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sabato 22 maggio 2021

Il comunicato conclusivo della riunione del Consiglio dei capi delle Chiese Cattoliche in Siria, nella grave ora presente


 Pubblichiamo di seguito il testo integrale della dichiarazione finale emessa dalla riunione del Consiglio dei capi delle Chiese cattoliche in Siria, che si è tenuta presso la sede del Vicariato Apostolico Latino nella città di Aleppo, dal 18 al 20 maggio 2021


Alle cinque del pomeriggio di martedì 18 maggio 2021, il Consiglio dei Patriarchi e dei Vescovi Cattolici in Siria ha inaugurato la sua regolare sessione annuale per l'anno 2021, presso la Procura Apostolica Latina di Aleppo.

Per tre giorni i Padri hanno approfondito diversi temi di interesse per la Chiesa e per la Patria, soprattutto la questione umana e sociale, che è diventata molto urgente in questi giorni, man mano che aumentano le difficoltà materiali per tutti, e che la Chiesa considera una delle sue priorità.

In questo contesto umanitario e sociale, i Padri hanno passato in rassegna le attività e le opere svolte da Caritas Siria nell'anno 2020, in particolare quelle attività e azioni che hanno riguardato tutte le regioni siriane e tutti i gruppi sociali, senza discriminazioni, e che rendono la Chiesa presente ed efficace, e la sua testimonianza evidente tra le persone bisognose e sofferenti il cui numero aumenta di giorno in giorno.

I partecipanti hanno riflettuto sulle ingiuste sanzioni imposte alla Siria, l'ultima delle quali è stata il Caesar Act, e hanno chiesto che fossero revocate e hanno discusso di come raggiungere questo obiettivo e di come avrebbero lavorato allo stesso tempo per ridurre l'impatto delle sanzioni sulle vite dei siriani.

Si sono occupati anche della questione della migrazione del popolo siriano, soprattutto dei giovani, e hanno chiesto che venga approvato tutto ciò che possa limitare questa migrazione, affinché i nostri figli rimangano nella loro terra, perché crediamo che la nostra presenza e la nostra testimonianza in questo paese è necessaria e importante. Hanno sottolineato la necessità di cooperazione reciproca e il beneficio di questa cooperazione per il bene della Chiesa nel nostro Paese.

I partecipanti hanno denunciato e condannato con forza le pratiche repressive e la brutale aggressione a cui sono sottoposti i palestinesi in Terra Santa, soprattutto a Gaza, e hanno chiesto l'intervento del Consiglio di Sicurezza e delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato.

Hanno riflettuto sulla visita di Sua Santità Papa Francesco in Iraq, sugli effetti positivi che ha lasciato sul popolo iracheno di ogni appartenenza, sulla speranza che ha piantato nel cuore dei cristiani in particolare, e sul conforto che ha lasciato nelle relazioni islamo-cristiane.

Per l'occasione hanno inviato una lettera a Sua Santità Papa Francesco, ringraziandolo per il suo interesse per il nostro Paese, per la sua difesa dei diseredati, degli oppressi e degli emarginati, e per il suo costante appello alla fratellanza universale, particolarmente evidente nel suo ultimo messaggio "Siamo tutti fratelli".

D'altra parte, i Padri hanno salutato i capi delle altre Chiese cristiane, hanno apprezzato i buoni rapporti esistenti che ci uniscono e hanno espresso la loro volontà di continuare a sostenere il movimento ecumenico e la sua buona riuscita, al fine di raggiungere l'unità desiderata.

Per quanto riguarda le imminenti elezioni presidenziali in Siria, il Consiglio ha invitato i cittadini a parteciparvi, giudicando secondo coscienza e l'interesse nazionale, perché è un grande dovere patriottico e una priorità fondamentale nella crisi che la Siria e la regione stanno attraversando.

I Padri hanno affrontato alcune questioni amministrative relative al loro consiglio, tra cui l'elezione del Vescovo Youhanna Abdo Arbash a Presidente del Comitato congiunto di beneficenza per una seconda sessione, circa le necessità economiche, finanziarie, mediche e umanitarie.

Al termine, l'assemblea ha inviato una parola di congratulazione a tutti i siriani per il felice Eid al-Fitr, pregando Dio di accettare il loro digiuno e pregando Dio Onnipotente per l'eliminazione definitiva della pandemia Corona e della nuvola nera che è sospesa sulla Siria da ormai dieci anni.

Hanno reso omaggio all'eroico esercito siriano, chiedendo soccorso per i suoi martiri e i martiri della patria, e hanno chiesto a Dio di sostenere e benedire tutti coloro che lavorano per la salvaguardia della Siria. Hanno invitato i loro figli e tutti i cittadini ad essere pazienti e a permanere nella speranza, e lavorare insieme mano nella mano per ricostruire la Siria moderna e per tracciare un futuro nuovo e migliore per tutti i suoi figli, facendo affidamento sul linguaggio del dialogo costruttivo e del rispetto per tutti, cercando la vera riconciliazione e la rinuncia alla violenza.

