Mercoledì
mattina, lo Stato Islamico dell'Iraq e al-Sham (ISIS) ha lanciato
un'offensiva su vasta scala nella campagna orientale del
Governatorato di Homs, dove attualmente sta prendendo di mira
l'antica città siriaca cristiana di Qurayteen e l'importante
Aeroporto Militare Tiyas che si situano al ovest di Palmira.
Il
gruppo terroristico ha iniziato l'assalto all'alba di mercoledì,
tentando di utilizzare un veicolo improvvisato imbottito di ordigno
esplosivo (VBIED) per rompere le difese della prima linea delle Forze
armate siriane 'al perimetro sud-est dell'aeroporto militare Tiyas;
tuttavia, questo tentato attacco suicida è stato respinto dalle
guardie dell'esercito siriano prima che potesse raggiungere la
destinazione.
Dopo
il tentato attacco kamikaze, ISIS ha preso d'assalto il posto di
blocco del Airbase Militare Tiyas, dove ha trovato forte resistenza
da parte dell'esercito siriano e le Forze di Difesa Nazionale (NDF),
riuscendo però a infiltrarsi oltre le difese della prima linea delle
Forze Armate Siriane.
Nel
frattempo, a sud-ovest dell' Aeroporto Militare, ISIS ha lanciato un
assalto potente sulla città di Qurayteen, prendendo di mira i
checkpoint alla periferia sud-est.
ISIS
è riuscito a catturare due posti di blocco al di fuori di Qurayteen,
il che gli ha consentito finalmente di entrare in città e
trincerarsi lungo la strada che porta al quartiere est.
Scontri
a fuoco tra il gruppo terroristico e le Forze armate siriane sono
ancora in corso all'interno della città di Qurayteen, nonostante le
recenti affermazioni di cattura da parte di attivisti dei social
media pro ISIS.
Secondo
una fonte militare di Homs est, le relazioni all'interno della città
di Qurayteen hanno confermato la morte di 5 civili per mano di ISIS
ed altri sono stati catturati dal gruppo terroristico nel distretto
est della città.
foto di 'Chrétiens de Syrie pour la Paix' |
Oltre ai numerosi profughi fuggiti precipitosamente dalla città, ISIS detiene 150 ostaggi.
E' lo stesso villaggio in cui viveva padre Jacques Mourad, qui rapito il 21 maggio dagli islamisti e di cui non si ha alcuna notizia.
http://aramictv.com/isis-conducts-major-offensive-to-capture-an-ancient-christian-town-in-the-west-countryside-of-palmyra/
Aggiornamento da Radio Vaticana 7 agosto:
Testimonianza del patriarca della Chiesa siro-cattolica Ignace Youssif III Younan:
R. – Era previsto l’arrivo di questa gente: queste bande di terrore religioso hanno avuto dei complici nella città di Qaryatain … Adesso parlavo con il nostro amministratore patriarcale, che mi diceva che non si sa cosa potrà accadere alla nostra comunità e come andrà a finire. Dopo il rapimento del padre Jacques Murad, erano rimaste ancora circa 120 famiglie in Siria: alcune di loro sono riuscite a fuggire nei campi due giorni fa, ma non sono ancora arrivate… Non si sa cosa sarà di loro.
D. – Questi terroristi compiono una vera e propria pulizia etnica: vogliono cancellare il cristianesimo e i cristiani dalla Siria, come dall’Iraq…
R. – Noi non parliamo di etnie, perché noi siamo della stessa etnia di coloro che sono musulmani in Siria. E’ una pulizia religiosa! Quella che i vostri governanti non vogliono vedere: non ne vogliono sapere niente! A loro importa poco delle libertà religiosa di queste comunità, che sono riuscire a sopravvivere per centinaia di anni proprio perché attaccate al loro Salvatore e al Vangelo. E’ una pulizia religiosa! Non ci vogliono! Tutto questo è colpa di quei governanti machiavellici, che pensano solamente a cercare le opportunità economiche e che pensano che se quella gente - senza alcuna difesa, innocente - può rimanere che rimanga; se non può rimanere, che allora prenda il mare.
R. – Noi non parliamo di etnie, perché noi siamo della stessa etnia di coloro che sono musulmani in Siria. E’ una pulizia religiosa! Quella che i vostri governanti non vogliono vedere: non ne vogliono sapere niente! A loro importa poco delle libertà religiosa di queste comunità, che sono riuscire a sopravvivere per centinaia di anni proprio perché attaccate al loro Salvatore e al Vangelo. E’ una pulizia religiosa! Non ci vogliono! Tutto questo è colpa di quei governanti machiavellici, che pensano solamente a cercare le opportunità economiche e che pensano che se quella gente - senza alcuna difesa, innocente - può rimanere che rimanga; se non può rimanere, che allora prenda il mare.
D. – Papa Francesco ha inviato una lettera al vicario apostolico di Giordania per sottolineare, appunto, quanto ci sia un’accoglienza dei popoli in questa vostra terra e invece un silenzio assordante della cosiddetta Comunità internazionale…
R. – Siamo sempre grati a Sua Santità Papa Francesco. Lui ci ricorda sempre nelle sue preghiere e sta cercando di fare qualcosa. Purtroppo, però, la ragione è sempre del più forte! Anche ai nostri giorni in cui ci dicono che ci sono delle istituzioni internazionali per la difesa dei diritti umani e della libertà religiosa… Ma dove? E’ una bugia! Il fatto è qui: a Qaryatain, fino a due mesi fa, c’erano circa 300 famiglie, che erano rimaste lì. Erano veramente degli eroi! Come il loro parroco, il parroco siro-cattolico, padre Jacques Murad, che è stato rapito: era nel convento di Mar Elian a ricevere tanti musulmani, ad aiutarli… Che possiamo fare? Come è riuscito lo Stato Islamico ad arrivare lì, come è riuscito ad entrare e penetrare a Qaryatain, dove c’era l’esercito? Gli stessi abitanti, i sunniti, che sono pro questi terroristi, aspettavano solo il momento per attaccare i soldati…
R. – Siamo sempre grati a Sua Santità Papa Francesco. Lui ci ricorda sempre nelle sue preghiere e sta cercando di fare qualcosa. Purtroppo, però, la ragione è sempre del più forte! Anche ai nostri giorni in cui ci dicono che ci sono delle istituzioni internazionali per la difesa dei diritti umani e della libertà religiosa… Ma dove? E’ una bugia! Il fatto è qui: a Qaryatain, fino a due mesi fa, c’erano circa 300 famiglie, che erano rimaste lì. Erano veramente degli eroi! Come il loro parroco, il parroco siro-cattolico, padre Jacques Murad, che è stato rapito: era nel convento di Mar Elian a ricevere tanti musulmani, ad aiutarli… Che possiamo fare? Come è riuscito lo Stato Islamico ad arrivare lì, come è riuscito ad entrare e penetrare a Qaryatain, dove c’era l’esercito? Gli stessi abitanti, i sunniti, che sono pro questi terroristi, aspettavano solo il momento per attaccare i soldati…