Aleppo, 18 dicembre 2017
Cari amici,
quest'anno festeggiamo due
anniversari: la nascita di Gesù Bambino e quello della liberazione
di Aleppo.
Dopo un lungo silenzio, ci piace
condividere la nostra vita quotidiana nel cuore di questa città
lacerata, martirizzata ...
Dopo questi lunghi anni di guerra,
Aleppo si sta risollevando, tornando al normale corso della vita
nonostante la fatica di riprendere il suo ritmo prebellico, perché
tutte le sue capacità produttive sono state ridotte, così come le
infrastrutture. I suoi abitanti dipendono dall'aiuto esterno da ogni
punto di vista.
Potete immaginare tutte le tracce
indimenticabili che questa guerra ha seminato nei cuori e nelle menti
di tutti gli abitanti, specialmente i bambini.
Dopo la sua riunificazione, la città
vive in un clima di calma, ma alla periferia ci sono sempre i
jihadisti che ci fanno sentire di tanto in tanto, e soprattutto la
notte, i colpi di mortai e di cannoni.
Nonostante questo, notiamo che le
persone non si arrendono: le strade vengono ripulite, i blocchi
stradali sono quasi tutti eliminati, i negozi stanno iniziando a
riaprire, molte famiglie stanno tornando nei loro quartieri per
ritrovare le loro case e vivono lì, nonostante la loro totale
spogliazione (niente porte, niente finestre, niente rubinetti, niente
prese elettriche, tutto è stato rubato o saccheggiato).
L'inverno inizia, il freddo si fa
sentire, l'acqua e l'elettricità sono migliorate considerevolmente,
tranne che in alcuni quartieri dove le tubature dell'acqua e le
centraline elettriche non esistono più ...
Il grande problema è che la vita è
troppo costosa, il peso delle sanzioni che durano da oltre 6 anni sta
diventando insostenibile, l'embargo impedisce l'importazione di
attrezzature, macchinari, pezzi di ricambio ecc ... e questo lo
sentiamo anche noi molto pressante.
I giovani continuano a fuggire dal
Paese per non prestare il servizio militare, altri si rinchiudono
nella loro casa per non essere reclutati, da cui consegue che
manchino molti tecnici e manodopera.
Chiese, parrocchie, riti, enti di
beneficenza locali e internazionali come Caritas, JRS, AED,
sostengono i progetti di ricostruzione, (micro progetti, cesti
alimentari), vari aiuti per incoraggiare i cristiani a rimanere e non
perdere la speranza.
La nostra vita quotidiana nell'Ospedale
continua a essere difficile, ogni giorno ci viene chiesto di
rispondere alle richieste di pazienti che non possono permettersi di
pagare per l'ospedalizzazione. Fortunatamente, le varie
Organizzazioni già menzionate sopra aiutano a pagare le cure mediche
a prescindere dalle condizioni sociali o religiose.
Una piccola consolazione !!!!: il 29
novembre, in occasione del quinto anniversario dell'inizio del
progetto "I civili feriti della guerra", è stata
proclamata la sua chiusura, essendo finita la ragione della sua
esistenza: Aleppo è stata risparmiata, grazie a Dio, da atti di
guerra da 11 mesi. Una cena in famiglia ha riunito i 3 partner del
progetto: i medici dell'ospedale St Louis, le suore dell'ospedale e i
membri del gruppo dei Maristi Blu. Il dr. Nabil Antaki ha presentato
un Power Point che riassume la storia, lo spirito, i risultati e i
finanziamenti del progetto. Poi tutti i partecipanti hanno ricevuto
un certificato di apprezzamento e una medaglia commemorativa in
argento con il logo del progetto su un lato e il logo dei Maristi Blu
sull'altro lato.
Ecco la sua dedica: "Cinque
anni di dono gratuito per prendersi cura di centinaia di feriti gravi
e per salvare le vite di decine, una generosità illimitata nelle
procedure mediche e chirurgiche gratuite da parte dei medici,
un'assistenza infermieristica esemplare e un amore infinito da parte
delle Suore e del gruppo infermieri, un finanziamento senza tetto e
amministrazione impeccabile da parte dei Maristi Blu. In chiusura,
vogliamo ringraziare Dio per il successo di questo progetto unico ed
esemplare e la sua protezione per tutte le persone che vi hanno
lavorato. "
Dio continua la Sua opera attraverso la
nostra povera presenza. Dal 15 novembre abbiamo risposto al progetto
iniziato nel nostro ospedale "Ospedali Aperti - Syria",
voluto e incoraggiato da Papa Francesco e da Mons. Giovanni Pietro
Dal Toso, segretario delegato del Dicastero per il servizio di
sviluppo umano integrale, in collaborazione con il Nunzio Apostolico
Cardinale Mario Zenari, che finanzia la cura dei bisognosi,
l'acquisto di attrezzature mediche e un bonus salariale per il nostro
personale. Questo è stato per loro un grande incoraggiamento per
superare le loro difficoltà e soprattutto per rimanere! Questo
progetto è in corso di sperimentazione da 3 mesi e dovrebbe durare 3
anni. Ciò ha creato nella città di Aleppo un grande passaparola,
tipo telefono senza fili: “andate all'ospedale St Louis, vi curano
gratuitamente !!!”.
È una gioia per noi, perché i poveri
sono la nostra predilezione, ma ci dà un sovraccarico di lavoro e un
rompicapo quotidiano per mancanza di posti, di personale qualificato
e persino di Religiose. In un mese, abbiamo ricevuto circa 150
pazienti con questo progetto (senza contare gli altri pazienti !).
Cari amici, ecco il breve riassunto di
ciò che abbiamo vissuto quest'anno.
Vi ringraziamo per la vostra vicinanza,
il vostro sostegno e specialmente le vostre preghiere che ci hanno
dato la forza e il coraggio di sopportare tutte le tempeste e i
pericoli che abbiamo subito.
Una stella di speranza sorge sulla
città di Aleppo per una Pace duratura, sia essa la nostra guida, la nostra strada per affrontare
il nuovo anno e avere il coraggio di credere che con l'Emmanuel, Dio
con noi, tutto diventa possibile.
La preghiera rimane la forza che ci
unisce. Con tutto il mio cuore, vi abbraccio mentre vi auguro un buon Natale e un Buon, Felice, Santo anno 2018!
Sr. Arcangela
Ospedale St Louis, Aleppo
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