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mercoledì 6 gennaio 2016

Padre Daniel: "Abiteranno sicuri, perché Egli sarà grande fino agli estremi confini della terra. Egli stesso sarà la pace!"


Qara, 1 gennaio  2016


L'arrivo dei pastori
Due giorni prima di Natale sono arrivati già i primi pastori qui. E’ un gruppo di francesi, che hanno incontrato Madre Agnès-Mariam in una conferenza di pace a Ginevra e desiderano conoscere la comunità. 
Sono musulmani molto entusiasti, entrambi sposati con donna algerina, fedeli pellegrini alla Mecca e vogliono riportare l'islam alla carità e alla fraternità. Ci hanno raccontato che masse di musulmani in Algeria ora ritornano alle loro radici e diventano cristiani. Hanno fondato un'associazione per l'unità di tutti i credenti amanti della pace. 
La mattina abbiamo preso una semplice colazione, ma molto accogliente. Eravamo cinque nella mia piccola stanza (che non è solo la mia camera da letto, ma anche sala di studio, aula, sala conferenze, refettorio, spazio per riunioni e foresteria per gli uomini, cioè “all rolled in one” ! ). Così abbiamo potuto ascoltare le loro ardenti testimonianze e viceversa abbiamo testimoniato la nostra fede cristiana e il vero significato di " ìl profeta di Dio", Gesù, l’unico Salvatore di tutti i popoli. Le loro lotte di vita sono contro tutte le forme di fanatismo nell'islam e soprattutto contro il wahabismo della Arabia Saudita. Quello rappresenta per loro l'abominio più alto. Hanno raccontato storie infinite sulla corruzione, l’ ipocrisia, l’arroganza della classe dirigente in Arabia Saudita. Hanno visto tanti giovani con la mano mozzata o addirittura il braccio mozzato, che hanno lavorato come schiavi per i loro padroni e solo perché hanno commesso un piccolo errore di lavoro sono stati mutilati in tal modo. Nel frattempo, questi principi rubano ovunque le ricchezze altrui, fanno giungere beni di lusso e champagne per sé per mezzo di elicotteri e girellano da una prostituta all' altra. Nel mondo intero erigono centri per sedurre genti al rigoroso wahabismo, presentandolo come la sola e vera dottrina islamica . Nel frattempo, l'Arabia Saudita è stata nominata capo della Commissione ufficiale ONU dei Diritti Umani. Il mondo è impazzito! In Occidente, le donne sono pagate per passeggiare con il burqua sulle strade in modo sempre più diffuso.
I nostri amici musulmani francesi hanno capito perchè il wahabismo e il sionismo collaborano così strettamente: si tratta dello stesso mondo di soldi e violenza, potere, arroganza, dominazione, razzismo e odio verso gli altri. 
I nostri musulmani francesi dicono che tutto quello che è umano nell’islam è stato distrutto dal wahabismo, ugualmente come fanno i sionisti che corrompono tutto quello che è prezioso della fede ebraica. Ci insegnano che il wahabismo effettivamente deriva dal sionismo. La loro testimonianza sulla Francia è stata notevole. Tra tante comunità musulmane in Algeria, Libano, Siria e altrove hanno sentito una profonda base di convivenza pacifica tra le diverse religioni e gruppi etnici. Beh, invece, da noi in Francia, dice uno, si sente sempre di più come le comunità musulmane sono trasformate dal wahabismo e crescono sempre di più nell'odio verso tutti gli altri. E così preparano tanti giovani a mirare verso "il più alto obiettivo", cioè di partecipare alla lotta qui in Siria o altrove, per uccidere il più possibile di 'infedeli' o di morire come martiri per guadagnare il cielo! Questi giovani così ingannati credono di arrivare in questo modo sicuramente in cielo..

Auguri di un Buon Anno Nuovo
Come ogni uomo, anche noi desideriamo la pace per poter vivere in amore e in gioia. Noi speriamo che quest'anno la Siria possa essere liberata da tutto il terrore e ritrovare la sua sovranità. E che poi possiamo essere in grado di continuare a contribuire effettivamente alla faticosa ricostruzione di questo paese e al recupero della sua società armoniosa, in cui i cristiani hanno sempre svolto un ruolo eccezionale. Questa era la loro terra, molto prima che l'islam nascesse. Ringraziamo tutti i benefattori che ci permettono di continuare ad aiutare la popolazione e i cristiani di Siria.
Noi stessi provenienti dall'Europa, abbiamo trovato qui in Siria la nostra seconda preziosa patria. Una volta, Europa e Russia erano strettamente collegate. Poi è arrivata la separazione tra l'Occidente libero e il blocco orientale sotto la dittatura comunista. Ora i ruoli si sono invertiti. I paesi europei sono diventati vassalli di America e la Russia ha riacquistato la sua identità e la sua sovranità. Mentre la Russia per forza si volge verso la Cina, si inaugura in Europa in modo solenne un immenso centro commerciale o un McDonald o un centro islamico. In Russia invece si celebra l'inaugurazione di una splendida iconostasi in una nuova Chiesa ortodossa.
I paesi europei non solo hanno negato le loro radici cristiane, ma anche la loro sovranità e i loro valori spirituali e umani, del tutto assorbiti da una globalizzazione schiacciante . Sono diventati paesi senza frontiere, senza valori, senza identità o storia. Il sogno di una maggiore prosperità è scacciato dalla realtà del sempre crescente impoverimento, e la promessa di una maggiore libertà è schiacciata da una crescente dittatura totalitaria. Abbiamo un' Europa della dissoluzione delle famiglie, del LBGT e delle Femen, l'Europa del consumismo, delle multinazionali e del divertimento. I sommi sacerdoti dell'abolizione di tutti i confini e dell’ abolizione di tutti i valori resteranno ancora un po' di tempo con successo al potere, finché si raggiungerà il fondo del burrone. I testimoni della verità e della vita resteranno per il momento ancora sul bordo come i "perdenti".
Mio desiderio e speranza è che questo gruppo perseveri e diventi sempre più numeroso. Un medico che aiuta una madre a portare suo figlio al mondo e che rifiuta l'aborto e rifiuta anche l'eutanasia, ma chi aiuta il moribondo a morire in modo umano nel momento e nel modo da Dio previsto (il vero significato del parole greco “eu-thanatos”), oggi può essere condannato all'imprigionamento. Invece una massa di opponenti autentici non sono più da incarcerare: è la mia speranza, che questa moltitudine di opponenti autentici come testimoni della verità, della vita e della fede cristiana cresca sempre di più.

Se vi piace una storia commovente di Natale sulla resistenza in Siria, leggete allora Ugarit Dandache, Syrie:du ciel à la terre, les hommes de Kweiris ont gagné leur pari,mondalisation.ca dec 2015. Per tre anni, i soldati dell'aeroporto militare a est di Aleppo, grande 25 km quadrati, hanno vissuto in mezzo a un territorio controllato da Daesh, con la morte davanti agli occhi ogni giorno. Ora loro testimoniano come sono sopravvissuti come fratelli, ogni momento pronti a dare la vita l’uno per l'altro e per il loro popolo. Alcuni sono morti, ma tutti rimasero fedeli nella lotta contro le bugie e l’omicidio.
Dove sono i cristiani in Europa che desiderano offrire resistenza come dicono le parole di san Paolo: "Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”. (Romani 12, 2)?

Un Buon Natale e un Beato e Grato 2016.

P. Daniel
(trad A. Wilking)

http://www.maryakub.net/2015/12/26/merry-christmas-nativity-icon-explained/

martedì 8 dicembre 2015

Padre Daniel: Il mondo determinerà il destino della Siria, ma la Siria alla fine determinerà il destino del mondo.


Lettera di Padre Daniel
Qara,  venerdì 4 Dicembre 2015

Popolo di Pace
Dal Mercoledì al Sabato (25-28 novembre 2015) la Delegazione di Pace Internazionale, guidata da Mairead Maguire, vincitrice del premio Nobel per la Pace, alloggiava nel nostro monastero. Questo viaggio e soggiorno è stato preparato e organizzato da Madre Agnès-Mariam. Giovedi mattina ho celebrato la messa insieme con padre Timothy e padre Andrew, in cui padre Timothy ha predicato con umorismo inglese. Dopo la colazione siamo partiti con il gruppo verso Qara, dove siamo stati ricevuti dal governatore, dal sindaco e tutto il suo staff presso il municipio. Da lì siamo andati alla moschea centrale, che un tempo era la Chiesa di San Nicola, costruita sopra un tempio pagano, dove ci siamo seduti sul tappeto pregando alcuni momenti insieme in silenzio per la pace.

