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lunedì 27 gennaio 2014

Fatwe ....



Raqqa ( Siria) - 20 gennaio 2014 - 
L'esercito dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL) [ Da'ech - داعش ] ha rilasciato una dichiarazione che espone quattro decreti nei termini seguenti :

Primo decreto sulle donne :
· Il niqab è obbligatorio .
· Le sorelle che circolano nelle strade devono rispettare le virtù islamiche di indossare il hijab completo, abaya , hijab , niqab e guanti inclusi.
 · Le donne non possono alzare la voce nelle strade e nei luoghi pubblici .
 · E’ loro vietato muoversi da sole di notte e devono essere accompagnate dai loro Mahrams , vale a dire , marito , padre o fratello .
· Coloro che non rispettano queste prescrizioni saranno punite, loro e i loro custodi .

Secondo decreto su musica, canzoni, immagini:
· La musica , le canzoni e le immagini sulle riviste sono vietati
· Vendita di dischi, strumenti musicali è pure vietata.
· Ascoltare canzoni erotiche in auto , autobus e luoghi pubblici è proibito .
· Vi è l'obbligo di rimuovere le immagini di uomini e donne dalle vetrine .
· Chiunque contravviene a queste prescrizioni sarà punito.

Terzo decreto riguardante l'uso di tabacco e narghilè .
· E' severamente vietato vendere tabacco e narghilè ,i refrattari vedranno i loro prodotti bruciati e i fornitori saranno puniti .

Quarto decreto relativo alla preghiera .
· La preghiera nella moschea è obbligatoria per tutti i musulmani
· Ogni commerciante deve chiudere il suo negozio dieci minuti prima della chiamata alla preghiera .
· Tutti i pedoni devono entrare nella moschea per la preghiera.

· Chiunque non ottempera a tale obbligo sarà punito e il negozio chiuso.

Commercianti di Aleppo puniti  in piazza per non avere obbedito alla fatwa

http://www.leveilleurdeninive.com/2014/01/larmee-de-letat-islamique-dirak-et-du_20.html


LONDRA, 26 gennaio '14: manifestazione  di musulmani contro i colloqui di Ginevra

sabato 4 gennaio 2014

Aleppo, tra martiri e vittime innocenti

3 gennaio 2014

Carissimi fratelli,
mi è appena giunta questa dolorosa notizia dai nostri confratelli di Aleppo. Stiamo vicini a loro e soprattutto alla famiglia così provata e a tutti i ragazzi, i giovani e le famiglie, colpite da questa guerra assurda, che finora non presenta alcuno spiraglio di speranza. 
Vi chiedo di pregare ogni giorno per la pace in Medio Oriente e specialmente per l’amata Siria.
Abuna Munir


Caro Abuna Munir,
con grande dolore ti comunico una triste notizia.
Oggi alle ore 14.30, mentre i ragazzi aspettavano l’autobus dell’oratorio per venire al catechismo, alla fermata del “Midàn”, zona da cui provengono molti nostri ragazzi, vicino al distributore di benzina sono caduti due mortai proprio vicino ai ragazzi,
Alcuni di loro sono rimasti feriti, li abbiamo seguiti fino all’ospedale. Erano più di quattro. Uno di loro aveva una scheggia alla testa e gli è stata tolta, sperando che passi il pericolo.
Invece uno di loro, di nome Jack Salloum, alunno della classe sesta elementare, è stato ucciso da una scheggia.
E’ volato verso il Cielo!
Un colpo molto doloroso per tutti noi! Io, don Simon, ho accompagnato i feriti , invece don Georges Fattal, insieme all’incaricata del catechismo Rania S. e Georgina B., sono andate a casa per presentare le condoglianze alla mamma e al papà. Erano addolorati e hanno detto che andava all’oratorio per il catechismo. La mamma diceva: E’ stato come Domenico Savio, andato in paradiso presto!

Don Georges e Don Simon 


Aleppo : città devastata

 Lettera di Mons. Jeanbart , Arcivescovo melchita di Aleppo , la seconda città del paese, ma prima città cristiana 


03/01/2014

Caro amico ,
Non so se la città di Aleppo è stata dichiarata "Città disastrata" dagli organismi internazionali o non ancora!  Quello che posso dire io stesso è che è davvero un disastro .
Sinistrata umanamente , sinistrata materialmente, economicamente depressa.

Gli abitanti di questa grande metropoli sette volte millenaria , dopo tre anni di una guerra insensata si trovano in una situazione disastrosa . La prosperità che distingueva  Aleppo situandola  tra le città più fiorenti della regione ha perso tutto il suo splendore .
Le distruzioni innumerevoli che hanno annientato le sue fabbriche e la sua industria fiorente , le sue infrastrutture e le istituzioni sociali e amministrative, il suo commercio e i suoi " souk " mitici , le sue antiche case, scuole e ospedali,  l'hanno ridotta alla miseria e hanno impoverito la sua popolazione in modo preoccupante e drammatico .
Dobbiamo ancora parlare di tutte le contrarietà che fanno soffrire  gli aleppini in questi giorni a causa dell’assedio , senza precedenti,  che i ribelli hanno imposto alla loro città da più di due mesi ? La mancanza di rifornimenti  ha creato penuria di cibo e di un gran numero di beni di prima necessità.

In una parola , la nostra popolazione soffre e subisce  innocentemente le conseguenze di una guerra ingiusta e devastante .


Ho il diritto di parlare del nostro arcivescovado che negli ultimi mesi è stato il bersaglio di missili di ogni tipo che hanno fatto un sacco di danni negli edifici e che hanno messo noi, il mio clero e me stesso, in grave pericolo ? Oppure di  lamentarmi , mentre una grande disgrazia sta colpendo molti degli abitanti di questa città che tutti noi amiamo ? In diverse occasioni i nostri appartamenti hanno subito notevoli danni , ma io credo che tutto questo sia insignificante rispetto a ciò che la città ha subito ... Che il Signore abbia misericordia di noi e permetta che la pace si stabilisca nel Paese .

È questo un buon modo per indirizzarmi agli amici in occasione di Natale e Capodanno ? A chi altri oltre voi , amici miei , posso confidare le mie preoccupazioni e il mio dolore  in questi giorni che portano la gioia e la consolazione al mondo ogni anno e che, purtroppo, ai miei non danno  che  sofferenza e amarezza ?
Il Natale per i fedeli di Aleppo, con la speranza e consolazione che porta con sé il neonato Salvatore, è tuttavia ancora una festa che celebriamo con gioia e addolcisce la nostra amarezza . Vorrei in questa occasione  dire a tutti coloro che pensano a noi, che noi speriamo che essi continuino  a sostenerci e a pregare insieme con noi perchè questa calamità distruttiva , che ci ricorda le grandi invasioni barbariche del Medioevo si fermi, e le cupidigie delle grandi nazioni si plachino . 
Questo permetterà, senza dubbio , ai poveri siriani di ritrovare la tranquillità e la serenità necessarie al dialogo , il solo che è in grado di condurre a un accordo e alla riconciliazione nazionale cui hanno più che mai bisogno !

