Traduci

Visualizzazione post con etichetta Claude Zerez. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Claude Zerez. Mostra tutti i post

mercoledì 9 settembre 2015

Siria, l'errore del regime change ... e delle sanzioni

Yabroud: dopo tante distruzioni, inaugurata una nuova grande statua della Vergine Maria


La Nuova Bussola Quotidiana
Robi Ronza, 08-09-15


E’ una bella ipocrisia, come già ieri veniva ricordato, fare grande sfoggio di compassione per i profughi siriani (tra l’altro a spese di profughi di altra provenienza) mentre non solo non si fa nulla contro la guerra in corso in Siria, ma anzi in un modo o nell’altro si continua ad attizzarla.
Rientra perfettamente in questo orizzonte la notizia recentemente fatta circolare secondo cui il segretario di Stato americano John Kerry avrebbe protestato con il suo collega russo Sergei Lavrov per l’invio da parte di Mosca in Siria di un gruppo di esperti militari in missione esplorativa; e inoltre di alloggi-container nonché di impianti per un centro di controllo del traffico aereo destinati a un campo di aviazione. Secondo Kerry tale iniziativa contribuirebbe ad “aggravare il conflitto” in corso. Frattanto il Dipartimento di Stato ha fatto sapere di non essere certo delle intenzioni russe in proposito, ma di ritenere che grazie a questi materiali la base aerea cui sono destinati potrebbe più facilmente venire impiegata o come punto di arrivo di aiuti militari o come punto di partenza per missioni di bombardamento dell’aviazione governativa. Nell’insieme le due notizie, entrambe fatte deliberatamente filtrare in modo non ufficiale, costituiscono un tipico esempio di minuetto diplomatico. Un minuetto che in pratica si risolve in un ammonimento di Washington a Mosca, cauto nella forma ma molto chiaro nella sostanza. 
Gli Stati Uniti di Barack Obama insomma non abbassano la guardia, non rinunciano alla loro speranza di far cadere Bashar al Assad anche se ci tentano senza riuscirci ormai da quattro anni. E in quattro anni non hanno conseguito altro risultato se non quello di devastare la Siria e di destabilizzare il Medio Oriente. A questo punto occorrerebbe avere il coraggio di ammettere che il tentativo è fallito, e che la permanenza di Assad al potere è se non altro il meglio del peggio. Per far finire la guerra che porta cadaveri di bambini siriani sulle spiagge delle isole greche e migliaia di famiglie siriane all’assalto di treni ungheresi diretti in Germania occorre innanzitutto rinunciare a far cadere Assad. Bisogna mirare a una stabilizzazione della Siria (e quindi anche del Nord Iraq) che parta dal presupposto che, seppur variamente condizionato, Assad resti dove è.
Un primo e relativamente non clamoroso passo in questo senso sarebbe l’annullamento delle sanzioni contro il governo di Damasco che, come sempre accade in casi del genere, pesano innanzitutto sulle spalle del popolo e non del regime politico che così si vorrebbe colpire. Le sanzioni sono davvero l’ipocrisia nell’ipocrisia: a causa di esse tutto quel che resta dell’economia siriana viene ogni giorno sempre più disarticolato e distrutto. Ridotti alla fame dalle sanzioni, prima ancora che dalla guerra, i siriani che lo possono tentano l’esodo dal loro Paese. Molti muoiono nel tentativo ma quelli che, spogliati di ogni loro risparmio da passatori senza scrupoli, dopo sacrifici inenarrabili riescono ad arrivare in Germania vengono (per qualche giorno) accolti a braccia aperte. E tutto questo tra gli squilli di tromba di un circo mediatico televisivo che non vede un palmo oltre ciò che i governi gli rifilano ogni giorno. E va bene sempre tutto, anche se è il contrario di quanto gli rifilavano il giorno prima.
Tra i maggiori Stati membri dell’Unione Europea, l’Italia è quello che più di tutti ha interesse a una soluzione pacifica e fruttuosa delle due crisi aperte nella regione euro-mediterranea, ossia quella della Siria e quella dell’Ucraina. E’ chiaro non possiamo muoverci prescindendo dai vincoli che ci derivano dalle nostre alleanze e dall’appartenenza all’Unione Europea, però il nostro governo potrebbe pur sempre fare delle proposte ad alta voce. Per muovere le acque già basterebbe proporre l’annullamento delle sanzioni contro la Siria, e lanciare l’idea di una soluzione del problema delle aree russofone dell’Ucraina orientale sul modello dello statuto speciale internazionalmente garantito dall’Alto Adige SüdTirol.

