L’azione deliberata di schiacciare
la Siria attraverso le sanzioni è un atroce crimine di guerra.
Il popolo siriano, che patisce
indicibili tormenti da oltre undici anni a causa di una guerra
iniqua ed efferata, è anche vittima di una vile e crudele
coercizione morale e fisica attraverso il ricatto delle sanzioni che
impediscono il soddisfacimento dei bisogni essenziali: salute,
istruzione, cultura e nutrimento. Infatti, il cinico ''Caesar Syria
Civilian Protection Act'', un vero e proprio strumento genocidiale, fa parte degli strumenti di tortura,
insieme all’occupazione USA dei campi petroliferi, agli incendi di
campi di grano o al furto dei raccolti, che sta condannando al
supplizio un intero popolo civile e valoroso.
Oltre 17 milioni di Siriani in
questi giorni patiscono il freddo e la fame; gli ammalati non trovano
farmaci; negli ospedali non c'è elettricità sufficiente; genitori
non trovano latte per nutrire i loro bambini. E la situazione diventa
sempre più disperata, come riporta da Damasco la giornalista Vanessa
Beeley nel messaggio sottostante.
Maria Antonietta Carta
Gli occidentali si lamentano dei propri
problemi, ma pensiamo a ciò che la Siria sta attraversando in questo
momento.
1. Elettricità. Nella maggior parte di
Damasco e della regione circostante è erogata solo 30 minuti -
un'ora nelle 24 ore. Nel resto della Siria, soprattutto nelle zone
rurali, niente elettricità per almeno 3 giorni.
2. Scarse prestazioni della rete
telefonica fissa e di Internet terrestre a causa della mancanza di
carburante per far funzionare i generatori durante il periodo di
interruzione di corrente, e persino le torri alimentate dall'energia
solare sono quasi spente a causa del tempo nuvoloso.
3. La maggior parte delle grandi
fabbriche ha ridotto la distribuzione perché i loro mezzi di
trasporto non hanno carburante, Molte terranno chiusi i battenti fino
alla prossima settimana, paralizzando molte industrie e catene di
distribuzione.
4. Alcune istituzioni governative non
hanno potuto effettuare transazioni elettroniche mercoledì e giovedì
per l’assenza di elettricità o di internet.
5. Negozi e mercati in tutta Damasco
chiudono al tramonto perché non c'è combustibile per i loro
generatori.
6. I panifici privati hanno ridotto la
produzione di pane perché non possono far funzionare macchine e
forni.
7. I ristoranti hanno ridotto la
produzione e servono solo cibi freddi o barbecue per gli stessi
motivi.
8. Il gasolio e il carburante sono
scomparsi anche dal mercato nero, dove 20 litri di carburante B
costavano 200.000 sterline siriane (lo stipendio medio è di 150.000,
ma la maggior parte guadagna molto meno).
9. Quasi tutte le stazioni di servizio
sovvenzionate dal governo sono chiuse.
10. Le code alle restanti stazioni di
rifornimento durano più di 24 ore. Le quantità che arrivano non
sono sufficienti per la domanda. C'è comunque una limitazione di 30
litri al mese.
11. Esiste un sistema per inviare un
messaggio ai proprietari di auto affinché vengano a prendere la loro
razione di carburante - ora ci sono ritardi di tre settimane per la
ricezione dell'SMS. Prima era di pochi giorni.
12. Non c’è il gas domestico
(bombole) e quando è disponibile al mercato nero una bombola, per
altro di pessima qualità e pericolosa, costa 150.000 Lire siriane e
oltre. Prezzo proibitivo per la maggior parte delle persone.
13. Fermi i trasporti pubblici. Le
strade sono letteralmente vuote. Ciò rappresenta un enorme problema
per dipendenti e datori di lavoro perché il personale non può
raggiungere il posto di lavoro, ecc.
11 anni di guerra devastante e sanzioni
barbare, disorganizzazione postbellica e confini insicuri. Le
sanzioni del Caesar Act puniscono qualsiasi nazione disposta ad
aiutare la Siria.
Il popolo siriano sta morendo di fame.
Basta sanzioni! Gli Stati Uniti smettano di rubare il petrolio
siriano e vadano via dalla Siria. La Turchia vada fuori.
Un civile è stato ucciso e altri 12 sono rimasti feriti in un attacco di droni da parte di organizzazioni terroristiche durante un affollato raduno popolare nella città di Suqaylabiyah, nella campagna di Hama, domenica 24 luglio.
L'agenzia di stampa siriana (SANA) ha riferito che un drone equipaggiato con esplosivi ad alto potenziale ha attaccato una folla di civili che celebrava l'apertura della chiesa di Santa Sofia.
L'attacco terroristico ha causato anche danni materiali al luogo.
