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martedì 14 maggio 2013

Aleppo, in hac lacrimarum valle

Emergenza acqua per 90 disabili musulmani soccorsi dai cristiani



Agenzia Fides , 11/5/2013

Aleppo  – Novanta disabili costretti a fuggire dal quartiere aleppino di Cheikh Maksoud – un'area conquistata nelle settimane scorse dalle milizie anti-Assad – hanno ricevuto accoglienza in un ostello di proprietà del Vicariato apostolico di Aleppo, ma ora la loro condizione è messa a rischio dalla mancanza d'acqua divenuta cronica nella metropoli martoriata dalla guerra civile.

“I disabili, tutti musulmani” riferisce da Aleppo all'Agenzia Fides padre David Fernandez, missionario cattolico dell'Istituto del Verbo Incarnato “sono dovuti fuggire dalla casa che li ospitava, come hanno fatto quasi tutti gli abitanti del quartiere di Cheikh Maksoud. Cercavano un posto dove trovare rifugio, e il Vicariato apostolico ha messo a disposizione una residenza per studenti al momento disabitata. Ma adesso manca l'acqua, aumenta il caldo e quei poveri disabili si trovano in grave difficoltà. Molti di loro sono infermi. I volontari che li aiutano passano tutto il tempo a cercare autobotti per far arrivare loro quel bene indispensabile per vivere”.

si raccoglie l'acqua piovana
Oltre ai disabili rifugiati nella residenza studentesca, altri anziani e infermi, nelle stesse condizioni, sono accuditi dalle Suore di Madre Teresa. “Nella tragedia della guerra” commenta padre Fernandez “i gesti della carità appaiono come un dono ancora più luminoso e commovente”.

 Il missionario conferma a Fides che la settimana scorsa numerosi missili e colpi di mortaio sono stati lanciati dalle milizie anti-regime sul quartiere di Sulaymaniyah, abitato da molti cristiani. L'obiettivo degli attacchi era un presidio dell'esercito governativo, ma molti colpi sono caduti sulle abitazioni civili.

E' stata danneggiata anche la sede della metropolia siro-ortodossa dove risiede solitamente Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, uno dei due vescovi di Aleppo (l'altro è il metropolita greco-ortodosso Boulos al-Yazigi) da quasi 3 settimane nelle mani di ignoti rapitori.

http://www.fides.org/it/news/41497-ASIA_SIRIA_Emergenza_acqua_per_90_disabili_musulmani_soccorsi_dai_cristiani#.UY4fZ21H45s

Questi sarebbero coloro che vogliono il bene del popolo. Coloro che vogliono dare al popolo la libertà?  



Da Aleppo:  Siamo da giorni senza acqua. I ribelli, per ridurre la popolazione alla sete, hanno tagliato i canali di approvvigionamento della diga Tishreen. La temperatura esterna è di 37 gradi. Chiudere l'acqua in queste condizioni, non è un atto criminale? Atto di pressione o di atto di distruzione di massa? Ad ognuno giudicare. Né i bambini né gli anziani, né le donne sono risparmiati in questa  guerra di Aleppo. Ecco una foto della vita quotidiana in città in questi giorni . Questi sono i vigili del fuoco che distribuiscono acqua. Per quanto riguarda la bottiglia di acqua minerale, ha visto la salita di prezzo in pochi mesi da 35 lire siriane a 150 LS. ... 

Tornando al rapimento dei Vescovi Ortodossi, il restare senza notizie ci getta quasi nella disperazione.
Le preghiere della Pasqua degli Ortodossi sono state celebrate senza i loro Vescovi, sia presso i greci che tra i siriaci. Questo lascia, forse, indifferenti i non cristiani, ma l'assenza dei Vescovi, eredi diretti degli Apostoli, è vista come un grande dolore da parte dei fedeli di queste Chiese
Non avevamo mai visto questo, ma le celebrazioni pasquali ortodosse sono state segnate da lacrime e rabbia. Ovviamente, i luoghi di culto erano meno pieni del solito. Le famiglie non hanno neppure potuto ritrovarsi, dopo le celebrazioni, per festeggiare insieme la Resurrezione di Cristo Redentore;  ciascuno è rimasto a casa per paura dei cecchini, ma anche per il prezzo dei taxi.


Continuate a pregare per noi.

http://www.leveilleurdeninive.com/search?updated-max=2013-05-07T15:06:00%2B02:00&max-results=2



PADRE ABOU KHAZEN : 

“BISOGNA IMPEDIRE L' ARRIVO DI ARMI”


da AgenS.I.R. 

“Impedire l’arrivo ed il flusso di armi all’interno del Paese, istituire un coprifuoco in vista della ripresa del dialogo tra le parti in lotta per giungere il più presto possibile alla pace”. A chiederlo è padre Georges Abou Khazen, nominato da Papa Francesco amministratore apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis del Vicariato apostolico di Aleppo, in sostituzione di monsignor Giuseppe Nazzaro, che ha presentato le dimissioni per raggiunti limiti di età. 