Il Consiglio dei Capi delle Chiese cattoliche presenti in Siria

lunedì 2 maggio 2016

"Aleppo sta bruciando!" : il grido e l'affidamento dei Cristiani

Dichiarazione dall'Assemblea dei Vescovi Cattolici in Aleppo



"Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che con la sua grande misericordia ci ha generato in una speranza viva mediante la Risurrezione di Gesù Cristo dai morti". (1Pt 1,3).

          Con queste sante parole, ci rivolgiamo a voi figli amati, e con voi il nostro cuore emana dolore e sofferenza, per la violenza che la nostra amata città subisce, Aleppo, la città dei martiri, i cui abitanti rimasti con pazienza e dolore, non meritano se non tutto il bene. Perciò non lasciamoci vincere dalla tristezza e dalla disperazione, perché noi siamo figli della Risurrezione, figli della Speranza, crediamo fermamente che queste sofferenze non accadranno invano, ma, sull'esempio dei Santi e dei Martiri, le facciamo partecipi con la Passione di Cristo, perché diventino sofferenze santificate e santificanti, per la pace in Siria e la salvezza della nostra città. Questo è il significato più importante della nostra rimanenza in Aleppo.

Rivolgiamo il nostro grido alle coscienze di chi progetta e di chi esegue questa guerra, dicendo: per amor di Dio BASTA! Per misericordia degli uomini BASTA! Per il grido del sangue dei bambini e dei martiri che sale a Dio BASTA! Per le lacrime delle madri in lutto BASTA! Per i dolori dei feriti BASTA! Per i senza tetto BASTA! Per quelli che non sono più in grado di nutrire i loro figli BASTA! Non è giunta l'ora dei fatti e non delle parole? Della risurrezione e non della morte in tutte le sue forme?

Annunciamo con voi figli amati, il rinnovo della consacrazione della nostra città di Aleppo, al Cuore Immacolato di Maria, Lei che aveva chiesto nelle sue apparizioni a Fatima la consacrazione del mondo al suo Cuore Immacolato per ottenere la pace.
Cogliamo l'occasione del mese Mariano, domandando a tutti voi di offrire le preghiere, e specialmente il Rosario, nelle nostre chiese per questa intenzione; convertiti a Dio, e supplicando l'intercessione di Maria Vergine, Regina della pace, mettiamo il nostro paese Siria e la nostra città Aleppo sotto la Sua protezione.

            Chiediamo l'eterno riposo ai martiri e la pronta guarigione ai feriti, e la Pace di Dio sia con tutti voi.

Aleppo, 30 Aprile 2016

L'Assemblea dei Vescovi Cattolici in Aleppo

 Parole di un fratello Marista che vive ad Aleppo

" Tessere una tela di misericordia... "

Vergognatevi mezzi di comunicazione...
non tessete che odio... la violenza e la morte...
Tacete voi mezzi di comunicazione che festeggiate l' 8 MAGGIO 2016 la vostra giornata mondiale...
Faccio tutti i giorni l'esperienza della vostra menzogna...
Io vivo ad Aleppo..
Sono sicuro che siete voi che ci fate la guerra... Siete voi a decidere il nostro futuro.. Voi decidete della nostra vita... voi decidete della nostra morte...
Voi create l'evento della guerra dissimulata in termini pacifici... democratici e umani...
State zitti... Fateci decidere il nostro destino...
State zitti, non vi verrà consegnato il nostro segreto... la nostra volontà di vivere...
State zitti... non manipolate le immagini del nostro quotidiano...
Noi siamo un popolo che sceglie di vivere e voi, siete dei mercanti di morte...
Noi siamo un popolo che sceglie di vivere in pace e voi siete delle macchine distributrici di guerra...
Noi siamo un popolo che sceglie di essere e voi, siete in cerca di maimón...
Noi siamo un popolo che sceglie la misericordia e voi, voi siete in cerca di sangue e di vendetta...
Noi siamo un popolo che ama un solo Dio e voi, voi siete degli adoratori degli dei...
Noi viviamo nella verità e voi non vivete che della menzogna...



Messaggio di fra Ibrahim Alsabagh ad una amica:


"Amica mia, ho appena saputo che le bombe hanno ucciso due dei nostri amici: un ragazzo e un bambino. Il piccolino chiamava Said. I missili degli jihadisti non ci danno tregua. Ci sono morti ovunque, non riusciamo a raggiungere tutti. Tante famiglie se ne stanno andando, fuggono lungo la costa. So che noi frati dobbiamo rimanere per aiutare la nostra gente e so che la nostra amicizia è più forte della morte. Ce lo ha insegnato Gesù e per questo non scappiamo. Oggi però non riesco a sorridere, oggi non ce la faccio" 


Padre Ibrahim, Aleppo. 2 maggio 2016