Il governo siriano aveva iniziato a costruire una replica della Basilica di Santa Sofia che funzionerebbe come una cattedrale ortodossa, in segno di protesta contro la mossa del governo turco di convertire l'iconica struttura di Istanbul in una moschea. Un legislatore russo ha affermato che Mosca avrebbe fornito finanziamenti per il progetto per mostrare l'importanza del "dialogo pacifico" tra le fedi.
La Russia ha contribuito alla costruzione della piccola Hagia Sophia nella città di Al Suqaylabiyah per mostrare l'importanza del "dialogo pacifico" tra le fedi, ha riferito il Moscow Times.
Al-Suqaylabiyah è una città greco-ortodossa a maggioranza cristiana nella provincia siriana centrale di Hama
( Vanessa Beeley su Twitter: Il leader di al-Qaeda in Siria, Abu Mohammad al-Jolani, ha promesso oggi di "liberare" Hama e raggiungere Damasco. L'attacco terroristico a civili, bambini, famiglie e dignitari siriani è avvenuto durante un discorso tenuto da un rappresentante siriano sunnita dell'istituto religioso Al Waqf durante una cerimonia cristiana. I proxi turchi non sopportano di vedere unità e convivenza in Siria.)
Intervento
di Vanessa Beeley sulla Siria, presentato durante la tavola
rotonda ospitata dall'International
Manifesto Group il 13 giugno 2021.
traduzione
GB.P. OraproSiria
Le
sanzioni sono molto spesso descritte, da chi le applica, come misure
“non letali”. Direi piuttosto che le sanzioni, se usate come
componente brutale e vendicativa di una strategia di guerra ibrida
neocolonialista, sono probabilmente più devastanti di una guerra
militare. Quando vengono imposte da nazioni superpotenze globali
contro nazioni bersaglio come la Siria, in concomitanza con una
guerra per procura che è stata fomentata e sostenuta dalle stesse
nazioni, diventa un'arma di distruzione di massa tanto quanto gli
eserciti terroristi/mercenari che queste nazioni allineate agli Stati
Uniti hanno scatenato contro il popolo siriano. Quindi è quasi
impossibile parlare delle sanzioni economiche contro la Siria
isolatamente, senza fare riferimento alle misure parallele che
sicuramente colpiscono più duramente le persone più povere in
Siria.
Direi
che gli effetti delle sanzioni di USA/Regno Unito/UE/Turchia e Lega
Araba, sono equivalenti alla campagna di distruzione delle
infrastrutture condotta dai gruppi armati illegali finanziati e
armati dalla coalizione statunitense per il cambio di regime e
promossa dai loro media allineati. Il terrorismo può essere definito
“l'uso illecito della forza o della violenza contro persone o
proprietà, al fine di costringere o intimidire un governo o la
popolazione civile a perseguire obiettivi politici o ideologici”.
L'atto
di negare i mezzi di sostentamento alla vita di civili innocenti al
fine di costringere un'intera nazione a sottomettersi ai programmi
stranieri nella regione deve sicuramente qualificarsi come TERRORISMO
ECONOMICO. La distruzione di infrastrutture civili essenziali è un
CRIMINE DI GUERRA, come anche la ritenzione di risorse essenziali
(come l'acqua, il petrolio e l'energia elettrica.. (n.d.t.) o
l'occupazione di tali risorse, è un crimine di guerra. Si potrebbe
sostenere che la Coalizione USA è responsabile di genocidio in Siria
ai sensi dell'articolo II-e della Convenzione sul Genocidio,
"infliggendo deliberatamente a un gruppo, condizioni di vita
calcolate per determinarne la distruzione fisica totale o parziale”.
La
correlazione tra coercizione economica e militare è stata chiarita
dall'ambasciatore James Jeffrey, uomo di punta in Siria del
precedente Segretario di Stato Mike Pompeo, che non solo ha descritto
Al Qaeda come una "risorsa americana" in Siria, ma si è
anche vantato apertamente della miseria che le sanzioni avevano
portato al popolo siriano: “E, ovviamente, abbiamo aumentato
l'isolamento e la pressione delle sanzioni su Assad, abbiamo
mantenuto la linea di non assistenza per la ricostruzione e il Paese
ne è disperato. Vedi cosa è successo alla sterlina siriana, vedi
cosa è successo all'intera economia. Quindi, è stata una strategia
molto efficace….”
Ci
sono un certo numero di settori della società siriana che sono presi
di mira dalle sanzioni e contemporaneamente dall'occupazione
statunitense e dal terrorismo per procura che assicurano che la
qualità della vita dei civili siriani sia gravemente ridotta e i
loro diritti umani siano gravemente violati:
Il
settore carburante/petrolio
La
produzione era stata colpita dalle sanzioni applicate nel 2011/12.