“Più armi ci sono in giro, più morti vedremo. Ci sono Paesi che si arricchiscono con il commercio di armi, ma non si può costruire la propria fortuna a scapito della vita degli altri. Qui è in gioco la vita di decine di migliaia di persone”.

 

“La popolazione di Aleppo, la città - dichiara al Sir - è allo stremo, così come tutta la Siria”. 

“È difficile muoversi, spostarsi, comunicare, reperire cibo. Quasi impossibile arrivare ai cimiteri per seppellire i morti. La gente cerca di industriarsi come può per andare avanti, chi può parte per altre destinazioni. Una situazione che mina la speranza di molti, anche tra i nostri cristiani, che tuttavia non si arrendono e cercano di ricostruire relazioni e ponti di amicizia”. 

Per il nuovo amministratore apostolico, infatti, “una delle priorità per la Siria è la ricostruzione morale, la riconciliazione tra il popolo. Ricostruire coi mattoni è più semplice” afferma al Sir il francescano. “La popolazione, sia di fede islamica che cristiana, è messa a dura prova dalla violenza di tante bande fondamentaliste. Una sofferenza comune che - conclude l’amministratore apostolico - potrebbe unire anziché dividere. Preghiamo perché la speranza di pace non ci abbandoni mai”.

Da Gerusalemme un appello per i due Vescovi rapiti in Siria

Attualmente sono prigionieri dei ribelli fondamentalisti 2 Sacerdoti e 2 Vescovi di Aleppo




Comunicato stampa: Un appello dei Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme riguardante il rapimento dei due Vescovi Metropoliti avvenuto in Siria – Maggio 2013
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Noi, i Capi delle Chiese di Gerusalemme, abbiamo in preghiera seguito la violenza in corso, lo spargimento di sangue e il conflitto in Siria, iniziati nel marzo 2011. Tutti i giorni decine, o a volte centinaia di persone vengono uccise a causa del conflitto in corso, e migliaia sono rimaste senza case o ricoveri continuando a muoversi senza meta in cerca di sicurezza, cibo e cure.

Un paio di settimane fa, due dei nostri Vescovi Metropoliti di Aleppo, Mar Gregorios Ibrahim della Chiesa siro-ortodossa e Paolo Yazigi della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia, sono stati rapiti e il loro autista è stato assassinato mentre stavano consegnando aiuti umanitari ad alcune famiglie di sfollati nella regione. Questo orribile atto di rapire due anziani sacerdoti è un ulteriore segno della tragica situazione in Siria ed è un fenomeno estremamente pericoloso e nuovo nella nostra regione.

I nostri cuori e le nostre menti vanno a tutto il popolo siriano, in particolare alle nostre comunità cristiane e ai loro capi spirituali, che subiscono la sofferenza, la violenza e i maltrattamenti. E facciamo appello a tutte le persone che sono coinvolte nel conflitto affinché cerchino la pace e la stabilità per il bene di tutti i Siriani e pongano fine a questo ciclo di violenza e di spargimento di sangue. Sollecitiamo inoltre l’immediata liberazione dei Vescovi Ibrahim e Yazigi e il loro ritorno sicuro alle loro Chiese e al loro popolo fedele.

Uniamo anche le nostre voci a quelle delle nostre Chiese sorelle in Siria e chiediamo alle nostre antiche comunità cristiane di rimanere salde nella loro fede e nella speranza, preghiamo con loro e per loro, in questo momento di tumulto e caos, per la loro sicurezza, la continua presenza e testimonianza.
Come S. Paolo scrive ai Romani: “Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore”. (Romani 8,38-39)

I Capi delle Chiese di Gerusalemme:
+Patriarca Theophilos III, Patriarcato Greco-Ortodosso
+Patriarca Fouad Twal, Patriarcato Latino
+Patriarca Norhan Manougian, Patriarcato Armeno Apostolico Ortodosso
+P. Pierbattista Pizzaballa, ofm, Custode di Terra Santa
+Arcivescovo Anba Abraham, Patriarcato Copto-Ortodosso, Gerusalemme
+Arcivescovo Swerios Malki Murad, Patriarcato Siro-Ortodosso
+Aba Fissiha Tsion, Locum Tenens del Patriarcato Etiope-Ortodosso
+Arcivescovo Joseph-Jules Zerey, Patriarcato Greco-Melchita-Cattolico
+Arcivescovo Moussa El-Hage, Esarcato Patriarcale Maronita
+Vescovo Suheil Dawani, Chiesa Episcopale di Gerusalemme e del Medio Oriente
+Vescovo Munib Younan, Chiesa Evangelica Luterana in Giordania e Terra Santa
+Vescovo Pierre Melki, Esarcato Patriarcale Siro-Cattolico
+Mons. Joseph Antoine Kelekian, Esarcato Patriarcale Armeno-Cattolico

http://it.lpj.org/2013/05/13/un-appello-per-i-due-vescovi-rapiti-in-siria/