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giovedì 26 novembre 2015

Senza patrie, senza difesa. Perché i cristiani sono carne da macello in un conflitto in cui non valgono nulla

La situazione dei Cattolici oggi in Siria

26 novembre: nostra Signora di Soufanieh 

Il FOGLIO , novembre 2015
di Maurizio Crippa

I cristiani sono il fianco debole delle nostre società. Quando c’è caos, tutti attaccano loro”. Sua Beatitudine Mar Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei maroniti del Libano, è un uomo pragmatico, la stoffa del buon politico. Bisogna partire da un aneddoto che ha raccontato qualche settimana fa, di passaggio a Milano, durante un rapido briefing organizzato dalla rivista Oasis. Un giorno andò da lui un personaggio importante, ha raccontato, un religioso sciita dell’Iraq: “Mi chiese cosa potevano fare per proteggere i cristiani. Io gli risposi che non accettavo la parola ‘proteggere’, perché i cristiani sono cittadini iracheni come tutti gli altri. Poi ribaltai la domanda: ‘Cosa fate voi per proteggere i cristiani? Perché li ammazzate mentre pregano e fate esplodere le chiese?’. E lui mi rispose, indicandomi il fianco: ‘I cristiani sono il fianco debole delle nostre società. Quando c’è caos, tutti attaccano loro’”.

La persecuzione sempre più cruenta dei cristiani nel medio oriente e in Africa ha la sua origine recente nell’islamismo fondamentalista, e una radice più profonda nell’islam in sé, che non riconosce altra religione oltre sé e non ha mai avuto una Nostra Aetate, una “dichiarazione” sulle relazioni con le altre religioni. E’ un dato che la chiesa cattolica, pur mantenendo con puntiglio e pazienza e i suoi distinguo teologici e storici, conosce e riconosce. Almeno da Ratisbona, almeno da quando anche Papa Francesco ha iniziato a dire che oggi i cristiani sono  perseguitati “più che nei primi secoli”. Béchara Boutros Raï, come dicesse un’ovvietà, spiegava che “nell’inconscio dei musulmani il giudaismo è stato completato e soppiantato dal cristianesimo e questo è stato completato e soppiantato dall’islam. Perciò il cristiano non è accettato come cristiano, è semplicemente un uomo che deve diventare musulmano e ancora non l’ha fatto”. E’ un concetto insito nell’islam. Anche quando, magari per secoli, resta dormiente e permette lunghe convivenze: come in Libano, in Siria. Ma Boutros Raï è un pragmatico, non dimentica il contesto storico e politico: i cristiani mediorientali, da sempre ma oggi ancora di più, sono perseguitati anche perché non contano nulla. Non hanno patria. Con realismo, ricordava che quando “Giovanni Paolo II convocò il Sinodo speciale dei vescovi per il Libano, prima di annunciarlo mandò una delegazione nel paese per parlare con i capi religiosi musulmani e informarli, ed evitare che questo venisse interpretato come un gesto di ostilità nei loro confronti”. La preparazione del Sinodo fu fatta “insieme ai musulmani”. Una condizione difficile, ma la condizione per cui “viviamo insieme da 1.400 anni” e che è l’essenza della cultura del medio oriente. Però oggi, dopo un’escalation di quasi un secolo, i cristiani sono divenuti pura carne da cannone per tutti i contendenti. E contano poco, come già in passato, per il cinismo delle nazioni occidentali, quelle “cristiane”. Il motivo è demografico, minoranza delle minoranze. Poi c’è un motivo politico-territoriale: i cristiani non hanno uno stato, né “terra in cambio di pace” da offrire. Non c’è nulla di loro di cui si debba tenere conto, in un conflitto che ha scatenato imperi regionali, o tra opposte visioni del mondo. Nemici di nessuno, sono tragicamente un comodo nemico per tutti. Avevano una certa vischiosa, costosa, influenza nell’Iraq di Saddam e Tareq Aziz, nella Siria di Assad, nella Libia di Gheddafi. Per i copti in Egitto, dopo lo spavento di Morsi e il tallone di Mubarak, forse ora si aprirà qualche spiraglio di agibilità politica quasi inesistente in passato. Per il resto, oggi i cristiani non hanno influenza, né potere.

Se si indagano con un po’ d’attenzione le motivazioni per cui due anni fa Francesco si espose così tanto contro l’intervento militare in Siria, ce n’è una nascosta, ma evidente, che supera il “pacifismo”: il timore che la guerra avrebbe provocato la caduta definitiva delle chiese di Siria, le più antiche della cristianità. Il vuoto storico che ne sarebbe derivato sarebbe stato incolmabile. L’arcivescovo metropolita di Aleppo, Jean-Clément Jeanbart, ha dichiarato giorni fa ad Asianews: “Aleppo è la più antica città del mondo e Damasco la più antica capitale del mondo. Per secoli vi hanno pacificamente convissuto non solo gli appartenenti alle tre religioni monoteiste, ma fino a quindici culture, etnie e popoli diversi”. Ma ora, nella guerra – o senza la protezione-alleanza di Assad – la nobile storia di Aleppo non ha valore di scambio, né corso legale nei futuri assetti. Da qui anche la linea diplomatica di lunghissima durata della Santa Sede – bisogna risalire al tempo del Protettorato britannico e oltre – tesa a garantire condizioni minime di sopravvivenza nel solco di uno status quo imperfetto, ma di millenario equilibrio. Oggi resta poco più che “l’ecumensismo del sangue” di Bergoglio. E resta la definizione di una dottrina di difesa della libertà religiosa e dei diritti umani ancorata a una visione onusiana della gestione dei conflitti. La scorsa primavera, l’osservatore della Santa Sede all’Onu, a Ginevra, monsignor Silvano Tomasi, aveva ricordato che l’intervento armato difensivo è “una dottrina sviluppata sia nell’ambito delle Nazioni Unite che nell’insegnamento sociale della chiesa cattolica”. Ma tutto questo non basta a conferire uno status politico ai cristiani in quelle terre, né basta a chiarire il motivo della loro “indifendibile” condizione storica.

In un’intervista al Foglio dello scorso aprile, la storica Bat Ye’or osservava che la vulnerabilità dei cristiani deriva dall’aver scelto, per “disperato tentativo”, di sostenere nei decenni scorsi il potere islamico “che li avrebbe poi distrutti”. E notava che “Inghilterra e Francia” – si parla di tempi remoti – “hanno diviso l’identità cristiana persuadendo i cristiani che erano arabi e che dovevano militare con i musulmani per formare una nuova ideologia: il nazionalismo arabo”. Si può obiettare sul fatto che i cristiani del medio oriente siano, in effetti, in grande parte arabi. Ma il problema posto da Bat Ye’or è quanto pesi – come risvolto geopolitico e moderno, per così dire – la “dhimmitudine”, la condizione giuridicamente servile e separata vissuta dai cristiani nel mondo islamico per secoli. Ma la condizione di senza patria e rango politico non è, nella storia, un’esclusiva dei cristiani mediorientali. Con tutte le cautele storiche del caso, si può affermare che è quanto capitato per secoli agli ebrei all’interno degli stati e imperi cristiani d’Europa.