L'effetto della riduzione delle importazioni ed esportazioni di
petrolio tra il 2011 e il 2014 è stimato in una perdita di 21
miliardi di dollari per la Siria. Quando l'ISIS ha occupato la
regione siriana ricca di petrolio del nord-est della Siria, ha
accumulato circa 3 milioni di dollari al giorno in entrate rubate. I
separatisti curdi, contras degli USA, stanno ora beneficiando della
vendita di risorse siriane, in seguito all'occupazione statunitense
dei giacimenti petroliferi del nord-est. Gli stessi Stati Uniti
stanno rubando il petrolio siriano tramite la compagnia petrolifera
Delta Crescent Energy, installata sotto l'amministrazione Trump.
Altri beneficiari includono Al Qaeda che ha anche istituito un
monopolio sulla raffineria di petrolio, che prende il nome di WATAD,
che riceve il petrolio rubato e poi lo commercia in Turchia. Di
fatto, gli Stati Uniti o i loro delegati hanno sequestrato i
giacimenti petroliferi siriani all'inizio del conflitto, il che ha
fornito entrate alle varie forze contras sotto il loro controllo (tra
cui l'ISIS) consentendo loro di rubare ulteriori risorse, fare
pulizia etnica delle aree della Siria e distruggere infrastrutture,
aumentando le sanzioni e imponendo un brutale blocco al popolo
siriano, la maggior parte del quale vive in aree sotto la protezione
del governo siriano.
Settore
industriale
Un
numero enorme di fabbriche è stato annientato da sanzioni
incrementali e la produzione è stata ridotta in quelle
sopravvissute. La causa è la mancanza di carburante, elettricità,
parti di macchinari (la maggior parte proveniva dall'UE). Un rapporto
della Camera di Commercio di Aleppo nel 2015 ha dettagliato la
chiusura totale di 26.000 stabilimenti, la chiusura parziale di
17.000 e la produzione sospesa in 50.000 aziende. Allo stesso tempo,
gruppi armati, tra cui il Fronte Al Nusra e l'ISIS, hanno invaso le
aree industriali di Aleppo e smantellato migliaia di fabbriche,
distrutto reti elettriche, ferrovie, ecc. e per fornire entrate
commerciali in Turchia, molte fabbriche sono state ripristinate in
territorio turco. Nell'ottobre 2015, la Coalizione degli Stati Uniti
ha bombardato la centrale termoelettrica di Aleppo, allora sotto il
controllo dell'Isis, provocando il black-out totale ad Aleppo e nelle
campagne circostanti.
Settore
agricolo
Il
settore agricolo ha risentito dell'aumento dei costi del carburante,
della mancanza di parti di macchinari grazie alle sanzioni. Alcune
delle più abbondanti aree di coltivazione dell'olivo e del cotone
sono state occupate dai gruppi armati che, ancora una volta,
beneficiano del commercio illegale di colture alimentari siriane
attraverso la Turchia e l'Iraq. Vaste aree della silvicoltura e delle
colture di grano sono state deliberatamente bruciate nel 2020. La
coalizione statunitense ha lanciato palloncini incendiari nelle
colture di grano nel nord-est, i contras curdi hanno preso il
controllo delle strutture di stoccaggio del grano e hanno limitato la
fornitura a Damasco, al popolo siriano. Le code per il pane sono
diventate una scena familiare in tutta la Siria e i prezzi del cibo
sono saliti alle stelle. La Siria è spinta verso una pericolosa
insicurezza alimentare da una combinazione di forze militari ed
economiche, entrambe sostenute dalla stessa alleanza criminale
guidata da Stati Uniti e Regno Unito.
Settore
sanitario
Mentre
si afferma che il "settore umanitario" è esente da
sanzioni, ciò è fuorviante. Quasi il 50% degli ospedali siriani è
stato distrutto durante la guerra contro questo Paese, molti sono
stati occupati da gruppi terroristici e convertiti in centri
militari, tribunali della sharia, centri di detenzione e tortura -
come ad esempio l'ospedale oculistico e per i bambini ad Aleppo est
che è stato finalmente liberato dall'Esercito Arabo Siriano e dagli
alleati nel dicembre 2016. Si stima che anche 20 fabbriche
farmaceutiche siano state distrutte o occupate durante le invasioni
terroristiche. La Siria aveva una flotta di 703 ambulanze nel 2011,
350 sono state distrutte o rubate dai gruppi armati o dai loro
ausiliari sostenuti dall'occidente, gli White Helmets (Caschi
Bianchi). Gli ospedali e le attrezzature rimanenti soffrono della
mancanza di tecnologia aggiornata e parti di ricambio,
originariamente provenienti da UE.