Se vincessero i falchi che vogliono rovesciare Assad e vogliono le sue forze smantellate, si creerebbe una situazione simile alla Libia con jihadisti e affiliati di Al-Qaeda a farla da padrone. Ma se la crisi dei rifugiati è ora così drammatica, pensate solo quello che accadrà una volta che le numerose minoranze religiose della Siria inizieranno a fuggire disperatamente dalle nuove norme dei settari e fondamentalisti sunniti, armati fino ai denti con armi occidentali ....  (L'Antidiplomatico)

lunedì 27 luglio 2015

Jean-Clement Jeanbart da Aleppo: Bâtir pour rester, nasce il movimento 'Costruire per restare'

Discorso di monsignor Jeanbart di Aleppo, il 13 luglio 2015, all'inaugurazione del movimento "Costruire per restare"


Costruire per restare : non è una fraternità spirituale di devozione.
Non è una società di volontariato.
Non è un partito politico, questo movimento non ha alcuno scopo politico.
Non è una intrapresa commerciale.
Non è un salone letterario, né un club familiare.
'Costruire per restare' è un movimento sociale, che ha per scopo quello di riunire tutti coloro che hanno voluto restare sulla terra della patria e perseverare attivamente in vista di una vita dignitosa per essi stessi e per altri loro compatrioti.
La sola condizione per aderirvi è di avere la ferma e seria volontà di agire e di essere convinti dell'importanza del nostro radicamento in questo caro paese, patria dei nostri antenati e dei nostri avi, alla fonte delle religioni e delle civilizzazioni.
È una decisione molto difficile quella che ho preso. Il giorno in cui ho deciso di lanciare questo movimento ho esitato a lungo, ma le circostanze critiche che la Siria attraversa e il numero sempre crescente di quelli che aspirano ad emigrare, mi hanno costretto a fare questo passo.
Alcuni dicono : cos'è dunque successo a questo arcivescovo che vuole sfidare il destino e affrontare questa terribile tempesta con tanta ostinazione e andando controcorrente ?
Sì, io so tutto ciò che si dice, o che potrà essere detto, così come non ignoro di essere di fronte a un'enorme sfida, ma io so allo stesso tempo che la nostra esistenza nella nostra amata Siria e la nostra perseveranza sulla sua terra generosa è una questione cara ai nostri cuori, così come è anche un sacro dovere :
-è un dovere patriottico e sociale
-è un dovere patrimoniale e familiare
-è un'eredità culturale e patrimoniale inestimabile che ci è stata affidata, e che ci terrà alti tra gli uomini di lettere e di saggezza
-è infine un dovere religioso per eccellenza, una chiamata divina alla testimonianza cristiana.
È proprio quest'ultimo dovere che mi spinge ad impegnarmi e a lavorare, perché la nostra esistenza in Siria è un omaggio di fedeltà a Cristo, agli apostoli e a San Paolo apostolo delle nazioni, che ha visto la luce della fede sulla nostra terra. È una testimonianza di fedeltà ai nostri antenati e ai milioni di martiri che si sono sacrificati perché noi vivessimo, che hanno versato il loro sangue puro e prezioso su questa terra santa per la fedeltà al Cristo Salvatore.
Sono queste le ragioni che mi hanno spinto ad ostinarmi, a pormi con fermezza per difendere la nostra esistenza in questo magnifico paese che ha nutrito noi cristiani fin dalla nascita della Chiesa e fino a questo giorno. Di fronte a questa realtà e tenendo conto di tutte queste considerazioni, io mi sono trovato deciso ad andare avanti per compiere questo sacro dovere, qualunque ne sia il prezzo.
-È un dovere di riconoscenza verso un paese tanto caro, in cui io sono nato
-E' un dovere di considerazione e di gratitudine verso i nostri padri e i nostri avi che hanno sacrificato tanto perché noi restassimo
-È un dovere di amore verso i nostri compatrioti che, se se ne andassero perderebbero questa patria, senza trovare nulla di equivalente, né in accoglienza non è in ricchezza
-È un dovere di riconoscenza verso Cristo che ha voluto che la sua Chiesa nascesse in Siria. Essa vi si è radicata e si è sviluppata, per 2000 anni, generosamente irrigata dal sangue di milioni di martiri che hanno reso sacro il suo suolo.
27 luglio: memoria di san Simeone stilita - Aleppo

Essa è sopravvissuta fino ai nostri giorni sana e fortificata dai baluardi dei suoi valori evangelici, costruiti dalle centinaia di migliaia di santi che hanno benedetto il suo popolo ed insegnato alle sue generazioni le virtù dell'onestà, dell'amore e i valori della lealtà e della generosità.