Ancora , caro amico, voglio  qui  dirvi che vi amo con tutto il mio cuore e vi auguro un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo , non dimenticando  di ringraziarvi per la vostra gentilezza e generosità con cui avete voluto gentilmente aiutarci .
Con la mia gratitudine e vivo apprezzamento , vi prego di accettare l'espressione della mia riconoscenza .

+ J - C.JEANBART

http://www.oeuvre-orient.fr/2014/01/03/alep-ville-sinistree/

Per la Natività di Cristo, i ribelli offrono un regalo infernale ai cristiani di Aleppo



Le Veilleur de Ninive

Alep - le 25 décembre 2013 - Une journée encore plus infernale a traversé Alep, le 25 décembre 2013, le jour où les alépins devaient faire mémoire de la Nativité du Très Adoré Seigneur Jésus-Christ. Les quartiers chrétiens étaient la cible d'une pluie de roquettes. Heureusement que les célébrations de la Fête de la Nativité s’étaient déroulées à l’avance, le dimanche dernier 22 décembre, afin éviter l'exécution des menaces proférées par les takfiristes.


Ce jour-là, 25 décembre, les Églises étaient plutôt vides. Les tracts distribués par les extrémistes avaient fait pshitt…Mais le bilan est tout de même lourd autour des Églises ; les roquettes hawn projetées sur les zones résidentielles ont fait du mal, beaucoup de mal, mais peut-être pas autant que ne le souhaitaient les rebelles.


Plus d’une quarantaine de roquettes seraient tombées dans la journée.  Revoyons le fil de la journée, quartier par quartier :

- Souleymanieh et ‘Awjat al-Jab : 8 roquettes dont plus d’une, tombées sur l’Eglise Saint Georges faisant uniquement des dégâts matériels.

- Al-Midane : 8 roquettes.

- ‘Aziziyyeh : 1 roquette.

- Al-Jamiliyyeh : 5 roquettes tombées dans la zone définie par la descente al-Ram, la rue Baron, de la place  Saadallah Al-Jabiri et le jardin public.

- Quartier dit du Téléphone al-Hawai et Jabrieh : 3 roquettes tombées à quelques mètres de l’Eglise Saint-Dimitri durant la liturgie. Les quelques fidèles présents furent pris de panique et durent laisser l’Eglise précipitamment. Deux roquettes sont arrivées sur l'Eglise latine Saint-Antoine de Padoue qui se trouve dans le même quartier.

Dès les premières chutes de roquettes, on dénombrait trois victimes et une dizaine de blessés.

Par ailleurs des affrontements se sont déroulés près de l’Eglise Saint-Vartan à Sulaymanieh ; des tirs de blindés ont été entendus dans la soirée ; un jeune syrien d’origine arménienne, Ara Aramian a été tué. Il était élève en secondaire ainsi qu’un autre citoyen, le dénommé Ani Davidian.

lunedì 25 novembre 2013

Putin e il Papa più vicini, per la difesa dei cristiani (che l'Occidente ignora). Visita in Italia della deputata Maria Saadeh.

Oggi l’incontro in Vaticano: il presidente russo si propone come difensore dei cristiani  in Medio Oriente

Conferenza di pace Ginevra2‬ sarà 22 Gennaio 2014




Questo pomeriggio il presidente russo Vladimir Putin incontra Francesco. Non è la sua prima visita in Vaticano - Putin venne ricevuto da Giovanni Paolo II nel 2000 e nel 2003, e da Benedetto XVI nel 2007 - ma oggi lo scenario al di là del Tevere, con il Papa venuto «dalla fine del mondo», è cambiato.  

Per il Cremlino l’udienza riveste «un significato particolare», dopo l’oggettiva convergenza verificatasi nei mesi scorsi tra Santa Sede e Russia nell’affronto della crisi siriana, entrambe contrarie a un intervento armato occidentale e favorevoli a un’iniziativa diplomatica per arrivare alla distruzione delle armi chimiche possedute da Assad. 
Francesco, che aveva scritto a Putin lo scorso settembre, alla vigilia del G20 di San Pietroburgo, riconosce il ruolo di Mosca sulla scena mondiale e il suo contributo per la soluzione dei conflitti. Da parte sua, il leader russo è interessato a presentarsi come un protettore dei cristiani in Medio Oriente. Nell’agenda dei colloqui ci saranno soprattutto la situazione internazionale, la Siria, l’Iraq e la Terra Santa: Putin vuole ringraziare Francesco per l’impegno della Santa Sede in favore della pace e non mancherà un giro  d’orizzonte sulla situazione delle comunità cristiane minacciate dal fondamentalismo. 

 http://www.lastampa.it/2013/11/25/esteri/putin-e-il-papa-pi-vicini-grazie-alla-siria-Hcxlou4c3AN3KnzzFr6jnO/pagina.html

Arriva in visita ufficiale in Italia e in Vaticano l'Onorevole Maria Saadeh Deputata eletta al Parlamento siriano. 



 Architetto e designer, laureata ad Aleppo e Beirut, pluripremiata ha collaborato con prestigiose case di design a Parigi, insegna alla Facoltà di Architettura all'Università di Damasco. 
Impegnata con gruppo di giovani siriani per la promozione della cultura e del  dialogo interreligioso. Oggi è testimone diretta è impegnata a raccontare in giro per il mondo ciò che accade in Siria. 
 L'Onorevole sarà a Roma da oggi fino al 2 dicembre e sarà disponibile per rilasciare interviste concordate su appuntamento.
 Per contatti: 
Naman Tarcha نعمان طرشه Giornalista e Conduttore tv
 Email: namantarcha@hotmail.com  Twitter: @NamanTarcha





Invaso dagli islamisti il villaggio Deir Atieh: cristiani identificati e trattenuti

Agenzia Fides 25/11/2013

Facendosi strada con due attentati suicidi, militanti di fazioni islamiste hanno invaso nella cittadina di Deir Atieh, a Nord di Damasco seminando terrore, morte e distruzione. Come informano fonti di Fides nella Chiesa greco ortodossa, l’attacco è avvenuto il 22 novembre. I militanti sono entrati il nell’ospedale municipale e hanno preso in ostaggio i malati. Il museo di Deir Atieh che accoglieva migliaia di opere e preziosi reperti archeologici è stato devastato. Moschee e chiese sono state colpite e danneggiate. Numerose case sono state saccheggiate e i civili catturati e usati come scudi umani.