Ciò
ha portato alla scarsità di farmaci per malattie croniche, come
cancro, malattie cardiache, malattie renali. Il settore sanitario,
che offre assistenza sanitaria gratuita per tutti all'interno della
Siria, è sempre stato motivo di orgoglio per lo Stato siriano: ora
41 ospedali pubblici e 621 centri medici sono fuori uso. Esistono
restrizioni all'importazione di gas di cloro utilizzato come
depuratore d'acqua che ha provocato la diffusione di malattie
infettive dovute all'inquinamento dell'acqua potabile. Allo stesso
tempo, la Turchia, membro della NATO, sta deliberatamente privando
dell'acqua il popolo siriano nella regione di Hasaka, nel nord-est
della Siria. Le sanzioni sono ancora una volta solo un elemento di
una guerra di egemonia idroelettrica condotta dalla Coalizione
statunitense contro il popolo siriano, una guerra che ha un impatto
sul settore sanitario con conseguenze devastanti.
Le
più recenti e feroci sanzioni del Caesar Act introdotte sotto
Trump stanno impedendo la ricostruzione di ospedali e la riparazione
di macchinari essenziali. La chiusura di molti ospedali rurali sta
portando all'inevitabile sovraffollamento degli ospedali cittadini
con conseguenti ritardi nelle cure e diffusione della malattia. Le
sanzioni sul settore sanitario sono un obiettivo deliberato e
criminale contro il popolo siriano da parte della coalizione
statunitense. Ciò viola tutte le convenzioni sui diritti umani e
deve essere condannato.
Settori
elettricità e trasporti
I
settori dell'elettricità in Siria sono stati devastati da una
combinazione di guerra e sanzioni. Si è registrato un drastico calo
della produzione che risente della mancanza di carburante a causa
dell'occupazione delle risorse petrolifere e dell'impossibilità di
reperire i pezzi di ricambio. I danni nel 2015, dovuti alle
interruzioni dell'elettricità, sono stati stimati in 16 miliardi di
dollari, ora nel 2021 tale cifra sarà enormemente aumentata.
I
gruppi armati, dominati dal Fronte Al Nusra, hanno sistematicamente
distrutto centrali elettriche, depositi di carburante, gasdotti e
oleodotti e rubato intere reti elettriche per commerciare all'interno
della Turchia. Intere linee ferroviarie sono state distrutte e fuse
all'interno della Turchia o vendute come rottami. Il sistema di
trasporto siriano risente della mancanza di carburante, dei pezzi di
ricambio e della distruzione delle infrastrutture essenziali. Tutti
questi hanno un effetto debilitante a catena sulla funzionamento
della società siriana.
Anche
i settori dell'istruzione e del turismo in Siria sono minacciati
dalle sanzioni e dall'incapacità di ricostruire e ripartire dopo gli
effetti della guerra.
Effetti
complessivi del terrorismo economico sul popolo siriano
Ci
sono stati enormi aumenti dei prezzi del cibo in tutta la Siria,
aumenti di circa il 300% in alcuni casi. I prezzi del carburante sono
saliti alle stelle, l'inflazione è appena sotto controllo. Ciò sta
generando insicurezza alimentare, malnutrizione e povertà nell'80%
della popolazione. I salari sono rimasti fermi, quindi un impiegato
statale medio guadagna 50.000 SYP (Lire Siriane) al mese (16 dollari
al tasso odierno) mentre, ad esempio, 2 kg di pollo adesso costano
20.000 SYP. In inverno molte zone di Damasco ricevevano elettricità
per sole 3 ore al giorno, nelle zone rurali ancora meno. Il costo del
combustibile per il riscaldamento-condizionamento e del gas per
cucinare è ora esorbitante: per una bombola di gas sul mercato nero,
tra 30-40.000, mentre ci sono lunghe attese per il gas sovvenzionato
fornito dal governo.
C'è
una carenza di carburante che ha portato a code perfino di 2 giorni
per ricevere 20 litri di carburante. Anche il Libano è ora senza
carburante, mentre era uno dei principali fornitori di carburante del
mercato nero alla Siria. La disoccupazione è in aumento
esponenziale. I costi di affitto degli appartamenti sono aumentati
vertiginosamente, mentre la costruzione di nuovi progetti è sospesa
a causa della mancanza di materiali, attrezzature e investimenti. Le
famiglie sono lacerate perché i giovani rischiano pericolosi viaggi
sulle rotte illegali verso l'UE ed oltre, per cercare di guadagnare
denaro da inviare ai loro parenti impoveriti in Siria. Le sanzioni
stanno soffocando la Siria e vengono utilizzate per aumentare
deliberatamente la sofferenza del popolo siriano che ha resistito a
dieci anni di guerra condotta contro di lui dalla coalizione
USA/Regno Unito che sta imponendo la sua incapacità di uscire dal
pantano della guerra.