E se io voglio essere leale verso quest'eredità che Dio ci ha affidato e che è la Chiesa nel nostro paese, io devo fare l'impossibile perché essa continui e fruttifichi là dove Dio ha voluto che essa fosse radicata, sul suolo benedetto della Siria.
Che il suo divino potere la protegga e che la benevolenza e la protezione della nostra tenera madre, la Vergine Maria, ci aiutino ad andare avanti tranquilli e fiduciosi finchè dura la nostra vita.

(trad . OpS)

Vedi anche:
http://www.zenit.org/fr/articles/syrie-si-vous-nous-voulez-du-bien-aidez-nous-a-rester-chez-nous

http://www.churchinneed.org/site/PageServer?pagename=Archbisop_Jeanbart_Syria



sabato 26 ottobre 2013

"Eppure possiamo ancora vedere i segni di Dio , in questo inferno che è diventato Aleppo"





         Intervista a Claude Zerez di Aleppo


F.C.S.O. 18 ottobre 2013 

1 - Come vede il destino dei cristiani di Aleppo ?

Io sento che Dio , facendoci nascere in questa terra di Siria , aveva un piano per noi e su di noi e ci ha chiesto di continuare a portare la fiaccola della fede tramandata dai nostri antenati che furono sottoposti prima di noi alla sofferenza della persecuzione .

Ho appreso oggi che i cristiani di Yabroud " e Kalamoun sono stati costretti a pagare una " jizya " mensile ai " takfiristi " [ 1 ] .

Il pericolo che incombe è molto grande , e i consigli alla prudenza ci portano ad allontanarci da zone calde e persino a lasciare il paese in attesa di una soluzione alla guerra .
Molti martiri cristiani sono caduti . I nostri figli , i nostri soldati , le nostre donne , quasi tutte le famiglie sono colpite ... Inoltre , centinaia di famiglie cristiane hanno perso le loro case e si sono ritrovate in miseria , prese dalla fame o trascinate in perdizione .

Nonostante l'emigrazione di decine di migliaia di Cristiani siriani , ce ne saranno sempre, sappiamo che rimarranno qui sul posto e continueranno a brillare con la vivacità della loro fede , la luce di Cristo .


2 - Pensa che la sorte dei Cristiani di Aleppo sia diversa da quelli del resto della Siria ?

Credo che Aleppo sia la città che ha subito il maggior danno per la guerra , con la distruzione di più di metà della città , naturalmente , ma ora soprattutto per la carenza di molti beni essenziali per la vita quotidiana . Tuttavia, altre città , come ad esempio Raqqa , Tabqa , Yacoubieh e Maaloula sono state svuotate di ogni presenza cristiana con la distruzione di chiese e le stragi di famiglie cristiane ...

Dobbiamo riconoscere che la tentazione di lasciare la Siria oggi è grande, ma in Aleppo, sia i cristiani poveri , ma anche i membri della ricca borghesia , rimangono attaccati alla loro città. Coloro che restano sul posto possono sopravvivere solamente facendo affidamento sul supporto dei musulmani con i quali condividono il quartiere, la sofferenza e l' assedio della città , ma anche , e altrettanto, sui soldati dell'esercito arabo siriano .


3 - Qual è il sentimento che vi sostiene mentre siete assediati in Aleppo ?

La sensazione potrebbe essere la stessa che ha ispirato la mia nonna nel 1915 , quando gli Ottomani avevano assassinato 38 suoi familiari in Mardin in Turchia ... In quel periodo, sacerdoti e vescovi armeni sono stati uccisi dalle sciabole degli Ottomani . Il mio sentimento è un misto di preoccupazione , di fiducia in Dio , di vicinanza ai martiri ed in particolare a quelli dei primi tempi del cristianesimo . Sembra che la storia si ripeta 
Aleppo assediata, mancante dell'essenziale, ci porta sostanzialmente più vicini ai paesi più poveri , ai popoli dell'Africa soggetta ai capricci del clima , che a volte avevamo considerato con indifferenza . Ora, io non guardo più i poveri allo stesso modo!

