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venerdì 14 giugno 2013

Lettera a Paolo Dall’Oglio

Il post  dal titolo Il ribelle Dall'Oglio continua a suscitare reazioni di diverso segno.
Da parte nostra evidenziamo il commento di una lettrice che ci è sembrato particolarmente pertinente: 

 Una cosa in particolare mi lascia perplessa. Il Sig. Dall’Oglio parla di dovere morale di un intervento armato. Ma di quale morale sta parlando ? Non quella cattolica, dato che il Papa ( e non solo questo Papa) da tempo chiede di finirla con la logica delle armi e favorire le soluzioni politiche e l’autodeterminazione dei Siriani. Lo chiedeva recentemente anche il rappresentante della Santa Sede all’ONU, così ho letto su un articolo riportato da questo blog.
Non entro nel merito della questione in sé, ma mi fa specie che questa posizione sia proposta da un sacerdote, da un gesuita. Questa non è materia di infallibilità, è vero. Ma un gesuita non dovrebbe cercare di essere in sintonia col Papa?
Sarebbe più onesto mi pare presentare queste tesi senza clargyman.
E poi: da un anno e mezzo chiede questa soluzione ? Ciò mi fa pensare che in tutto questo tempo dall’Oglio sia rimasto chiuso a qualunque evoluzione possibile della situazione, a qualunque sforzo di chicchessia che non entrasse nella sua prospettiva. Più che dialogo, sembra ricerca del proprio progetto. Atteggiamenti così non aiutano a costruire una libertà condivisa.
Alessandra 


Riceviamo e pubblichiamo la lettera che scrive al Padre un cristiano di Damasco 



A Paolo Dall’Oglio

Non so come chiamarti, ti chiamo Padre? Non so. Perché , secondo me il prete è  un uomo che ha messo la sua vita al servizio della pace, dell’amore, e della riconciliazione.
O ti chiamo Monaco? Pure non so, perché  secondo me il Monaco è un uomo ascetico,  cerca il volto di Dio negli altri.
Secondo me, e secondo tanti altri siriani, in particolare i Cristiani della Siria, non sei più un uomo di Dio. Ma sai perché?
1- perché  stai cercando la tua gloria terrena, non altro.
2- perché  hai cambiato la tua vocazione da  uomo di pace, ad un uomo che chiama alla guerra.
3- invece di cercare di trovare una soluzione pacifica della crisi siriana, hai iniziato a concentrarti ed a mettere tutta la tua energia per portare l’intervento Nato ed armare i ribelli che tu chiami Partigiani, perché i cannibali sono diventati partigiani, secondo  te.
Per tutto questo, noi cristiani della Siria, crediamo che Gesù Cristo è Dio di pace non di guerra, è  Dio di amore non di odio, Dio di gioia non Dio che ama il sangue.
Basta  accusare gli altri religiosi cristiani della Siria che “sono disonesti e sono stati creati dal regime” ..  Non giudicate per non essere giudicati!  
Basta dire che sei l’unico religioso che alza la sua voce contro il regime! . Ma non sei stato per più di 30 anni sotto la protezione del regime?
- Paolo, te lo dico con tanto dispiacere: hai perso tutti i tuoi punti, hai perso, e lo dico con tanta amarezza,  l’amore della maggioranza Cristiana.
- Secondo te l’intervento della Nato è la migliore uscita dei siriani?
- Bombardare le città  principali (Damasco-Homs-Tartus-Lattakia-Aleppo) dove vive il maggior  numero dei cristiani con questo intervento che invochi, è la soluzione migliore?
 Vuoi distruggere quello che è rimasto della Siria?

Ti ho conosciuto da tanti anni, dal 1988, avevo in quel tempo 18 anni. All’inizio mi piacevano tantissimo le tue nuove idee sulle religioni. Mi piaceva la tua apertura verso gli altri, il tuo modo di fare, la fondazione di Mar Musa…

Allora, Paolo, ti prego:  Abbi pietà del popolo siriano, particolarmente dei cristiani rimasti, e non commerciare col loro sangue,  perché  NOI  NON TI ABBIAMO NOMINATO DELEGATO O PORTAVOCE DEI CRISTIANI DELLA SIRIA.
Ti prego, torna alla via recta, ascolta la  tua coscienza Cristiana che chiama all’amore e alla pace.
Tieniti  lontano dalle idee Jihadiste estremiste, e lascia i salafiti ed i fratelli musulmani, … o vorresti essere uno di loro?

Il tuo fratello in Cristo.
Samaan Daoud