Immagine di miliziani di Jaysh al-Badia, membri di Hurras al-Deen, che entrano in combattimento con una bandiera con il logo di "Al-Qaeda"
Comité Valmy, 13 settembre 2018
Traduzione in italiano di Gb.P.
La
complessità del dossier Idlib legata alla molteplicità delle
interferenze regionali e internazionali, ai conflitti di interesse
tra i belligeranti e all'escalation dei combattimenti raggiunge una
nuova dimensione in relazione alle organizzazioni armate sul terreno;
queste ultime stanno considerando la loro integrazione in
organizzazioni meglio dotate di mezzi militari e materiali, come il
Fronte di Liberazione Nazionale [al-jabhat al-watania lil'tahrir]
sostenuto dalla Turchia, il Fronte al-Nusra e l'Organizzazione dei
guardiani della religione [Tanzim Hurras al-Dine] tutti
ideologicamente legati ad Al Qaeda.
Per
quanto riguarda il Fronte Al-Nusra, avendo la Turchia alla fine
accettato, sotto la pressione dei Russi, di collocarlo nella sua
lista delle organizzazioni terroristiche, per un ultimo tentativo di
separare i cosiddetti gruppi armati "estremisti" dai gruppi
suoi alleati che essa descrive come "moderati", molti dei
suoi combattenti saranno indotti a cercare la loro salvezza unendosi
al Tanzim di Hurras al-Deen [THD]; un'organizzazione nata nel
febbraio 2018.
Una
tempistica che spinge qualsiasi osservatore della situazione siriana
a interrogarsi sulle ragioni e sugli obiettivi della creazione di
questo secondo braccio armato di Al-Qaeda in questo ultimo "quarto
d'ora" della guerra in Siria. Domande le cui risposte derivano
dall'osservazione dei conflitti tra i gruppi armati dentro Idlib che
riflettono, in primo luogo, gli interessi contrastanti degli Stati
che li sostengono e la necessità di creare un sostituto per il
Fronte al-Nusra per il recupero dei suoi leader in caso di un accordo
sulla sua eliminazione. Da qui il ruolo svolto dalla CIA
nell'emergere del THD, che è stato schierato nelle aree
precedentemente invase dall'organizzazione Jound al-Aqsa [I soldati
di al-Aqsa] notoriamente sostenuta dagli Stati Uniti prima che
fossero costretti a metterla nella lista delle organizzazioni
terroristiche; specialmente nel nord della provincia di Hama e in
alcune zone intorno a Sarmine, vicino alla città di Idlib.
Da
notare che il THD si è rivelato più generoso dell'organizzazione
Jound al-Aqsa, offrendo stipendi di 200.000 Lire siriane e che il suo
finanziamento, di origine oscura, passa attraverso le banche
kuwaitiane che sono sotto il controllo del sistema bancario
statunitense.
È
quindi molto probabile che presto vedremo aumentare l'attività dei
'Guardiani della Religione' THD a spese di altre organizzazioni
armate, anche se l'accordo regionale e internazionale per eliminare
il Fronte al-Nusra si è rivelato simbolico. A sostegno di questa
tesi:
1.
Lo sfruttamento da parte del THD della sua grande fedeltà ad al
Qaeda e il reclutamento di nomi diventati famosi sul campo di
battaglia, per meglio accreditarsi sul mercato dei finanziatori del
takfirismo e dei sostenitori preoccupati di farlo tornare al suo
glorioso passato, in Siria. Tra queste celebrità: Abu Hammam
al-Shami, soprannominato "Abu Hammam al-Askari", che ha
preso il comando del THD; l'ex comandante militare di al-Nusra,
Samir al-Hijazi; il giordano Iyad Tubas, espulso dalla Siria
meridionale due anni e mezzo or sono, soprannominato "Abu
al-ourdouni Julaybib"; Bilal Khreissate soprannominato "Abu
Khadija al-Urdini"; questi ultimi due hanno contribuito ad
attrarre la corrente salafista giordana e altre correnti salafite dei
paesi del Golfo. In questo, i 'Guardiani della Religione' mostrano
l'immagine che si vuole dare: quella di un'organizzazione che ha
rifiutato la separazione di Al-Nusra da Al Qaeda, ha formato un corpo
militare indipendente, ha dichiarato la sua fedeltà ad Al Qaeda e
agisce sotto la sua direzione e secondo la sua dottrina.
2.