Poi abbiamo visitato la chiesa di S. Michele del nostro sacerdote bizantino cattolico Abouna Georges e anche la chiesetta ortodossa del 5 ° secolo. Naturalmente abbiamo anche qui pregato insieme per la pace. Il messaggio era ovunque lo stesso: i Siriani di diverse origini e fede sono e rimangono una sola famiglia. Lo hanno ripetutamente presentato in tal modo: “la Siria è stata e rimane per sempre la nostra madre, che si prende cura di tutti i suoi figli”. Le potenze straniere sono urgentemente invitate a smettere di mentire sulla Siria, e a smettere di sostenere i terroristi e a garantire che la sovranità del popolo siriano sia rispettata. Da lì il gruppo è andato a Homs per incontrare il popolo e il governatore. Non è mancata anche una visita alla tomba del padre gesuita olandese Frans Van der Lugt, che è stato assassinato dai terroristi. In serata siamo ritornati a Mar Yakub, dove abbiamo celebrato i vespri in modo molto solenne, perchè era la vigilia della festa del nostro patrono: Giacomo il Mutilato. Infatti, abbiamo fatto una processione di candele con l'icona di San Giacomo, la benedizione del pane e del vino e la benedizione con l'olio santo (leggi la sua affascinante storia di vita : http://www.maryakub.net/english/-in-syria-our-community/saintJames, o nella versione francese). Poi un pasto di festa, con uno schizzo sulla transizione dall’ armonia alla guerra in Siria e con una fine di pace. Una bella serata che si è conclusa serenamente.

In giro con il patriarca
Venerdì mattina, quando il gruppo era sul punto di partire, è arrivato all’improviso il Patriarca Gregorio III Laham con il suo autista e il suo segretario. Un momento particolare. Infatti, da sei anni il Patriarca non era più stato al monastero di Mar Yakub e adesso è arrivato specialmente per la festa del nostro Santo Patrono, il santo della unità della Chiesa, al momento in cui un gruppo internazionale è presente. Cosi siamo andati tutti insieme nella chiesa per pregare e cantare in questo giorno di festa di San Giacomo il Mutilato. 
Dopo una tazza di caffè, siamo partiti per la città costiera di Tartous passando per la citta di Homs. Veramente una giornata molto intensa. Lungo la strada abbiamo guardato con nostalgia e dolore i villaggi come Qusseir, dove i ribelli hanno seminato tanta morte e distruzione. Lungo il percorso, però, non c'erano tanti segni visibili dell’ orrore e della distruzione. Avvicinandosi alla costa, abbiamo visto sempre più serre e anche campi agricoli estesi. Qui i contadini hanno grande sistemi di irrigazione per la presenza di tanta acqua. Quando finalmente siamo arrivati ​​in Tartous, una folla ci stava aspettando con le bandiere siriane e foto del presidente Assad. Il Patriarca insieme con Madre Agnès-Mariam hanno qui inaugurato il terzo "hospitainer" (ospedale mobile) destinato ad Idlib, che si trova nell'estremo nord del Paese. Una piccola cerimonia è stata improvvisata dai notabili per accogliere il nostro gruppo e poi sono stati distribuiti alimentari e altri beni ai bisognosi e noi abbiamo visitato i magazzini di forniture di soccorso. Tutti i membri del nostro gruppo hanno ricevuto un pacchetto di cioccolato che poco dopo è stato regalato spontaneamente ai bambini. In Tartous abbiamo visitato molti altri luoghi. Dapprima siamo andato al centro della Forza di Difesa Nazionale, dove abbiamo pregato per i martiri. Si tratta di volontari, una sorta di paramilitari che hanno dato la vita per loro popolo. Le loro foto sono state montate su una parete lunga, una fila infinita. Poi abbiamo visitato la moschea che è dedicato alla Madonna, che è un “unicum”. Siamo stati accolti da alcuni imam e cosi abbiamo pregato un momento insieme. Un imam ha cantato la famosa “sura” di Maria nel Corano, e insieme con il patriarca abbiamo recitato il Padre Nostro e l'Ave Maria. Sembrava che la Madonna di Fatima (questo villaggio portoghese è stato chiamato come la figlia di Maometto) ci suggeriva che proprio Lei prenderà personalmente cura della conversione dei musulmani, se solo noi la chiediamo personalmente a Lei! Poi siamo stati ricevuti dal Ministro per gli Affari Religiosi e dal Governatore di Tartous. L'incontro tra il Patriarca e il Ministro era cordiale, il loro discorso era molto amicale. Il gruppo ha mangiato in fretta insieme con il Patriarca, il Ministro e il Governatore. In seguito, il Patriaca è partito per essere a casa prima della caduta delle tenebre. Poi il gruppo è andato verso una grande piazza accanto ad un ospedale, dove sono stati onorati i martiri della recente liberazione dell'aeroporto militare di Kuweiris (Aleppo). E' stato un evento molto emozionante. Nel frattempo una grande folla si era radunata qui. Le famiglie portanvano grandi immagini dei loro soldati uccisi, alcuni dei quali molto giovani. Donne, madri e bambini piangevano forte quando le bare, avvolte nella bandiera siriana, venivano portate fuori dal container, sostenute da tanta gente . Proprio qui abbiamo veramente sentito l’unità del ​​popolo Siriano intorno a suoi eroi e abbiamo anche vissuto il grande rispetto per i loro martiri. Qui ci siamo resi conto – come abbiamo già ripetuto tante volte - che in Siria ci sono solo due gruppi : l'esercito con il popolo siriano e i terroristi con loro sostengo straniero e le loro menzogne di una guerra civile. 

Un bambino di quattro anni si è fatto avanti e portando solennemente il saluto dei soldati, ha declamato con voce chiara un omaggio a suo padre e a tutti i soldati uccisi: "mabrouk, maboruk, congratulazioni, congratulazioni, voi non siete morti, ma vivete con Dio!".

Dopo aver lasciato Tartous, siamo ritornati a Homs e ricevuti da Padre Michel, un sacerdote Syro-cattolico, uno dei fondatori del movimento della riconciliazione. Entrando in Homs , avevamo già notato le terribili devastazioni degli edifici. Padre Michel e il suo gruppo hanno raccontando come hanno vissuto e sopravvissuto all’assedio drammatico dei terroristi che è durato 2 anni e mezzo. Dopo Padre Pierre-Michel, un sheik ha preso la parola e ha detto: “Noi vogliamo esprimere la nostra solidarietà con la sofferenza del popolo francese per gli attentati in Parigi, ma non verso il governo francese che prende anche parte qui alle distruzioni e devastazioni di nostro paese.”

Un comunicato stampa
I diversi membri del gruppo stanno pensando come contribuire nel modo più efficace possibile per ottenere la pace in Siria. Il sacerdote anglicano di Winchester, che è consigliere per gli affari interreligiosi, andrà alll'arcivescovo di Canterbury per ottenere una forte disapprovazione dei piani britannici per un intervento militare in Siria. A differenza del nostro paese (Belgio), il governo e il popolo britannico invece danno ascolto all'arcivescovo di Canterbury. Speriamo che abbia un certo effetto. Da Maaloula lanceranno anche un appello insieme con i bambini che continuano a chiedere di fermare i bombardamenti del popolo e del paese della Siria.
A Damasco, il gruppo ha dato una conferenza di stampa il 30/11/2015 per politici e giornalisti con i seguenti contenuti: “Rispettate la sovranità del paese e il popolo siriano; Smettete con tutte le vostre interferenze nel nostro paese e smettete di inviare e sostenere gruppi armati; Fermate le menzogne su quello che sta succedendo qui in Siria; Revocate le sanzioni ingiuste contro il popolo; Aiutate le masse di profughi siriani in Siria stessa.”. Hanno chiesto alle comunità di fede di prendere una posizione ferma contro ogni forma di violenza. La comunicazione si conclude con una parola di ringraziamento al Patriarca Gregorios III, al Gran Mufti Ahmad Badreddin Hassoune, a Madre Agnès-Mariam e al Sheik Sharif Martini.
Noi auguriamo e speriamo che il loro appello sarà seguito.