La situazione risulta particolarmente preoccupante per i cristiani. La popolazione, circa 25mila persone, ha iniziato a fuggire. I miliziani esaminano i documenti di identità di chi intende lasciare la città e trattengono quanti hanno nomi cristiani. Per poter uscire dal villaggio, un prete greco-ortodosso ha dovuto dire di essere sposato e presentarsi con una donna: è stato lasciato andare solo perché il suo nome era arabo e non aveva nessuna ascendenza o riferimento cristiano.
Padre F.H., che in una nota inviata a Fides chiede l’anonimato per motivi di sicurezza, prega la comunità internazionale e la Santa Sede di mobilitarsi per organizzare per il rilascio degli ostaggi e salvare il villaggio di Deir Atieh. Non è chiaro, nota la fonte di Fides, cosa abbia spinto le bande armate a penetrare nel villaggio. 
A Deir Atieh si erano rifugiati anche centinaia di abitanti di Qara, altro villaggio siriano sulle montagne del Qalamoun, a 90 km da Damasco. Nelle scorse settimane Qara era stata attaccata da combattenti islamici provenienti dalla città di Arzal. Tra i rifugiati di Qara, spostatisi a Deir Atieh, vi sono anche il sacerdote greco-cattolico padre George Luis e tutti i suoi parrocchiani. 


  PIU' DI 60 CHIESE E MONASTERI DISTRUTTI

   LEGGI SU : http://french.ruvr.ru/news/2013_11_22/Syrie-plus-de-60-eglises-et-monasteres-detruits-5079/


Comment échapper à l’agression, l’enlèvement et l'assassinat des mains des djihadistes et des rebelles de l’Armée Syrienne « Libre », telle est l’inquiétude de l'ancienne communauté chrétienne de Syrie craint qu’un pogrom religieux ne soit prêt d'éclater.

   leggi su:  http://www.leveilleurdeninive.com/2013/11/les-chretiens-de-syrie-fuient-les.html


Mismiyye, un village entièrement chrétien encerclé par les takfiristes qui préparent leur entrée.

   leggi suhttp://www.leveilleurdeninive.com/2013/11/mismieh-un-village-entierement.html

giovedì 14 novembre 2013

MONS. NAZZARO (ALEPPO): "STIAMO FACENDO SOFFRIRE UN POPOLO INTERO"



“Le ultime notizie di cui sono in possesso risalgono a quattro giorni fa. Ad Aleppo mancano acqua, luce, gasolio, benzina. La popolazione si sta preparando a trascorrere un altro inverno con il freddo o il gelo, perché la temperatura scende sotto lo zero”. 

Monsignor Giuseppe Nazzaro, vescovo emerito di Aleppo, ospite in questi giorni della parrocchia della cattedrale di Crema, racconta così al Sir la situazione nella città siriana, tra le più martoriate in questo conflitto. Il motivo? “I terroristi impediscono che gli approvvigionamenti arrivino in città”. 

Non usa mezzi termini il presule per denunciare questo stato di cose: “Mi domando chi ha voluto e continua a volere che si arrivasse a ciò. Tutto il mondo si deve porre la questione e dare una risposta. Stiamo facendo soffrire un popolo intero; le famiglie sono sradicate dalle proprie case. E i profughi aumentano: per quanto ne so, fino a novembre 2012 a Lampedusa o sulle spiagge della Sicilia non arrivavano profughi siriani. Siamo noi stessi che abbiamo creato i profughi, con le armi vendute ai terroristi”. 

Mons. Nazzaro punta l’indice anche contro la propaganda dei media: “Trovo inammissibile che ci accontentiamo delle fandonie che ci propinano certe televisioni e certi giornali, la realtà è un’altra. Si stanno ammazzando due fronti, l’opposizione che aveva chiesto le riforme non esiste più. Oggi in Siria ci sono terroristi che provengono da 80 Paesi. A questi interessa vendere le armi e lasciano che avvenga la distruzione”. 

“Finita la tragedia - aggiunge il vescovo - dopo aver svuotato gli arsenali e dato lavoro alle proprie industrie, si presenteranno per ricostruire la Nazione. Con la fattura da pagare: se il denaro non sarà disponibile, sistemeranno i conti portando via quello che troveranno, petrolio o gas che sia. Se non ci sarà nessuna risorsa, il popolo lavorerà come schiavo. Questa - conclude - io la chiamo neocolonizzazione”.

da : S.I. R.  13 Novembre 13

http://www.agensir.it/sir/documenti/2013/11/00274295_siria_mons_nazzaro_aleppo_stiamo_facendo_.html

Pioggia di proiettili su Aleppo: 13 novembre 2013


 Due giorni fa i terroristi hanno preso di mira le scuole e i quartieri cristiani a Damasco,  oggi tre  missili anti-aerei Hawn  hanno colpito i quartieri cristiani di Aleppo .

Due missili caduti su al- Filat una zona vicino alla Chiesa del Santo Profeta Elia e l'altro di fronte alla Chiesa caldea .
Il terzo missile è esploso sulla stazione di Baghdad , vicino al fiume, all' angolo di via Albissat ... si registrano vari feriti e martiri .... 

E via di seguito per tutto il giorno... 

http://www.leveilleurdeninive.com/2013/11/pluie-dobus-sur-alep.html


APPELLO DI PAPA FRANCESCO A "COMBATTERE LE VERE BATTAGLIE : PER LA VITA! MAI PER LA MORTE!".  IL RICORDO DEI BAMBINI UCCISI A DAMASCO DAI MORTAI DEI TERRORISTI SULLE SCUOLE CRISTIANE 


UDIENZA .13 NOVEMBRE 2013
"Ho appreso con grande dolore che due giorni fa, a Damasco, colpi di mortaio hanno ucciso alcuni bambini che tornavano da scuola e l’autista dell’autobus. Altri bambini sono rimasti feriti. Per favore che queste tragedie non accadano mai ! Preghiamo fortemente ! In questi giorni stiamo pregando e unendo le forze per aiutare i nostri fratelli e sorelle delle Filippine, colpiti dal tifone. Queste sono le vere battaglie da combattere. Per la vita! Mai per la morte!"

mercoledì 13 novembre 2013

Come fermare la deriva islamista

I Gesuiti sul conflitto siriano: fermiamo i mercanti di armi 


Dichiarazione sulla Siria

© FCSF – Popoli
Roma, venerdì 25 ottobre 2013

Noi, Provinciali gesuiti, in qualità di Superiori Maggiori della Compagnia di Gesù in Europa e Medio Oriente, accogliamo con favore la recente dichiarazione del Santo Padre sulla Siria. Con tutta la sua forza ha sensibilizzato l'opinione internazionale sulla tragedia siriana e chiesto "a tutte le parti coinvolte nel conflitto di ascoltare la voce della loro coscienza e di non chiudersi soltanto nei propri interessi" (Papa Francesco, Angelus, 1 settembre 2013). Insieme a lui noi affermiamo che "il risultato dell'uso della violenza non è mai stata la pace" ma che l'unica via verso la pace è la cultura dell'incontro e del dialogo.