La
Coalizione degli Stati Uniti sta effettivamente seguendo una politica
di sterminio collettivo del popolo siriano con mezzi militari ed
economici. Questo è un crimine contro l'umanità, un crimine di
guerra e una flagrante violazione del diritto alla vita e a una vita
dignitosa. La Siria è un membro delle Nazioni Unite, queste misure
unilaterali coercitive nei confronti del popolo siriano sono una
violazione della Carta delle Nazioni Unite.
Sotto
le più recenti e barbare sanzioni del Cesar-Act, considerate
illegali da molti esperti, si sta esercitando una maggiore pressione
contro le nazioni che volessero cercare di aiutare la ricostruzione
della Siria. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti, il Regno Unito,
l'UE, la Turchia e Israele continuano a sostenere e promuovere il
terrorismo in Siria e consentono ai loro tirapiedi di saccheggiare e
depredare le risorse siriane, punendo ulteriormente il popolo
siriano. Le sanzioni contro la Siria sono un tentativo esecrabile di
mettere in ginocchio il Paese dopo che una delle più lunghe e
costose guerre per il cambio di regime guidate da Regno Unito e
Stati Uniti è fallita militarmente.
Le sanzioni non stanno colpendo
i presunti obiettivi, stanno uccidendo il popolo siriano e stanno
uccidendo la speranza: dobbiamo fare una campagna contro di loro per
ripristinare la pace e la stabilità in Siria e nella
regione.
Buongiorno
da Damasco e dalla Siria sotto sanzioni.
La
prima neve dell'inverno è arrivata, mentre le forze di occupazione
statunitensi continuano la loro guerra alle risorse. I loro protetti
separatisti curdi delle SDF commerciano grano e orzo siriani
attraverso il confine iracheno per impedire al popolo siriano di
averlo. Le code per il pane a Damasco sono lunghe e la maggior parte
della gente impiega fino a 3 ore prima che possa ricevere la propria
razione gratuita di pane.
Il
petrolio viene ancora rubato tramite le reti implementate sotto
l'amministrazione Trump, inclusa la compagnia petrolifera DeltaCrescent Energy che sta rubando petrolio siriano con l'aiuto dei
contras curdi.
La
preziosa merce viene contrabbandata dai carri armati statunitensi
attraverso il valico di Al Waleed, in Iraq. Al Waleed fa parte del
complesso militare illegale statunitense di Al Tanf, situata al
confine con Iraq e Giordania. C'è un raggio di esclusione di 25 km
intorno al campo infestato da fazioni terroristiche addestrate
regolarmente dalle truppe statunitensi ad Al Tanf. Recentemente le
esercitazioni militari hanno incluso l'uso di HIMARS (sistemi
missilistici di artiglieria ad alta mobilità) statunitensi (Lockheed
Martin) che hanno una gittata fino a 300 km.
L'ultima
coda per il rifornimento che ho passato a Damasco era lunga più di 5
km, le persone aspettano in fila per 7 ore e più per fare il pieno
di carburante. Molti tassisti hanno perso il 50% del reddito su cui
fanno affidamento per nutrire le loro famiglie. La fornitura di
elettricità è gravemente compromessa, molte zone rurali ce l'hanno
solo per 2 ore al giorno durante i due mesi più freddi in Siria.
Mi chiedo se le persone nell'UE, negli
Stati Uniti e nel Regno Unito dovessero affrontare le ripercussioni
delle sanzioni dei loro governi sulla Siria, combatterebbero più
duramente per ottenere il bando delle sanzioni utilizzate come una
guerra ibrida, strategia sadica.
Ci sono 41 gradi a Damasco, la
nuvolosità rende l'afa pesante e opprimente. L'elettricità nel
luogo in cui ora mi trovo è fornita solo per un'ora, a volte due,
prima che si interrompa per tre o quattro ore, solo l'aria
condizionata rende sopportabile l'ambiente. Alcuni che vivevano
vicino a me, sono rimasti senza elettricità per 14 ore in questo
caldo soffocante. Ho bagnato i vestiti per mantenermi fresca mentre
lavoro, è l'unica cosa che aiuta. I telefoni cellulari non hanno il
tempo di ricaricarsi. Il cibo va a male perché il frigorifero è
spento per la maggior parte del tempo.
I siriani tradizionalmente conservano
buone quantità di cibo nel loro congelatore per un utilizzo di due o
tre mesi. Ora devono buttarne via gran parte. Allo stesso tempo, i
prezzi del cibo sono alle stelle. Nessuno può più permettersi di
mangiare generi di lusso come il pollo. Perfino i limoni sono
diventati un genere di lusso, il prezzo di un chilo è triplicato in
pochi mesi. I genitori non sanno se possono nutrire i loro figli
tutti i giorni, vivono alla giornata.