La storica invitava anche a tenere in considerazione che le potenze occidentali “Francia, Inghilterra e America” già dopo la Prima guerra mondiale rifiutarono di assumere come priorità la protezione dei cristiani, tracciando in questo modo il solco di una irrilevanza ancora maggiore di quella che la Santa Sede paventava già al tempo della fine dell’amministrazione turca. Persino con sfumature antisioniste, se il cardinal Pietro Gasparri, segretario di stato di Benedetto XV, temeva che il mandato britannico sulla Terra Santa avrebbe favorito l’infiltrazione protestante e del sionismo in Palestina. Se questa è la storia, l’attualità rileva che per l’arcivescovo di Aleppo Jeanbart, forse è un politico meno sottile di Béchara Boutros Raï, il problema dei cristiani del suo paese  è che “in Siria si sono concentrati molti, tanti interessi sia delle potenze economiche occidentali che orientali… Vi sono poi gli interessi di Israele, della Turchia, che vagheggia un ritorno all’impero ottomano, seppur in chiave moderna, degli Emirati arabi. Una situazione complessa in cui i cristiani rappresentano una sorta di spina nel fianco”. Ritorna la metafora del fianco debole, la condizione di un meccanismo di tipo politico che precede e va oltre i termini della persecuzione di carattere religioso.  
Oggi la carne di scambio dei cristiani non è utile in Siria né in Iraq, né all’Iran né alla Turchia. Non solo infedeli, ma carne da macello.

http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/11/23/senza-patrie-senza-difesa-perch-i-cristiani-sono-carne-da-macello-in-un-conflitto-in-cui-non-valgono-nulla___1-v-135282-rubriche_c379.htm





Un drone sopra quel che resta di Maloula: novembre 2015

lunedì 28 aprile 2014

Soufanieh, nella Siria devastata Gesù rinnova il Suo conforto: Io sono con voi, non temete.

Giovedì 17 aprile '14, anno in cui Pasqua ortodossa e cattolica coincidono, i fenomeni che nell'articolo vengono raccontati sono ripresi per la prima volta dopo un intervallo di dieci anni. Myrna è caduta in estasi, ha essudato olio e ha avuto una visione di Cristo che le ha trasmesso il seguente messaggio:  
«Le ferite che hanno sanguinato su questa terra sono le stesse che sono nel mio corpo, perché la causa e l’attore sono gli stessi; ma siate lieti, perché il loro destino sarà lo stesso di Giuda».

Message de Jésus Christ, le Jeudi Saint 17/4/2014:

"Les blessures qui ont saigné sur cette terre, sont celles-là mêmes qui sont dans Mon Corps, parce que la cause et l'auteur sont le même. Mais ayez confiance, leur sort est le même que celui de Judas."



Siria. Il prodigio pasquale di Soufanieh e il monito divino: 


«Di’ ai miei figli che è a loro che domando l’unità»


TEMPI, 19 Aprile, 2014
di Rodolfo Casadei
L’immaginetta della Madonna di Kazan, la cornice, il centrino di seta contro cui è appoggiata, la stessa coppa del calice trasparente che li contiene: tutto è giallognolo, consunto, viscoso. Come l’olio purissimo d’oliva che per otto anni di seguito fra il 1982 e il 1990, con un’interruzione di un anno fra il 1985 e il 1986, è trasudato dal santino. E per più tempo ancora dalle mani, dal collo, dal volto e persino dagli occhi di Myrna, la veggente. Colei alla quale fra il 15 dicembre 1982 e il 24 marzo 1983 è apparsa cinque volte la Vergine Maria lasciando messaggi. L’allora neo-sposa diciottenne sul cui corpo – le mani, i piedi, un fianco – per cinque volte si sono manifestate le stimmate negli anni seguenti. Nella cui mente, durante 36 episodi di estasi, si sono presentate visioni della Vergine Maria e di Gesù che le hanno parlato e lasciato altri messaggi. E che adesso insieme al marito è qui davanti a me, nel vestibolo di casa sua a Damasco, nel piccolo quartiere di Soufanieh, trasformato in uno spazio per la preghiera e il raccoglimento aperto a tutti, con icone alle pareti, inginocchiatoi e una specie di fioriera in ferro battuto ripiena di sabbia e candele votive accese.
Negli ultimi tre anni c’è stato un piccolo cambiamento: dentro al tabernacolo incassato in una parete che contiene il calice e l’icona, all’interno di una scatolina rettangolare di vetro collocata ai piedi del calice, ci sono cinque o sei proiettili di arma automatica. Sono le pallottole piovute dentro la casa di Nicolas e Myrna a causa dei combattimenti in città. Senza ferire nessuno.
Per otto anni, in un piccolo quartiere di Damasco, una donna e la sua immaginetta della Vergine hanno essudato inspiegabilmente olio di oliva in occasione della Pasqua. Ma solo quando le celebrazioni ortodossa e cattolica coincidevano.

 «Non avrei mai immaginato che il mio paese si sarebbe trovato in una situazione come questa», commenta triste lei, che oggi è una donna di 50 anni con due figli maggiorenni. «Tanta gente mi dice: “Prega Dio che ti mandi di nuovo apparizioni e visioni, che ci dica la sua parola su quello che sta succedendo”. Io rispondo: “Dio sta soffrendo con noi, e questa forse è una grande opportunità che ci sta offrendo”. Perché è vero, in questi trentadue anni ci ha mandato tanti segni, ma noi non abbiamo fatto nulla per l’unità. Adesso è il momento che i cristiani finalmente si riuniscano. In forza dell’ultimo segno: i cristiani d’Oriente sono tutti in pericolo, un grande pericolo minaccia la loro stessa esistenza».
Due sono le caratteristiche salienti delle apparizioni e degli altri fenomeni di Soufanieh, che si sono protratti dal 1982 fino al 1990, con una “coda” fra il 2001 e il 2004: la prima è che la Madonna e Cristo hanno parlato in lingua araba, e la seconda è che il contenuto più forte dei loro messaggi ha riguardato l’unità fra i cristiani e la natura peccaminosa della loro disunità.

 Il messaggio dell’ultima apparizione della Vergine recitava: «Fondate una chiesa. Non ho detto: costruite una chiesa. La Chiesa che Gesù ha adottato è Una, perché Gesù è Uno. La Chiesa è il Regno di Dio sulla terra. Chi l’ha divisa ha peccato, e chi si è rallegrato della sua divisione ha peccato. Gesù l’ha edificata, ed essa era piccola; quando è diventata grande, si è divisa. E chi l’ha divisa non ha l’amore dentro di sé. Riunificatevi. Come sono belli i miei figli inginocchiati, in preghiera! Non siate divisi, come lo sono i grandi. Voi insegnerete alle generazioni le parole Unità, Amore e Fede».
Mentre l’ultimo dei messaggi trasmessi durante le visioni estatiche, il 26 novembre 1990, si apriva così: «Non temere, figlia mia, se ti dico che questa è l’ultima volta che mi vedi, fino a quando la festa di Pasqua non sarà unificata». E poi le ultimissime parole: «Noi siamo con te e con chiunque desideri che la festa di Pasqua sia unificata».

 Quest’anno, per pura coincidenza, le date della celebrazione della Pasqua coincidono: ortodossi e cattolici in tutto il mondo, Siria e Medio Oriente compresi, festeggeranno nello stesso giorno, il 20 aprile. I calcoli del calendario giuliano, utilizzato dagli ortodossi calcedoniani, quest’anno coincidono con quelli del calendario gregoriano utilizzato da cattolici, protestanti e molti ortodossi non calcedoniani (per esempio: gli armeni apostolici). In Terra Santa, dal 2012 i cattolici hanno deciso di festeggiare la Pasqua secondo il calendario giuliano, cioè nello stesso giorno degli ortodossi. In Siria questo non è ancora avvenuto.


Testimonianze in tutto il mondo
La prima volta in cui le stimmate si manifestarono sul corpo di Myrna fu il 25 novembre 1983. Alle 16.30 si aprirono nei palmi delle mani, sui piedi e al fianco sinistro, e si richiusero alle undici della sera. Il fenomeno si ripresentò altre quattro volte, sempre il Giovedì santo nel 1984, 1987, 1990 e 2001. Sempre e soltanto anni nei quali la Pasqua giuliana e la Pasqua gregoriana coincidevano di data.
Anche i fenomeni di essudazione dell’olio dall’iconcina, iniziati il 27 novembre 1982 e terminati nel 1990, sono stati più copiosi negli anni in cui la celebrazione della Pasqua era unitaria. L’olio filtrava abbondante dal corpo di Myrna (mani, collo, piedi, bocca, stomaco) anche quando viaggiava all’estero a testimoniare la sua storia, e addirittura dagli occhi (causando vivi bruciori) quando stava per entrare negli stati di estasi durante i quali le sarebbe apparso Cristo. I messaggi di Gesù in tali occasioni erano veri e propri moniti.

