300 mila qui i fedeli in un mosaico di riti e confessioni diverse. Già il 10 febbraio la guerra civile che scuote la Siria era arrivata a toccare con un attentato suicida che aveva lasciato dietro di sé 28 morti anche questa città da 3 milioni di abitanti, finora rimasta fedele al presidente Bashar al Assad. Attentati firmati da chi? Tutti gli indizi portano a pensare alle milizie islamiste che - come molteplici testimonianze raccontano - stanno prendendo sempre più il sopravvento in quel mondo estremamente composito che con una semplificazione parecchio grossolana viene definito dai media occidentali come l'«opposizione siriana».
«È stato il secondo attentato nel quartiere a maggioranza cristiana di Aleppo - commenta nella lettera mar Gregorios Yohanna Ibrahim -. Noi non vogliamo ancora credere che l'obiettivo specifico siano i cristiani, ma certo c'è qualcuno che sembra proprio voler fare di tutto per confermare quest'idea. Non dimentichiamo poi il martirio di tanti cristiani nell'assedio di Homs e le altre centinaia che sono rimasti feriti». L'altro volto di quella tragedia di cui nessuno parla.

«I cristiani oggi in Siria hanno di fronte a sé due gravi problemi - continua il metropolita siro ortodosso di Aleppo -. Da una parte lo spettro dell'emigrazione che rischia di decimare le nostre comunità come è già accaduto in Iraq: lì la metà dei cristiani ha già lasciato il Paese ed altri si apprestano a farlo. Ma il secondo spettro è proprio la diffusione dell'islamismo radicale, che promuove le voci del fondamentalismo e dell'estremismo nel mondo arabo, specialmente attraverso i salafiti e i wahhabiti dell'Arabia Saudita. Stanno rendendo pericolosa la vita dei cristiani in tutto l'Oriente, diffondono discordia sul ruolo delle chiese, mettono in discussione il diritto alla cittadinanza, minano quella cultura del pluralismo, della democrazia e delle libertà che sono un requisito fondamentale in ogni società di oggi».

Di qui l'appello che da Aleppo mar Gregorios Yohanna Ibrahim lancia ai cristiani di tutto il mondo:

«Scrivo per dirvi che i cristiani della Siria - insieme a tutti i musulmani che vogliono la pace - sperano che questa nuvola nera scompaia presto dei Paesi arabi scossi dal vento della primavera araba, che ha portato effetti negativi specialmente qui in Siria - conclude la sua lettera -. Noi speriamo e continuiamo a pregare con le parole della cananea: “Signore, abbi pietà di noi e aiutaci”».

http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-siria-noi-cristiani-sotto-tiro-4867.htm