Passi verso la pace
Pertanto ci rallegriamo per la cessata minaccia degli attacchi aeri contro la Siria e incoraggiamo l'avvio del processo che mira alla distruzione di tutte le armi chimiche presenti sul suolo siriano. Accogliamo con favore l'avvio dei negoziati per una conferenza di pace sulla Siria e sollecitiamo un rapido, coraggioso e risoluto proseguimento del processo di pace. Chiediamo a tutte le parti in conflitto come anche alla comunità internazionale:
- di cercare con urgenza un cessate il fuoco garantito da un'autorità internazionale;
- di stabilire una road-map per preparare un incontro di tutte le parti in conflitto;
- di convocare una conferenza di pace che raggiunga un accordo comune a salvaguardia della vita del popolo siriano.

Mobilitazione sociale e civile
Allo stesso tempo, chiediamo anche la mobilitazione di tutte le agenzie sociali e civili per aiutare il popolo siriano ad affrontare una delle più grandi tragedie umanitarie dei nostri tempi. La cura dei rifugiati, sia all'interno che fuori del paese (circa un quarto della popolazione), il bisogno di cibo, medicine e assistenza sanitaria, la liberazione dei detenuti e degli ostaggi e la riapertura delle scuole continuano ad essere le necessità più impellenti.

Interessi in gioco
Vogliamo inoltre richiamare l'attenzione sulla necessità di riconoscere e identificare i veri interessi in gioco, sia a livello locale che regionale o internazionale, che, purtroppo, non sempre sono in sintonia con quelli del popolo siriano. In particolare, chiediamo di riflettere sulle conseguenze della produzione e vendita di armi; chiediamo di fermare la fornitura e la vendita di armi a tutte le parti in conflitto.

Discernimento  necessario
Insieme alla più vasta comunità internazionale vorremmo anche sollecitare il rifiuto di qualsiasi forma di sostegno, sia diplomatico che militare, a qualunque partito che sostiene apertamente forme di violenza, fanatismo o estremismo. Il rispetto per la dignità delle persone e dei diritti umani deve costituire il criterio e il principale punto di riferimento per qualsiasi aiuto materiale.

Comunità cristiane in Siria
Infine, vogliamo segnalare in particolare i maltrattamenti e la persecuzione delle comunità cristiane che vivono all'interno del paese. Presenti in Siria fin dall'inizio dell'era cristiana, queste comunità costituiscono un elemento inscindibile del suo tessuto sociale e della sua ricchezza culturale e contribuiscono attivamente al suo sviluppo. Soluzioni che sostengono l'esilio o l'eliminazione di queste comunità sono inaccettabili. Intendiamo incoraggiare queste comunità cristiane e assicurare che possono svolgere un ruolo prezioso nelle loro comunità tramite la fedele testimonianza del Vangelo: un Vangelo che chiede pace, giustizia, perdono, comprensione e riconciliazione.

http://www.popoli.info/EasyNe2/Primo_piano/Dichiarazione_sulla_Siria.aspx


Padre Karam: ormai è una guerra “tutti contro tutti”, serve una conferenza internazionale di pace


Agenzia Fides  11/11/20

  Il leader di al-Quaeda Ayman Zawahiri con un pronunciamento ufficiale ha delegittimato lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL), l'organizzazione jihadista che nell'ultimo anno aveva assunto una posizione egemonica nel fronte delle milizie anti-Assad. 
In una dichiarazione registrata alcuni giorni fa e inviata a alcuni network arabi, un portavoce di Zawahiri ha reso noto che d'ora in poi il leader dell'ISIL Abu Bakr al-Baghdadi potrà operare solo in Iraq e dovrà lasciare al fronte al-Nusra – altra fazione islamista legata a al-Quaeda, guidata da Abu Mohammad Golani – la leadership delle operazioni militari in territorio siriano. Finora le due organizzazioni si erano mosse in maniera indipendente, entrando talvolta in competizione. 
L'input inviato da al-Quaeda rappresenta un'ulteriore indiretta conferma delle contrapposizioni crescenti tra le fazioni che combattono l'esercito governativo siriano, fedele a Assad. 

“Oggi” dichiara a Fides padre Paul Karam, Direttore delle Pontificie Opere Missionarie in Libano “sul terreno siriano è un guerra tutti contro tutti: dove ci porterà? E' questa la primavera araba? L'odio, il fanatismo , il terrorismo aumentano: chi paga per tutto questo? solo la stremata popolazione siriana e, all'interno della società, le minoranze che sono le più vulnerabili di tutti. Credo sia essenziale lasciare che ogni popolo decida sul proprio destino e sul proprio futuro”. 

Secondo p. Karam “occorre promuovere un vero cammino di pace che non prenda la forma di un piano di divisione del Paese. Serve una conferenza internazionale di pace che affronti in modo autentico, concreto ed efficace la crisi siriana, seguendo la bussola dei diritti umani e della libertà religiosa”. 

http://www.fides.org/it/news/53959-ASIA_SIRIA_Contrasti_tra_le_fazioni_jihadiste_
Padre_Karam_ormai_e_una_guerra_tutti_contro_tutti#.UoDkFG1d7wo