Quello del 14 agosto 1988, ricevuto a Los Angeles, dice così: «Ho detto: la Chiesa è il Regno dei Cieli sulla terra. Chi l’ha divisa ha peccato, e chi si è rallegrato della divisione ha peccato. Pertanto mi risulta più facile che un non credente creda nel mio nome, che non coloro che pretendono di avere la fede e l’amore e giurano nel mio nome». E il 7 settembre dello stesso anno: «Di’ ai miei figli che è a loro che domando l’unità e che non la voglio da coloro che recitano una commedia fingendo di lavorare per l’unità».

Myrna è figlia di un siriano di confessione greco cattolica (melchita) e di una siriana greco ortodossa. Suo marito Nicolas è greco ortodosso. Fu lui ad acquistare l’immaginetta durante un viaggio in Bulgaria nel 1980. La prima volta che l’immagine prese a trasudare olio dentro casa, chiamò tre sacerdoti ortodossi per mostrare loro il prodigio. Non fecero in tempo a uscire dalla casa che giunsero due agenti dei servizi segreti. Esaminarono accuratamente l’iconcina dopo averla smontata dalla sua cornice e le mani di Myrna, che dovette lavarsele dinanzi a loro. Subito immagine e mani ripresero a essudare olio. I due se ne andarono ripetendo ad alta voce: «Dio è grande!». 

http://www.tempi.it/siria-il-prodigio-pasquale-di-soufanieh-
e-il-monito-divino-di-ai-miei-figli-che-e-a-loro-che-domando-l-unita#.U1Kvjvl_uXs

sabato 19 aprile 2014

Anche tu hai una resurrezione!

Lettera pasquale 2014

di Sua Beatitudine Gregorios III
Patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente
di Alessandria e di Gerusalemme


Stiamo celebrando la festa della Resurrezione gloriosa del Signore nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo, per la quarta volta consecutiva mentre gli eventi disastrosi della cosiddetta "primavera araba" stanno distruggendo migliaia di cittadini di diversi paesi arabi, dalla Libia all'Egitto, Palestina e in Iraq e soprattutto in Siria.

È proprio in questi paesi che i cristiani sono stati designati "figli della Risurrezione". Sono tutti chiamati a partecipare alla Risurrezione di Gesù .

..........

Appello al mondo

All'inizio del quarto anno della sanguinosa e tragica crisi siriana , lancio questo appello della Chiesa di Damasco sofferente e orante , che ha digiunato durante la santa Quaresima e continua la sua via crucis con tutti i cittadini di questo amato Paese , la culla del Cristianesimo, delle religioni e delle civiltà .

In questa grande festa della Resurrezione, nell'amore e nella speranza, di nuovo facciamo un accorato, potente, supplice appello .

Forti della nostra fede cristiana e per la missione spirituale e il ruolo di pastore e Patriarca , ci rivolgiamo a tutti: il Presidente del nostro paese e i suoi collaboratori, tutti i paesi arabi , gli Stati Uniti d' America, la Federazione Russa , i paesi dell'Unione Europea , tutte le nazioni del mondo, i pacifisti , i titolari di premi Nobel per la Pace , tutti gli uomini e le donne di buona volontà, i puri di cuore, i responsabili dei social media , gente di lettere, i pensatori, i capitani d'industria e di commercio, i mercanti d'armi ... noi invitiamo tutti a dispiegare ogni sforzo possibile per la pace in Siria . La tragedia siriana ha superato ogni misura e ogni limite! Essa ha percosso quasi ogni cittadino siriano . Chiediamo a Dio di ascoltare questo appello . Voglia Egli guidare i vostri cuori ad ascoltare questo Suo e nostro appello.

La morte regna in Siria ! Non possiamo continuare la marcia della morte ! Dobbiamo riunire i nostri sforzi , in patria e all'estero , il governo, l'opposizione , tutti i partiti e le persone di buona volontà , per arrestare il flusso di sangue siriano e camminare verso la resurrezione ! Siamo tutti figli e figlie della Siria , a cui Dio ha dato la luce della vita . Siamo chiamati alla vita, non alla morte . Come cittadino siriano e Patriarca siriano , supplico ogni siriano di camminare, con i suoi concittadini, sulla strada della risurrezione e della vita , che tutti abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza ( cf. Gv 10 , 10 ) . Non più guerra! Mai più violenza! Niente più massacri !

Noi tutti dobbiamo tentare di realizzare la tregua per la vita . Dobbiamo rifiutare la logica della guerra e del potere: è una logica egoista e omicida !

Sto lanciando questo appello a tutto il mondo , in nome dei poveri, delle vedove, dei deboli , delle vittime, dei morti e dei feriti, dei mutilati , di quelli rimasti sfigurati, degli sfollati, dei rifugiati, dei senza casa , degli affamati , dei bambini e degli anziani, delle donne in gravidanza , dei portatori di handicap , di tutti quelli che sono nella disperazione, nel dolore e nello sconforto, come le persone che incontro spesso al confine siro-libanese quando viaggio da Beirut a Damasco, o durante le mie visite alle famiglie delle vittime e alle persone colpite dalla catastrofe . Essi sono sotto il peso della paura per il futuro e il destino delle loro famiglie, dei bambini e dei giovani .


Giovedì Santo ad Aleppo: i quartieri occidentali
investiti da pesanti attacchi dei ribelli: più di
100 morti e altrettanti feriti, in gran parte civili.
Di fronte a questa immagine oscura e sanguinosa del nostro amato paese, la Siria, mi rivolgo alle nazioni di tutto il mondo e le supplico: Abbiate pietà della Siria ! Lasciate la Siria ai Siriani! Basta con le vostre armi, i vostri combattenti, i vostri mercenari, i vostri avventurieri armati, i vostri jihadisti, i vostri takfiri!

Noi diciamo a tutti loro francamente : la guerra non è riuscita ! La violenza non è riuscita! Le armi non sono riuscite! Armare gruppi con tutti i tipi di armi non è riuscito ! Le vostre visioni, le vostre teorie e profezie dall'inizio della crisi nel 2011 sulla caduta della Siria, del Presidente e del governo siriano non sono state soddisfatte . La vostra propaganda pubblicitaria falsificata non è riuscita. I progetti e le trame di alcuni paesi arabi ed europei non sono riusciti . Le sanzioni economiche non hanno avuto successo. Le minacce di ferro e fuoco non sono riuscite. Le alleanze non sono riuscite .

Davanti a tutti questi fallimenti, non è tempo per il mondo di rendersi conto che nessuno vince con la guerra, che la soluzione politica è migliore, e che i Siriani sono i soli che decideranno del loro futuro e diranno chi dovrà essere il loro Presidente e il loro governo e quale dovrebbe essere la 
loro Costituzione?
accade a Kessab: no comment ...

O veramente il mondo è determinato, come sembra essere il caso, a continuare una guerra di sterminio del popolo siriano e di distruzione delle sue istituzioni, del suo patrimonio, delle sue chiese e moschee, una guerra che affama, impoverisce, disperde e uccide la nostra gente e i bambini, rompendo la sua resistenza e il morale , al fine di realizzare i propri interessi e progetti ?

E chi è la vittima ? E' il popolo siriano, sofferente, ferito, come ho descritto sopra .

