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mercoledì 16 ottobre 2019

La guerra in Siria è finita?

A destra, Lilly Martin, ripresa nel Battarni Park di Latakia con Zena, che si prodiga per soccorrere i rifugiati interni presenti in città e altre persone bisognose. Tutti i sabati, il Parco, oltre a ospitare un bel mercato di prodotti biologici delle contadine che vivono nelle campagne e nei villaggi circostanti, diventa un luogo straordinario dove gli indigenti incontrano soccorso, sostegno, calore umano e anche un po’ di spensieratezza. 
 (foto di M.A. Carta)


Da Latakia, il punto di vista di Lilly Martin


Trad. Maria Antonietta Carta 

L'esercito arabo siriano (SAA), che è l'unico Esercito Nazionale in Siria, e i loro alleati, le forze di sicurezza russe, oggi hanno attraversato l’ex terra "curda", per arrivare al confine turco. Mosca ha dichiarato di ritenere che con questa mossa la Turchia dovrà fermare i suoi attacchi in Siria.

Ciò è stato reso possibile da un'alleanza tra Damasco e i Curdi, che sono tutti cittadini siriani. Diversi anni fa, essi stabilirono a Qamishli il quartier generale del proprio "Stato" - "Stato" che è in realtà l’estremo angolo nord-orientale della Siria – con un tipo di governo comunista, in cui nessuna religione è coinvolta nella politica, le donne hanno uguali diritti ecc. Gli Stati Uniti li sostenevano perché hanno combattuto per sconfiggere l'ISIS. Questo "Stato" curdo non ha mai seguito l'Islam radicale, come invece l’Isis, Erdogan e l’"Esercito siriano libero".

Il Presidente Obama appoggiò in funzione anti-Assad i jihadisti radicali islamici in Siria, fallendo nell’intento. Quando Trump ha ereditato la guerra siriana, ha chiuso i finanziamenti e alla fine ha licenziato anche i Curdi che sono stati traditori e separatisti, ma non certo fanatici religiosi.
Se la Turchia dovesse ritirarsi, il presidente Assad e il popolo siriano potranno riunificare il territorio siriano, con la sola eccezione della città di Idlib.
L'area di Idlib è nelle mani dei terroristi di al-Qaeda e altri seguaci dell'Islam radicale, tra cui i Fratelli Musulmani di cui il Presidente Erdogan è un membro di spicco.
La domanda del giorno è: continuerà la Turchia ad attaccare il nord-est della Siria anche dopo che lo "Stato" curdo si è arreso al governo siriano? Ricordate che commandos russi affiancano a terra le forze armate siriane. La Turchia vuole davvero rischiare di colpire i Russi?
Non possiamo dimenticare che i Turchi hanno già tentato di colpire le truppe statunitensi, ed è per questo che Trump ha ordinato un ritiro totale dal NE.

https://mideastdiscourse.com/2019/10/15/is-the-war-in-syria-over/


Per approfondire, suggeriamo di leggere l'interessante ricerca di Thierry Meyssan , suddivisa sul sito Voltairenet in 3 parti : 
TUTTO QUEL CHE VI NASCONDONO SULL’OPERAZIONE TURCA “FONTE DI PACE” 

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Decreto di kurdizzazione forzata del nord della Siria.
Il documento, divulgato dalle vittime assiro-cristiane,
dimostra la pulizia etnica compiuta dalle FDS, inquadrate dagli USA.
JPEG - 26.2 Kb"....Innanzitutto è opportuno ricollocare gli avvenimenti attuali nel contesto della “Guerra contro la Siria”, di cui non sono che una battaglia, nonché in quello del “Rimodellamento del Medio Oriente Allargato”, di cui il conflitto siriano è solo una tappa....."


https://www.voltairenet.org/article207907.html
https://www.voltairenet.org/article207945.html

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