Aleppo, 1 luglio 2018
Le
notizie dalla Siria sono state accantonate dall'attualità. Il
trasferimento dell'ambasciata americana a Gerusalemme, la tragedia
dei migranti, le elezioni in alcuni paesi europei, il vertice
Trump/Kim-Jong-Un, e la coppa del mondo di calcio sono state, dopo la
nostra ultima lettera, la notizia in evidenza per i giornali e i
media. Tuttavia, la situazione in Siria continua ad essere molto
preoccupante e noi viviamo su un barile di dinamite. Gli interventi
o la presenza di alcuni Paesi sul terreno rendono la situazione molto
complessa, il futuro incerto, i negoziati compromessi e aumentano il
rischio di una conflagrazione regionale. Gli Stati Uniti con due basi
militari e la Francia, illegalmente installati sul territorio di uno
Stato sovrano, sono presenti a nord-Est per sostenere le forze curde
che occupano buona parte del territorio. Dall'altra parte, alla fine
del gennaio 2018 la Turchia ha invaso il nord-Ovest della Siria per
cacciare i gruppi armati curdi ed ora occupa tutta la regione di
Afrin. Infine, Israele esegue in totale impunità incursioni aeree
sul territorio siriano e sostiene i jihadisti del sud della Siria. Lo
stato siriano ha appena lanciato un'offensiva per cacciare gli ultimi
gruppi armati ribelli dal sud della Siria, della Regione di Dara'a.
In
seguito all'invasione turca della regione di Afrin, 27.000 famiglie
composte da 137.000 persone sono fuggite dalle loro città e
villaggi. Non hanno portato niente con sè: solo i vestiti che
indossavano. Hanno perso tutto: la loro casa, il loro trattore, il
loro bestiame, la loro auto... si sono insediati in 11 villaggi e in
diversi accampamenti di tende, tra cui
«il Campo Shahba», intorno alla
piccola città di Tel-Rifaat a 25 km. da Aleppo. Noi, i Maristi blu,
non potevamo rimanere indifferenti alle sofferenze di questi nuovi
sfollati; abbiamo sentito il loro appello al soccorso (il nostro
gruppo non si chiamava forse "L' Orecchio di Dio" prima che
diventassimo i Maristi Blu?). Dopo un periodo di esitazione e di
riflessione, temendo per la vita dei nostri volontari, (le forze
turche sono a 4-5 km. da Tel-Rifaat), abbiamo deciso di agire: di
andare loro incontro, di provare a provvedere ai loro bisogni, di
occuparci dei loro figli non scolarizzati, di farci solidali con
queste famiglie. E così abbiamo iniziato il progetto e l'avventura
"Campo Shahba".
Con
la collaborazione della Mezzaluna Rossa Siriana abbiamo preso in
carico le 650 famiglie del villaggio di Kafar Nasseh e soprattutto il
Campo Shahba, un campo di 107 tende per 107 famiglie, situato in una
pianura nel deserto:
450
bambini che aspettano con impazienza e tanta gioia le nostre visite
del mercoledì e della domenica, che ci aspettano all'ingresso del
campo e che si riuniscono, in 2 minuti, intorno a noi e ai nostri
volontari che li fanno giocare al pallone, disegnare e colorare,
ballare, che li educano all'igiene e insegnano loro le basi della
scrittura e del calcolo;
110
madri o nonne sono diventate le amiche delle nostre dame volontarie
che le riuniscono per ascoltarle, condividere, e consigliarle;
107
famiglie che ci aspettano per avere pacchi alimentari e sanitari,
fornelli a gas per la cucina, thermos per conservare l'acqua
potabile, pastiglie per sterilizzare l'acqua, ciabatte, vestiti....
Tutto
si fa all'aperto, sotto un sole cocente, con 38-40 gradi all'ombra.
Abbiamo appena installato una grande tenda, che funge da spazio
organizzativo per gli incontri con i bambini e le donne, almeno
all'ombra.
Ci
andiamo almeno 2 volte a settimana; un'ora e mezza di tragitto e
molteplici check-points da attraversare; i 15-20 volontari ad ogni
visita sono attesi con il sorriso e la gioia, tanta gratitudine e
anche molta attesa. Gli sfollati sono disperati: vogliono tornare a
casa o andare ad Aleppo, ma le 2 opzioni sono loro vietate.
Ad
Aleppo, la situazione di sicurezza era molto buona dopo l'evacuazione
dei gruppi armati e la liberazione di Aleppo dai terroristi di al
Nusra. Tuttavia, i mortai lanciati dai ribelli installati ad ovest di
Aleppo continuano a cadere quotidianamente su alcuni quartieri
periferici. Il 27 giugno abbiamo vissuto la giornata peggiore da 18
mesi: molte granate sono cadute su Aleppo, nei quartieri
residenziali, facendo molti morti e feriti. Le schegge hanno persino
raggiunto i nostri locali. Uno dei nostri volontari ci ha quasi
lasciato la vita.
La
vita quotidiana migliora progressivamente con il ripristino
dell'erogazione di acqua ed elettricità, anche se razionate, la
disponibilità sul mercato di prodotti e merci. Per contro, la
situazione economica è ai livelli infimi; il tasso di disoccupazione
è molto elevato, il costo della vita è altissimo, i salari sono
talmente bassi da non permettere ad una famiglia di vivere
degnamente, e gli aleppini, che hanno i mezzi per investire e che
erano fuggiti dal paese, non sono tornati. La maggior parte delle
famiglie di Aleppo ha sempre bisogno di essere aiutata per vivere e
sopravvivere.