In nome della Siria, supplico il mondo : Giù le mani dalla Siria ! Arrestate la strategia della guerra! Lasciate che la Siria e tutti i paesi  del mondo 
amanti della pace  lavorino insieme, per permettere che la pace prevalga in Siria! Perché la pace della Siria significa pace per l'intera regione del Medio Oriente , e in particolare della Terra Santa ! La Siria merita l'interesse, l'amore e la fiducia di tutto il mondo !

Non vogliamo che la Siria sia la terra della guerra, dell'omicidio, della violenza e del terrorismo ; ma piuttosto, come si legge sui manifesti per le strade di Damasco : "Siria, la tua terra è santa, una terra di amore e di pace" .

A te Resurrezione, o Siria!

La Siria è la terra della Risurrezione . Alle porte di Damasco, Paolo di Tarso vide Cristo risorto dai morti. Egli veniva a Damasco come un persecutore. Da qui è partito come apostolo e predicatore della Risurrezione. Questo è il motivo per cui la Siria è la terra della Risurrezione. Come abbiamo detto : il titolo dei suoi figli è "Figli della Risurrezione".

Oggi ci rivolgiamo ai nostri concittadini, i figli e le figlie della Siria, dando loro questo splendido appellativo storico : oh figli e figlie della Siria ! Voi siete i figli della Risurrezione , figli della vita. Voi non siete né i figli della morte, né strumenti di morte. Non siete figli della violenza, del terrore, della tortura e dei massacri. Siate per sempre figli della Risurrezione e della vita !

Che se ne vadano dalla terra pura della Siria coloro che cercano di distruggere il nostro amore, il nostro vivere insieme, uccidendo e causando lo spargimento di sangue nella nostra terra, e seminando idee di takfirismo, di odio, di inimicizia, di divisione e sedizione ! Sono solo  operatori di morte !

Noi diciamo alla Siria ciò che Gesù ha detto in una sinagoga, quando ha guarito la donna piegata in due : "Donna, tu sei sciolta dalla tua infermità." (Luca 13 : 12 )

Noi le diciamo: Tu, Siria, hai una resurrezione ! Hai una resurrezione, tu mio fratello cristiano ! Hai una resurrezione, tu mio fratello musulmano ! Hai una resurrezione, tu che stai nascosto sotto terra ! Hai una resurrezione, tu mio fratello combattente!

Auguri per la festa
Damasco: dopo 10 anni, il 17 aprile, Cristo
ha consegnato un nuovo messaggio a Myrna
a Soufanieh

Qui porgo i miei auguri per la festa della Resurrezione gloriosa , questa festa della Pasqua del Signore, celebrata quest'anno nella stessa data per tutte le nostre Chiese . Offro questi auguri ai miei fratelli Metropoliti, Arcivescovi e Vescovi, membri del nostro Santo Sinodo, ai miei fratelli e figli sacerdoti, diaconi, monaci, suore e tutti i fedeli delle nostre parrocchie nei paesi arabi e nei paesi dell'emigrazione ( soprattutto quelli che ricevono recenti emigrati siriani ). 
 Offro questi auguri a tutti i cristiani, mentre celebriamo la Pasqua insieme quest'anno , e anche per i nostri concittadini musulmani che credono nella resurrezione, come possiamo leggere in questo versetto coranico : " Pace su di me il giorno in cui sono nato, e il giorno della mia morte e il giorno in cui sarò risuscitato " ( Sura 19 : 33 Maryam )

Termino questa lettera con uno dei più bei canti della celebrazione della Resurrezione gloriosa in cui ci rivolgiamo al Cristo risorto , fieri della sua risurrezione ( nona Ode di Orthros ) : " O divina delizia , O ineffabile dolcezza della tua voce! Perchè tu ci hai veramente promesso, o Cristo, di essere con noi fino alla fine dei tempi ; e noi fedeli, avendo su questa promessa il fondamento della speranza, esultiamo di gioia ".

Con il mio affetto e la mia benedizione
+ Gregorios III
Damasco, 20 aprile 2014

(trad FMG)
  il testo completo della lettera qui:
inglese:  http://www.pgc-lb.org/eng/gregorios/view/Paschal-Letter-2014
francese:  http://www.pgc-lb.org/fre/gregorios/view/Paschal-Letter-2014


AGGIORNAMENTO : DOMENICA DI PASQUA  IL SANTO PADRE FRANCESCO...

" Ti supplichiamo, in particolare, per la Siria, l’amata Siria, perché quanti soffrono le conseguenze del conflitto possano ricevere i necessari aiuti umanitari e le parti in causa non usino più la forza per seminare morte, soprattutto contro la popolazione inerme, ma abbiano l’audacia di negoziare la pace, ormai da troppo tempo attesa!"

domenica 16 marzo 2014

Lettera aperta a tutti gli amici non-arabi di Nostra Signora di Soufanieh in tutto il mondo

E' un prete arabo, un discendente della prima Chiesa in Siria, che vi scrive  


di Padre ‎Elias Zahlawi


DAMASCO, 22 FEBBRAIO 2014





Grazie alla Madonna di Soufanieh , abbiamo avuto il piacere di conoscerci , a Damasco , e poi nei vostri rispettivi paesi: Canada, Stati Uniti, Europa, Australia , Russia, Ucraina e Slovacchia.

Una corrispondenza infinita e una preghiera fraterna hanno nutrito, per molti anni, il nostro rapporto e la nostra amicizia.

Poco a poco, i vostri pellegrini, i vostri sacerdoti, i vostri religiosi, i vostri Vescovi, i vostri giornalisti televisivi, i vostri medici, i vostri teologi, i vostri psicoanalisti e psicologi, hanno finito per diventare i  testimoni, anche gli apostoli di questo fenomeno spirituale .

La Siria, evidentemente, vi stava a cuore. Alcuni di voi non hanno mancato di dichiarare davanti ai vostrI cameramen della televisione,  che vi si sentivano più al sicuro che non nei loro stessi paesi.

Ancor più, alcuni hanno mostrato la loro appartenenza alla Siria come alla loro seconda patria.

Improvvisamente, questa stessa Siria è diventata , ormai da quasi tre anni, la bestia nera universale, che si deve a tutti i costi abbattere.

Improvvisamente, tutti i moderni Erode cospirano contro di essa, ignorando tutte le anomale contraddizioni, presenti e future, che si evidenziano tra loro, antinomie sia politiche che economiche, sociali e culturali.

Un ostracismo universale senza precedenti viene organizzato "spontaneamente" contro di lei da non meno  che 140 paesi!

Tutti i "responsabili" di tutti gli organismi internazionali, originariamente creati per far regnare la giustizia e la pace nel mondo, presto sono  diventati dei "clown da circo" al servizio dei "Maestri dell'Ombra" che solo gli sciocchi ignorano o insistono ad ignorare.

Una guerra mediatica, machiavellica e onnipotente, è orchestrata in tutto il mondo, per la lunghezza di giorni e di anni, per giustificare tutti i tipi di interventi militari e di "jihadisti" immaginabili, contro la Siria, tipo, naturalmente, i famosi  interventi cosiddetti  umanitari, come lo furono ... in Kosovo, Iraq, Somalia, Libia ...

In breve, infine: 150.000 combattenti di 83 Paesi, tra cui non meno di 7.500 "jihadisti" europei, cittadini canadesi, australiani e statunitensi, e per l'ammissione stessa del capo della famosa CIA scorrazzano in Siria arruolati, armati, pagati, addestrati, indottrinati, controllati e teleguidati da chi voi sapete! ...

E tutto questo è, ovviamente, in nome dei diritti umani, come nel nome della democrazia, della libertà e della dignità umana!

Qui, i francesi tra di voi mi permettano di ricordare loro la parola terribile che il loro poeta André Chénier  pronunciò sul patibolo!

