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mercoledì 30 novembre 2016

#AleppoVictory: il racconto dei testimoni sulla prossima liberazione finale

Ho tradotto molti testi nella mia vita, soprattutto nei lunghi anni trascorsi in Siria. Scritti interessanti o anche appassionanti, ma non mi è mai capitato di farlo con la trepidazione che ho provato traducendo le parole del dottor Antaki e di Pierre Le Corf, testimoni infaticabili e coraggiosi della tragedia di Aleppo. Dopo una lunghissima notte di orrori, negli abitanti di questa città martirizzata sembra rinascere, sebbene con tremore, la fiducia in un nuovo inizio: molto incerto, gravato di tante preoccupazioni. Difficile, ma pur sempre un nuovo inizio, in cui finalmente dovrebbero cominciare a disvelarsi le menzogne, gli inganni, le complicità sciagurate, i delitti perpetrati contro un popolo intero. Sin dal principio di questa guerra per procura, Ora Pro Siria è stato uno dei pochissimi a denunciarne l’iniquità ed a raccontare le sofferenze dei Siriani. Quando lessi i primi articoli, abitavo in Siria e mi fu di conforto sapere che qualcuno prendeva le parti della verità. Sono quindi molto lieta che queste testimonianze di un momento così importante della vicenda siriana siano raccontate qui.
Maria Antonietta Carta.


L' inizio della fine?

Il dottor Nabil Antaki ci racconta le speranze e i timori per l'esito della battaglia di Aleppo.
''Senza voler vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso, oggi le notizie dal fronte di Aleppo sono quasi tutte buone. Quasi, purtroppo.
Due dei quartieri principali nella periferia est (Hanano e Sakhour), che i ribelli-terroristi occupano da quattro anni, sono stati liberati dall'esercito siriano e almeno quattromila nostri concittadini di Aleppo-est, presi in ostaggio, sono riusciti a fuggire con il loro aiuto. Momentaneamente sono al sicuro a Jibrin. Altri sono fuggiti verso Sceikh Maqsud.
Questo per le notizie belle, ma purtroppo ci sono anche due brutte notizie e un timore. Civili che tentavano di fuggire da Aleppo-est sono stati uccisi dai terroristi, che oggi hanno continuato a far piovere colpi di mortaio su Aleppo-ovest. Le vittime di questi attacchi sono dodici. Si sarebbe tentati di dire ''per rappresaglia contro l'avanzata dell'esercito lealista'', se non fosse che noi siamo il bersaglio di questi bombardamenti quotidiani da quattro anni. Adesso, temiamo che i governi occidentali e alcuni organismi chiedano una tregua per ''motivi umanitari'' (come hanno fatto con successo in passato) e orchestrino una nuova campagna mediatica per impedire all'esercito dello Stato siriano di portare a termine la liberazione di Aleppo. Infatti, la domanda sulla "catastrofe umanitaria" in Aleppo-est mi è stata già posta oggi dai media, in due interviste telefoniche. La disinformazione continua...''
p.s. Infatti, come temeva il dottor Antaki, e credo molti di noi, puntuale è arrivata dalla Francia una richiesta di riunione immediata del Consiglio di sicurezza dell'ONU. L'Occidente non intende rinunciare alla sua agognata preda.