Con affetto, Padre Daniel

   (traduzione A Wilking)





NOBEL PEACE LAUREATE, MAIREAD MAGUIRE CALLS FOR PEACEFUL NONVIOLENT RESISTENCE TO UNITED KINGDOM AIR STRIKES AGAINST SYRIA.
On 2nd December, 2015 the United Kingdom Parliament voted to bomb Syria and the world watched as British planes, equipped with the latest bombs aptly named ‘Brimstone’ are dropped on Syrian targets and country. The excuse given for this madness of fear politics and war hysteria, is allegedly to stop Daesh (ISIL). Daesh is the name of Islamic fighters whose fundamentalist religious and political ideology allows for the killing and murder of opponents, and to date they have tragically murdered many people. These Islamic fundamentalist fighters do not represent true Islam or the Syrian people and its duly elected President Assad and Government,(7o% voted for their President ) currently trying to hold Syria together. These DAESH (ISIS) fighters are carrying out criminal acts and must of course be stopped by all legal means. But you cannot stop fire with fire, and bomb an ‘idea’ as for every bomb dropped another ten fighters will be created, as every act has it consequence, and violence begets violence.
The Syrian Government has not declared war on the UK or any outside Government, the question to be asked is ‘Why are the UK/NATO/USA Israel and the Coalition instead of working for a diplomatic peaceful solution to the Syrian crisis, putting their forces and energy into Regime Change in Syria? ‘We have already witnessed this madness of militarism and war in Afghanistan, Iraq, Libya, and now it is the turn of Syria to get destroyed for Geo/Political power and domination in the Middle East.
Having returned from my third visit to Syria, the message from the Syrian people is, they do not want outside military interference in their country, they want through peace and reconciliation to stop all violence and build a just and peaceful Syria, and they are already doing this themselves.
The Grand Mufti of Syria, Dr.. Hassoun, has appealed to the UK and to the outside World (he has been refused visa by the British Government for five years now) He told our peace delegation to Syria in December ‘ People of Syria want peace, I am willing to come to London to the British Parliament and people , to go anywhere, to tell the true story of what is happening in Syria and to call for no war, but peace.’ Let the West give the real Peace Moderate voices of Syria a hearing and stop the War against Syria.In the meantime we can all do something for Peace for Syria and peace in the Middle East by saying NO to militarism and war, and yes to peace and a political solution to this crisis.

venerdì 16 ottobre 2015

"Come il 7 ottobre 1571, anche ora la preghiera comune e solidale della Cristianità ci verrà in aiuto" : padre Daniel


Lettera di padre Daniel da Qara
Venerdì 9 Ottobre, 2015

C'è di più tra cielo e terra
Di tanto in tanto sentiamo un grande boato, un'altra volta colpi di pistola o aerei in lontananza . Quello che prima provocava un incubo, ora non è più tanto minaccioso . Questa volta, noi sappiamo che si lavora veramente per la sicurezza del territorio e delle persone. Comunque eravamo abbastanza sorpresi dal fatto che i combattenti ISIS si trovano adesso molto vicini a noi , cioè sia a destra sia a sinistra . Tanti antichi monasteri sono già rasi al suolo , senza che l'Occidente abbia mosso un dito. Sembrava che presto sarebbe accaduta la stessa cosa al nostro monastero. Ora, tuttavia, la situazione è cambiata . Allo stesso tempo, qualche visitatore sta già arrivando – alcuni giovani francesi di "SOS chrétiens de l'Orient" che hanno organizzato un viaggio attraverso la Siria durante il Natale dello scorso anno ora sono tornati e sono venuti da noi. C'è anche una regista italiana che sta facendo un documentario sulla nostra comunità e c’è anche una giornalista francese con alcune amiche. Questa giornalista faceva parte del primo gruppo di giornalisti internazionali che sono venuti qua in novembre 2011 per fare un reportage di ciò che realmente accadeva in Siria. Da quell’incontro lei è rimasta in stretto contatto con noi. Infine, ospitiamo anche regolarmente coppie libanesi - che ci comunicano notizie delle famiglie del Libano. Abbiamo voluto ringraziare in modo particolare una di queste coppie, perché ci ha aiutato molto. Dopo il marito ci ha chiesto in cambio di pregare purché sua moglie possa rimanere incinta. Per tanti giorni infatti abbiamo pregato per quel motivo. E questa settimana, il marito ci ha telefonato. Come ha detto Gesù: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al vangelo”. (Mc 1, 15).

Omaggio a un buon imprenditore
La fabbrica di candele è finalmente stata lanciata nella nostra comunità. Due operai sono già in formazione e ne arriveranno di più. Le cose non sono andate senza intoppi e ci vorrà del tempo prima che le macchine funzionino a tutto vapore. A causa delle molte interruzioni di corrente elettrica in Siria, le candele sono diventate la "luce dei poveri", e la cara madre Agnes-Mariam voleva già cominciare la produzione. Quando un’organizzazione ha richiesto migliaia di candele, Madre Agnes-Mariam ha subito accettato quest’ordine, cosi ci voleva assolutamente la fabbrica di candele. Ha saputo che in Libano, in Mroudj, un uomo voleva vendere due macchine, perché aveva intenzione di emigrare. Dopo diversi contatti, noi, i frati, siamo partiti per lavorare da lui per 2/5 settimane – ogni giorno dalle 9:30-15:00 - per imparare il mestiere. Per non perdere tempo abbiamo soggiornato nel vicino monastero ortodosso di S. Elie. Così abbiamo fatto per la prima volta un confronto approfondito con i monaci greco-ortodossi, che era un’esperienza istruttiva per entrambi. Perché il nostro confratello americano doveva aspettare per diversi mesi per il visto per la Siria, siamo dovuti rimanere in Libano e in Qleiaat abbiamo già cominciato con la preparazione per la produzione delle candele. Quando all’improvviso è stato concesso il visto, siamo ritornati insieme a Mar Yakub in Siria, aspettando l’arrivo delle macchine. Come si fa per trasportare due colossi di macchine con annessi serbatoi di acqua, serbatoio di paraffina di 30 tonnellate e tutto questo attraverso le montagne in una zona in piena guerra? E' stato fatto in modo molto prudente e molto lento e sotto la protezione di San Michele, che preghiamo ogni giorno. Infatti, a Nord di Damasco il convoglio era finito in una battaglia. Ma se fosse successo prima, sarebbe stato fatale. Eppure il convoglio ce l’ha fatta. La mattina del 14 settembre, festa dell'Esaltazione della Croce e, allo stesso tempo la festa della nascita della comunità, il convoglio è arrivato a Mar Yakub.
Una delle macchine aveva subito lievi danni e l’hanno dovuta riparare. Il nostro laboratorio non aveva elettricità ed era da installare. I serbatoi di acqua sono stati trasportati dentro e collegati, così anche la vasca per la fusione della paraffina. Una delle macchine non sembrava essere di livello, perché perdeva paraffina. Quando finalmente tutto è stato installato in modo giusto, abbiamo iniziato un "giro di prova" e tutto funzionava, il che ha causato un forte grido di gioia. Le prime candele, fabbricate durante la notte, sono state accese per l’intenzione di tutti i benefattori che hanno pagato per questo macchine. Ora c’è ancora da collegare un motore in tal modo che possiamo lavorare anche quando non c’è corrente elettrica. Aspettiamo ancora uno stock di bobine, fili e stoppini. Al momento c’è elettricità nel pomeriggio e perciò gli operai lavorano ora anche nel pomeriggio. Infine dobbiamo ancora preparare e arredare i magazzini con attrezzature necessarie.
Tutto questo è solo la metà della storia. Per la prima volta abbiamo vissuto da vicino quanto sia prezioso un buon imprenditore. Un cristiano fervente e padre di famiglia con due figli è stato ufficialmente nominato per cercare di fondare diverse piccole imprese e  dare una mano per l’organizzazione. La fabbrica di tappeti a Qara, che abbiamo già descritto in precedenza, è in pieno funzionamento. Le donne operaie, che hanno avuto bisogno di tre mesi di formazione, hanno ricevuto nel frattempo un pagamento e ora hanno già manufatto sei tappeti. Il nostro imprenditore sta installando nella nuova costruzione del nostro monastero un laboratorio di cucito. Lui ha già trovato i primi clienti per la produzione di candele della nostra fabbrica. Ciò richiede un imballaggio e un logo adeguato. A proposito del logo siamo tutti d'accordo, produciamo una candela che illumina a forma di stella e il nome è "nedjmet alsabah" = stella del mattino! Si tratta di un piccolo contributo per la nuova alba per la Siria. Come cristiani possiamo anche dare un'interpretazione più profonda religiosa. Nell’Apocalisse 22, 16 Gesù dice: "Io son la radice e la progenie di Davide, la lucente stella". E 2 Pietro 1,19: "... Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori”. E ancora, la stella del mattino nella tradizione cristiana è il simbolo della Vergine Maria. Alla fine, il nostro imprenditore prevede già che tra un anno sarà necessario acquistare una nuova macchina. Siamo consapevoli che un buon imprenditore è simile a un pastore ardente in una parrocchia dinamica.
(Nota: sul nostro sito internet in inglese: http:// www.maryakub.net c’è una relazione completa della fabbrica di candele con diverse foto.)