Questa crisi che viviamo dentro di noi , ha portato a galla i bei momenti della nostra vita che avevamo vissuto prima dell'inizio della guerra, ma di cui noi ci lamentavamo a torto . Questi momenti sono stati, in realtà, così dolci ….


4 – Riesce a pregare nel cuore della violenza ? Che preghiera dice?

Al centro di questa violenza e con la perdita della nostra amata figlia , Pascale , la preghiera è diventata più profonda ,  si è sviluppato con Dio un vero rapporto che ci dà la fiducia e ci dà il riposo interiore, è la nostra boa in questo mare di violenza e di odio . Ogni giorno torno ad ascoltare le canzoni che mia figlia interpretava , soprattutto la preghiera bizantina dell'inno Akathistos e la Paraclicis della Beata Vergine.


5 - Riesce ancora a vedere i segni di Dio in questo inferno che è diventato Aleppo ?

Certamente: abbiamo visto preti, monaci e laici , pieni di buona volontà , organizzare programmi e attività per aiutare le famiglie completamente indigenti .

La paralisi e la difficoltà ad uscire di casa , hanno portato un' apertura di cuore . I rapporti tra vicini di casa sono cambiati . I vicini della stessa religione o di un altro edificio o del quartiere, alla fine son diventati come una grande famiglia. 
"L' umanità divina" , in mezzo alla violenza , sembra come il ritorno della natura in una città deserta, essa è tornata in tutta la sua forza e allora non si ha più paura di nulla . In Aleppo , possiamo dire che l' umanità divina  si è vista nella solidarietà , la simpatia e la fedeltà dei beduini , questa categoria sociale spesso vista da alcuni come incivile , ma il cui coraggio e lealtà ci hanno edificato durante la nostra prova .


6 - I giovani hanno ancora il gusto della preghiera ?

Ciò che ci preoccupa di più sono i giovani disoccupati che non hanno più chiaro il futuro e vivono in un vuoto spirituale . Ora anche molti giovani si sono allontanati dalla preghiera preferendo impegnarsi in vie che non sono altro che tanti vicoli ciechi umani : la milizie combattenti, l'esilio attraverso canali illegali , le droghe, ecc .


Se la preghiera ha perso terreno tra i giovani , i movimenti ecclesiali hanno però trovato un rinnovato interesse, come gli Scout, la JEC e UCS .


7 - Avete ancora il cuore di cantare in Aleppo ? Avete la forza di amare ?

Anche nei momenti difficili durante le minacce americane di colpire la Siria , mentre il mondo temeva la terza guerra mondiale , i siriani hanno continuato a vivere normalmente . La vita continua ed i momenti di gioia esistono ancora in occasione di matrimoni , di incontri in famiglia o tra amici . Ciò non impedisce l'ansia o che l'angoscia continui a regnare nei cuori.


8 - Che preghiere consiglierebbe agli amici dei Cristiani di Siria , che vivono lontano da voi ?

Non abbiamo una preghiera specifica da consigliare . La cosa importante è pregare , anche una semplice preghiera .


9  - Può citarci la preghiera che trova più bella nei vostri riti greco-melkita cattolico , greco-ortodosso , maronita , siro-cattolico , siro-ortodosso?

Tra i greco - melchiti cattolici e i greco-ortodossi , quella che può essere descritta come la più bella preghiera  è la preghiera recitata dai fedeli nella Chiesa di Santa Sofia , quando invocavano la Vergine Maria  alla vigilia dell'assedio di Costantinopoli da parte degli Ottomani نحن عبيدك يا ​​والدة الأله : " O Madre di Dio , siamo i tuoi servitori , chiediamo dei segni di vittoria , o invincibile protettrice . Offriamo il nostro ringraziamento a Te salvatrice dai pericoli . Ma, poichè sei invincibile, ci libererai da ogni tipo di pericolo . Quindi dovremo piangere e gioire , o sposa senza sposo" . افرحي يا عروسة لا عريس لها " .

