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martedì 27 marzo 2012

ACCETTATO PIANO ANNAN, IL NUNZIO Zenari: “PACE PIÙ BEL DONO DI PASQUA"

L'ex segretario generale dell'Onu ha lanciato un appello ai "Paesi chiave affinché sostengano questo sviluppo e contribuiscano a garantirne l'effettiva attuazione".
Il governo di Damasco ha accettato il piano di uscita dalla crisi proposto dall’inviato speciale per la Siria di Lega Araba e Onu, Kofi Annan. Lo ha detto oggi il portavoce dell’ex segretario generale delle Nazioni Unite aggiungendo che Annan ha già risposto al presidente Bashar Al Assad chiedendo la pronta applicazione delle proposte.
Il piano prevede in particolare la fine delle violenze e dei combattimenti sia da parte delle truppe governative che da parte dei ribelli, l’avvio di un dialogo politico inclusivo di tutte le componenti politiche siriane, l’apertura di corridoi umanitari.
Tramite il suo portavoce, Annan ha detto che la decisione di Damasco costituisce “un’importante tappa iniziale che può mettere fine alle violenze” creando il clima ideale per i negoziati politici.
“Il successo del piano Annan sarebbe il più bel regalo di Pasqua” ha detto alla MISNA monsignor Mario Zenari, Nunzio apostolico a Damasco. “Ci auguriamo che il piano possa andare avanti – ha aggiunto il rappresentante della Santa Sede – perché come molti diplomatici e osservatori hanno sostenuto esso rappresenta una strada di dialogo forse unica per riportare la pace in questo paese”.
Dopo aver incontrato nei giorni scorsi il presidente russo Dmitri Medvedev, Kofi Annan è giunto oggi a Pechino, altro importante alleato del regime siriano, dove ha incontrato il primo ministro Wen Jiabao a cui ha ribadito l’importanza di un pieno coinvolgimento della Cina: “Non posso fare questo lavoro da solo – ha detto Annan – ho bisogno dell’aiuto e del sostegno di paesi come il vostro per risolvere la crisi in Siria”.
Il capo del governo cinese ha garantito a sua volta il sostegno al piano e ricordato come la recente dichiarazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla crisi siriana rifletta la generale inquietudine e il consenso a cui la comunità internazionale è arrivata.