Risultati sul terreno: per un paese di 23 milioni di persone, "nulla meno " di 130.000 morti, 6.000.000 di persone sfollate, 2.000.000 di rifugiati nei paesi limitrofi e sparsi nel mondo , oltre a decine di migliaia di scomparsi!

E non continuo, in segno di rispetto per le altre migliaia, vittime di ogni sorta di abuso ignobile, a vergogna di tutti i vostri dirigenti e dei "responsabili" di tutti gli organismi internazionali, che non hanno visto finora altro che i crimini commessi dal "Regime" e quindi un'ulteriore giustificazione per la distruzione programmata del paese!

E quale infernale logica in questa distruzione. Tutto è condannato: semplici persone umane, luminari accademici e scientifici,  funzionari civili e militari, rappresentanti delle due religioni, Islam e cristianesimo: uléma, vescovi, sacerdoti, religiosi, luoghi di culto, moschee, chiese, cimiteri, mausolei, e banche, centri di Informazioni: radio, giornali, televisione, giornalisti, centri universitari, e ancora strade, ferrovie, aeroporti, mezzi di trasporto, ospedali e centri medici, scuole, centri di distribuzione, centri commerciali, complessi industriali,  istituzioni governative, pozzi di gas e oleodotti, silos di grano, centri di produzione, città, villaggi, case private, musei e siti archeologici ...

Per fare questo, tutti i mezzi sono buoni, soprattutto le innumerevoli autobombe e i colpi di mortaio, di cui la sola Damasco è stata "gratificata" per 12.000 obus durante gli ultimi quattro mesi del 2013.

Vi lascio dedurre i danni enormi proprio nella città di Damasco e nei suoi sobborghi, nei campi coltivati, fabbriche, case, scuole, negozi, ospedali, moschee, chiese, ecc .... In quanto al numero delle vittime, supera le decine di migliaia, tra cui intere famiglie, ferite o decimate, decine di piccoli scolari di età inferiore a 10 anni, innumerevoli giovani, tra cui due cantanti del nostro "Coro-Gioia" che voi ben conoscete, un ragazzo e una ragazza che avevano appena superato i vent'anni, che sono stati falciati da un mortaio, a un paio di giorni di distanza alla fine del 2013 ...

In quanto alle ferite inimmaginabili che ogni siriano, rimasto nel paese o all'estero, nasconde in sé, solo Dio e il futuro sarà in grado di dirci qualcosa.

Non ci fossero Russia e Cina! ...

Qui,  amici non arabi, del Canada, di Europa, Stati Uniti, Australia, Ucraina, Slovacchia, mi permetterete di rivolgervi alcune domande:

Durante questo periodo infernale, cosa avete pensato? Cosa avete cercato di sapere? Che cosa avete fatto sul terreno? Che cosa vi è stato detto nelle  vostre rispettive chiese su ciò che  i vostri dirigenti fanno in Siria, sempre che abbiano osato dire qualcosa?

Ma ancora più importante, che cosa siete diventati?
Già, che cosa siete adesso?

Permettetemi di rispondere per voi:

Dalla Francia, solo sette sacerdoti, due suore tra cui la superiora di un convento, un gruppo di preghiera, un ex deputato, due biologi, una coppia, una donna, una giornalista, tre nuovi corrispondenti, ci hanno detto il loro dolore, la loro amicizia, la loro solidarietà e la garanzia della loro preghiera.
Dal Canada, solo una suora e un ex regista televisivo, hanno fatto lo stesso.
Dal Belgio, un giornalista di origine turco-siriana ...
In Svizzera, tre persone amiche: un pastore protestante, un medico e un infermiere.
In tutto, solo una manciata di persone, a livello di tutto quell'Occidente che ha beneficiato tanto delle grazie di Nostra Signora di Soufanieh!



Davanti a una constatazione così desolante, non sono io in diritto, io prete di Siria, di chiedermi - e di invitarvi a chiedervi a vostra volta- che cosa sta accadendo realmente e profondamente, nel mondo occidentale, presumibilmente civile, da un lato, e dall'altro che cosa potrebbe presto accadere  all'Occidente, e anche per colpa sua, al Mondo?

A meno  di aspettare il giusto ritorno delle cose per farvi capire - finalmente! - l'ORRORE di ciò  che TUTTI i vostri dirigenti praticano ATTIVAMENTE, e TUTTI VOI passivamente? Perchè se è vero che Dio perdona, sappiate che è altrettanto vero che la storia non perdona mai!

Mi fermo, lasciandovi alle vostre considerazioni e spero al vostro rimorso. Confido che un soprassalto di coscienza personale, preparerà, per quanto possa essere lieve, per contagio, il soprassalto generale di un Occidente fuorviato, che insiste a sprofondare nella morte certa, e che vi precipita il mondo intero.

Per me, da Damasco io vi invito, da Damasco crocifissa con tutta la Siria, a custodire fermamente  ciò che il Signore e la Vergine Maria hanno voluto dirci IN LINGUA ARABA per ben 22 anni consecutivi. Che è, ovviamente, senza precedenti nella storia del cristianesimo!

Che Gesù e Maria abbiano tenuto a dirlo a Damasco stessa , in questa stessa epoca, è a mio parere una sfida  eclatante a tutto ciò che pensano o pianificano gli ONNIPOTENTI Erode del mondo contro la Siria.

Ancor più, aggrappandomi a questa stessa sfida anche io prendo come testimone il Futuro ... sì il Futuro, e il messaggio che Gesù ha dato al mondo, il Sabato Santo 10 Aprile 2004.

Ammettete che si trattava di un messaggio incredibile!

Voi tutti sapete che è stato consegnato alla presenza di luminari medici e teologici, di Europa e degli Stati Uniti e in presenza di una grande folla venuta dal mondo intero.

Questo messaggio, qui mi limito solo a riprodurlo testualmente. Voi converrete che quanto accade, da diversi anni, nel mondo in generale e in Siria in particolare, è il commento più eloquente.

Eccolo:
"Il mio ultimo comandamento per voi: Tornate ognuno alla propria casa, ma tenete l'Oriente nei vostri cuori.

Da qui è sgorgata  ancora una volta una luce, di cui voi siete l'irradiazione in un mondo sedotto dal materialismo, dalla sensualità e dalla fama, al punto che quasi se ne sono perduti i  valori.

Quanto a voi, preservate la vostra autenticità orientale.
Non lasciate che vi si alieni la vostra volontà, la vostra libertà e la vostra  fede in questo Oriente. "
...
A presto dunque, miei amici, a Damasco!

Sì, a Damasco, ai piedi dell'umile e IMMENSA Icona della Madonna di Soufanieh.

A Damasco, che avrà riacquistato la sua vita, la sua  pace e il suo  amore universale ...

In preghiera per un mondo assetato di dignità e giustizia!

Prof. Elias Zahlaoui
Chiesa di Nostra Signora di Damasco
Koussour - Damasco
21/02/2014

venerdì 3 gennaio 2014

Mesi di sangue per i cristiani da quando la “rivoluzione” è diventata un jihad per il Califfato. Ma noi non ci faremo rubare la libertà, come dice la Madonna di Soufanieh

Te Deum laudamus per la fede in questo Oriente


Dall’inizio dell’anno 2013 la violenza in Siria ha cominciato a prendere una piega abbastanza brutale. In questo anno abbiamo assistito alla nascita di un altro gruppo armato estremista che usa la religione per giustificare la propria azione: Isil, lo “Stato islamico dell’Iraq e del Levante”. Così siamo entrati in una nuova ondata di violenza sempre più spietata, perché questi gruppi armati, che hanno una base religiosa wahabita-salafita e radicale, sfruttano la fede musulmana e la usano come un mezzo per creare uno Stato religioso governato secondo la legge islamica.

Ormai questi ribelli non parlano più né di democrazia né di libertà. Per eliminare gli ostacoli all’instaurazione dello Stato islamico, si sono messi a minacciare tutti quelli che non si sottomettono alla loro ideologia. E i cristiani naturalmente fanno parte di questi “infedeli”, perciò hanno dichiarato una guerra contro di loro.