Dal Diario di Pierre Le Corf
"Cari media, governi, fiancheggiatori etc.: una parte importante della zona orientale di Aleppo è stata liberata, e migliaia di civili sono riusciti a rifugiarsi qui, nella zona ovest. Credetemi, hanno molto da raccontare sugli anni trascorsi con i vostri ‘’ribelli moderati’’.
Ora, è giunto il tempo di scommettere sulla vita e di cessare le strumentalizzazioni. Ora o mai più, poiché il giorno in cui sarà tornata la pace - e tornerà malgrado tutto il vostro accanimento e il vostro denaro - quel giorno voi porterete il marchio indelebile di chi ha ucciso e ha permesso alla morte di falcidiare esistenze prolungando il conflitto, sostenendo e permettendo a dei terroristi di riarmarsi, estendendo i combattimenti, aumentandone la violenza e mantenendo dei civili in ostaggio o utilizzandoli come strumento di propaganda, facendo pressione sull’opinione pubblica sfruttandone l’ignoranza, e creando un circolo vizioso di cause ed effetti. 
Voi avete concorso alla distruzione di un Paese e di intere generazioni. Voi avete cancellato un patrimonio di storia e vestigia millenarie. Accendendo o gettando olio nel fuoco, per profitto o inettitudine, avete condannato tante vite, e di alcune molti di noi hanno ancora il sangue indurito nei vestiti.
I civili continuano a fuggire ed hanno tante storie da raccontare, come quelle di coloro che sono fuggiti nel corso di questi ultimi anni, e che io ho condiviso in questi mesi. Parlano di jihadismo, di imprigionamenti, di torture, di rapine, di schiavitù, di racket, di decapitazioni, e non vado oltre…
Mi direte che tutti i libri di storia e di geografia sono stati scritti col sangue, ma le nostre testimonianze non vi permetteranno di scrivere questa storia alla vostra maniera.
Per mostrarvi ciò che accade e per far cambiare le cose sono molti coloro che hanno rischiato la vita, e molti sono morti e se io, se noi restiamo in vita, questo marchio verremo a tatuarvelo di persona. Benché i razzi continuino a pioverci addosso, la fine è vicina. Lo spero. Adesso o mai più. "
Pierre Le Corf

  traduzione di Maria Antonietta Carta

domenica 20 novembre 2016

I terroristi prendono di mira le scuole elementari di Aleppo


20 novembre: giornata internazionale dei diritti dei bambini
Questa domenica mattina, come ogni giorno, pioggia di colpi di mortaio lanciati dai terroristi di Aleppo-Est sui nostri quartieri. Ma oggi hanno raggiunto una scuola elementare nel quartiere Al Furqan: 10 bambini morti e moltissimi feriti.
I media occidentali segnaleranno questo crimine di guerra?
I governi si indigneranno e protesteranno?
Ma come?! Pensavamo che tutte le scuole fossero nella zona Est di Aleppo, e che la guerra fosse una aggressione unilaterale sui civili?
Tante distorsioni. Vogliono farvi credere che Aleppo Est è fatto solo di ospedali, panifici e scuole . L'esercito è accusato di aver usato barrel bombs che colpiscono a caso, ma ha anche la magica capacità di mirare con precisione gli ospedali segreti. E in qualche modo i ribelli sono riusciti a sfuggire a ogni singola bomba, ma i caschi bianchi sono impegnati a salvare bambini dagli edifici ...
E circa la scuola elementare a Aleppo Ovest, dove 10 bambini sono stati uccisi oggi? DEVE essere il governo .. Non possono essere i caschi bianchi-combattenti per la libertà-ribelli moderati ..! Indovinate di nuovo ...
 dottor Nabil Antaki da Aleppo 

Talvolta, vivere in mezzo alle sofferenze inenarrabili che provoca la guerra, straziati dal lancinante incessante sibilo rabbioso di spari ed esplosioni che accompagnano la morte e la distruzione, diventa troppo faticoso anche per persone risolute e con forti spinte ideali quali Pierre Le Corf. Ma anche quando sembra naufragare nella stanchezza e nello sconforto, egli continua a raccontare, con rara efficacia, la tragedia della gente di Aleppo.

Dalla pagina di Pierre le Corf
‘’Per voi, oggi domenica 20 novembre 2016, una piccola finestra su Aleppo. Non riesco a trovare le parole giuste, in questa situazione. Tante emozioni. Tanti ricordi. Sinceramente... mentre qui, nella zona ovest di Aleppo, continuano a cadere proiettili di mortaio e granate. Essi si mischiano al rumore dei combattimenti nella zona est e sul cielo. I terroristi stanno sparando su di noi in questo momento (proprio di adesso la notizia di razzi che hanno ucciso almeno dieci bambini in una scuola) e cercano di distruggere gli aerei che stanno bombardando le loro postazioni per proteggere – almeno limitando gli attacchi - un milione e duecentomila civili qui ad ovest. Quando gli aerei si allontanano, anche per poco tempo, i razzi e i mortai riprendono a pioverci addosso.
Non mettetemi in difficoltà, non sono qui per fare politica o intavolare dibattiti. Parlo soltanto di ciò che vedo da ormai molti mesi e di ciò che mi raccontano coloro che sono fuggiti, anche recentemente, dalle zone occupate dai gruppi islamici (e non dai ribelli, come li chiamano in Occidente).
Intere famiglie che, durante la fuga, hanno avuto la fortuna di sopravvivere tra cecchini e mine anti-uomo, dato che nessuno ha 300$, il denaro da pagare [preteso dai terroristi, N.d.T.] per essere autorizzati a lasciare Aleppo est, devono allontanarsi in condizioni molto precarie. Come, ad esempio, Mahmud.