Per i maroniti questa bella preghiera , " يا ام الله يا حنونة : O Madre di Dio , o dolce , o tesoro di grazia e di soccorso, abbi pietà di noi e dei nostri morti . Anche se il tuo corpo è lontano , o Vergine nostra Madre, le tue preghiere ci riuniscono e restano con noi e ci proteggono . Intercedi presso tuo Figlio per perdonarci i nostri peccati con la sua tenerezza . Non ci abbandonare " ...

I Siriani [ siriaci ] cattolici e ortodossi pregano السهرانة [Al Sahranah ] "Colei che veglia" : "Aprici la porta dell'amore , benedetta e santa Madre di Dio: contando su di te noi saremo esauditi e salvati da ogni pericolo. Tu sei la "salvezza" di tutti i cristiani " ...


10 - Secondo lei, nella storia , che cosa ha portato la preghiera alla Siria e al suo popolo ?



I Padri della Chiesa d'Oriente con Sant'Efrem,  Romano il Melode di Homs , san Giovanni Damasceno , San Basilio il Grande, San Gregorio di Nissa , San Giovanni Crisostomo detto "Bocca d'Oro" , S. Marone, e poi monaci , eremiti e stiliti come S. Simeone il Vecchio e coloro che lo seguirono , ci hanno lasciato bellissime preghiere di grande ricchezza, purtroppo ignorate dai fedeli stessi . Forse questa crisi siriana farà aprire gli occhi dei Cristiani circa il loro patrimonio di invocazione e li renderà consapevoli della necessità di mettere la preghiera del loro padre sulle loro labbra , e su quelle dei loro figli .


11  - A parte la preghiera , che tipo di aiuto vi aspettate dall'estero ?

Ci auguriamo che i popoli delle nazioni occidentali mostrino ai loro dirigenti politici gli errori di giudizio e di orientamento. I governi occidentali hanno seguito una via ingiusta e disumana . Con la loro politica sbilanciata  hanno ucciso la nozione di giustizia , come si può aspettare che la gente vi creda ancora ? Il loro discorso sulla tutela delle minoranze in Occidente si è rivelato un discorso menzognero . Sessanta anni di comunismo non l'hanno avuto vinta sulla fede russa . Due secoli di rivoluzione francese e la sua cattiva influenza sugli altri paesi del mondo non faranno scomparire la vocazione cristiana delle persone che non possono vivere senza un Dio vicino a loro, confortante e compassionevole . I Cristiani in Medio Oriente non sono altro che un membro di questo corpo ecclesiale tutto intero.


Infine , l'aiuto spirituale non è senza supporto materiale . Cosa può fare un fragile corpo malato non adeguatamente attrezzato ? Intorno a noi , vi è un urgente bisogno di aiuto per la sussistenza minima. 
Siatene certi,  non è il capriccio alimentare che è in pericolo , ma quel che è carente adesso è il cibo vitale . Se un adulto può sopportare meglio la mancanza , se è in grado di trovare cibo anche nelle avversità , questo non è il caso dei bambini , degli anziani, delle donne fragili , ecc .... 
Grazie per tutti i buoni propositi con cui vorrete soccorrerci.

[ 1 ] Coloro che rifiutano ogni presenza non musulmana in " terra dell'Islam ".

http://www.fcsartheorient.com/nouvelles-d-orient/arrive-t-onencoreavoirdessignesdedieudanscetenferquestdevenualep



AGGIORNAMENTO DA ALEPPO IL 26 -10 POMERIGGIO 

Nella notte il quartiere di Midane è stato attaccato da 2mila miliziani Takfiristi , che hanno preso possesso del Convento dei Gesuiti San Vartan. Grande panico nel quartiere cristiano  di  Sulaymanieh che si trova subito oltre la linea del fuoco, dove l'armata governativa combatte accanitamente contro i ribelli: i cristiani chiedono preghiere perchè sia risparmiata ad Aleppo la sorte dei cristiani di SADAD , ostaggi dei ribelli e assediati senza rifornimenti. 

leggi su: 
http://www.leveilleurdeninive.com/2013/10/alep-le-couvent-saint-vartan-des.html

Salvate SADAD!

giovedì 18 ottobre 2012

APPELLO PER PASCALE E PER TUTTE LE VITTIME DELLA GUERRA SIRIANA

E' apparsa su molti giornali francesi in questi giorni la "Lettera Aperta al Presidente della Repubblica Francese e  al suo Ministro degli Affari Esteri" scritta dal padre di Pascale Zerez, una ragazza cristiana di 20 anni, sposata da soli 3 mesi e uccisa sul bus che la trasportava da Lattakia ad Aleppo nell' attacco delle bande dell'Armata Siriana "Libera".