Il parroco greco-cattolico di Raqqa agli islamisti: state tradendo il vero Islam


Agenzia Fides,  5/11/2013


Raqqa  – L'Archimandrita Naaman Rawik, parroco greco cattolico di Raqqa e Tabqa – città della Siria settentrionale in mano dai mesi alle milizie anti-Assad – ha trovato rifugio in Libano dopo che i militanti islamisti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL) avevano aggredito e danneggiato le sue due parrocchie.
Nei giorni scorsi, l'Archimandrita Rawik ha rivolto proprio ai miliziani islamisti un messaggio pubblico – reso noto dalla Fraternitè Chrètienne Sarthe-Orient e ricevuto dall'Agenzia Fides – in cui stigmatizza i loro atti violenti contro le chiese come contrari alla tradizione islamica. “Voi” riferisce p Rawik “avete cancellato ogni traccia cristiana, distruggendo le nostre chiese e offendendo i loro santi patroni, impossessandovi delle nostre case e spingendo all'esilio i pastori e i loro parrocchiani (…). Credete forse voi che Allah, il suo Profeta e i musulmani in generale accetteranno e benediranno i vostri atti?” “L'Islam” chiede in forma retorica l'Archimandrita greco cattolico “non è forse nella continuità di Abramo, il Padre di tutti i credenti e della religione, dietro cui noi cristiani abbiamo iniziato a camminare seicento anni prima di voi? Un musulmano non è forse colui che protegge l'uomo con la sua propria mano e con la sua lingua? Ed ecco che gli atti delle vostre mani testimoniano solo dei rapimenti di uomini di Dio di cui voi siete causa”.

 L'incalzante messaggio di padre Naaman si conclude indicando la patologia islamista come corpo estraneo rispetto alla tradizione di convivenza tra cristiani e musulmani sperimentata in Medio Oriente: “Ritornate ai vostri Testi Sacri”, scrive l'Archimandrita ai militanti islamisti, “apprendete da essi il vero Islam prima che si possa dimostrare con i versetti stessi del Corano che voi siete divenuti estranei al Libro e all'insegnamento di Allah sulla tolleranza, che voi siete ormai estranei ai nostri modi di vivere autenticamente arabi, che siete totalmente stranieri rispetto alle tradizioni nelle quali siamo cresciuti, musulmani e cristiani, in Siria e a Raqqa in particolare”.
A Raqqa, alla fine di luglio è stato rapito il gesuita romano Paolo Dall'Oglio. Secondo quanto ricostruito dall'Agenzia Fides (26/8/2013) gli indiziati del rapimento di padre Paolo sono proprio gli affiliati dell'ISIL. 

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Raqqa: i cristiani si arrendono e fuggono....

leggi su:
http://www.leveilleurdeninive.com/2013/11/syrie-lemigration-
des-chretiens-de.html


LE DOMANDE DI PADRE GHEDDO:

 Ma qual è il vero islam? 


di Piero Gheddo, 12-11-2013

leggi su: 

domenica 10 novembre 2013

Prosegue, nell'indifferenza del mondo, la devastazione della Siria

Ribelli attaccano cattedrale del IV secolo e distruggono le reliquie di san Simeone lo Stilita


Tempi - 7 novembre, 2013


I terroristi dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante che occupano una parte della città di Aleppo hanno preso di mira per la prima volta la storica cattedrale di San Simeone lo Stilita, distruggendo le reliquie del santo e rubando tutto ciò che di prezioso si trova al suo interno con ogni mezzo.

CATTEDRALE ANTICA. La notizia, diffusa da Le veilleur de Ninive, è drammatica dal momento che la cattedrale è tra le più antiche esistenti al mondo. Costruita nel IV secolo, si trova nella zona nord di Aleppo ed è stata intitolata al santo siriano che, vissuto a cavallo tra IV e V secolo, rimase per 37 anni seduto in cima ad una colonna come eremita. Diventato famoso per i suoi miracoli, fu venerato già in vita come un santo dal popolo e da tutta la Chiesa ed era temuto dagli imperatori. La cattedrale ospita anche il basamento della colonna di 15 metri dove il santo rimase per la maggior parte della sua vita.


.IL DRAMMA DI ALEPPO.  Aleppo vive in una situazione drammatica, come ha testimoniato a Tempi.it un suo cittadino cristiano, Claude Z.: «La situazione è critica: non abbiamo la corrente elettrica da dieci giorni, manca il cibo, ribelli ed esercito continuano a darsi battaglia e i terroristi islamici hanno imposto la sharia nella parte della città che controllano».

«MASSACRO DI CRISTIANI». Intanto sono stati diffusi da Aiuto alla Chiesa che soffre i dettagli dell’uccisione di molti cristiani nel villaggio siriano di Sadad, conquistato dai terroristi islamici e liberato da due settimane dall’esercito. Secondo quanto affermato dall’arcivescovo Selwanos Boutros Alnemeh, metropolita siro-ortodosso di Homs e Hama, «c’è stato il più grande massacro di cristiani dall’inizio della guerra e 45 cristiani innocenti sono stati martirizzati mentre 1.500 famiglie sono state trattenute come ostaggi e scudi umani».

GETTATI VIVI IN UN POZZO. Come riporta Acs, 30 corpi sono stati ritrovati in due diverse fosse comuni. Molti presentano segni di tortura e strangolamento, tra cui vecchi, handicappati e bambini. Inoltre, sei membri di una stessa famiglia, tra cui una donna di 90 anni, sono stati gettati vivi dai ribelli dentro un pozzo e lì sono morti.
Il patriarca greco-cattolico di Damasco Gregorio III Laham ha commentato: «Come si possono commettere atti così inumani e bestiali a dei vecchi e alla loro famiglia? Io non capisco perché il mondo non alza la voce contro questi atti di brutalità. Estremismo e fondamentalismo aumentano in Siria, quanto avvenuto a Sadad è l’emblema di quello che tutti i cristiani in Siria stanno affrontando».

http://www.tempi.it/siria-ribelli-attaccano-cattedrale-del-iv-secolo-e-distruggono-le-reliquie-di-san-simeone-lo-stilita#.UnuCrpTX9hw

Cathédrale Saint-Siméon-le-Stylite et les mosaïques exceptionnelles de Maaret al-No'man sont la cible des terroristes et d'archéologues véreux.



http://www.leveilleurdeninive.com/2013/11/la-cathedrale-saint-simeon-le-stylite.html

 

Il vescovo Audo: scontri alla centrale elettrica. Aleppo a rischio di catastrofe ambientale



Agenzia Fides  8/11/2013

Aleppo  - “Da tre giorni anche al centro di Aleppo manca la l'energia elettrica. Ci sono stati combattimenti alla centrale elettrica di al-Harrarieh, e si è creata una situazione molto rischiosa, visto che in quell'area sono dislocati materiali pericolosi”. Così riferisce all'agenzia Fides il vescovo caldeo di Aleppo Antoine Audo.
Nei giorni scorsi le milizie islamiste dello Stato Islamico di Iraq e Levante (ISIL) hanno assaltato la centrale elettrica di al-Harrarieh, che utilizza l'idrogeno per il raffreddamento dell'acqua. Se gli impianti a idrogeno venissero bombardati, le conseguenze sarebbero catastrofiche per un raggio di almeno 20 chilometri, con un effetto-domino di dimensioni non calcolabili (nei pressi della centrale è situata anche una fabbrica di cloro). 