Il reclutamento del maggior numero di combattenti stranieri e
locali possibile, in modo che il THD abbia un peso importante nel
nord del paese. Infatti, dal suo inizio il THD ha raccolto circa
9.000 combattenti [e quindi, tanti combattenti terroristi a Idlib
quanti sono i combattenti statunitensi nella Siria nord-orientale]
cifra che dovrebbe triplicare e persino quadruplicare in base alle
previsioni grazie al suo finanziamento e al suo coordinamento. Tra
queste reclute troviamo ex di Daesh (ISIS) che erano stanziati a
Idlib, oltre a noti terroristi che hanno preso parte ai combattimenti
in Iraq e in Afghanistan, dove hanno acquisito grande esperienza nei
combattimenti e probabilmente nella raccolta di informazioni;
abilità che possono rafforzare i suoi legami con la leadership
centrale di Al-Qaeda ed estendere la sua rete di contatti a diverse
sezioni dell'organizzazione terrorista.
3.
L'esasperazione delle tensioni militari e politiche a Idlib:
alcune fonti indicano che i servizi segreti statunitensi cercano di
riunire tutti gli estremisti arabi e stranieri all'interno del THD al
fine di raggiungere diversi obiettivi:
•
Trasferire la maggior
parte di queste reclute in quello che chiamano "Ard al-Tamkin"
[la Terra del Califfato] in Libia e sul Sinai egiziano, per
riciclarle poi in nuove battaglie.
•
Logorare il più possibile
l'Esercito Arabo Siriano nella battaglia imminente di Idlib, partendo
dal principio che gli adepti di THD sono estremisti e stranieri con
fede nella dottrina della morte, non interessati nel processo di
riconciliazione.
•
Tirare il tappeto sotto i
piedi dei Turchi minando il loro ruolo nei colloqui di Astana e
privandoli della carta del Fronte al-Nusra, da un lato; e torcere
loro il braccio costringendoli a sottomettersi di fronte al rischio
di attacchi terroristici di THD all'interno del loro territorio,
dall'altro. In quest'ultimo caso, possiamo dire che Washington e
Riyad sarebbero i primi beneficiari.
Quindi
è chiaro che nell'ultimo quarto d'ora della crisi siriana vedremo
tutti i tipi di eventi drammatici con il ricorso a tutte le possibili
mosse contorte, come le accuse sull'uso di armi chimiche da parte
dell'Esercito Siriano, come si sta sbandierando al momento, al fine
di giustificare una conseguente probabile aggressione straniera e
cercare di salvare quelli che possono salvare tra gli estremisti
armati, evacuandoli attraverso "corridoi sicuri" verso
altri campi di combattimento .
Pertanto,
probabilmente non sarà una sorpresa concludere che quando Staffan de
Mistura - inviato speciale delle Nazioni Unite in Siria - riduce il
numero di terroristi nella provincia di Idlib a 10.000 [Consiglio di
sicurezza del 7 settembre 2018] e propone di offrirsi personalmente
ed andare lì egli stesso per assicurare un corridoio di uscita...
tende a servire lo stesso progetto:
"Probabilmente
ricorderete l'orribile periodo ad Aleppo, quando i combattenti di
al-Nusra rifiutarono la mia offerta di accompagnarli fuori dalla
città ... e alla fine partirono per Idlib. Per questo abbiamo perso
almeno due mesi e migliaia di persone sono morte ... Quindi, ancora
una volta, sono pronto a impegnarmi personalmente e fisicamente.
Questa volta con la cooperazione del governo [siriano] poiché esso
controlla le aree circostanti. Sono pronto a fornire un corridoio
umanitario temporaneo in modo che i civili possano partire e tornare
a casa incolumi quando tutto sarà finito "[*].
NdT Comité Valmy : Ci ricordiamo in particolare signor de Mistura, la sua proposta di
un "blocco dei combattimenti" ad Aleppo, seguita da quella
di creare "commissioni locali per terroristi" nelle parti
orientali della città. Come dimenticare? Oggi Aleppo, liberata dai
terroristi, ma non ancora dalle loro bombe, vive di nuovo. E' fuori
questione che il governo siriano le consenta di farla di nuovo
sanguinare. Così come è fuori questione che Idlib e il popolo
siriano debbano continuare a essere dissanguati sotto i colpi della
diplomazia dell'ONU che si pretende umanitaria, ma certamente è
inumana.
Mohammad
Nader al-Oumari , Scrittore e ricercatore
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