Pagine

domenica 11 novembre 2012

"Questa cara gioia sopra la quale ogni virtù si fonda, onde ti venne?" (Par. 24)

Lettera da Aleppo 

Cari famigliari,

ciao!!! Sia lodato Gesù Cristo!!! È già molto tardi e non posso dormire, per questo mi sono messa a scrivere… Mi giravo e rigiravo nel letto pregando il Rosario però non c’è stato verso. Gli scoppi delle bombe sono ogni volta più vicini e continui. Non è che io abbia paura, per niente!! Solo che non posso smettere di pensare alla povera gente che sta soffrendo. I padri di famiglia, le povere madri disperate per proteggere i propri figli, i giovani soldati che sono lontani dalle loro famiglie, che non sanno se passerano vivi la notte! Che fare…non mi resta che raccomandarli alla Nostra Madre del Cielo affinchè interceda davanti a Dio ed abbia misericordia di tutti noi. E da un’altra parte non posso non continuare a ringraziare Dio per tutto ciò che ci dà ogni giorno, anche in mezzo a tanta confusione.
Come tutti saprete, è già da oltre un anno e mezzo che cominciarono gli scontri nel Paese e fino ad oggi non si sa quello che succederà. Tutto è cominciato con delle manifestazioni in diverse parti del paese; poi l’opposizione si è organizzata e hanno conquistato delle città importanti ed oggi ormai si parla di guerra civile. La situazione è sempre più caotica. Ora ci tagliano sempre di più la luce e l’acqua.
Non c’è combustibile, così piano piano si sta fermando il lavoro. Il gas è carissimo…Fino a pochi mesi fa costava 300 LS la bombola ed ora costa 3.500 LS la bombola. Affinchè possiate avere un’idea, lo stipendio di un impiegato è di circa 8.000 LS al mese, ora una bombola di gas costa quasi la metà dello stipendio ! Tutto è caro, il cibo, la carne, la frutta, è diventato difficile anche trovare il pane. La gente ha molta paura ed è triste, senza speranza. Ci sono molti cristiani che hanno lasciato il paese e i pochi che sono rimasti stanno pensando come fare per andarsene.
Noi continuiamo qui, con la nostra presenza e aiutando in ciò che possiamo. L’altro giorno mi domandavano se aveva un senso continuare questa missione, data la situazione, dopo di che  sono rimasta a riflettere e ho rivolto la stessa domanda a Dio. Lui non mi ha fatto aspettare molto per darmi la risposta. All’improvviso arrivò una signora piangendo, molto preoccupata, chiedendo solo di essere ascoltata e parlando un arabo un pò dialettale (come quello che noi parliamo) chiese un piccolo consiglio, una parola di consolazione, una stretta di mano.
 Dopo di questo, i giovani della Chiesa ci chiesero se potevano venire a stare nella nostra casa qualche giorno per poter fare qualcosa di diverso. Gli abbiamo detto di sì e abbiamo fatto 3 giorni di accampamento. Anche se non sembra, è moltissimo ciò che si può fare con la sola presenza, la gente le dà molto valore e per loro è un esempio. Gli stessi giovani poi ci hanno chiesto di fare qualche giorno di Esercizi Spirituali. Così, c’è anche questa iniziativa per poter fare un bene e affinchè possano conoscere la verità e scoprire in definitiva Cristo, l’unico che merita di essere servito, per il quale vale la pena perdere tutto!!!
Io sto bene, sto molto bene!! Ho tranquillità e pace nella mia anima. Sento la stessa felicità che sentivo il giorno che feci i miei voti perpetui, il giorno che decisi di dare la mia vita per sempre a Dio. E credo che è per questo che sto tanto bene, perchè è ora che Lui mi chiede che gli faccia vedere il mio vero amore.
L’unica cosa di cui ero preoccupata erano i miei genitori, soprattutto mia madre e la sua precaria salute. Ho pensato molte volte a lasciare la missione per non farli soffrire, affinchè io non sia la causa di un eventuale peggioramento della salute di mia madre e nonostante questo quando ho parlato con lei le ho raccontato la verità su ciò che stavamo passando e lei mi disse: “Figlia, stai tranquilla che io sto molto bene. Non voglio che tu lasci niente per causa mia e non dimenticare che la cosa più importante è la carità verso gli altri. Non dubitare mai di dare un piatto di cibo a colui che ha bisogno, a costo di levarti il mangiare dalla bocca. Abbiate cura di voi e siate prudenti. Dio vi protegge e Lui non lascerà che vi succeda niente.”
Realmente le parole di mia madre mi hanno invaso il cuore e mi hanno dato coraggio per andare avanti, per dare tutto (come lei stessa mi disse e mi insegnò sempre!!!). Mi sentii orgogliosa di essere sua figlia. Per questo non posso smettere di ringraziare Dio per i genitori che mi ha regalato. Il mondo potrebbe pensare: che razza di madre è quella che preferisce avere la sua figlia lontano, in un paese in guerra, sapendo che in qualsiasi momento le possa succedere qualcosa?
Questo è il vero amore di una madre, un amore senza interessi, che dà tutto senza sperare niente in cambio!!! Sono più che sicura che lei in questo momento morirebbe per avermi vicino a lei, però capisce la mia missione, sa che è Dio che mi ha mandato in questo posto e per cosa è, sa che non siamo stati creati per questo mondo, qui siamo solo di passaggio. Però la cosa più importante di tutto questo è che anche lei sa che c’è un premio che riceveremo tutte e due se siamo fedeli alla volontà di Dio… Per questo non ho nessun dubbio che questo che ci sta succedendo sfocerà in un bene molto grande. So che le sue preghiere, dolori e sofferenze fanno sì che io stia bene qui dove sto. So anche molto bene che le mie preghiere e sacrifici fanno si che lei sia forte e stia bene nonostante la sua malattia. Dio mai ci lascia!!! Non ha meno merito tutto ciò che fa mio padre: anche se in maniera silenziosa e senza esprimerlo soffre lo stesso e mi aiuta. Che Dio possa regalare il Cielo a tutti e due perchè se lo meritano!
E neppure posso tralasciare di ringraziare l’altra mia famiglia, la mia Famiglia Religiosa. È molto importante l’appoggio che mi danno i miei superiori e la preoccupazione che hanno per noi; così ringrazio anche i miei compagni di missione che mi sostengono con il loro esempio e la voglia di continuare qui, dentro tutto ciò che sta accadendo.