Il vescovo Audo descrive Aleppo come una città “sfigurata e stremata. Lo si legge negli sguardi dei suoi abitanti. Sono già quasi tre anni che tutti vivono in questo stato di logoramento continuo. Non c'è lavoro, tutti sono impoveriti. Come Caritas Siria (mons. Audo ne è il presidente, ndr) distribuiamo cibo e medicine, assistiamo gli anziani, paghiamo gli affitti per gli sfollati, portiamo avanti attività scolastiche. Il novanta per cento delle nostre energie pastorali è assorbito da questo lavoro di emergenza sociale. Ma non basta mai”. 

Riguardo al conflitto, l'elemento nuovo rispetto al passato – riferisce il vescovo caldeo - “è che adesso non si capisce più chi sta combattendo contro chi. C'è l'esercito del governo, e poi ci sono le brigate curde, gli islamisti, le bande di fuorilegge, quelli che si definiscono 'Esercito Libero Siriano', tutte fazioni in lotta tra loro. In città sentiamo i rumori degli scontri e le esplosioni, ma non sappiamo cosa davvero sta accadendo. Anche se tra la popolazione prevale l'impressione che c'è stato un cambiamento della situazione a livello geo-politico. E che l'esercito governativo potrebbe alla fine prevalere sulle fazioni che lo combattevano”.
Nelle ultime ore, le forze armate fedeli a Assad hanno riconquistato ampi settori della cosiddetta “base 80”, incaricata della sicurezza dell'aeroporto internazionale di Aleppo, che era in mano alle milizia anti-regime dal febbraio scorso.


Très graves menaces d'explosion à la centrale électrique de Harrarieh près d'Alep. 



http://www.leveilleurdeninive.com/2013/11/tres-graves-menaces-dexplosion-la.html



« Alep! Alep! Combien de temps encore, Alep ? 

Témoignage et pensées d'un alépin
Venez écouter les bombardements qui ont eu lieu sans interruption tout le long de la nuit. Le lance-roquettes se trouve près de la maison. Mon cher, tu devrais entendre le son impressionnant de cette arme. Viens écouter celui de la roquette qui se rapproche et le vol des avions qui piquent et dis-moi ce que tu penses. 
Ne demande pas au sujet de l'électricité qui nous manque depuis quatre jours....Elle nous était accordée une heure quotidiennement, à présent plus du tout. Que sais-je sur les protagonistes ? J'ignore qui combat qui ? et qui est avec qui ? Qui frappe qui ? Tu ne peux comprendre ce qu'est le dégoût de la vie que nous ressentons.
Hier, il m'a été rapporté qu'une jeune femme et ses trois enfants ont été tuées par une fusée qui est tombée sur la place Farhat. De mon ami, on ne sait pas encore le sort. Il a, semble-t-il, reçu une balle et non un éclat dans le cou, le jour où la fusée est tombée sur l'Eglise latine. 
Ces combattants ont réussi à chasser tous les vendeurs de légumes du quartier de Jamilieh [aujourd'hui souk, autrefois le quartier juif] qui se mettaient autour de la mosquée al-Rahmane ; personne ne sait pourquoi ils ont fait cela. Viens voir les prix qui s'envolent. Quand ma faim devient excessive, je prend un bout de pain que j'imbibe d'huile et de vinaigre afin de me rassasier. Voilà mon repas. 
Cela fait cinq jours que je prends des cachets pour dormir et c'est à peine si je dors quatre heures. A d'autres heures, je ne parviens pas à fermer l'oeil ; à côté de chez moi se trouvent une vingtaine de générateurs.
Regarde, Que veulent-ils  ? Ils nous ont vendu, nous les alépins ; ils nous ont jeté comme des chiens. Les gens s'entretuent...c'est tout. Souhaites-moi une balle dans la tête où une fusée qui me retire de ce monde afin que je me repose et repose les autres ».
http://www.leveilleurdeninive.com/2013/11/alep-catastrophe-humanitaire-en-cours.html

giovedì 12 settembre 2013

Le notti di Aleppo




"Aleppo è tagliata fuori dal mondo . 

Sta andando molto male! Negli ultimi due o tre giorni, i ribelli sparano razzi sui quartieri cristiani. Non siamo riusciti a dormire la notte a causa dei razzi "hawns".

La fornitura di energia elettrica e l'acqua sono spesso tagliate , telefonate e internet sono eccezionali. Siamo totalmente assediati daribelli , non sappiamo come andrà a finire ...

L'esercito ha inviato rinforzi per proteggerci. I ribelli hanno minacciato direttamente cristiani e alawiti, promettendo la stessa sorte di quelli di Maaloula. I soldati sono pronti a combattere fino alla fine.

Per ora, l'esercito arabo siriano è riuscito a respingere i ribelli. Ha incaricato anche la milizia cristiana di proteggere le chiese.

Gli aiuti non giungono più, e tutti i prodotti alimentari sono scarsi. Mangiamo riso e bourghol e questo è tutto. Non vi è né carne, formaggio, niente di più ".

Questo video è stato girato al tramonto, la notte scorsa. l'idea di come la notte si è svolta per gli infelici abitanti di Aleppo. Si noterà che nessun media importante sta dando conto della situazione in loco."


"I Cristiani saranno massacrati" : se l'esercito siriano lascia Aleppo i fedeli saranno uccisi, avverte un Responsabile  Cattolico Caldeo





Gli Stati Uniti hanno supportato le fazioni ribelli nella guerra che ha devastato la Siria , ma  un leader cristiano che opera tra i i fedeli in Medio Oriente mette in guardia : le forze governative sono quelle che proteggono la minoranza cristiana. " L'esercito siriano sta proteggendo la comunità cristiana [in Aleppo],"  dice il reverendo Raymond Moussalli . " Ma se l'Armata li abbandona , saranno massacrati . "



Catholic Online - 9/10/2013

Secondo Moussalli , circa 200.000 cristiani ancora risiedono nelle strade devastate dalla guerra di Aleppo . Egli avverte che in caso di il ritiro dell'esercito siriano a causa di attacchi da parte dei ribelli islamici , i cristiani "saranno massacrati ".

