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mercoledì 29 aprile 2015

Il patriarca Younan: «Ad Aleppo è una tragedia»


Era la Cattedrale dei 'Quaranta martiri', dedicata ai quaranta martiri di Sebaste. appartenente alla Chiesa apostolica armena. Risalente al XV secolo, è situata nel vecchio quartiere cristiano di Jdeydeh, uno dei più antichi della diaspora armena e della vecchia città di Aleppo.
Distrutta il 28 aprile dai missili Jihadisti.





26 aprile : attraverso i tunnel, gli jihadisti hanno colpito con gli esplosivi il centro storico

Suor Marguerite Slim, dell'ospedale Saint-Louis, da Aleppo scrive:


Cari donatori di SOS Chrétiens d’Orient,

oramai da tre settimane non abbiamo più acqua, niente elettricità, niente internet, tutto è nelle mani di vari gruppi islamisti e non possiamo sapere quando tornerà. È quindi difficile per noi comunicare, ma volevamo ringraziarvi, il generatore che ci avete permesso di acquistare è fondamentale in questi giorni veramente difficili.
La benzina è diventata una merce molto rara e molto costosa a causa delle sanzioni internazionali e delle difficoltà a raggiungere Aleppo: il grande generatore che abbiamo usato finora consumava troppo.

La situazione si è aggravata la scorsa settimana a causa di molti missili inviati sui due quartieri cristiani di Aleppo dagli islamisti: noi siamo in sicurezza in ospedale, noi restiamo e ci portano i morti e molti feriti. Ci è possibile curarli, nonostante l'assenza di energia elettrica, grazie alla vostra generosità. Grazie da parte loro, dal profondo del cuore.

Ma abbiamo anche bisogno delle vostre preghiere perché la popolazione è disperata. A volte è così difficile avere fiducia...

La stragrande maggioranza delle persone dei quartieri cristiani è ormai fuggita a Latakia e Tartous, a causa della distruzione immensa causata da questi missili. Ci resta solo Dio.

In ospedale, riceviamo ammalati o feriti. Ci sono anche alcuni membri del personale che dormano qui perché è diventato impossibile per loro, o troppo pericoloso,  tornare a casa.

Sentiamo i combattimenti per tutto il giorno sulla città e la gente è spossata dai combattimenti. Aleppo è circondata da gruppi jihadisti, e i residenti hanno solo una parola in bocca: aiutateci, salvaci!

Facciamo tutto il possibile, e riusciamo grazie a Dio a fare il nostro lavoro nel modo più corretto possibile.

Vi ringraziamo ancora una volta dal profondo del cuore per la vostra generosità e la vostra preghiera, soprattutto non dimenticateci ... Il vostro sostegno è vitale, ora più che mai.

Sœur Marguerite Slim

http://www.soschretiensdorient.fr/2015/04/soeur-marguerite-slim-d-alep-ecrit-aux-donateurs-de-sos-chretiens-dorient/


Questo messaggio toccante è stato inviato da

 Aleppo dal gesuita Padre Sami Halla,  del 

Jesuit Refugee Service (JRS):


lunedì 5 gennaio 2015

Aleppo : si manifesti, Signore, la tua salvezza!


Dal Diario di viaggio ‘NoëlpourlaSyrie’ di SOS CHRETIENS D’ORIENT
Festa dell'Epifania

Partenza da Damasco alle 06.00 per raggiungere la città di Aleppo,  a nord-ovest della Siria.

 Il percorso è studiato bene prima della partenza: è impossibile collegare le due città attraverso l’ autostrada, alcuni tratti della quale  sono controllati  da gruppi armati.
 L’ingresso nella grande città di Aleppo (3 milioni di abitanti) si fa dalla piccola strada che è l'ultimo passaggio che collega la città al resto del Siria...
 La città è tagliata in due e la magnifica cittadella segna la linea del fronte: l’est della città è nelle mani dei "ribelli" ed è assolutamente impossibile raggiungere l'ovest senza fare tutto il giro della provincia...

Siamo accolti in Aleppo dal deputato Pierre Merjaneh che ci offre il ritratto di una città sfigurata dalla guerra: dal 23 dicembre, i residenti non ricevono né acqua né elettricità, le due essendo controllate dai gruppi armati di opposizione.
 Neppure si trova più carburante, a causa  in primo luogo delle sanzioni internazionali, che hanno significativamente ridotto il rifornimento nel Paese,  e per la difficoltà di raggiungere Aleppo, preda di combattimenti costanti  tra l'esercito siriano e i gruppi dell'opposizione .

Andiamo a incontrare le suore dell'ospedale Saint Louis, che opera da qualche tempo al rallentatore: il generatore che permette di bypassare la mancanza di elettricità è troppo potente e consuma un sacco di carburante. Non può continuare a lavorare permanentemente: ci vorrebbero 1000 litri di carburante al giorno, sapendo che esso costa  ormai 155 lire siriane per litro (era 20 lire siriane prima della guerra)... E non solo è costoso, ma soprattutto troppo raro a causa delle  sanzioni contro la Siria...