Come l'Occidente è preoccupato ora per la Siria!
In solo tre giorni la Russia ha fatto grande danni a Daech e altri terroristi in Siria. Ora si è scoperto che durante tre anni l'esercito più potente degli USA, insieme con un’alleanza di mezzo mondo, ha piuttosto aiutato i terroristi a conquistare  più territori possibile della Siria. Come si spiega che IS aveva a sua disposizione 800 nuovi fuoristrada Toyota Hilux  e Land Cruise, con cui avevano fatto l’ingresso trionfante in Iraq con migliaia di terroristi nell'estate del 2014 (sono stati consegnati con l’aiuto dei servizi segreti turchi -MIT-, insieme con armi pesanti, pagati dall'Arabia Saudita!)? 
Adesso I russi hanno distrutto gli impianti di Al Qaeda e di Ahrar al-Sham.
Ahrar al-Sham è l’organizzazione dei Fratelli Musulmani, che non è il risultato della cosiddetta guerra civile siriana (come ha gridato il presidente francese Hollande), ma è un’organizzazione che è stato costituita prima, esattamente per provocare la guerra contro la Siria. Nel nord, nel centro e parte orientale della Siria, i russi hanno distrutto depositi di munizioni e carburante, flotte, centri di comando e bunker sotterranei dei ribelli. Il ponte di comando dell’IS in Raqqa sta crollando e migliaia di IS-combattenti stanno fuggendo o si rifugiano nelle moschee. La Russia, insieme con l'esercito siriano e con l’Iran opera in modo sistematico. Stanno anche purificando la nostra regione (Homs-Hama-Yabroud), e perciò viviamo in un elevato stato di allerta. Non c’è alcuna minaccia diretta, ma dobbiamo rimanere molto cauti. L'intervento russo dimostra almeno determinazione, unità, chiarezza e la legalità. Operano in modo molto efficiente e in piena collaborazione con il governo legittimo siriano e il suo esercito. L’operazione è concentrata su tutti i gruppi che hanno come scopo di continuare a uccidere e distruggere la Siria, da chiunque questi gruppi siano appoggiati, e tutto secondo il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite.  
Tutto questo è positivo? Sì e no. Se le grandi potenze, che durante cinque anni si sono concentrate sul crollo della Siria aumentano l’armamento dei gruppi ribelli contro gli attacchi dei russi, la situazione si potrebbe aggravare abbastanza. Inoltre, essi possono fare quello che hanno già fatto tante volte prima, cioè causare una catastrofe maggiore (come il massiccio attacco di gas tossico in Ghouta o abbattere l'aereo MH17 di Malesia ...), e incolpare – senza problemi - la Russia. In questo modo essi potrebbero provocare una guerra apocalittica. Noi speriamo e preghiamo che – prima che l’Occidente (e anche il gruppo Bilderberg) preso dall’imprevisto  cominci a organizzare il suo prossimo round di distruzione - l'orso russo avrà già fatto il suo lavoro di liquidazione .
La reazione dell’Occidente non tarda. Oh, adesso tutti sono così preoccupati per la Siria. Obama ha già dichiarato che "Gli attacchi aerei russi sono una ricetta per una catastrofe," e probabilmente Obama ha ragione se intende dire "per la mia catastrofe". La Turchia, che ha in pratica distrutto quasi tutta la ricca provincia di Aleppo, è "molto preoccupata" perché ora non è più in grado di continuare in piena libertà le sue distruzioni in Siria. Aerei russi continuano a violare lo spazio aereo turco, che significa quasi una dichiarazione di guerra per la Turchia. E Jens Stoltenberg, il Segretario generale della NATO vi aderisce subito come un robot, ma speriamo che alla fine usi il suo buon senso e decida di rimanere a casa.  La Russia ha ucciso subito gli ufficiali turchi che giravano in modo illegale in Siria e non sembra che abbia l’intenzione di risparmiare i campi di terroristi che si trovano al confine. Cameron chiama l’intervento russo “un grande sbaglio”, perché è chiaro che i gruppi terroristi sostenuti pure dall’Occidente riceveranno grandi colpi dall’esercito russo. La Russia ha chiesto all'America di fornire tutte le informazioni sull’IS, cosa che l'America ha rifiutato. Ciò dimostra chiaramente che l'America non vuole che la Russia faccia una pulizia dell’IS. 
Se l'Occidente è così preoccupato per il popolo siriano, perché non tolgono le sanzioni economiche soffocanti ? E l'Arabia Saudita, il campione e l’amico favorito dell'Occidente, ha infatti minacciato la guerra alla Russia, all'Iran e alla Siria.

Con tutto ciò è diventato chiaro che i grandi valori dell'Occidente (USA-Israele, l'Europa e gli alleati) sono ridotti a quattro: l'ipocrisia, la menzogna, le divisioni interne e soprattutto la russo-fobia. Anche l’'articolo del nostro "redattore diplomatico del VRT-News" è pieno di questi "non-valori" ("la polvere dei bombardamenti russi", 05.10.2015). Quell'uomo non sa ancora che le cosiddette "bombe" con cui che il governo siriano avrebbe bombardato il suo proprio popolo, sono pura propaganda occidentale. La stessa presunta fonte ha distribuito fotografie - del 25 settembre!- per dimostrare che i russi hanno recentemente di nuovo bombardato il popolo siriano (una presunta azione ancor prima che i russi non avessero  neanche cominciato i loro bombardamenti!). Ma nostro redattore/giornalista è apparentemente ignorante di tutto questo.  E' vero, l'ONU ha infatti diffuso questi messaggi, ma poi ha ammesso in modo onesto: c’è stato un inganno perché loro non avrebbero controllato in modo sufficiente i messaggi. 
Nessun capo di stato o di governo è perfetto. Tuttavia, il governo siriano e il presidente hanno scelto di non proteggere i pozzi di petrolio nel vasto deserto ma invece di proteggere la popolazione. E perciò non hanno bisogno di essere protetti da una potenza straniera. Il popolo siriano se la caverà da solo e la maggioranza sostiene il governo e l’esercito. 
Invece hanno bisogno di aiuto nella lotta contro i terroristi che inondano il paese. Sono infatti le bugie quelle che danno all'Occidente la libertà di continuare ad incoraggiare i terroristi. Questi gruppi terroristi causano ogni giorni stragi, in cui scorre sangue innocente. Ogni giorno civili e soldati siriani, che sono nient’altro che militari ordinari, sono stati rapiti, uccisi e feriti da questi terroristi. Molti ragazzi che sono sopravvissuti ai combattimenti, hanno ferite gravi o mancano di un occhio, un piede o un braccio. Anche coloro che ora apertamente difendono o proteggono la terra siriana e il popolo sono sistematicamente sospettati e le loro vite sono spesso in pericolo. Nel frattempo, i nostri giornalisti continuano a diffondere le "menzogne politicamente corrette". 
Più che sedici secoli fa Agostino protestava già contro le menzogne ​​e l’inganno imposte a lui: "Quello che io denuncio è che pur sapendo l’ambiguità di quel vino del peccato, che in essi ci veniva propinato da maestri ebbri e che dovevamo sorbire, pena le busse, senza possibilità di appellarci a un giudice "(Confessioni I, XVI, 26)
Continuiamo a denunciare i pasticci incompetenti e senza scrupoli dei nostri media, finché non vengano dalla parte del popolo siriano sofferente!

P. Daniel
( traduz. A.  Wilking)

sabato 19 settembre 2015

Padre Daniel: La pace in Siria sembra più lontana e l'opinione pubblica ancora più accecata...



Lettera da Qara,  venerdì, 11 settembre 2015

Tempesta nel deserto
Per tre giorni siamo stati sotto la polvere. Giovedì si è schiarito un po'. Non c'era sole, ma solo un bel banco di nebbia con polvere che penetrava dappertutto, anche nelle nostre camere. E se il sole nel pomeriggio si faceva vedere per un attimo, sembrava piuttosto la luna, cioè una macchia rotonda bianca senza irradiazione. Nessuno qui lo ha mai sperimentato, nonostante il fatto che abbiamo già avuto molte tempeste. Era come una versione indebolita del flagello delle locuste prima dell'esodo del popolo ebraico dall'Egitto. Si poteva scrivere un messaggio con il dito nella sabbia infiltrata che si trovava dappertutto. Qui si dice che la maggior parte della sabbia arriva dall'Arabia Saudita, da dove proviene anche la maggior parte dei terroristi. L’unica consolazione: in Arabia Saudita sembrano esserci ora il maggior numero di conversioni alla fede cristiana.
I media occidentali vedevano nella tempesta di sabbia ancora qualcosa di positivo, nel senso di: "la tempesta della sabbia ha il vantaggio che l'esercito non può bombardare". E' vero che l'esercito non può bombardare i terroristi e cosi questi ultimi possono continuare liberamente le loro abominevoli azioni e occupare nuove aree...

Aspettando con impazienza le macchine per la produzione delle candele
Nel mese di giugno di quest'anno abbiamo fatto esperienza in Libano con due macchine per fare le candele e abbiamo imparato il mestiere. A causa delle molte interruzioni di corrente in Siria, le candele sono molto richieste. Ci sono gia alcune organizzazioni che sono pronte a comprare tutta la nostra futura produzione di candele. Volevamo già iniziare la produzione in Libano e poi venire in Siria con le macchine, ma ogni volta c’erano difficoltà impreviste. Solo adesso tutto è finalmente in ordine per la trasporto delle macchine in Siria. L’idea è di cominciare subito la produzione delle candele per poter reclutare anche qualche operaio, affinchè essi possono mantenere le loro famiglie invece di fuggire dal paese. La distribuzione di cibo, indumenti e altri beni continua, ma ci impegniamo sempre di più per creare posti di lavoro. Tutto si svolge lentamente, ma in modo regolare. C'è ancora tanto bisogno. Comunque vogliamo ringraziare tutti i benefattori, che ci hanno permesso di acquistare queste due macchine. Speriamo di essere in grado di informarvi di più la prossima settimana.

