Sono Nabil Antaki, medico siriano, vivo ad Aleppo e sono cofondatore di un’associazione cristiana chiamata Maristi Blu.
Come si vive in Siria la crisi del coronavirus?
Per fortuna l’epidemia non ha toccato gravemente il paese; ci sono stati solo 47 (NDT: 59 oggi) casi registrati e nessuno ad Aleppo. Ma le autorità hanno adottato tutte le misure preventive necessarie per evitare altri casi. Questo ha imposto un coprifuoco, chiusura delle scuole e delle università, dei negozi, dei laboratori, delle fabbriche.
Adesso siamo in una fase di riapertura visto che non ci sono stati altri casi.
Adesso siamo in una fase di riapertura visto che non ci sono stati altri casi.
Qual è la situazione politica ed economica in Siria attualmente?
Dalla metà di marzo c’è un cessate il fuoco generalizzato. Non si combatte più in Siria. Ma questa situazione di non-guerra non-pace è ancora più difficile da sopportare rispetto agli anni di guerra.
Sul piano economico, sul piano dell’incertezza per il futuro,
Sul piano economico, sul piano dell’incertezza per il futuro,
la situazione economica è disastrosa: l’infrastruttura del paese è stata distrutta al 60% dalla guerra. Ad Aleppo che era la capitale economica della Siria tutte le fabbriche sono state o incendiate o saccheggiate.
Le sanzioni internazionali contro la Siria inoltre impediscono gli investimenti internazionali.
Le sanzioni internazionali contro la Siria inoltre impediscono gli investimenti internazionali.
L’economia andava già al rallentatore, ma adesso con la crisi del Covid c’è un’inflazione molto grave; i prezzi sono aumentati del 300% in tre mesi mentre i salari sono uguali a prima.
Le persone si sono impoverite, stentano ad arrivare alla fine del mese.
Le persone si sono impoverite, stentano ad arrivare alla fine del mese.
Qual è la situazione dei cristiani in Siria?
Il numero di cristiani si è ridotto vertiginosamente. Prima della guerra c’erano due milioni di cristiani in Siria, dei vari riti, cattolico, ortodosso, protestante. Adesso siamo, al massimo, 500-600 mila.
Aleppo era considerata la città cristiana, eravamo 200mila prima della guerra, adesso siamo solo poco più 30mila.
La maggioranza dei cristiani ha lasciato il paese, è emigrata in Europa, Stati uniti, Canada. La nostra presenza in Siria è minacciata.
Aleppo era considerata la città cristiana, eravamo 200mila prima della guerra, adesso siamo solo poco più 30mila.
La maggioranza dei cristiani ha lasciato il paese, è emigrata in Europa, Stati uniti, Canada. La nostra presenza in Siria è minacciata.
Qual è la sua preghiera per questa giornata dei cristiani d’Oriente?
Non ci sono solo i doni materiali ad aiutare, c’è anche la preghiera.
Dal canto nostro preghiamo Dio perché rafforzi la fede dei cristiani in Francia, e preghiamo che mantenga la speranza nel cuore dei cristiani della Siria.