I cristiani del nord e del nord-est del paese hanno vissuto sulla propria pelle l’autentica persecuzione. Alcuni villagi in quelle regioni sono stati completamente svuotati delle comunità cristiane, fuggite per paura di essere massacrate o perché sono state minacciate. Dalle città di Raqqa, Tel Abiad, Der Ezzor e tante altre i cristiani sono scappati in Libano per poi andare in Europa, altri sono sfollati all’interno del paese, verso zone sicure come la costa e Damasco. Ma questi gruppi armati di fanatici si sono resi responsabili anche di massacri tra le comunità cristiane come Maloula, Sadad, nei sobborghi di Latakia.
Per non parlare di Aleppo e di quanta sofferenza vive la nostra Chiesa là. Aleppo era la capitale dei cristiani della Siria, ma purtroppo è stata assediata per più di un anno dal fronte di Al Nusra (affiliato ad Al Qaeda) e dall’Isil, che hanno causato la distruzione di tante chiese e di interi quartieri cristiani.

 Comandano i Fratelli Musulmani
Tutta questa violenza contro i cristiani è dovuta al fatto che i cristiani non si sono schierati a favore di questa cosiddetta “rivoluzione”. E perché non lo hanno fatto? Perché si sono accorti che la cosiddetta rivoluzione è stata subito “mangiata” sia dagli estremisti che dagli Stati le cui istituzioni sono di ispirazione coranica, come l’Arabia Saudita e il Qatar, o da quelli dove comandano i Fratelli Musulmani, come la Tunisia, la Turchia, la Libia, l’Egitto. E non bisogna certo dimenticare che dietro a tutti quanti ci sono i governi americani ed europei, in modo particolare Francia e Inghilterra.

Ormai i combattenti stranieri penetrati in Siria sono veramente tanti e il loro numero è in continuo aumento: si parla di oltre 30 o 40 mila elementi, e tra essi ci sono anche 1.700 jihadisti europei. Allora la nostra guerra in Siria non è più per sostenere Assad o il suo regime, la nostra guerra adesso è per sostenere la Siria, per salvare lo Stato siriano, per salvare la società siriana, per salvare l’uomo.

Ho visto con i miei occhi che razza di disastro si è abbattuto sulla Siria (Maloula, Jobar, Homs, Qusayr). Ovunque passano, questi fanatici lasciano dietro di sé massacri umani (Sadad, Adra). 
Gli ultimi tre mesi di questo 2013 sono stati i più brutti. In questo periodo abbiamo segnalato tanti attacchi contro i cristiani, che sono presi in particolar modo di mira dai gruppi fanatici. 
Colpi di mortaio sulle scuole cristiane a Damasco, più di cinquecento colpi di mortaio contro la zona di Jaramana (a 6 chilometri da Damasco), dove c’è una grossa comunità cristiana.

Ma noi continuiamo a vivere la vera testimonianza di Gesù Cristo.
La Madonna di Soufanieh ci ha detto durante la sua ultima apparizione nel 2004: voi cristiani di Damasco continuate a conservare la vostra fede orientale, e non lasciate che rubino la vostra volontà, la vostra libertà, e la vostra fede in questo Oriente.

Samaan Daoud

http://www.tempi.it/samaan-dalla-siria-te-deum-laudamus-per-la-fede-in-questo-oriente#.UsAj40aA05s

martedì 26 novembre 2013

27 novembre: le apparizioni di Soufanieh e il mistero della scelta dei cristiani di Syria




Beloved believers of our Lord Jesus Christ, 

Pastors , Priests , Monks , Nuns, Deacons and Everyone.. 

I appeal to all of you without any exception, all over the world, East and West, in these difficult days that are passing over The nations of The East.. The East which is the cradle of Christianity, where the Christians of all churches of Our crucified East are facing and suffering for the name of... Jesus Christ, and going through the most difficult challenges since the early centuries of the emergence of Christianity, especially in the beloved Syria, the heart of the East, the country that is experiencing pain after pain.

You all know that our Lord Jesus Christ and His Mother Virgin Mary handed me messages to all of you, during their apparitions to me and during my spiritual ecstasies, between 1982 and 2004. These messages have stopped since 2004, when Jesus Christ gave me His last message to us saying:

This is my last commandment to you:
Each one of you, return back home,
however, hold the East in your hearts.
From here a light emerged anew.
You are its radiance in a world seduced by materialism, sensuality and fame,
so much as to have almost lost its values.
As for you, hold on to your Eastern identity.
Do not allow your will, your freedom and your faith in this Orient to be taken away from you.

He has been giving us signals, signs and messages for more than 22 years , to show us clearly His desire to achieve the unity of Christians, through the consolidation of our hearts, and the unity of the feast of His glorious resurrection.

I always hear people asking :
"Where is Jesus now that all of this is happening to His church??!
Where is He now that all these wars are taking place in The East and in Syria?
Why isn't He listening to us??"

My beloved ones, Jesus Christ and Mother Mary has already spoken for years and years! They asked us things we did not achieve not even one single thing of them!
Aren't we obliged first to achieve their desire, in order to reap what we are asking from them!!! like peace, harmony and stability?!

I believe Heaven Has asked us first!! how can we skip Heaven's appeal, and have all these requests to ask from God without even trying to obey God's desire?!!!!

The Lord Jesus Christ in his Message given to me on November 26th , 2001 said:
"Prove your love to Me, because through love I walk at your side..."

In order for us to prove our love to Him, we must do something on this earth, because we can't rejoice just theoretically in His messages to us!!

I have contemplated in a section of the Gospel of Mark, which is about the healing of the daughter of the Canaanite pagan Syrian woman, who's heart was touched by The Lord Jesus, and who in return touched Jesus's heart with her faith and was able to snatch a miracle of healing for her daughter.

Mark 7:27-29
But Jesus said unto her, Let the children first be filled: for it is not meet to take the children's bread, and to cast it unto the dogs. And she answered and said unto him, Yes, Lord: yet the dogs under the table eat of the children's crumbs. And he said unto her, For this saying go thy way; the devil is gone out of thy daughter.

How beautiful this faith is! What a beautiful dialogue! The Lord rewarded her saying to her:
"For this saying go thy way; the devil is gone out of thy daughter".

This paganism woman proved her faith and her love for Jesus, and what He did was that He responded immediately to her request!

Brothers and sisters, Do you think that this Canaanite woman is more important than us (His church) all over the world and in the Middle East?!
Should we not prove our faith and our love for Him by uniting our word, and uniting our hearts and uniting our Church?!
Do you think if we did as the Canaanite woman did, we won't be able to touch the Lord's heart? won't He respond to our requests?! and walk with us side by side? He would just because we have walked with Him?!!

The Lord Christ is reproached at us and at the same time He warned us and that shows clearly when he told us in one of his messages:

“My children …
I have given you a sign for My glorification. Stay on your path, and I am with you.
Otherwise, I will close the gates of heaven in your faces.
But here is Mother suffering … praying … saying to me: ‘O Lord, You are love in its totality!
And I say: ‘Do not despair, O Gate of Heaven, because I love them and I want them to respond to this love with giving.’
Holy Saturday, April 14th , 2001

My beloved, I wrote these words because I feel that we all must do something on this Earth.. It's very beautiful to have conferences and permissions and speaking Words here and there, but it does not benefit anything, and it becomes ugly to God and to people if we do not translate it and demonstrate it on the ground in obvious actions of love.

If I'm who just a regular person I find my heart torn, as if the fire is burning it in grieve for what is happening in Syria and in the Middle East and to all the Christians! How would the heart of Mother Mary be?? and how would the heart of Her Son be?? (The righteous God trieth the hearts and reins)??? He who knows everything?!