 Pierre Merjaneh commenta la situazione: "parlano di sanzioni economiche, ma sono in realtà sanzioni umanitarie "... 
In un ospedale pubblico della città, tre pazienti sotto assistenza respiratoria sono di fatto morti a causa dell'impossibilità di mettere il generatore in funzione a causa della scarsità di carburante...

 Questo è ciò che spossa e inquieta le suore dell'ospedale.
 Il laboratorio dell'ospedale è stato allo stesso modo chiuso. Il materiale c'è, ma gli specialisti hanno lasciato la città.
 "L’emigrazione è catastrofica per la città di Aleppo" commenta una suora, che precisa che i cristiani che hanno lasciato la città o anche il Paese sono molto numerosi . Se i gruppi armati riuscissero permanentemente a tagliare l'ultima strada che collega al resto della Siria Aleppo, i residenti non potrebbero più fuggire...  
Tutti sono preoccupati, i cristiani forse anche più degli altri.
 Una giovane aleppina, capo delle guide,  illustra drammaticamente questa preoccupazione: "Eravamo 150 guide prima della guerra, ora non ce ne sono più di 40...Tutti gli altri sono fuggiti da questa situazione.”

 Dall’altro lato dell'ospedale, è il blocco della chirurgia che è spento: le sorelle accendono solo in caso di emergenza a causa della mancanza di energia elettrica.

 Ma la situazione è ugualmente  difficile per i loro pazienti: alcuni che venivano  dai villaggi vicini, situati a pochi chilometri da Aleppo sono ora obbligati a fare tutto il giro della provincia per raggiungere l’ ovest della città.
 "Aleppo è la nuova Berlino e il mondo intero tace...", deplora una Sorella, che racconta una storia recente : "Dei pazienti ci hanno chiamati alle 3 del mattino e normalmente ci mettono una buona ora per arrivare all'ospedale... Sono arrivati alle 16, dopo aver fatto una deviazione enorme! Vi rendete conto? "

La cappella delle suore è divenuta impossibile da illuminare...   Essa pertanto è stata trasferita al centro dell'ospedale, più piccola e di più facile accesso, consente quindi alle suore a pregare.

 Sulle pareti: un Rosario e una croce fatta da una delle sorelle con le pallottole che hanno raggiunto  l’ ospedale...

 "Pregare e sperare! Non abbiamo di meglio da fare nè da proporre ", ci dice,  prima di incoraggiare  SOS Chrétiens d’Orient a fare lo stesso per la Siria...


 Aspettando impazienti la pace, come tutti i Siriani, le suore continuano a far funzionare pazientemente e nel modo più efficace possibile l'ospedale di cui si prendono cura...

(traduzione dal francese di FMG)

domenica 16 novembre 2014

Oggetti di morte diventati opere d’arte, oggetti di preghiera


Cari amici,
tutti i giorni, durante questa guerra “ senza nome “, ingiusta ed ingiustificata, ogni Suora della Comunità  ha raccolto sulla terrazza e nel recinto dell’Ospedale delle pallottole, delle schegge, dei frammenti di proiettili esplosivi… che deponiamo in una scatola in Comunità.

Certamente tre anni di souvenirs, ma molto di più, tre anni di prove tangibili della protezione particolare del Signore, perché neppure uno di questi proiettili ha ferito nessuna!
Poi è arrivato il giorno in cui la scatola traboccava. Il Signore mi ha ispirato di fare di questi oggetti che seminano la morte dei simboli di vita:

-Anzitutto una Croce
Strumento di morte presso i Romani, la Croce è diventata il simbolo universale che dice la speranza della Resurrezione, la vittoria totale sulla morte e su questi strumenti di morte destinati a disseminarla.
Al centro, il Cristo nostro Salvatore riconcilia e risolve tutte le opposizioni in un equilibrio perfetto di perdono, di riconciliazione, di giustizia e di amore universale, che la nostra preghiera invoca intensamente ogni giorno.




-Un rosario
Appello vibrante alla Vergine Maria perché Ella interceda presso suo Figlio, per ottenerci la Pace.  Dall’inizio degli eventi, ogni sera il Rosario ci ha riuniti con il personale e coloro che accompagnano i malati.
È grazie a Maria Consolatrice che abbiamo avuto ed abbiamo la forza di restare  in piedi davanti alla croce del suo figlio Gesù .





















Cari amici, con il vostro sostegno di cui vi ringraziamo e la nostra unione nella preghiera, custodiamo la speranza di vivere un giorno - che speriamo sia vicino - la fine di queste atrocità e di queste sofferenze indicibili.

Suor Arcangela Orsetti
Ospedale St Louis- Aleppo , Siria

martedì, 11 novembre 2014