Moussalli è il vicario patriarcale della Chiesa cattolica caldea in Giordania , che confina con la Siria , a sud . Ha trascorso molti anni occupandosi delle esigenze spirituali per i cristiani che sono fuggiti dall'Iraq ( lungo il confine occidentale ) in Amman , Giordania .

Padre Moussalli era tra i più di 50 leader cristiani locali che, con studiosi musulmani , si sono incontrati in una conferenza ad Amman contro l'intervento militare occidentale nella regione .

Non sorprendentemente , molto pochi - se non uno degli studiosi riuniti ha visto utile un intervento militare . Padre Moussalli ha duramente criticato l'Occidente per sostenere i ribelli islamici in Siria . "Se [ l'Occidente ] va a  bombardare la Siria , dove andranno tutti i cristiani ? Ce ne sono due milioni", ha detto alla BBC .

Attualmente, ci sono circa 2,5 milioni di cristiani in tutta la Siria , e circa 220.000 in Aleppo , di cui circa il 10 per cento sono fuggiti a causa degli attacchi dei ribelli , Moussalli dice.

Ignatius Joseph Younan , Patriarca di Antiochia per la Chiesa siro-cattolica , ha aggiunto durante la conferenza che " Ci teniamo a sottolineare che noi respingiamo le interferenze straniere in Siria . "

In generale, si è elevata la condanna per i tamburi di guerra da parte dell'Occidente contro la Siria - e altrove . " Non accettiamo alcun intervento da parte di potenze straniere . Alla tutela delle minoranze , " Papa Anba Tawadros II , capo della Chiesa copta ortodossa di Alessandria , in Egitto , ha detto . "E [ l'intervento ] è fondamentalmente un pretesto . Far avanzare interessi dei loro paesi nel Medio Oriente . "

Ci sono circa 500.000 membri della Chiesa cattolica caldea in Medio Oriente , che sono in piena unità con la Santa Sede a Roma sotto la guida di Papa Francesco. La Chiesa cattolica caldea trae le sue origini da Tommaso Apostolo e le sue lingue liturgiche sono siriaco e aramaico ,  il linguaggio che Gesù Cristo stesso ha parlato .

Dei circa 2,5 milioni di cristiani in Siria , la maggior parte sono ortodossi orientali seguita da cattolici orientali , che comprendono la Chiesa assira dell'Oriente e la Chiesa cattolica caldea .


QUANTE CHIESE SONO STATE DISTRUTTE IN SIRIA?





IL DRAMMA DI MALOULA - 12 settembre 

Santuario di Santa Tecla, Maaloula, sotto il fuoco dei cecchini. Dalla Siria, Gian Micalessin

Gian Micalessin è tornato a Maaloula, dove sono ancora in corso violenti combattimenti. L'esercito siriano è entrato nel villaggio cristiano, a Nord di Damasco, fino all'interno del Santuario di Santa Tecla.

http://www.rainews24.it/it/video.php?id=35932


Maalula, terra di martiri: la morte in odium fidei del giovane Sarkis

Agenzia Fides 12/9/2013
Damasco – Per i cristiani siriani Maalula, il villaggio cristiano a Nord di Damasco, attaccato nei giorni scorsi da gruppi armati islamisti, è già “terra di martiri”. Grazie a una testimone oculare, una donna cristiana di nome A. (anonima per motivi di sicurezza), attualmente in ospedale a Damasco, Fides ha ricostruito nel dettaglio la sorte dei tre cristiani uccisi a Maalula. Le loro esequie si sono celebrate il 10 settembre a Damasco, nella cattedrale greco-cattolica, in una celebrazione presieduta dal Patriarca melkita Gregorio III Laham, alla presenza di vescovi di altre confessioni.
Secondo quanto racconta a Fides la donna, i gruppi armati sono penetrati il 7 settembre in molte case dei civili, distruggendo e terrorizzando, colpendo tutte le immagini sacre. In una casa vi erano tre uomini greco cattolici Mikhael Taalab, suo cugino Antoun Taalab, Sarkis el Zakhm, nipote di Mikhael, e la donna A., loro parente, che racconta l'episodio. Gli islamisti hanno intimato a tutti i presenti di convertirsi all’islam, pena la morte. Sarkis ha risposto con chiarezza: “Sono cristiano e se volete uccidermi perchè sono cristiano, fatelo”. Il giovane è stato ucciso a sangue freddo, con gli altri due. La donna è rimasta ferita ed è salva per miracolo, in seguito condotta in ospedale a Damasco. “Quello di Sarkis è un vero martirio, una morte in odium fidei”, dice a Fides Suor Carmel, fra i cristiani di Damasco che assistono gli sfollati di Maalula. I presenti al funerale erano molto commossi. Oggi gli sfollati di Maalula, in maggioranza a Damasco, rimarca la suora, “chiedono solo di poter tornare alle proprie case, in pace e sicurezza”.

lunedì 2 settembre 2013

Aleppo: Questa lettera sarà un annuncio di morte?


Lettera da Aleppo n. 13 (26 agosto 2013) 

dai Maristi Blu 

Coloro che vivono in Siria e  tutti coloro che seguono da vicino le notizie sanno molto bene che dalla Siria non giungono ormai altro che annunci di morte: bambini, adulti, giovani, donne, uomini... Tutti sono minacciati, attaccati, intrappolati, assassinati, rapiti, uccisi e massacrati...

Niente, non una buona notizia, non una notizia che porti un barlume di speranza, non una parola... niente, niente altro che l'ombra della morte che afferra e vince i corpi e le anime...

Le nostre cerimonie sociali sono i funerali...

I nostri luoghi di incontro sono chiese o moschee...

Le nostre preghiere sono per i morti...

I nostri saluti: "Allah yrhamna" "che Dio abbia misericordia di noi"...

Bisogna dipingere un quadro così scuro, una visione di paura e di vergogna affinchè  altri abbiano pietà di noi?

Fino a quando noi potremmo resistere? Perché continuare a rimanere nel paese? E cosa ci aspetta domani? Quale sarà il nostro destino? Dove sarà la nostra prossima destinazione? Come proteggere i nostri bambini? Dove andare con le nostre persone anziane o i malati? Quelli che sono fuggiti dall'inferno sono più felici di noi? Chi ha permesso che noi dobbiamo sopportare l'orrore? Chi è il mandatario? Perché noi? Perché questa ostinazione a trasformare l'uomo e la donna che siamo in oggetto di uccisione?
Come abbozzare una parola di speranza? Dove trovare le parole di consolazione?
Quale abito scegliere oltre che quello del lutto?
Quali  lacrime versare diverse da quelle dell'addio?
Addio mio paese, Addio my Darling, addio mio amore, Addio mio figlio, Addio mia figlia, Addio papà, Addio mamma...
Siamo diventati una parola d'Addio?