Le vittime degli “amici della Siria”
Vogliamo esprimere il nostro ringraziamento e stima per tutte le persone, individui o gruppi, che vogliono offrire un aiuto sincero e generoso per trovare soluzioni creative e umanitarie per i rifugiati. Tuttavia, finché non ci sia la volontà di affrontare la realtà, la situazione solo peggiorerà. Infatti, si tratta di un crimine organizzato. I rifugiati sono le vittime dei crimini intenzionali dei paesi chi si sono schierati contro la Siria dall’inizio. E questi crimini continuano non-stop. Il 5 settembre, a Parigi c’è stata una manifestazione nominalmente in solidarietà con i rifugiati. In realtà, tutto è stato organizzato dalla cosiddetta "opposizione", che non vuole altro che distruggere la Siria ulteriormente e consegnarla alle potenze occidentali. Quindi, arriveranno ancora tanti altri rifugiati di più.
Ci sono sempre stati rifugiati e ci saranno sempre. Inoltre, è un diritto umano di scegliere in libertà dove vivere e dove lavorare. Eppure quello che vediamo ora accadere in Europa è disumano. Decine di migliaia di uomini hanno un solo desiderio: fuggire dalla morte. Inoltre, tanti muoiono o di esaurimento, o di soffocamento, annegamento o sono assassinati. I nostri media mostrano in dettaglio questa tragedia. Tuttavia noi vogliamo continuare a denunciare la causa: si tratta di una intenzionale criminalità organizzata. Il presidente francese, François Hollande ha ancora ripetuto in una sola frase tutte le bugie sulla Siria: il Presidente della Siria è colpevole di tutto, lui massacra il suo popolo ! Ma Hollande non parla invece dei terroristi e di Daesh sostenuto (allenato, pagato e armato) dall’occidente in Siria !
La situazione dei “rifugiati" rinforza Hollande nel suo discorso. Se i paesi "amichevoli" riescono ad inserire i loro terroristi tra i rifugiati in modo inosservato, essi possono arbitrariamente usare questi terroristi contro i paesi a loro scelta. Se si vuole arrestare il flusso di profughi, dobbiamo fermare gli attacchi criminali e denunciare i bugiardi. Il 24 febbraio 2012, il club di auto-proclamati "amici della Siria" ( Stati Uniti, UE, Arabia Saudita, Qatar, Turchia, Francia...) ha cominciato con la distruzione sistematica della Siria. Si sono riuniti in Tunisia, Turchia, Doha, Londra, Parigi.... Cina e Russia hanno ringraziato per l'invito e saggiamente non hanno partecipato. Il momento è venuto che organizzino loro un club degli "amici delle vittime" di questo gruppo malefico.

Il piccolo Ayan Kurdi
Quando tutti i mezzi di comunicazione occidentali mostrano e commentano per due giorni consecutivi sempre la stessa immagine emozionale, si può già sospettare che questa immagine non solo avrà buoni effetti ma anche può essere abusata. Questo Ayan Kurdi, un bimbo siriano di 3 anni annegato, viene trovato il 2 settembre con la faccia nella sabbia sulla spiaggia di Ali Hoca, Bodrum, Turchia. Un'immagine straziante ed emozionale. Prima, vogliamo esprimere le nostre sincere condoglianze per la sofferenza indescrivibile dei genitori e della famiglia, - se è tutto vero quello che i media vogliono farci mostrare -.
Diffondere in tutto il mondo questa particolare immagine del bambino annegato sembra essere una mezza verità.  Infatti, la seconda parte delle immagini mostra paramilitari turchi e un fotografo, e a poco distanza alcune persone che stanno sguazzando nell’ acqua del mare. E’ chiaro che l’immagine è stata manipolata, anche perchè il bambino si trova in posizione perpendicolare alle onde. Il corpicino del bambino non può mai essere stato portato a riva in tal modo: un corpo trasportato dalle onde segue automaticamente la stessa direzione delle onde. Dunque è chiaro che hanno messo il bambino in tal posizione solo per le foto.  Tutte le guerre moderne sono state giustificate da mostruose bugie emotive. Colin Powell lascia una bombola di gas esplodere e lo trasforma in un video per mostrare che l'Iraq utilizza armi chimiche. Il Presidente Bush parla di una minaccia mondiale causata da Iraq per la presenza di armi di distruzione di massa. La nostra NATO dimostra un colonnello Ghadhaffi che sta per ammazzare il suo popolo. E per il presidente siriano hanno prodotto un video dove si vede Assad bagnato dal sangue del suo stesso popolo. I media sono capaci di trasformare queste bugie in una perfetta veste giornalistica. Nel frattempo, tutti potevano sapere che sia Irak, Libia e Siria erano paesi ricchi con una società armoniosa... finché gli imperialisti occidentali vi hanno creato un inferno di fatto, con l'aiuto delle bugie qui sopra elencate.

Una girandola
I nostri più autorevoli giornalisti seguono in modo esemplare la linea politicamente corretta. Mark Vance ha adattato il suo articolo all’attuale opinione pubblica: cioè: la nostra società occidentale è così buona e attraente che tutti vogliono esserci. Infatti, é vero che la nostra società occidentale con tutti i suoi pseudo-valori attuali sia in piena fioritura. Fantastico eh! La prova: basta guardare le decine di migliaia di profughi provenienti dal Medio Oriente che improvvisamente hanno scoperto il nostro paradiso. Non ti preoccupare degli stranieri (il termine "riflesso xenofobo" fa giornalisticamente più impressione). La presenza dei profughi prova tutto! Questo è il testo ideale per un primo ministro che si sta preparando per le prossime elezioni... come una girandola sul campanile della Chiesa. 

Un modello di un piano razionale e diplomatico è stato offerto da uno dei nostri politici più autorevoli, Mark Eyskens, professore emerito, ex-primo ministro e ministro di stato. Cioè Mark Eyskens presenta dieci proposte per il problema dei rifugiati (deredactie.be, 7 settembre 2015). Mark Eyskens inizia con quello che vive di più nel cuore della popolazione: il crimine dei trafficanti di uomini e la mancanza di solidarietà. Così egli attira l'attenzione della gente. Poi egli approfitta dell’occasione di stroncare i partiti nazionalisti e fa brillare nello stesso tempo la superiorità del suo partito e altri, con l’argomento che il suo partito e gli altri sarebbero ispirati dal cristianesimo e dall’ umanesimo e da valori sociali e liberali. E infine, egli presenta dieci proposte in modo logico e perfettamente diplomatico: (1) creare accordi vincolanti, (2) stabilire eque quote come proposto dalle più alte autorità, (3) nessun - 4 m - alto muro per placare gli elettori xenofobi, (4) dominare i demagoghi populisti, (5) organizzare l’immigrazione per riempire il nostro deficit demografico, (6) sviluppare una politica di immigrazione, (7) stimolare la solidarietà con i paesi arabi ricchi. (8) naturalmente arrestare soprattutto le guerre civili e religiose in Siria, Libia, Iraq, Yemen, Afghanistan e paesi dell'Africa nera. Lui suggerisce un intervento militare della NATO o dell'ONU, ma realizza che purtroppo non c'è nessun accordo e di più sarebbe una cosa troppo impegnativa e costosa, (9) cercare soluzioni diplomatiche e (10) più coinvolgimento con i “failed States".
Ecco queste sembrano essere alcune proposte altamente sensibili. Egli suggerisce anche giustamente che una crescita della popolazione potrebbe completare il nostro deficit di nascita. Lui esprime in modo molto cauto anche un desiderio verso Qatar, Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain, Emirati Arabi Uniti e Oman, - tutti stati ricchissimi - che non vogliono accogliere nessun rifugiato, con un discorso “che noi siamo benestanti e abbiamo abbastanza schiavi”. Questo ministro conosce il mondo della diplomazia e della politica, sia sul piano nazionale sia internazionale. Egli sa quello che è necessario per un buon dialogo ed egli conosce molto bene la differenza tra quello che è fattibile e non-fattibile. E perciò egli rimane assolutamente intelligente, perfetto e diplomatico facendo slalom tra i confini "politicamente corretti". Che il tandem US-Israele e  NATO con i loro alleati dei paesi citati sopra abbiano creato il caos, quello il ministro Eyskens non l'ha notato. Questo non è neanche riconosciuto in nessun documento ufficiale. No, la colpa del caos é apparentemente da attribuire a quegli stessi paesi con il loro governo. Sono proprio loro che hanno provocato quelle "guerre civili e religiose" e noi occidentali dobbiamo fermarli... attraverso una distruzione militare ancora più dannosa ! I rapporti ufficiali lo spiegano molto chiaramente. Infatti, proprio in questi giorni il Presidente del partito di Eyskens richiama ad un intervento militare in Siria! Il foto del piccolo Aylan ha funzionato. La sovranità di un paese non conta neanche. Apparentemente non esistono le decine di migliaia di terroristi armati e sostenuti dall'Occidente. Probabilmente per lui si tratta solo di teorie di cospirazione, diffuse da persone semplici senza istruzione che possono solo ragionare basandosi sulla propria coscienza ed esperienza. Che una nazione ha il diritto di scegliere il proprio governo e che un presidente sostenuto e scelto dalla maggior parte del suo popolo rimane al potere finchè il popolo siriano decide altrimenti, non sono principi che si trovano in questi cosiddetti programmi politici corretti. Loro non considerano neanche il fatto che nessuna autorità mondiale ha il diritto di invadere un paese solo per uccidere e distruggere, come vogliono fare in Siria. Le sanzioni economiche imposte al popolo siriano non sono niente altro che terrorismo economico. Il progetto occidentale pre-programmato automaticamente per la Siria sarà portato a termine come un robot o una macchina senza propria coscienza: pre-lavaggio, lavaggio, asciugatura, piega, stiratura e dopo mettere a posto. Purtroppo, quando si tratta un popolo in tal modo, significa morte, distruzione e una massa di rifugiati.

