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mercoledì 19 luglio 2023

La Siria respinge come ipocrita il progetto di risoluzione NU “Situazione dei diritti umani in Siria” e chiede piuttosto la fine delle illegali sanzioni


Pubblichiamo questo testo relativo al tema sanzioni che ci sta particolarmente a cuore, nell'ambito degli interrogativi su ciò che si sta muovendo nell'area siriana, ad opera di soggetti avversari, che desta inquietudine sul destino del caro Paese martoriato.

Questa notte, alle 00,25 del 19 luglio, Israele ha effettuato un attacco missilistico a partire dal Golan occupato, colpendo alcune zone della capitale Damasco.

Il sito The Cradle riporta la notizia che gli USA dispiegheranno 2.500 soldati in Siria e che il Pentagono ha inviato ulteriori aerei da combattimento nel Golfo Persico; in particolare sono giunti altri sistemi HIMARS nel giacimento petrolifero occupato nel governatorato siriano di Deir Ezzor e nel nord-est della Siria.

Da fonte israeliana: si parla di intenzione americana di attuare un attacco al corridoio Tehran-Beirut.

Il governo siriano ha espresso il proprio disappunto per la visita effettuata da rappresentanti del governo francese in zone occupate dalle milizie 'ribelli' nel governatorato di Idlib, e per il documentario della BBC realizzato intervistando miliziani membri di Hayat Tahrir Al Sham (HTS) in Idlib , con lo scopo presunto di facilitare un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Siria.

Il tutto nel contesto delle SANZIONI che continuano a colpire il popolo siriano impedendo la ripresa della vita economica e sociale e causando la più grande crisi umanitaria mai registrata all'inizio della guerra. Si aggiunge, con l'attuale calura, il criminale taglio dell'acqua potabile agli abitanti della provincia di Hassakè da parte dei miliziani turchi e dei separatisti...  

Lo documenta il rapporto stilato dall'Assemblea del Popolo Siriano pubblicato sul sito ufficiale SANA e tradotto da Marinella Correggia.

L'Assemblea del popolo: il rapporto del Parlamento Europeo sull'impatto delle misure coercitive sulla Siria è una deformazione della realtà e dei fatti

Damasco -Sana/ L'Assemblea del popolo siriano ha dichiarato che l'approccio del Parlamento europeo alla situazione in Siria continua purtroppo a essere lontano da una posizione neutrale e indipendente dalle posizioni di alcuni governi europei. È emerso chiaramente nel rapporto pubblicato lo scorso giugno circa l'impatto delle misure coercitive sulla situazione umanitaria in Siria.

In una sua dichiarazione in risposta al rapporto europeo, l'Assemblea del popolo ha spiegato che il suddetto rapporto contiene informazioni inesatte e distorce la realtà e i fatti in modo da giustificare le politiche di alcuni governi occidentali. Politiche che sono dannose per gli interessi del popolo siriano.  In particolare l'imposizione di misure coercitive ha effetti disastrosi su vari settori vitali in Siria, come l'istruzione, la salute, l'acqua e i trasporti. Si tratta inoltre di misure che violano il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite.

L'Assemblea ha sottolineato che le cosiddette "esenzioni ed eccezioni a queste misure coercitive per scopi umanitari", a cui fa riferimento il rapporto, sono solo sulla carta e non hanno avuto alcun effetto sul campo. Anche le cosiddette eccezioni umanitarie per un periodo di sei mesi, concesse dopo il terremoto, non sono state attuate e non c'è stata alcuna possibilità di beneficiarne, nemmeno da parte delle organizzazioni umanitarie che operano in Siria nonché dei paesi che desiderano aiutare a rispondere alle ripercussioni del terremoto.

L'Assemblea ha invitato il Parlamento europeo ad adottare un nuovo approccio in linea con il diritto internazionale e con considerazioni davvero umanitarie, abbandonando finalmente l'approccio dei governi di alcuni paesi europei. Il Parlamento europeo dovrebbe fare pressione sull'Unione Europea affinché revochi immediatamente e senza condizioni politiche ogni forma di misura coercitiva imposta al popolo siriano, in particolare quelle che colpiscono direttamente il settore energetico, il finanziamento della fornitura di prodotti di base, i settori della sanità, dell'istruzione e dei trasporti, nonché i settori produttivi che offrono opportunità di lavoro alla popolazione della Siria.

L'Assemblea ha sottolineato la necessità di esercitare pressioni sull'Unione Europea affinché sostenga gli sforzi per attuare progetti di recupero e ricostruzione in Siria, data l'importanza di questi interventi per garantire la sostenibilità degli aiuti umanitari e dei soccorsi forniti ai siriani.

L'Assemblea ha ritenuto inaccettabile che il Parlamento Europeo abbia ignorato i numerosi rapporti secondo cui alcuni aiuti europei sarebbero andati a gruppi armati classificati come "terroristi" dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

L'Assemblea ha affermato che se il Parlamento Europeo vuole essere obiettivo e imparziale nel suo approccio umanitario, deve adottare una posizione chiara che condanni e respinga il furto di risorse energetiche e agricole da parte delle forze di occupazione statunitensi presenti illegalmente sul territorio siriano.

Ha ricordato che il Parlamento Europeo ha la responsabilità di fare pressione sull'Unione Europea affinché smetta di manipolare la questione umanitaria utilizzandola come strumento per raggiungere gli obiettivi politici di alcuni paesi membri, sottolineando che la continuazione dell'embargo economico imposto al popolo siriano è un crimine di punizione collettiva vietato a livello internazionale, un crimine i cui responsabili vanno perseguiti e puniti.

https://sana.sy/fr/?p=302440