Solo vessilli neri intorno alla città. Nessuna libertà di opinione o di partiti. Non è questione di buoni o di cattivi. Questa guerra è mortale qui e dall’altro lato, ma dovete comprendere che la gente muore per gli spari dall’est verso l’ovest e viceversa soltanto a causa dei gruppi islamici armati e prepotenti in mezzo a civili usati direttamente o indirettamente come ostaggi. Sono là e uccidono. Le persone intorno ad essi muoiono. È molto semplice eppure tanto difficile da far comprendere.
Il mio fine è l’essere umano. Prego per tutti gli uomini, le donne, i bambini inermi, ma voglio sottolineare che questa guerra è una tragica messinscena e che ad alimentare veramente la morte sono le ideologie e gli interessi esterni, che distruggono la vita quotidiana, la storia della Siria e la speranza di tutti coloro che la abitano. Scusate se parlo troppo e magari non in maniera sufficientemente chiara … ma dovete capire ciò che accade in realtà e non ciò che raccontano i media, talvolta malevoli talvolta apatici. Dovete capire che voi ne siete i ripetitori …
Sono stanco di assistere alla morte gratuita di tanta gente per gli interessi di alcuni individui. Sono stanco di essere soltanto oggetto di intrattenimento banale (incompreso o deformato) per animare discussioni conviviali tra due bicchieri di vino e apparire intelligente.
"We are superheroes" se volete offrire un contributo per gli interventi di primo soccorso e per materiale medico: https://www.facebook.com/heroesworldtour/videos/1211332675598163/

Traduzione di Maria Antonietta Carta

giovedì 3 novembre 2016

DA ALEPPO OVEST: le toccanti testimonianze degli abitanti in questi giorni terribili


Pierre Le Corf è un giovane volontario francese che ha scelto di trascorrere ad Aleppo alcuni mesi come testimone umanitario tra il popolo, la gente più semplice, e ne racconta la incredibile resilienza, i drammi, gli orrori e le speranze quotidiane su una pagina facebook dal significativo titolo 'We are superheroes'
esplosione di oggi, 3 novembre 2016 
Poiché in questi giorni non c’era connessione Internet, ho scritto questo su un pezzo di carta per eliminare le emozioni: 
"Soltanto un paio di giorni fa, un amico e volontario si è beccato alcuni frammenti di un razzo caduto vicino alla mia casa. Scrivo queste poche righe dal corridoio di casa sua, seduto a terra su alcuni fogli di carta. Nel momento in cui decine di proiettili hanno cominciato a sibilare, la gente per strada si è messa a correre per nascondersi dietro pali e portoni. Odio questo sibilo. I proiettili esplodevano sul marciapiede, sulle automobili e sui muri. Un attacco di una violenza estrema. I terroristi non erano lontani. Esplosioni per ogni dove. Mentre eravamo in auto, all’improvviso il sibilo di una bomba poi esplosa a poche centinaia di metri. Un’altra è esplosa un po' più lontano e le persone che facevano la coda per acquistare il pane hanno iniziato a disperdersi in tutte le direzioni; ma alcuni son rimasti. Di solito bisogna attendere ore per avere un po’ di pane, siamo partiti di colpo. L’auto tremava sotto le cascate di mortai e razzi. Viaggiavamo a tutta velocità, mentre la gente correva per salvarsi e per nascondersi. Il tempo sembra fermarsi. Si ferma la vita. Questa situazione è irreale e terrificante. Ieri, una pioggia di mortai e le vittime sono state oltre cinquanta. La televisione ha trasmesso le immagini all'ospedale pubblico. Le stanno trasmettendo anche in questo istante. È terribile! Non ho parole. Siamo seduti nel corridoio, mentre i terroristi sparano proiettili esplosivi in strada. I bambini stanno accanto a noi. Nonostante l’abitudine a dormire con le esplosioni, durante tutta la notte scorsa esse sembravano oltremodo terrificanti. Lavoro sui programmi sociali, ma sono esausto. Da troppi giorni non funzionano le reti telefoniche e internet. Ci si sente tagliati fuori dal mondo. È una sensazione strana, perché non puoi comunicare neppure con chi ti sta a fianco. Spesso non si può uscire e questo deprime. Potrei scrivere tante cose su quello che sta succedendo, ma gli avvenimenti, le emozioni sono troppe… Spero che torni internet per continuare a pubblicare tutto ciò che le persone stanno attraversando qui.”
Ci aggrappiamo. We are superheroes

