Pubblichiamo di seguito il testo integrale della dichiarazione finale emessa dalla riunione del Consiglio dei capi delle Chiese cattoliche in Siria, che si è tenuta presso la sede del Vicariato Apostolico Latino nella città di Aleppo, dal 18 al 20 maggio 2021
Alle cinque del pomeriggio di martedì 18 maggio 2021, il Consiglio dei Patriarchi e dei Vescovi Cattolici in Siria ha inaugurato la sua regolare sessione annuale per l'anno 2021, presso la Procura Apostolica Latina di Aleppo.
Per tre giorni i Padri hanno approfondito diversi temi di interesse per la Chiesa e per la Patria, soprattutto la questione umana e sociale, che è diventata molto urgente in questi giorni, man mano che aumentano le difficoltà materiali per tutti, e che la Chiesa considera una delle sue priorità.
In questo contesto umanitario e sociale, i Padri hanno passato in rassegna le attività e le opere svolte da Caritas Siria nell'anno 2020, in particolare quelle attività e azioni che hanno riguardato tutte le regioni siriane e tutti i gruppi sociali, senza discriminazioni, e che rendono la Chiesa presente ed efficace, e la sua testimonianza evidente tra le persone bisognose e sofferenti il cui numero aumenta di giorno in giorno.
I partecipanti hanno riflettuto sulle ingiuste sanzioni imposte alla Siria, l'ultima delle quali è stata il Caesar Act, e hanno chiesto che fossero revocate e hanno discusso di come raggiungere questo obiettivo e di come avrebbero lavorato allo stesso tempo per ridurre l'impatto delle sanzioni sulle vite dei siriani.
Si sono occupati anche della questione della migrazione del popolo siriano, soprattutto dei giovani, e hanno chiesto che venga approvato tutto ciò che possa limitare questa migrazione, affinché i nostri figli rimangano nella loro terra, perché crediamo che la nostra presenza e la nostra testimonianza in questo paese è necessaria e importante. Hanno sottolineato la necessità di cooperazione reciproca e il beneficio di questa cooperazione per il bene della Chiesa nel nostro Paese.
I partecipanti hanno denunciato e condannato con forza le pratiche repressive e la brutale aggressione a cui sono sottoposti i palestinesi in Terra Santa, soprattutto a Gaza, e hanno chiesto l'intervento del Consiglio di Sicurezza e delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato.
Hanno riflettuto sulla visita di Sua Santità Papa Francesco in Iraq, sugli effetti positivi che ha lasciato sul popolo iracheno di ogni appartenenza, sulla speranza che ha piantato nel cuore dei cristiani in particolare, e sul conforto che ha lasciato nelle relazioni islamo-cristiane.
Per l'occasione hanno inviato una lettera a Sua Santità Papa Francesco, ringraziandolo per il suo interesse per il nostro Paese, per la sua difesa dei diseredati, degli oppressi e degli emarginati, e per il suo costante appello alla fratellanza universale, particolarmente evidente nel suo ultimo messaggio "Siamo tutti fratelli".
D'altra parte, i Padri hanno salutato i capi delle altre Chiese cristiane, hanno apprezzato i buoni rapporti esistenti che ci uniscono e hanno espresso la loro volontà di continuare a sostenere il movimento ecumenico e la sua buona riuscita, al fine di raggiungere l'unità desiderata.
Per quanto riguarda le imminenti elezioni presidenziali in Siria, il Consiglio ha invitato i cittadini a parteciparvi, giudicando secondo coscienza e l'interesse nazionale, perché è un grande dovere patriottico e una priorità fondamentale nella crisi che la Siria e la regione stanno attraversando.
I Padri hanno affrontato alcune questioni amministrative relative al loro consiglio, tra cui l'elezione del Vescovo Youhanna Abdo Arbash a Presidente del Comitato congiunto di beneficenza per una seconda sessione, circa le necessità economiche, finanziarie, mediche e umanitarie.
Al termine, l'assemblea ha inviato una parola di congratulazione a tutti i siriani per il felice Eid al-Fitr, pregando Dio di accettare il loro digiuno e pregando Dio Onnipotente per l'eliminazione definitiva della pandemia Corona e della nuvola nera che è sospesa sulla Siria da ormai dieci anni.
Hanno reso omaggio all'eroico esercito siriano, chiedendo soccorso per i suoi martiri e i martiri della patria, e hanno chiesto a Dio di sostenere e benedire tutti coloro che lavorano per la salvaguardia della Siria. Hanno invitato i loro figli e tutti i cittadini ad essere pazienti e a permanere nella speranza, e lavorare insieme mano nella mano per ricostruire la Siria moderna e per tracciare un futuro nuovo e migliore per tutti i suoi figli, facendo affidamento sul linguaggio del dialogo costruttivo e del rispetto per tutti, cercando la vera riconciliazione e la rinuncia alla violenza.
Il Consiglio dei Capi delle Chiese cattoliche presenti in Siria
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