Tutti i chioschi lungo la strada stanno
vedendo i loro mezzi di sostentamento andare in malora,
letteralmente, poiché tutto nel loro reparto congelatore si scioglie
o va a male. Molti dei chioschi sono di proprietà di disabili o di
ex soldati dell'Esercito Arabo Siriano che cercano di guadagnarsi da
vivere, avendo perso dieci anni della loro vita, i loro studi, i loro
sogni, il loro futuro - difendendo il loro Paese dal terrorismo
introdotto dagli stessi psicopatici che ora negano loro qualsiasi
luce alla fine del tunnel.
Le code per il carburante, sebbene non
così male come prima, sono comunque una mischia stressante con le
auto in fila per prendere la loro razione.
Questi sono solo alcuni degli effetti
delle sanzioni. Le sanzioni sono progettate per ferire, per privare,
per deprimere e, in ultima analisi, uccidere lentamente e più
dolorosamente rispetto alla rapida fine della vita con un mortaio o
un proiettile. Le sanzioni privano le persone della loro dignità e
le lasciano mendicanti a casa loro.
Reuters
segnala che mercoledì gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni
"per tagliare i fondi per il governo del presidente siriano
Bashar al-Assad" e hanno avvertito che chiunque
intrattenga rapporti commerciali con Damasco rischia di essere
inserito nella lista nera. Si distingue il grottesco inserimento nelle sanzioni anche del figlio adolescente di Assad, Hafez, di altre 4 persone e 10
entità, tra cui un'unità dell'esercito siriano.
In
realtà sono gli stessi siriani ad affrontare il peso delle sanzioni
e della crisi economica che impedisce la ricostruzione delle
infrastrutture e il mantenimento dei posti di lavoro.
Per
questo ci sembra molto interessante il racconto della coraggiosa
iniziativa di intrapresa 'dal basso' qui raccontata.
OpS
Conferenza
delle piccole imprese
per combattere le sanzioni
e la 'Caesar Act
USA'
di
Vanessa Beeley . Traduzione Gb.P. OraproSiria
Due
settimane fa, ho partecipato a una conferenza di due giorni a
Damasco, in Siria. L'iniziativa nasce da un'idea di un uomo d'affari
e imprenditore siriano, il dott. Hani Barakat, che ha riunito un
gruppo di uomini d'affari giovani e intraprendenti per discutere gli
ostacoli che devono affrontare i giovani siriani quando provano a
intraprendere qualsiasi tipo di iniziativa commerciale.
Il
loro percorso verso il successo è stato duramente influenzato dalle
sanzioni illegali della Coalizione degli Stati Uniti (e le precedenti
sanzioni contro la Siria del 1979) e ulteriormente influenzato dalla
recente e punitiva Legge Cesare - una svolta barbara delle sanzioni
economiche da parte degli Stati Uniti sulla base di un rapporto
fraudolento di "tortura nelle carceri siriane".
Durante
i due giorni, gli ostacoli logistici e burocratici sono stati
discussi apertamente. Le critiche al governo e agli elementi
all'interno del settore commerciale sono state ascoltate ed esaminate
e analizzate in modo costruttivo. Alla fine delle due giornate, il
team guidato dal dott. Barakat ha redatto un riassunto completo delle
problematiche sollevate ed ha proposto soluzioni per accelerare
l'avviamento delle piccole imprese.
Il
dott. Barakat intende portare la conferenza in tutte le principali
città della Siria per approntare una relazione riguardo alle
problematiche per regione e per settore. Il contingente di Aleppo
era presente a Damasco ed è in attesa dell'incontro di Aleppo che
seguirà nei prossimi mesi.
Il dott. Hani Barakat alla conferenza di Damasco "Sfidare Cesare". Foto: Vanessa Beeley
Durante
il discorso introduttivo il dott. Barakat, ha toccato anche i
seguenti punti:
“Sarebbe
meglio regalare tutto piuttosto che svendere il Paese come hanno
fatto alcuni. Se potete aiutare questo Paese, non dovreste esitare a
farlo. La vittoria in campo economico significa sicurezza e stabilità
per tutti nel Paese ".
“ Voi
(la piccola comunità imprenditoriale) siete la nostra speranza,
siete l'esercito siriano contro il terrorismo economico. L'eroica
vittoria dell'Esercito Arabo Siriano contro il terrorismo militare è
la nostra vittoria, ma è anche una vittoria per il mondo intero.
Abbiamo tutti un debito enorme nei confronti dell'Esercito arabo
siriano il cui sacro sangue è stato versato per difendere la Siria e
il suo grande popolo. Siete un popolo con pazienza, dignità, onore
e resistenza. Il mondo intero vi è stato contro ma non vi siete
arresi. Ora non è il momento di arrendersi alla paura e
all'illusione seminate dalla quinta colonna, specialmente sui social
media. "
“Il
nostro comandante, il presidente Bashar Al Assad, ha guidato il Paese
in salvo dopo gli attacchi alla nostra gente. Non abbiamo mai
abbandonato il Paese durante i periodi più bui e non lo faremo ora.