I'm hoping that we respond to the desires of our Lord Jesus Christ, may He be gloried forever..
I'm hoping that we delight the heart of The Mother of us all, Virgin Mary..

I leave you in the peace of the Lord Jesus Christ...

Your sister Myrna Nazzour


sabato 21 settembre 2013

Cosa ci vuol dire oggi il messaggio di Soufanieh?




 "Maria ci preparava…"

Soufanieh è un sobborgo di Damasco , dove Cristo e la Vergine Maria apparvero a una donna . Che cosa rivela il suo messaggio ?
Con i recenti eventi verificatisi nel mondo arabo , in particolare in Siria , lasciamo  la parola al “Verbo” e alla Vergine Maria , ambedue menzionati  nel Vangelo e nel Corano .

Per la prima volta nella storia , Gesù e sua madre hanno  inviato un messaggio in arabo , a una sposa e madre, Mirna Akhrass che vive a Damasco.
Sì , il dialogo del Verbo e sua Madre con questa semplice donna si  svolto in arabo! .
Il momento dell’apparizione , la scelta della città e del luogo , il linguaggio adottato , sono  casuali o riflettono il  disegno di Dio ?

1 - Perché ora ?

Questi messaggi rivelati sono assolutamente recenti e allo stesso tempo antichissimi . Si tratta di un invito agli uomini a tornare a Dio con la fede , la carità , l'umiltà e il pentimento . L' uomo può ancora vivere senza Dio ?

Queste parole si applicano in primo luogo alla Siria ferita , poi  all' Oriente arabo e finalmente al mondo intero .

Queste apparizioni sono iniziate nel 1982,  al tempo dei primi tumulti dei fratelli musulmani in Siria, e sono continuate fino al 2004 .

2 – Cosa dissero Gesù e la Santa Vergine a Mirna ?
Myrna con il Patriarca libanese Rai


Santa Vergine : 
" Non aver paura  figlia mia. Attraverso di te io  educherò  i miei fedeli… Pregate, pregate, pregate: Padre, attraverso le piaghe del tuo Figlio diletto, abbi pietà di noi " ... 
Ripetete : Dio mi salva , Gesù mi illumina, lo Spirito Santo è la mia vita , perciò  io non ho paura " ...

Gesù: " Da qui [ Damasco] la Luce  è apparsa di nuovo per ridare una possibilità a un mondo sottomesso a ciò che è materiale , all'avidità umana e alla vanagloria, al punto tale che ha perso le sue virtù e i suoi valori ... "

Con il diluvio di sangue e di fuoco che la Siria sta vivendo , queste parole di San Paolo suonano sempre vive da Soufanieh a Damasco:
 “Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio”

Testo arabo originale di Padre Elias Zahlawi , parroco di Nostra Signora di Soufanieh .
Traduzione e commenti di Claude Zerez .

http://www.fcsartheorient.com/Dernieres-nouvelles/queveutnousdireaujourdhuilemessagedesoufanieh





  • Testimonianza di un siriano che crede fermamente nel messaggio di Soufanieh  


    I prepotenti sono impegnati in tante cose, e quelli che stanno al trono hanno perso i loro talenti…  il mondo soffre in silenzio, ci sarà una speranza? I Politici come dei bambini vogliono disciplinare i popoli… e fanno guerre per divertimento…ma ci sarà una speranza? Gesù Cristo ci ha comperato e noi l’abbiamo venduto…perchè Lui è il presente e noi siamo il passato…lui ha perdonato/ perdona ancora chi l’ha ucciso per salvare i suoi fratelli figli dell’umanità. E siccome Dio parla con le sue creature in maniera segreta e pubblica, il Cristo e  Maria hanno trasmesso questo dono ad una donna di nome Mirna per trasmettere i loro messaggi ai cristiani dell’Oriente ed al mondo intero.
     
    L’ultimo messaggio che ha ricevuto Mirna da Gesù, era nel 2004, in cui dice: “ Ognuno di voi torni a casa sua, ma portate l’Oriente nei vostri cuori…da qua è uscita una nuova luce, e voi ne siete i raggi e farete illuminare un mondo preso dalle cose materiali, dalle voglie, e dalle celebrità, un mondo che quasi sta perdendo i suoi valori… Ma voi: continuate la conservazione della vostra orientalità e non permettete a nessuno che tolga la vostra volontà, la vostra libertà, e la vostra fede in questo Oriente”. 
    A Mirna fu rivelato da Gesù: “ l’Oriente subirà distruzione, caos, fame, e guerre. E la salvezza ci sarà solo con Lui”. Allora noi cristiani dell’Oriente abbiamo una croce da portare, abbiamo un messaggio da mandare, abbiamo una testimonianza da presentare. Messaggio di amore, di dolore, di angoscia, ma alla fine, noi ne siamo certi, ci sarà la resurrezione, e la gioia. La Madonna ha già detto a Mirna: "pentitevi e credete, e ricordatevi di noi nelle vostre gioie...Annunziate il nome del mio figlio Emmanuele, perchè chi lo annunzierà sarà salvato e chi non lo farà la sua fede è vana”. 
    Samaan da Damasco

    Per conoscere le apparizioni di Soufanieh - Damasco - visita il Sito :  http://www.soufanieh.com/main.index.html

sabato 31 agosto 2013

Ci scusino i nostri lettori della raffica di articoli .... MA DAVANTI ALL'ORRORE NON SI PUO' TACERE!

I nostri lettori possono immaginare con quale trepidazione seguiamo le dichiarazioni di queste ore da parte di chi potrà scatenare morte e distruzione ulteriore nella amata terra di Siria.
Ma come vorremmo dar voce a tutte le parole accorate che ci giungono dai nostri amici cristiani siriani , frastornati e increduli, che eppure ci testimoniano una fede incrollabile nella Madonna di Soufanieh di Damasco ( ve ne parleremo presto) e nella Regina della Pace, nella certezza che la Chiesa del mondo intero sta pregando per scongiurare la rovina della Siria, del Medio Oriente e forse anche di più....
( pensate a quanto son gravide di conseguenze queste parole: «La Russia non permetterà che un solo missile o una sola bomba si abbattano sul territorio siriano. La Russia è e resta al fianco dello Stato siriano» Vladimir Vladimirovic Putin ) !


Oggi lo facciamo con le parole di Giorgio Bernardelli e di un altro caro amico:

Il grido di dolore dei cristiani in Siria


Chiese di rito latino e ortodosse, personalità cristiane con all'attivo tante prese di posizione contro le derive dell'Islam politico, ma anche figure che non avevano mancato di mettere in risalto le potenzialità delle primavere arabe. Persino monaci e missionari, giunti in Medio Oriente ispirati dal dialogo con i musulmani vissuto fino alla fine dai monaci di Tibhirine, oggi alzano la voce. Questa volta tra i cristiani sono proprio tutti d'accordo: l'intervento internazionale in Siria assolutamente non lo vogliono. E in questi giorni ne stanno denunciando senza peli sulla lingua le ambiguità e i pericoli per l'intera regione.

Certo, che dei leader cristiani non siano entusiasti all'idea di veder piovere missili di per sé non è una gran notizia. Ricordiamo tutti la forza con cui Giovanni Paolo II affermò il suo no alla vigilia del conflitto in Iraq. Ma nelle prese di posizione che si susseguono in questi giorni nelle chiese del Medio Oriente di fronte all'ipotesi dell'intervento internazionale che Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno messo sul tavolo contro il regime di Bashar al Assad, stavolta c'è qualcosa di più rispetto all'abituale invito all'esercizio della virtù della prudenza di fronte all'utilizzo di armi che - nonostante tutte le leggende sugli attacchi “limitati e chirurgici” - seminano sempre morte e distruzione.