Di seguito, alcune notizie inviate dagli amici cristiani di Aleppo e la richiesta di preghiere diffuso dal Monastero di Mar Yacub tramite "Vox Clamantis in deserto Damasco".
 

Domenica 14 ottobre 2012

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Francese e al Ministro degli Affari Esteri.

Signor Presidente della Repubblica Francese,
Signor Ministro degli Esteri,

Proprio come molti siriani, mi ritrovo padre di una vittima della guerra in atto nel nostro paese. Pascale aveva venti anni quando, il 9 ottobre, il bus pubblico su cui viaggiava è stato oggetto di un attacco in cui è morta, assassinata da una banda armata riconosciuta come parte dell'Esercito Siriano "Libero" a cui Lei dà supporto, incoraggiamento e che Lei alimenta fin dall'inizio del movimento.
Ragioni di Stato forse La spingono a prendere posizione a favore dell'Esercito Siriano "Free" (ASL)  ma non è certo nell’intento di liberare il popolo siriano dalla dittatura. L'attuale regime siriano e il suo apparato politico non è tenero, noi lo sappiamo bene e da molto tempo, ma le "bande" dell’ ASL associano ugualmente la brutalità alla arbitrarietà: il movimento porta con sé i semi di una nuova dittatura che sicuramente ci farà rimpiangere la precedente.
Sotto slogan generosi di libertà, di democrazia e di partecipazione al potere, Lei, con i suoi alleati, ha incoraggiato l'introduzione sul nostro territorio di gruppi estremisti salafiti, e altri elementi del movimento di Al Qaeda che vengono a uccidere e ad essere uccisi qui da noi, distruggendo ciò che possono sulla loro strada; perché dunque averceli inviati? Gli Occidentali non avrebbero avuto il coraggio di affrontarli essi stessi? Se il vostro obiettivo è quello di distruggere la Siria per proteggere Israele, credete veramente che ridurre il popolo siriano alla rovina e alla miseria potrà pacificare e dare sicurezza ad Israele?
I vostri predecessori, tra cui i rivoluzionari del 1789 hanno sempre fornito supporto e protezione per le minoranze cristiane in Siria e in Oriente. Oggi le vostre prese di posizione hanno l'effetto opposto e portano alla loro eliminazione. Credete che sradicare i cristiani porterà la civiltà?
E 'sorprendente come in breve tempo la politica francese sia riuscita a farci dubitare del significato della sua rivoluzione e il suo emblema: "Libertà, Uguaglianza, Fraternità"!
In Siria, la vostra politica nel senso della pratica del potere, ha introdotto l'arbitrarietà; così si può riassumere con un altro slogan: libertà e uguaglianza in Siria, mentre in Qatar oligarchia e privilegi. E circa la fraternità, che regnò da noi in mezzo alla gente, ecco che avete incoraggiato la guerra settaria, ignorando le palesi discriminazioni che vengono praticate in altri paesi arabi, tra cui l'Arabia Saudita.
Ci è stato detto che il cristianesimo non ha più gran credito nel Suo paese, ma al momento non si vede apparire una filosofia  più generosa e più evoluta di quella religione che ha costruito le cattedrali. In pochi mesi, Lei è arrivato con i suoi alleati a trasformare la fratellanza siriana musulmano-cristiana, che dobbiamo a queste due religioni, in una guerra quasi confessionale. E tuttavia, questo accordo religioso è la garanzia di un Islam tollerante che potrebbe diffondersi in tutto il mondo.
In cambio, la guerra che viviamo per volontà dell’ESL e dei suoi alleati sembra trasformare la  convivenza in ostilità, che si diffonderà in tutto il mondo con una maggiore rapidità rispetto al progetto. Può esserne certo: gli sconvolgimenti che ora viviamo noi, li verrete a vivere al più presto pure voi. Che cosa si sente echeggiare per le strade di Aleppo? "Dopo la Siria, l'Europa."