Se Steffan de Mistura, l'inviato speciale del Segretario generale dell'ONU per la Siria vuole fare qualcosa di buono, è meglio che egli studi prima la situazione in sua totalità in modo coscienzioso. Dal 2011 la Siria e il popolo siriano pagano un prezzo altissimo per l’espansionismo e l’avidità degli US e i suoi alleati nel Medio-Oriente. Per realizzare i loro progetti, hanno contato su un rapido rovesciamento del governo di Damasco e per quello scopo hanno creato, finanziato e armato gruppi di terroristi  più barbari che mai. L'obiettivo è niente meno che un genocidio dei siriani.

Finché continuano i crimini contro popoli pacifici e sovrani, giustificati dalla legge del più forte e avvolti nella mostruosa menzogna diplomatica, cosi continueranno ad aumentare anche i flussi dei rifugiati. Questo non chiede una soluzione meramente tecnica da robot e macchine, ma chiede una soluzione presa da persone con una coscienza personale.

Padre Daniel
  ( trad. A Wilking)

L'abbraccio commosso del Papa nel racconto del giovane sacerdote salesiano di Aleppo 
Pier Jabloyan.
"Di dove sei?" , dico 'di Aleppo in Siria', e vedo il Papa alzarsi e dirigersi verso di me e mi abbraccia;  non sapevo più cosa dire e avevo una sensazione strana pensando che non era me che il Papa circondava con le sue braccia, ma tutto il mio popolo di Aleppo, tutto il popolo di Siria, e lui mi ripeteva queste parole :" La nostra Siria così cara al mio cuore "!!!
Allora. lontano dal microfono, gli dico che ho un regalo di Aleppo per lui: una granata che avevo trovato nel cortile dei bambini del convento salesiano sul quale un colpo di mortaio si era abbattuto; in quanto come le altre congregazioni, ci troviamo ad Aleppo, Damasco e nella zona di Homs ..." Vostra santità, siamo stanchi, ci porti nella vostra preghiera, ne abbiamo bisogno, perché torno a Aleppo fra tre giorni."
Mi ha tenuto la mano e la stringeva così tanto che ho sentito una forza raccogliermi dalla testa ai piedi...
Alla fine dell'evento, il Papa si chinava ad uno a uno sui presenti, e fermandosi di fronte a me ha detto stringendomi la mano e tirando fuori dalla tasca il mio regalo: " Pier, non riesco a dimenticare La Siria, fate sempre parte della mia preghiera....." E continuò il suo cammino!

venerdì 24 luglio 2015

Lettura della 'Laudato si': il 'bene comune' in Medio Oriente


lettera di Padre Daniel


Il nostro Papa è il primo Papa con il nome “Francesco”. Dopo tre anni, lo stile unico francescano - gesuita si evidenzia ancor più chiaramente nella sua enciclica
“Laudato si” del 24 maggio 2015. E' la prima enciclica sull'ecologia integrale e contro una società consumistica materialistica, che corrode la dignità dell'uomo. E’ vero che i suoi predecessori hanno già ampiamente trattato temi connessi alla dottrina sociale della Chiesa: il bene comune, la destinazione universale dei beni della terra, la solidarietà, la sussidiarietà e la cura per i poveri.
Sì, il mondo è la nostra casa comune. Come famiglia umana abbiamo la stessa origine, condividiamo la stessa vita e lo stesso futuro. Tutto è dato all’uomo come un puro dono per vivere e da godere. L'uomo è chiamato ad essere il direttore d'orchestra e a lodare e onorare il Creatore per la sinfonia della creazione. Non possiamo elevarci al livello di creatori, proprietari o "dominatori". E' nostro dovere l'essere buoni amministratori. 
E quello che facciamo ha un impatto sulla vita degli altri. I popoli più poveri, che hanno una voglia di vivere, vivranno, e l’Occidente ricco con la sua superiorità tecnica e militare continuerà di estinguersi. Politica, tecnologia ed economia senza etica, sono un attentato alla dignità umana. Risolvere la povertà nel mondo e allo stesso tempo continuare a sostenere le organizzazioni internazionali nei loro vari programmi di limitazione delle nascite e di riduzione della popolazione mondiale, non è solo non-efficiente, ma anche contro la dignità dell'uomo (n. 50). Ogni lotta per l'ambiente o per l'equilibrio naturale è una ipocrisia finché le nostre leggi sull'aborto resteranno in vigore (n. 120). Natura e vita devono essere protetti, ma la vita umana deve essere custodita e i più vulnerabili messi al primo posto
.
Sui tre temi principali di questa enciclica, voglio proporre qualche considerazione personale e tutto questo nel contesto dalla nostra situazione in Medio Oriente. I tre temi sono: l'unità, il dono e la vulnerabilità.

L’unità
Tutto è collegato a tutto. La vita di ogni essere umano è correlata a quella di altre persone, alla natura, all'universo e in modo finale con il cielo, con Dio. E con una società in cui tutti vivono bene, e questo non è solo fondato su una economia prospera e su una politica sana, ma tale società è soprattutto fondata su valori umani sani, che alla fine porteranno frutti solo se tutto è fondato su valori cristiani. Un uomo non può essere veramente felice quando il suo prossimo si trova in difficoltà. Un paese non può tutelare i suoi interessi in modo dignitoso senza riconoscere la sovranità degli altri paesi e senza aiutarli. Una democrazia occidentale, che ora si presenta con eccessi dittatoriali cattivi, non ha il diritto in modo arbitrario e arrogante di imporre questo tipo di democrazia: in tal modo esporterà il suo caos. Il disprezzo per i poveri nel proprio paese porta all’ oppressione delle nazioni più povere. Il sovra-consumismo e la cultura dell'usa e getta del ricco Occidente sono problemi più grandi della povertà nel Sud . Mentre la crescita economica in molte zone è stagnante, l'industria delle armi invece, e il traffico della droga, la pornografia e la prostituzione in Occidente vivono una crescita esplosiva. E’ proprio quello che causa il massacro di tanti popoli e la destabilizzazione di tanti paesi. Quello che serve al dominio occidentale, diventa 'legale' e quello che ostacola il dominio occidentale viene condannato come "contro le regole internazionali".

Il dono
La vita è il dono più prezioso e gratuito per tutti. E tutto è dono. Il Concilio Vaticano II ha applicato questo sulla dottrina del matrimonio. Il matrimonio è un dono e un bambino è un dono. Il dono reciproco e libero tra i coniugi è il cuore della loro unione matrimoniale. Questo non è stato ( neanche oggi ) notato da molti teologi occidentali e quindi questi teologi non sono riusciti a comprendere che cosa significa in realtà la contraccezione artificiale nel matrimonio. Paolo VI invece l’aveva capito e metteva nella sua enciclica “Humanae Vitae” (1968) giustamente che la contraccezione artificiale impedisce questo dono reciproco di se stesso e quindi non è accettabile. Ma il successo commerciale doveva e poteva continuare con l'appoggio dei teologi. Per mezzo secolo, la cultura occidentale contraccettiva ha contagiato quasi tutto il mondo e ha eliminato la responsabilità personale dell'uomo in molte aree. Questo è drammatico perché la responsabilità è al centro della vita umana. Oggi, il ripristino di una ecologia "umana" integrale è urgentissimo.