Combatteremo la guerra economica con lo stesso coraggio.
Questa
organizzazione si paga tutto da sola, non c'è corruzione, solo
etica, morale e scienze politiche. C'è gente che sta ostacolando
questa iniziativa perché intendo combattere la corruzione.
Il
motivo principale per cui ho avviato questa iniziativa è per ridurre
la sofferenza del popolo siriano. Voglio offrire reali opportunità
di lavoro e incoraggiare attivisti e giovani a creare le proprie
piccole imprese. Siamo una candela in un tunnel molto buio ma ci sono
persone che tornano da fuori della Siria per aiutare a ricostruire.
Voglio che la prossima generazione possa guardare indietro e
ringraziare questa generazione per non aver abbandonato questo Paese
nel momento del bisogno. Se l'esperimento funziona qui a Damasco,
trasferiremo in ogni altra grande città della Siria lo stesso
concetto.”
I
molti volti belli e coraggiosi di Al Skeilbiyyeh e Mhardeh nel nord
di Hama.
di VANESSA BEELEY Trad. Gb. P. OraproSiria
Sono
appena tornata a Damasco dopo aver trascorso quasi 4 giorni nelle
città cristiane siriane di Al Skeilbiyyeh e Mhardeh. Durante la mia
permanenza ad Al Skeilbiyyeh, la città è stata attaccata da Hayat
Tahrir Al Sham (già Fronte al Nusra / Al Qaeda). Il 24 aprile, 16 missili Grad lanciati dai terroristi hanno preso di mira case di
civili nella città, causando ingentissimi danni materiali, ma per
fortuna niente martiri o feriti.
Le
Forze di Difesa Nazionale (NDF) hanno risposto vigorosamente e le mie
foto mostrano il successo dei bersagli sulle enclavi terroristiche
nella Cittadella di Madiq - l'edificio bianco più alto (una ex
fabbrica di grano e centro di stoccaggio) è ora occupato da una
combinazione di Elmetti Bianchi e Fronte Al Nusra, secondo i soldati
delle NDF.
Più
tardi nella stessa notte, gli attacchi si sono intensificati
considerevolmente, le forze terroriste del Fronte Al Nusra si sono
avvicinate a meno di 200 metri dalla città e ci è stato chiesto di
tornare in luoghi riparati. Il lancio di missili da parte delle NDF è
stato un suono gradito, conoscendo la vicinanza del Fronte Al Nusra
ai civili di questa città risoluta e resiliente. Un razzo del Fronte
Al Nusra è esploso a meno di 10 metri da dove mi trovavo, secondo i
soldati (e il suono dell'esplosione). Mentre le NDF intensificavano
il loro fuoco difensivo sulle posizioni terroristiche, un caro amico,
Wissam Sliman, mi ha inviato i seguenti messaggi che era riuscito a
raccogliere tra i combattenti terroristi: Primo terrorista: "Giuro
su Dio, senti come se la terra si spezzasse con ogni razzo che
atterra". Secondo terrorista: "Bastardi! Loro (NDF) stanno
sparando 4 o 5 proiettili simultaneamente".
La
strategia determinata dal comandante delle NDF, Nabel Alabdalla, era
quella di mirare agli avvicinamenti di Al Nusra verso la città di Al
Skeilbiyyeh, per respingere i terroristi che avanzavano e
costringerli a rientrare nelle loro tane nella Cittadella di Madiq.
Le NDF hanno avuto successo: dopo alcune ore di scambi di fuoco,
divenne chiaro che i vigliacchi terroristi si erano ritirati,
sopraffatti dal superiore coraggio e dall'intelligenza delle forze
delle NDF che hanno difeso la loro città e il loro popolo negli
ultimi otto anni. I terroristi non sono mai stati in grado di entrare
a Skeilbiyyeh durante tutto questo tempo.
La
mattina seguente, i jet russi Sukhoi si potevano udire sopra la
testa, e un certo numero di aree occupate dai terroristi a Hama e
Idlib sono tutt'ora il loro obiettivo.
Il
giorno seguente era il Venerdì Santo e i civili si sono riversati
nelle strade di Al Skeilbiyyeh per la processione della bara di Gesù
Cristo. La chiesa era gremita, le persone in piedi nei corridoi per
la cerimonia, nonostante il pericolo che avevano appena affrontato.
La fede in Nabel Alabdalla e nei suoi soldati è qualcosa che viene
espressa da tutti i cittadini di questa città, le persone si sentono
al sicuro perché sanno che saranno protetti da ogni tipo di male che
possa minacciarli, da questi giovani uomini e donne coraggiosi senza
paura.
