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venerdì 2 agosto 2013

Sul rapimento Dall'Oglio

  La questione ci sembra delicata e spinosa. Riceviamo da un nostro lettore questo commento, con cui concordiamo e che pubblichiamo in evidenza


“Ciò che appare in queste ore sui siti di informazione cattolici ( cfr, ad es, i peraltro sempre utili Vaticaninsider, o Missionline) a proposito di Padre Dall’Oglio è abbastanza sconcertante.
Forse, per salvaguardare la giusta carità di fronte alla preoccupazione per la sua sorte, e la giusta verità di fronte alle sue posizioni fuori dall’ insegnamento del Vangelo e della Chiesa , sarebbe meglio tacere.
O almeno praticare un discernimento più attento, prima di canonizzarlo mediaticamente, anche pensando alle sue più recenti affermazioni.  
Il religioso è arrivato giusto qualche giorno fa, fra le altre cose, (http://www.huffingtonpost.it/padre-paolo-dalloglio/la-morale-cristiana-e-larma-chimica-siriana_b_3622154.html?utm_hp_ref=italy) , ad elogiare l’uso di armi chimiche come uno strumento legittimo per risvegliare le coscienze, e lottare per la pace.
Non solo, ma anche ad identificarsi pienamente , attraverso un “noi” ripetuto ad oltranza, con la militanza armata. Fino alla minaccia.

Su questo, stranamente, ahimè, nessun segno di reazione; eppure ci si sarebbe aspettati qualche presa di posizione chiarificatrice, in ambito cattolico, su questo atteggiamento di Padre Paolo e sulla prassi non violenta della Chiesa.
P. Paolo ovviamente è libero di agire e pensare come crede ( lasciando però liberi gli altri di dissentire dal suo profetismo visionario).
Ma, in questo momento del suo percorso politico, associare alla figura di Charles de Foucauld (che per Cristo si è fatto mite e disarmato) l’immagine di Dall’Oglio e il suo impegno nella lotta; fare di lui l’unico ed autentico interprete del desiderio di pace e giustizia dei Siriani; esaltare il suo interventismo come amore di un prete per il dialogo islamo-cristiano, è l’elogio dell’assurdità.

Preoccupiamoci per lui, per la sua incolumità. Rattristiamoci per le tante vittime della violenza, per quelli che la subiscono e anche per quelli che la scelgono.
Ma non dimentichiamo che P. dall’Oglio è rientrato clandestinamente in Siria, sotto la protezione delle armi, con un progetto preciso, e non come un qualsiasi civile inerme; non assocerei la sua scomparsa di questi giorni alla vicenda dei Vescovi , dei sacerdoti o di altri civili rapiti, se non altro per il disprezzo con cui P. Paolo si esprime a proposito dei cristiani siriani, specie se in qualche posizione di autorità nella Chiesa.
Questo non per togliere qualcosa alla compassione per lui, ma per restare almeno un po’ nella realtà.”  
Giovanni