L’aria
L'aria, l’acqua, la terra e la sua fertilità appartengono ai doni più preziosi della creazione per l'intera famiglia umana. La natura e la terra ci offrono abbastanza per soddisfare ampiamente i bisogni fondamentali di tutti, cioè : cibo, vestiti, un tetto sopra la testa e l'istruzione primaria. Ci sono cibo, attrezzature, conoscenze e tecnologie sufficienti a disposizione per permettere a tutti di vivere come in un modesto albergo a 3 stelle. Tuttavia, la terra fornisce abbastanza per soddisfare i capricci eccentrici e l'avidità di un piccolo gruppo. Affinché pochi potessero vivere in un hotel a 5 stelle, tanti altri sono costretti a condurre un’ esistenza da schiavo. Non è anormale che ci sia una differenza tra gli individui e tra i popoli. La ricompensa per un uomo con molta responsabilità può essere più grande di quella di un operaio, ma quest’uomo deve rendersi conto che la sua festa può solo continuare grazie al lavoro del semplice operaio. Se un occidentale richiede un stipendio di 50 volte maggiore di un abitante del Mali, allora quest’occidentale è un ladro malvagio. Quando nei paesi Africani, con grandi ricchezze naturali, vivono con una popolazione poverissima, sono poi i ricchi paesi occidentali che provocano guerre solo per poter rubare le ricchezze africane. E quando il popolo palestinese riceve quattro volte meno acqua e per questo deve pagare cinque volte di più del suo occupante sionista, allora questo implica un'ingiustizia terribile.

Vulnerabilità.
Ogni cosa ha il suo ritmo che va rispettato, altrimenti l'equilibrio è rotto. Nell'uomo c’è una unità di corpo e di mente, che lo incita al lavoro fisico e mentale. C'è una alternanza di giorno e notte. Nell’anno ci sono le stagioni, ognuna con le sue caratteristiche uniche. Tutto ha le sue proprie regole. Con una sega da legno non si può segare il ferro e con pezzi di ferro non si può accendere la stufa. I requisiti generali per godersi la vita e la natura sono: la semplicità, l'umiltà, la sobrietà, la solidarietà, l'ammirazione, la gratitudine e la quiete. 
Il grande economista inglese E. F. Schumacher, che mezzo secolo fa ha lanciato una svolta economica approfondita sotto lo slogan "small is beautiful", avrebbe interpretato questa Enciclica di Francesco indubbiamente come una protesta legittima contro la società consumistica e contro l'illusione che tutto deve diventare sempre più grande, più alto e più veloce. Nel frattempo, riceviamo già i frutti amari di questo delirio di onnipotenza, sotto forma di terrore e di caos, causando masse di persone in fuga, gente che muore di fame o di miseria. In tutte le città occidentali, civili innocenti vengono quotidianamente derubati, accoltellati o uccisi. Perché? Lo stesso Occidente sta strangolando il popolo siriano, che  già ha sofferto e soffre ancora pesantemente, con sanzioni politiche, economiche, finanziarie e tecniche. Perché? La causa delle immense deforestazioni che disturba a fondo l’equilibrio e causa deserti, alla fine non trova le sue origine nelle macchine, ma nel cuore dell'uomo, che a sua volta è diventato un deserto. In effetti, in una ecologia globale, la preoccupazione o la cura per l'ambiente è necessariamente collegata alla giustizia sociale e questa esige in primo luogo una conversione/svolta del cuore. 
In altre parole, una pre-occupazione/cura ambientale globale consiste solo nella ricerca di essere un vero cristiano.

P. Daniel
(traduzione dal fiammingo di A. Wilking)

sabato 16 maggio 2015

Veglia di Pentecoste, sabato 23 maggio 2015, dedicata ai martiri nostri contemporanei: un contributo dalla Siria

«Esiste un legame forte che già ci unisce, al di là di ogni divisione: è la testimonianza dei cristiani, appartenenti a Chiese e tradizioni diverse, vittime di persecuzioni e violenze solo a causa della fede che professano».  Con queste parole il Santo Padre ha ricevuto i membri della Commissione internazionale anglicana-cattolica (30 aprile 2015). Si tratta solo dell’ultimo intervento del Papa in ordine alla tragedia di tanti cristiani e di tante persone i cui diritti fondamentali alla vita e alla libertà religiosa vengono sistematicamente violati. 
Questa situazione ci interroga profondamente e deve spingerci ad unirci, in Italia e nel mondo, in un grande gesto di preghiera a Dio e di vicinanza con questi nostri fratelli e sorelle. Imploriamo il Signore, inchiniamoci davanti al martirio di persone innocenti, rompiamo il muro dell'indifferenza e del cinismo, lontano da ogni strumentalizzazione ideologica o confessionale.Da qui la proposta di dedicare, in Italia e in tutte le comunità del mondo che vorranno aderire, la prossima Veglia di Pentecoste, sabato 23 maggio 2015, ai martiri nostri contemporanei. 
A questo scopo si sta inoltre lavorando ad un progetto di diffusione - attraverso i social media - di testimonianze e storie, dai diversi paesi: racconti di fede e di amore estremo, eventi di condivisione, fatti di carità. Sono moltissimi i cristiani e gli uomini di ogni confessione capaci di testimoniare l’amore a prezzo della vita. Tale testimonianza non può passare sotto silenzio perché costituisce per tutti una ragione di incoraggiamento al bene e di resistenza al male.                                                                   
 La Presidenza della CEI


“Dobbiamo perdonare, questo infatti è il prezzo per la pace!” 





Omelia di Padre Daniel Maes, nella celebrazione dei suoi 50 anni di sacerdozio, il 23 aprile 2015


"Nel Vangelo (Luca 22, 31-38) Gesù avverte i discepoli che la battaglia sta arrivando. Satana metterà alla prova i seguaci di Gesù e li percuoterà. Pietro è audace e dice che sicuramente non mollerà. Ma Gesù gli dice: "Io ti dico, Pietro: il gallo non canterà prima che tu mi abbia rinnegato tre volte.” Quando, infatti, Pietro aveva negato Gesù per la terza volta, scoppia a piangere. Questo lo porta alla realtà e sarà la strada per il perdono e per la sua liberazione. Inoltre, nel Vangelo Gesù mostra la differenza tra l'inizio della sua vita pubblica e il periodo seguente. All’inizio c’era un periodo beato di predicazioni in Galilea. Una moltitudine di gente lo seguiva e lo cercava. Gesù guariva molti malati, esorcizzava spiriti immondi ed era molto stimato. Anche gli apostoli godevano della sua fama. Ora Gesù predica ai suoi apostoli che dovranno affrontare una dura battaglia, per la quale devono prepararsi. Gesù dice loro: "Ora chi ha una borsa se la porti con sé, e anche una bisaccia. E chi non possiede queste cose, deve vendere il suo mantello e procurarsi una spada. Ci sarà da combattere.” Immediatamente gli apostoli tirano fuori due spade, ma Gesù fa riferimento qui a una lotta spirituale, senza la forza delle armi. Gesù risponde: “Basta."

C'è un grande pericolo anche per noi, come per Pietro che pensava che questi tempi probabilmente non sarebbero arrivati e che sarebbero stati capaci di resistere. Invece è meglio prendere l’ avvertimento di Gesù molto seriamente. Siamo infatti entrati nella battaglia finale decisiva in cui due superpotenze si trovano una di fronte all'altra. Mi riferisco all'immagine di Giovanni, dal libro dell'Apocalisse, capitolo 13: la Bestia contro l'Agnello. Da un lato c’è il regno di Satana, dove sono le tenebre e le menzogne. Questo impero ha i suoi complici dappertutto. E dall’altra parte c'è il regno di Dio, cioè il regno di Cristo, l'Agnello di Dio, che ha anche seguaci in tutto il mondo. Paolo dice: “La nostra lotta non è contro sangue e carne ma contro i poteri di queste tenebre”. E Giovanni scrive nella sua prima lettera: “chi vuole amare e seguire il mondo, non possiede l'amore del Padre. O ci attacchiamo al mondo con tutto il suo potere, beni e onori, che sono tutte cose passeggere, o scegliamo consapevolmente Dio in Cristo e il suo regno, l'unica cosa che rimane. Il risultato finale è certo. Alla fine Cristo sarà il Vincitore. Prima ci sarà un grande combattimento al quale dobbiamo prepararci.”


Tutta l'umanità è testimone e nello stesso tempo anche vittima della stessa lotta tra il bene e il male. Nel Medio Oriente e in Siria, le potenze occidentali e i loro alleati – in modo concorde- combattono ferocemente per impossessarsi delle enormi risorse energetiche di questo paese con la sua posizione centrale. Per la popolazione Siriana, che rimane molto unita, questa guerra è un calvario doloroso. Ma qui, in Occidente stesso, sta infuriando anche una pesante battaglia per la distruzione dei valori cristiani e anche umani. Forse questa battaglia è perfino peggiore che quella in atto in Medio Oriente.
Si tratta di una battaglia contro la dignità dell'uomo, cioè un processo di disumanizzazione. Si tratta di un’alienazione multipla, che vuole separare l'uomo da Dio, dalla sua cultura e dal suo paese, dalla sua famiglia e da se stesso. Voglio presentare tre di questi movimenti in breve.