dal dottor Nabil Antaki : Messaggio ai media, e a quella parte dell'opinione pubblica disinformata, che parteggiano per i gruppi armati di Aleppo perché li considerano ribelli rivoluzionari e non quel che sono in realtà: terroristi.


Da una settimana, Aleppo ovest (cioè la zona più estesa e popolata della città, sotto il controllo dello Stato siriano) è bombardata brutalmente dai terroristi. Le vittime sono più di cento, il numero dei feriti ancora maggiore, e migliaia di abitanti (per la maggior parte già sfollati da altri luoghi) sono fuggiti verso quartieri più sicuri. Sin dal 2012, i gruppi armati, che occupano la parte orientale della città, bombardano quotidianamente Aleppo ovest con colpi di mortaio e bombole di gas riempite di chiodi ed esplosivo. È vero che queste armi soltanto di rado distruggono completamente gli edifici, ma sono molto letali.
Aleppo è una grande città che al suo interno non ospita caserme o altre sedi militari, quindi tutti i proiettili, da quattro anni, continuano a provocare distruzione e morte nei quartieri residenziali. I raid aerei su Aleppo est mirano a colpire i ribelli armati, che si sono insediati tra i civili, mentre i bombardamenti di Aleppo-Ovest colpiscono intenzionalmente i civili, non essendoci militari.
Perché nessuna voce si è elevata in Occidente per denunciare come terroristi coloro che, da quattro anni, stanno bombardando e uccidendo solo civili disarmati? Perché i media tacciono questa realtà, mentre continuano a trasmettere ossessivamente immagini ripetitive sui danni causati ad Aleppo est dai raid aerei? Dove sono i difensori dei Diritti Umani, che dovrebbero classificare come crimini di guerra i massacri di civili di Aleppo-Ovest da quattro anni? Dov’è quel “Marchingegno" con le sue ‘’Agenzie’’, i suoi ‘’Rappresentanti’’ e il suo ‘’Inviato speciale’’ che spalancano la bocca solo per criticare l'Esercito siriano, che ha l'obbligo di liberare il territorio del suo Paese e un milione e cinquecentomila abitanti bersaglio dei "buoni" terroristi moderati?
È vero! esiste tra i media e i governanti occidentali (non cito l'opinione pubblica perché è disinformata, per non dire manipolata) un doppio standard di giudizio e di valori. L'onestà presso i governanti e l'etica professionale presso i giornalisti sono, purtroppo, soltanto una farsa. Se non stessimo parlando di un Paese distrutto, di centinaia di migliaia di civili uccisi, [e di feriti e di mutilati, N.d.T.] potremmo riderne.

Traduzione di Maria Antonietta Carta


Aleppo est - Sotto il giogo dei terroristi al comando del saudita al Muhaysini.

   il signor Abdel Kaddour, che vive in Aleppo ovest, mi scrive:

"Cara Maria Antonietta, Al Muhaysini è un ufficiale dei servizi segreti Sauditi e si trova nella regione di Idleb, ad ovest di Aleppo. Egli è responsabile diretto per il finanziamento e l'addestramento di tutti i giovani di età compresa tra i 15 e i 20 anni della regione tra Idleb e Aleppo. Le sue truppe si trovano ancora nel centro storico e impediscono agli abitanti di allontanarsi.
Oggi, ho contattato un residente di Aleppo Est e mi ha riferito che sono bloccati nelle loro case e non possono muoversi perché sotto stretto controllo delle milizie, che uccidono chiunque esprima la volontà di allontanarsi. Inoltre, esse si sono impadronite di tutte le provviste e le vendono a 50 volte il prezzo originario. Per i civili disarmati, non c'è più nulla da mangiare e non possono difendersi scappando. Un pacchetto di sigarette costa 15.000 lire siriane un chilo di spinaci 700 lire siriane..."
Maria Antonietta Carta