Bene, sto per congedarmi. Però prima voglio chiedervi due cose:
1. Non smettete di pregare per noi, per la nostra missione, per tutta la gente che sta soffrendo, per la pace non solo in Siria ma anche in tutto il mondo.
2. Siate sempre riconoscenti con Dio per tutto ciò che ci dà. Non perdete tempo nelle piccolezze e stupidaggini del mondo, in ciò che è materiale, in ciò che non nutre l’anima. Quando avete un qualsiasi problema o difficoltà, sappiate che c’è un’altra persona che la sta passando peggio di voi, che c’è qualcun altro che ha dolori più grandi, che ci sono persone che soffrono molto di più. Offrite ogni cosa, di giorno in giorno per coloro che hanno più bisogno. Abbiate cura della vostra anima, perchè tutto il resto passa….Come ha detto tanto magnificamente Sant’Agostino: “Ci hai creato per te Signore e il nostro cuore è inquieto fino a che non riposi in Te”.
Sappiate che vi amo molto e che mi mancate tutti tantissimo, però non vi preoccupate perchè sono unita a voi per mezzo della preghiera. “Nel frattempo famiglia mia, affinchè non ci separiamo, portatemi nel vostro cuore, che nel mio cuore io vi porto”.
Dio vi benedica e Maria vi protegga sempre…
Un forte abbraccio fino all’eternità!!!
Celina


"Voi non ci abbandonerete, non è vero?"
Vogliamo aiutare tutti, però in maniera speciale cominceremo con i cristiani più bisognosi, affinchè non si vedano obbligati a lasciare il Paese provocando così l’assenza della testimonianza cristiana in questa nobile nazione, per non abbandonare così la propria terra, le proprie radici, i propri defunti… Per questo il nostro aiuto vuole dirigersi alle famiglie cristiane del quartiere “El Midán”, che è una delle zone più colpite ed inoltre è il quartiere dove l’IVE (Istituto del Verbo Encarnado) lavora pastoralmente in una chiesa che si chiama “Cappella dell’Assunzione” già da tre anni.  Questa zona è una delle più povere di Aleppo, e come ho detto prima, una delle più colpite dagli scontri tra le fazioni in combattimento; la ragione di tutto questo è perchè questo quartiere si trova in una parte strategica che circonda il centro della capitale. Per questo motivo gli scontri sono permanenti. Particolarmente in pericolo è l’edificio dove si trova la Chiesa, perchè è vicino ad un palazzo dove si trova la polizia nazionale; per questa vicinanza, le suore e tutti gli abitanti della zona hanno dovuto evacuare il quartiere.
Perciò ora non hanno casa, non hanno lavoro, molti sono rimasti senza proprietà a causa dei saccheggi e a tutto questo si aggiunge che i centri di accoglienza per i rifugiati sono soprattutto per mussulmani. Anche se, in generale, la convivenza tra la gente è buona, ciò non toglie il pericolo dei fondamentalisti mussulmani che approfittando della situazione, si manifestano come una minaccia per le minoranze, ed è per questo che molti cristiani per timore di queste difficoltà non vanno nei centri di accoglienza profughi.
Nel “Midan” in questo momento possiamo concretizzare l’aiuto per 60 famiglie. Sono casi di estrema urgenza o di necessità incombente, sia perchè non hanno lavoro, nè alimenti o perchè hanno bambini piccoli o malati con infermità mentale o fisica; ci sono altri malati a cui non si può dare la dovuta assistenza a causa del fattore economico o semplicemente perchè gli ospedali non riescono a coprire tutte le necessità…..quindi noi dobbiamo fare qualcosa per aiutarli. Noi chiediamo l’aiuto di tutti coloro che avendo compassione per la situazione in Siria vogliono aiutarci ad aiutare…condividendo così tutti insieme l’unica missione d’amore di Cristo in favore dei più bisognosi, tutti i mezzi dell’opera di Dio in favore del suo popolo.
Per questo chiediamo: aiutaci ad aiutare!
“Caritas Dei urge nos!”.
Padre David Fernandéz, IVE (Missionario ad Aleppo-Siria).

per donazioni:
http://soscristianiinsiria.wordpress.com/