"In questa guerra, nata come una Primavera araba pacifica hanno una enorme responsabilità Stati Uniti, Unione Europea e Paesi del Golfo. Sostenendo la ribellione, che non ha un fronte unito, essi fomentano l'odio fra la gente. Noi cristiani siamo molto delusi dal comportamento di questi Paesi, che con il loro denaro e petrolio hanno comprato le coscienze del mondo, giustificando la violenza".
ASIA NEWS 17/01/2013
È
quanto afferma ad AsiaNews, mons.
Ignace Joseph III Younan, dal 2009 Patriarca di Antiochia dei siri. Per il capo
della comunità medio-orientale, "i cristiani rimasti in Siria sono gli unici che
possono ancora testimoniare con la loro vita e i loro valori la possibilità di
una riconciliazione, ormai esclusa a priori e dal regime e dai ribelli".
Il patriarca sottolinea che la Siria è ormai a un punto di non ritorno, la
sua stessa esistenza potrebbe essere cancellata e finire sotto i bombardamenti:
"La situazione si fa ogni giorno più dolorosa e difficile. Qui non siamo più di
fronte a una Primavera araba, ma a un conflitto confessionale fra la minoranza
alawita e la maggioranza sunnita".
Nelle regioni controllate dall'esercito continuano gli attacchi suicidi delle
milizie al-Nousra, gruppo terrorista legato ad al-Qaeda, responsabili
dell'attentato di due giorni fa all'Università di Aleppo. Il bilancio parziale è
di 87 vittime e centinaia di feriti.
Due kamikaze si sono fatti esplodere ieri a
Idlib, la principale città del nord ovest della Siria, uccidendo 22 persone.
Gli attacchi dei giorni scorsi hanno scatenato una dura offensiva
dell'esercito, che sta utilizzando ogni mezzo a sua disposizione, comprese le
bombe a grappolo, per riguadagnare almeno la provincia di Damasco. Testimoni raccontano che un'offensiva senza precedenti è in corso a Daraya, a Sud-Ovest
della capitale. Fino a prima della guerra la città aveva oltre 200mila abitanti,
ma ora è deserta e i pochi sopravvissuti rischiano di morire sotto i
bombardamenti.
Ieri, Maher al-Assad, colonello dell'esercito siriano e fratello
del presidente Bashar, ha dato ordine di "liberare Daraya dai ribelli, a costo
di radere al suolo ogni abitazione". L'offensiva dell'esercito continua anche ad
Homs, dove secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, i militari
avrebbero compiuto un nuovo massacro della popolazione, uccidendo oltre 106
persone, fra cui molte donne e bambini.
Mons. Ignace Joseph III Younan sottolinea che negli anni passati la Chiesa ha
più volte invitato il regime a cambiare il sistema di governo totalitario,
favorendo la democrazia. "Io stesso - dice - ho espresso questa opinione alla
televisione di Stato siriana. Il cambiamento deve avvenire, ma non con la
violenza, frutto dell'odio confessionale, che potrebbe durare decenni anche a
guerra finita". Per questa ragione il prelato indica che l'unica strada è una
riconciliazione vera anche con la partecipazione di membri del regime. "Non si
possono fare accordi - spiega - con delle precondizioni. In caso di una salita
al potere dei ribelli, che vogliono la testa di Assad, la comunità alawiti
scomparirebbe e forse anche le altre minoranze. Lo stesso rischio vi è con le
condizioni imposte dal presidente che vuole cacciare dal Paese tutti i sunniti".
"Guardando ai fatti accaduti in Iraq - aggiunge - e alle conseguenze della
guerra siriana in Libano, noi cristiani del Medio oriente siamo di fronte alla
sfida più grande della nostra storia: restare nelle nostre città e parrocchie e
convincere i nostri giovani a non fuggire. Il nostro ruolo è fondamentale per la
riconciliazione di popolazioni divise dall'odio. Come ci ha indicato il Papa
dobbiamo pregare e lavorare per la pace, il dialogo, la riconciliazione e la
difesa dei diritti umani di tutte le comunità presenti in Siria".
Damasco: quartiere cristiano di Bab Touma |
La comunità dei siro cattolici è presente in tutto il Medio oriente. La
maggior parte dei fedeli vive in Iraq (42mila) e Siria (26mila), dove la
comunità più importante risiede proprio ad Aleppo. Come il resto delle chiese
mediorientali, la chiesa siro-cattolica soffre la diaspora dei suoi membri.
Secondo le stime sono oltre 55mila le persone rifugiate nei Paesi occidentali.
http://www.asianews.it/notizie-it/Patriarca-siro-cattolico-di-Antiochia:-Stati-Uniti,-Europa-e-Paesi-del-Golfo-fomentano-l'odio-in-Siria-26896.html
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