Noi
Maristi Blu, abbiamo mantenuto la distribuzione dei panieri
alimentari e sanitari alle famiglie che abbiamo in carico, ma
riteniamo che dopo 6 anni di aiuto queste distribuzioni, un giorno,
dovranno fermarsi. Crediamo che la priorità delle priorità sia
trovare un lavoro ad ogni persona aiutata. Lavorando, potrà farsi
carico dei propri bisogni; essere finalmente indipendente dagli aiuti
ricevuti per anni; vivere dignitosamente del proprio lavoro e non
pensare più di lasciare il Paese.
Così
abbiamo creato il nostro programma "i micro-progetti":
Abbiamo già organizzato 7 sessioni di formazione con 16-20 adulti
per sessione. Gli esperti insegnano in 48 ore "come creare il
proprio progetto". Alla fine delle sessioni, i candidati
presentano i loro progetti alla giuria che li valuta, fornisce i
consigli necessari e sceglie i migliori progetti in termini di
fattibilità, redditività e sostenibilità per essere finanziati da
noi. Da un anno e mezzo abbiamo già finanziato 50 progetti e
permesso a più di 90 famiglie di vivere del loro lavoro.
Il
nostro progetto "Heart Made", dove le donne trasformano
abiti fuori moda in pezzi unici molto apprezzati, dà lavoro a 11
madri di famiglia.
Il
nostro altro progetto "Marie" per la confezione di
indumenti di cotone per neonati fa vivere 24 famiglie.
Vi
avevamo annunciato, nell'ultima lettera, la prossima pubblicazione
della nostra opera, "Le Lettere di Aleppo". Si tratta di
una raccolta di tutte le nostre lettere scritte dall'inizio della
guerra da frère Georges e me, arricchito di estratti d'interviste,
di articoli di stampa e testi scritti dall' uno o dall'altro. La
nostra opera è stata finalmente pubblicata dalle edizioni
"L'Harmattan". Potete acquistarlo o ordinarlo nelle
librerie o online sui siti della FNAC, Amazon o l'Harmattan. Vi
invitiamo ad acquistarlo, a leggerlo o a regalarlo; ci auguriamo che
la nostra testimonianza possa raggiungere il maggior numero di
persone possibile; il giornale "La Croix" l'ha appena
selezionato tra i quattro libri, sul Medio Oriente, che bisogna
assolutamente leggere quest'estate (La Croix, supplemento di giovedì
28 giugno).
Tutti
i nostri progetti continuano grazie alla vostra solidarietà e ai
vostri doni. L'aiuto all'alloggio delle famiglie sfollate, la
distribuzione dei panieri alimentari e sanitari, la distribuzione
mensile di latte a 3000 lattanti e bambini di età inferiore ai 11
anni.... e soprattutto il nostro programma medico che con il progetto
"Camp Shahba" e il programma "Micro-progetti"
citati in precedenza, è uno dei 3 programmi prioritari dei Maristi
Blu. Sì, la gente ha bisogno di sostegno finanziario per le cure
mediche o i loro interventi chirurgici e il nostro dovere è di
aiutarli.
Riguardo
poi ai nostri progetti educativi, alcuni sono in pausa estiva come
"Imparare a crescere" e "Voglio imparare" per i
bambini dai 3 ai 7 anni.
Il
"MIT" (per la formazione degli adulti), "Skill school"
(per l'accompagnamento degli adolescenti), "L' eradicazione
dell'analfabetismo", l'insegnamento del cucito (taglio e cucito)
e delle lingue (Progetto Speranza), proseguono i loro compiti
pedagogici. Abbiamo appena concluso un ciclo di sessioni di 4 mesi
per la "formazione e lo sviluppo della donna". 80 donne di
età superiore ai 30 anni e 80 ragazze di età inferiore ai 30 anni,
ne hanno beneficiato. Dopo una pausa in luglio e agosto, speriamo che
il ciclo riprenda con altri beneficiari. Nel frattempo organizziamo
incontri di formazione e di accompagnamento per le ragazze che hanno
tra i 12 e i 15 anni.
Ecco,
in breve, le nostre notizie. Proseguiamo la nostra missione, che
consiste nel "vivere la solidarietà con i più poveri per
alleviarne le sofferenze, sviluppare l'umano e seminare la speranza.
"
Spero
che questa "lettera di Aleppo n. 33" vi troverà, cari
amici, in buona salute e vi auguro buone vacanze estive.
Nabil
Antaki, per i Maristi Blu
PER SOSTENERE IL PROGETTO 'EMERGENZA SFOLLATI DI AFRIN' , la ONLUS ITALIANA AIULAS IN COLLABORAZIONE CON I MARISTI BLU DI ALEPPO promuove una raccolta di fondi destinati all'acquisto di beni di prima necessità per le famiglie sfollate da Afrin che vivono nel Campo Shahba . Qui il link per tutti i dettagli su come inviare un contributo :
https://www.aiulas.org/i-nostri-progetti/emergenza-sfollati-di-afrin/
https://www.aiulas.org/i-nostri-progetti/emergenza-sfollati-di-afrin/
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