Questa volta tra i cristiani del Medio Oriente c'è vera e propria indignazione. Il possibile intervento è stato definito “una sciagura” dal patriarca caldeo Raphael I Sako, uno che gli effetti mirabili dell'interventismo americano in Medio Oriente li ha toccati con mano. Da Damasco il patriarca melkita Gregorio III Laham ha posto le domande scomode che nelle cancellerie si evitano con cura: «Quali sono le parti che hanno condotto la Siria a questa linea rossa? Chi ha portato la Siria a questo punto di non ritorno? Chi ha creato questo inferno in cui vive da mesi la popolazione?».

Il siro-cattolico Youssef III Younan ha parlato di «cristiani siriani traditi e venduti dall'Occidente». «Mi dispiace doverlo dire, ma ci sono dei Paesi, soprattutto occidentali, ma anche dell'Oriente, che stanno fomentando tutti questi conflitti», gli ha fatto eco dal Libano il patriarca maronita Bechara Rai. Persino una voce solitamente pacata come quella del patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal in questi giorni ha tuonato: «Con quale legittimità osano attaccare un Paese? Chi li ha nominati polizia della democrazia in Medio Oriente?».

Di fronte a questo coro c'è chi sbrigativamente se la cava dicendo che i cristiani del Medio Oriente sono collusi con Assad. Del resto - magari aggiungono pure - non avete visto come anche in Egitto il papa copto è corso a sostenere subito il golpe dei militari? I campioni della laicità a casa propria non sanno vedere la negazione del pluralismo religioso che come una macchia d'olio nell'ultimo decennio si è allargata in tutto l'Oriente. Non hanno visto il dramma dei cristiani dell'Iraq: erano un milione e mezzo nel 2003, prima della guerra; si calcola che in dieci anni l'80% abbia lasciato il Paese. Se ne sono andati perché rapiti, attaccati nelle loro chiese, trucidati. Lo stesso è cominciato a succedere in Siria non appena la rivolta contro Assad è degenerata in guerra civile: erano un milione i cristiani siriani, oggi è difficile dire quanti di loro siano nel milione di profughi scappati in Libano, ma si tratta sicuramente di una percentuale significativa. E poi ci sono le migliaia di sfollati interni che hanno lasciato Homs o Aleppo per via delle violenze delle milizie qaediste.

Tragedia nella tragedia quella degli armeni siriani che stanno vivendo la loro secondo diaspora: sì, perché all'inizio del Novecento Aleppo e Dei el Zor erano state l'approdo della marce forzate per fuggire alla pulizia etnica dei giovani turchi. Qui - appena qualche generazione fa - avevano ricostruito le loro comunità. E adesso se ne devono andare di nuovo di fronte alla persecuzione di chi dichiaratamente vuole dare vita allo “Stato islamico dell'Iraq e del Levante”.

Tutto questo per quanti sostengono il raid semplicemente non esiste. Perché le denunce “interessate” dei cristiani nell'Occidente di oggi sono molto meno virali dei video sull'utilizzo delle armi chimiche. Ed è proprio per questo che le Chiese del Medio Oriente, sentendosi tradite, hanno alzato la voce contro un intervento che guarda solo a un aspetto del dramma della Siria, senza peraltro dare, neanche a quello, risposte vere. Le notizie delle ultime ore ci dicono che anche a Londra e negli Stati Uniti i dubbi sull'azione militare crescono (e guarda caso è proprio la laica Francia di Hollande la più decisa ad andare avanti). Se anche all'ultimo momento dovessero fermarsi, l'indignazione dei cristiani del Medio Oriente sarà comunque bene non dimenticarsela. Anche senza missili, il loro dramma sarebbe tutt'altro che finito.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-grido-di-dolore-dei-cristiani-in-siria-7182.htm


I nostri due incubi: Al Qaida in casa, i missili dal cielo

edicola sacra nelle vie di Bab Tuma


Cari amici italiani,
due giorni fa mentre voi ascoltavate le notizie sugli attacchi con le armi chimiche i ribelli e i combattenti di Al Qaida che si trovano accanto a noi qui alla periferia est di Damasco, nella zona di Jobar (la stessa del presunto attacco con i gas, ndr) ci hanno regalato un ennesimo colpo di mortaio caduto molto vicino alla mia abitazione, nella zona di Bab Tuma.
Succede da mesi e io veramente non riesco (...) più a capire perché tanto accanimento nel colpire un quartiere abitato da civili cristiani. In soli 6 giorni ci sono piovute sulla testa più di 20 bombe di mortaio. Alcune sono esplose tra le case, altre sui tetti delle chiese, una in una scuola femminile diretta dalla chiesa cattolica. Ormai è chiaro, questo quartiere abitato da cristiani è un obbiettivo.
A tutto questo ormai ci stavamo abituando, ma ora a terrorizzarci s'è aggiunta la notizia della questione chimica. La minaccia degli Stati Uniti e dei suoi alleati di Francia ed Inghilterra ci lascia impauriti e sgomenti.
Da giorni vedo una grande paura dipinta nei visi dei miei fratelli cristiani. Chi può scappa in Libano. Chi non può farlo abbandona i piani alti e cerca posto negli scantinati. Da ieri abbiamo incominciato a far provviste di pane, grano, formaggio. Ma far la spesa diventa ogni giorno più difficile. In due giorni il valore del dollaro è passato da 200 a 280 lire.


In tutto il nostro quartiere si respirano paura, tristezza e preoccupazione.
Una cupa angoscia s'è insinuata nelle anime di noi cristiani di Damasco. In questa angoscia c'è un'unica domanda: ci sarà un attacco americano su Damasco? E perché l'America vuole colpirci?
Se alla base di tutto c'è la questione delle armi chimiche perché non aspettano i risultati e le prove, non accertano chi l'ha fatto? Fino ad ora non c'è nessuna prova per condannare il governo di Damasco. Qualche tempo fa il giudice svizzero Carla del Ponte, membro di una Commissione Onu ha accusato i ribelli. Medici Senza Frontiere parla di 355 persone morte durante l'attacco in quella zona non lontana dalle nostre case. Noi abbiamo sentito molte testimonianze secondo cui sarebbero stati i «ribelli siriani» ad utilizzare le armi chimiche e non le forze del regime.
Molti dei miei amici cristiani sono convinti che l'America non abbia una sola prova. Molti temono che Obama e l'America vi stiano raccontando una grossa bugia. Siamo convinti che l'attacco non risolverebbe la questione dei siriani, anzi la renderebbe più complessa, perché moltiplicherebbe il numero dei morti innocenti causando maggior povertà e spingendo molti più siriani a cercare la strada della fuga all'estero.


Tutto il mondo ormai pende dalle labbra di Obama. Che democrazia è questa? I siriani ormai possono solo sperare nella sua pietà. Che democrazia è questa? Una persona sola può arrogarsi il diritto di decidere la morte o la salvezza di migliaia di siriani. Che democrazia è questa?
Perché Obama non mostra prima le prove che condannano il regime di Damasco e dimostrano l'uso del gas nervino contro i civili? 


Da qui, dal cuore di Damasco io mi rivolgo a tutti voi italiani e a tutti i vostri politici per chiedervi: «Fermate la guerra».
Noi cristiani d'Oriente, siamo i discepoli di Paolo e Pietro, siamo i figli dei padri della Chiesa, siamo l'essenza della Cristianità. Non abbandonateci, non lasciateci nelle mani dei fanatici di Al Qaida e di chi combatte per reinsediare il Califfato e sogna di arrivare a conquistare Roma.
Cristo ci ha insegnato a non «aver paura» e noi fedeli alle sue parole ci sforziamo di non temere nulla. Ma voi pregate per noi.


Samaan 

(testo raccolto da Gian Micalessin)

http://www.ilgiornale.it/news/interni/i-nostri-due-incubi-qaida-casa-i-missili-cielo-946704.html