Abdullah Elias Farouh, 99 anni, il più vecchio abitante di Al Skeilbiyyeh. (Photo: Vanessa Beeley)
Dal più vecchio cittadino, il novantanovenne Abdullah Elias
Farouh (fotografato con Nabel Alabdalla), al più giovane,
tutti si sono riuniti nella chiesa, nelle strade e poi nei ristoranti
in questo giorno di lutto per la morte di Cristo.
Abbiamo
trascorso del tempo prezioso nella campagna di Al Skeilbiyyeh, tra i
campi di grano ora incolti, gli uliveti, i pistacchi che si estendono
tutti in lontananza dove le montagne incombono sui campi verdeggianti
e sui paesaggi assolati.
Cavalli che pascolano liberamente sul ciglio
della strada sotto il forte sole primaverile. Un momento di natura
sublime tra il caos e il disordine creato dall'Occidente che ha
infranto la pace e la semplicità di questa antica terra e della sua
gente.
Nabel
Alabdalla si è fermato sul ciglio della strada per salutare Umm
Firdaus, vestita tradizionalmente nelle foto. Umm Firdaus ha
manifestato un profondo amore e ammirazione per Nabel mentre
conversavano: il suo viso avvolto di sorrisi e di gioia.
Maha Assaad con la figlia disabile di 25 anni, Amal. Foto: Vanessa Beeley
L'arazzo
multicolore di cui è fatta la Siria si riflette nelle città di
Skeilbiyyeh e Mhardeh: la diversità, l'unità, la solidarietà sono
espresse attraverso la parola e l'azione senza esitazione. Quando ho
riferito riguardo al razzo che aveva preso di mira la casa di Maha
Asaad e la sua figlia disabile di 25 anni, Amal, la risposta è stata
immediata, la gente ha iniziato a chiamare i funzionari della città
e a chiedere cosa potevano fare per aiutare. Il razzo era entrato dal
tetto dell'edificio in una stanza dove Maha e sua figlia e altri due
civili si stavano riposando, miracolosamente nessuno è rimasto
ferito. In una città in cui la comunità è così importante,
nessuno sarà lasciato senza aiuto o supporto. Questa è la Siria.
A
Mhardeh ho intervistato le famiglie dei martiri più recenti, uccisi
durante gli attacchi terroristici missilistici: Yousef Habib Najjar
di 42 anni, padre di due figli, e il 22enne Majed Monif Qiddeeseh.
Pubblicherò queste interviste a breve. Era straziante condividere il
dolore e la perdita di queste famiglie, ma la luce della resistenza
bruciava ancora così intensamente nelle loro parole, nei loro occhi
e nella loro determinazione a rimanere nella loro terra e nel loro
rifiuto di permettere che il lutto li portasse a lasciare le loro
case. Mi sono sentita profondamente umile davanti alla fermezza che
queste persone gentili e generose mostrano attraverso le loro lacrime
e i ricordi di un figlio o di un padre / fratello / marito che non
avrebbero mai dovuti essere loro rubati.
La
nonna di Majed mi ha detto che lui rideva e scherzava sempre, che
l'avrebbe abbracciata ogni giorno rassicurandola che l'avrebbe tenuta
al sicuro durante gli attacchi terroristici.
Con la famiglia del martire di 42 anni,
padre di 2 figli, Yousef Habib Najjar, a Mhardeh.
Foto: Vanessa Beeley
Il
fratello di Yousef, Dr. Noni, è un neurochirurgo. Quando Yousef è
stato ferito dalle schegge del missile che ha anche preso la vita di
Majed, è stato il Dr. Noni che ha dovuto operare il proprio fratello. La
scheggia era entrata nel cervello di Youssef dalla nuca e nonostante
tutti gli sforzi del dottor Noni per salvare la vita di suo fratello,
non è stato in grado di farlo.
A
volte mi sento sopraffatta dal dolore e dalla sofferenza che queste
persone eroiche devono sopportare, ma è la loro resistenza e dignità
che dovrebbe incoraggiarci tutti a combattere più fortemente per
loro, a negare ai nostri governi la vittoria che stanno cercando -
spezzare gli animi di queste persone nobili con tutti i mezzi a loro
disposizione, militari, economici, psicologici - ... Queste persone
non meritano queste tenebre, meritano di essere lasciate vivere in
pace.
I residenti di Al Skeilbiyyeh ripuliscono il pavimento
dopo che un razzo di Al Qaeda ha preso di mira la loro casa.
Foto: Vanessa Beeley.
Ho
voluto scrivere solo queste parole stasera, perché sono fresche
nella mia mente e nel mio cuore. Ne aggiungerò altre molto presto,
ma per ora vi lascio con queste immagini di questa bellissima regione
e della sua bella gente. Dio li benedica tutti, li protegga e porti
loro la vittoria contro la peste terrorista che è stata portata loro
dai mostri in Occidente e dai tiranni loro alleati che sono la
Turchia, gli Stati del Golfo e Israele.