La prima e la più importante battaglia è la lotta diretta contro Dio. Forze oscure vogliono tagliare il legame tra l'uomo e Dio. Dove si toglie Dio, non c’è più gioia per l’uomo. Dove più nulla è sacro, non c'è più niente di sicuro. In tutto il mondo, la fede cristiana è la più combattuta. Ora ci sono più martiri cristiani che mai: i cristiani sono perseguitati, espulsi o uccisi. Il cristianesimo mesopotamico di 2000 anni è quasi sterminato. Se continua così, tra poco possiamo celebrare l’ultimo martire cristiano iracheno. Nella Siria stanno cercando di fare la stessa cosa. L'obiettivo finale è di espellere o sterminare tutti i cristiani dei paesi che formarono la culla della fede cristiana. Alla fine di tutto, quando le radici dell'albero (cristianesimo in Medio Oriente) saranno tagliate, l'albero (in Occidente) appassirà automaticamente.

Ma i cristiani pongono una resistenza coraggiosa. In Ma’aloula, la città cristiana – a 40 km da noi – dove si parla ancora l’aramaico, la lingua di Gesù, sono arrivati i ribelli e hanno preso in ostaggio alcuni giovani. Hanno puntato una pistola contro le loro gole e hanno loro ordinato di diventare musulmani. Il primo ragazzo ha risposto: "Sono cristiano, sono nato cristiano e morirò come cristiano." Gli hanno sparato insieme con i suoi cugini. Ora, essi sono venerati come martiri. Prima di partire per il Belgio, ho incontrato un cristiano di Ma’aloula che mi ha raccontato che già la metà delle famiglie è ritornata a Ma’aloula, nonostante la grande distruzione. E ci sono anche musulmani che danno un esempio di un comportamento veramente cristiano. Un giorno, Fawad, figlio unico di una famiglia musulmana di Homs non tornava dall'università. I genitori si resero conto, dopo averlo cercato in modo frenetico, che il loro figlio era stato rapito. Dopo mesi di trepidante attesa, hanno ricevuto una telefonata: "Vuoi rivedere tuo figlio?" I genitori hanno risposto di far di tutto. Il giorno dopo, alle 8 del mattino hanno suonato alla porta d'ingresso e una macchina è partita a tutta velocità. Davanti alla porta c’era un sacco di plastica con il corpo del figlio, tagliato in pezzi. Il padre ha testimoniato che in quel momento si accendeva in lui una tale rabbia che voleva impugnare un coltello per ammazzare tutti. Dopo è ritornato in sè. In una riunione di riconciliazione, la Mussalaha, a Homs, questo padre ha detto di aver perdonato gli assassini di suo figlio e ha anche aggiunto : “dobbiamo perdonare, questo infatti è il prezzo per la pace!” Ecco, qui c’è un musulmano, un sunnita che ha capito l'essenza della fede cristiana e la mette in pratica.

L'Europa ha cancellato le radici cristiane dalla sua Costituzione, anche se la sua grandezza è fondata quasi esclusivamente sulla fede giudeo-cristiana. La battaglia attuale in Occidente si concentra ora contro tutto il segno restante della fede cristiana. Il nostro compito sarà di testimoniare e vivere con orgoglio la ricchezza della nostra fede cristiana. Di fronte alla rimozione dei crocefissi e alla demolizione di edifici ecclesiastici, dobbiamo contrapporre un rinnovamento interiore della fede, aumentare la nostra devozione al Padre e Creatore, a Gesù il Salvatore e allo Spirito Santo, il Santificatore. Rinnoviamo anche il nostro amore per la Chiesa, che ha visto nascere tutte le istituzioni e i paesi europei e che vedrà anche la loro fine. La Chiesa stessa è umana e divina allo stesso tempo. La Chiesa ci dà la Parola di Dio, e i Sacramenti che ricreano e la guida necessaria. La Chiesa muore insieme con ogni cultura in cui è cresciuta, ma la Chiesa è l'unica realtà che si rialza sempre, perché porta in sè il germe indistruttibile del Regno di Dio sulla terra. In breve, quest’attacco mondiale, in particolare contro la fede cristiana e contro la Chiesa di Gesù Cristo, è una sfida per noi per diventare cristiani più autentici e più ferventi.

Un secondo attacco riguarda la famiglia. A livello globale, c’è una distruzione graduale e sistematica della famiglia. La sessualità è diventata una cosa banale, solo per il piacere personale, staccato da qualsiasi responsabilità. I matrimoni sono ridotti a un vivere in modo libero e in tutte le combinazioni possibili. Le famiglie si disgregano, c'è una proliferazione di tecniche di fertilità che sono disumanizzanti e ci sono manipolazioni con embrioni. Nel frattempo viviamo un invecchiamento drammatico della popolazione e un’implosione demografica. Sono felice e grato per le varie famiglie, rappresentate qui, che per mezzo secolo lavorano instancabilmente per la conservazione o per la ristrutturazione della famiglia cristiana. La famiglia cristiana, dopo tutto, presenta tutti i valori umani e cristiani per risolvere i grandi problemi del nostro tempo. La famiglia è il nucleo protettivo per poter resistere alla distruzione di tutti i valori umani e cristiani. Nella famiglia si concentra, infatti, la nostra lotta principale: motivare i giovani e aiutarli per poter creare una famiglia stabile e felice, dove i bambini possono imparare la fede, la sicurezza, l’amore e l'impegno generoso.

Infine c’è una lotta globale contro la dignità della persona umana stessa. Vogliono distruggere l’uomo nella sua più profonda identità come uomo o donna e come ragazzo o ragazza. Vogliono con forza ridurre l’uomo a un genere neutro, un “gender”, fuori da ogni realtà. E’ una follia, che riduce l’uomo a un individuo neutro e senza volontà,  programmato per fare nient'altro che piacere a se stesso, consumare e divertirsi. Siamo quasi costretti a negare la ricchezza della differenza tra uomini e donne e a dichiarare apertamente che gli uomini e le donne sono completamente identici. E’ vero, gli uomini e le donne sono uguali in dignità, ma nello stesso tempo l’uomo e la donna sono anche fondamentalmente diversi ed esattamente questa è la ricchezza della società, com’era l’intenzione di Dio. Le donne possono partorire figli e gli uomini no. Le donne portano una più grande responsabilità, impegni ed anche gioie nella procreazione e nell’educazione dei figli. Ogni essere umano è creato ad immagine e somiglianza di Dio, giustamente per poter partecipare un giorno alla felicità eterna di Dio. Siamo tutti equivalenti, ma allo stesso tempo siamo tutti diversi.




La guerra contro la Siria ci ha fatto apprezzare in modo migliore il valore insostituibile della fede cristiana. Gesù stesso, come Agnello innocente e come il Santo di Dio ha subito in tutta libertà e solo per amore la terribile morte di crocefissione. Gesù era dalla parte delle vittime innocenti. In lui sono rappresentate tutte le vittime innocenti, dalla creazione del mondo fino alla fine dei tempi. E Gesù è risorto. Anche per noi, solo attraverso la sofferenza e la morte si può partecipare alla risurrezione. Inoltre, nessuna sofferenza e morte è mai senza la speranza della risurrezione. In ogni notte buia c'è sempre da qualche parte una stella luminosa. Nella guerra più orribile ci sono sempre santi ed eroi accanto ai criminali. E noi li troviamo anche tra i musulmani intorno a noi. Fino adesso, insieme a famiglie musulmane, siamo sopravvissuti alla guerra in modo più che miracoloso. Quando celebriamo l'Eucaristia nel convento, ci sono spesso musulmani presenti. Anche loro ascoltano e pregano, e talvolta fanno la prima lettura, e al momento della comunione vengono avanti per chiedere la benedizione. I poteri delle tenebre sono ovunque, ma anche il regno di Dio è sorprendentemente attivo, anche in modo inaspettato. E, infatti, questa è la nostra speranza indistruttibile. Quando Gesù annuncia guerre, disastri e atrocità per l’umanità, dice: "Quando vedrete che accade tutto questo, alzate i vostri capi, perché la vostra salvezza è vicina!" .  
Gesù ci chiama a essere vigilanti. Allora, dimostriamo che siamo degni di vivere la nostra vita con tutte le sue difficoltà, lotte e sofferenze. Qui ognuno di noi ha la sua insostituibile missione. Ringraziamo in questa Eucaristia Dio in Cristo e chiediamo a Lui di darci la forza per compiere la nostra missione fino alla fine, solo per l’onore e la gloria di Dio e per la salvezza degli altri, e questo sarà anche la nostra gioia. 

(traduzione di A. Wilking)