Sabato, 10 agosto, l'odio e la violenza hanno raggiunto i Maristi Blu con un duro colpo togliendo la vita al Dottor Amine, un vero Marista, un impegnato, un uomo del servizio e della bontà. Il Dr Amine rientrava ad Aleppo dopo un breve soggiorno presso i suoi figli. Rientrava nel paese per i suoi pazienti e per coloro che avevano bisogno di lui. Per lui e per molti altri uccisi ciecamente e gratuitamente, il nostro cuore di Maristi sanguina...
proclamata la "Repubblica Islamica d'Irak e di Syria" nel settore orientale  dello "Stato di Aleppo"






Sempre più il popolo innocente e impoverito paga assai caro il prezzo del blocco internazionale e locale. La città di Aleppo continua ad essere divisa... L'unica prospettiva degli abitanti è di sapere se si può oggi rifornire di pane, di acqua, di alimenti deperibili, di latte per bambini... Va detto che il domani non è più nel nostro immaginario... È solo l'oggi. Domani è talmente lontano e può essere così diverso che esso non esisterà più per molti di noi.

Abbiamo davanti altri grandi problemi: l'inverno e il rientro a scuola. Si avvicinano rapidamente... Coloro che erano rifugiati nelle scuole pubbliche dovranno lasciare il posto,  spostarsi di nuovo, partire...
I genitori hanno paura a mandare i figli in classe... E che sicurezza è garantita a loro? Se un mortaio viene a cadere su una delle scuole... Se le strade sono bloccate...

Davanti a questo quadro desolante, i Maristi stanno lottando per rimanere, per quanto possibile, un'oasi...
Persone vengono da noi per condividere la loro preoccupazione, chiedere consiglio, calmare i loro corpi e le loro menti, sapere che è ancora possibile fare affidamento su qualcuno... Alcuni ci mettono più di due ore per arrivare.
I 40 bambini del progetto "Imparare a crescere" finalmente prendono 3 settimane di vacanze. Ciò consentirà alle insegnanti di respirare, formarsi e aggiornarsi per affrontare un nuovo anno scolastico... Al fine di aiutare i genitori a organizzare questo tempo di vacanze, abbiamo proposto due giorni di formazione.


I giovani del progetto « Skill’s School » continuano... Stanno preparando una festa per celebrare la fine delle attività estive con i loro genitori.
Perchè l'orizzonte non sia completamente chiuso, e quindi conservino fiducia in giorni migliori, abbiamo lanciato un nuovo progetto... Così: 'Imparare inglese' è iniziato! Esso riguarda la dozzina e più di adolescenti che sono alloggiate presso i Maristi...

Domenica scorsa,i Maristi Blu hanno condiviso la gioia della celebrazione della comunione solenne. Una dozzina di bambini sfollati dal quartiere di "Jebel el Saydeh".
 Anche se gli alimenti sono sempre più rari (olio, formaggio e latte sono quasi inesistenti e, se si trovano, sono a prezzi esorbitanti), ci sforziamo di continuare a fornire settimanalmente o mensilmente ceste di cibo per i progetti "Sallet el Jebel", "Orecchio di Dio" rivolti agli sfollati.
Abbiamo aggiunto nei cestini di cibo anche il pane che altrimenti sarebbe disponibile per le famiglie solo dopo una lunga attesa, a volte un giorno intero davanti alla panetteria in interminabili code a rischio di essere feriti da arma da fuoco o colpi di mortaio.
Il progetto 'Vittime di guerra' continua a salvare vite innocenti che soffrono le conseguenze di questa follia.

Vogliamo terminare con l'augurio che ha formulato Papa Francesco durante l'angelus di domenica 25 agosto 2013: 
"Fermare il rumore delle armi in Siria".

Fr. Georges SABE per i Maristi Blu


Aleppo è tagliata fuori dal mondo


Aleppo | 1 settembre 2013 

 In un momento in cui il mondo intero punta gli occhi e le orecchie  verso l'America , la Francia e il Regno Unito, il cui leader lusingano il proprio ego facendo finta che saranno i salvatori dell'umanità e del popolo siriano , Aleppo è assediata dai ribelli e da al- Djebhat Nosra che minacciano tutto ciò che non è musulmano nella città. 
Questo pomeriggio , siamo riusciti a raggiungere il nostro corrispondente locale che ci ha informato che tutte le comunicazioni, tranne che per la linea telefonica fissa, sono bloccati con il resto del mondo. Acqua e cibo disperatamente carenti, il chilo di pane che il nostro corrispondente è stato in grado di procurarsi questa mattina è vecchio di una settimana. La popolazione in loco è molto scoraggiata e vuole che le cose cambino , anche a costo di un conflitto più ampio .

Nel frattempo, le potenze occidentali cercano la coalizione che aiuterà ad aggiungere più morti ai morti  già causati.Un grande panico si è impadronito dei cristiani di Aleppo perchè quattro giorni fa i mercenari di Djebhat al- Nosra hanno conquistato la città di Khanasser che era l'unico passaggio per il rifornimento di cibo , farina, olio , ecc .... ed era anche l'unica strada sotto il controllo dell'esercito che permetteva di recarsi in altre città .
A questa grande preoccupazione, si uniscono le minacce degli 
interventi esteri 

degli Stati Uniti e turchi .

Ad Aleppo i panifici sono chiusi per mancanza di farina e olio , le verdure sono scomparse dal mercato , l'acqua è diventata scarsa e interruzioni di corrente si ripetono più e più volte. Pregate!Pregate , pregate, pregate costantemente per sostenere i nostri fratelli di Aleppo. 

E per quelli fuori della Siria: che esprimano la loro insoddisfazione verso la politica dei loro governi farisei.
Quanto a voi fratelli e sorelle che non avete lasciato Aleppo, pur nel mezzo di ansia e di panico siate fiduciosi nel Signore , perchè , voi e tutti noi discepoli di Cristo in Aleppo e altrove, noi continueremo un giorno la nostra vita al di là della gioia totale di essere salvati da Dio , il nostro Dio , il Dio vero .


Omelia di Mons. Jean- Clement Jeanbart , Arcivescovo greco- cattolico di Aleppo  

25 agosto 2013

"Mi fa male il cuore nel vedere :

 
1 - il fuoco della guerra consumare il nostro paese attraverso morte e distruzione .

 
2 - sugli schermi televisivi, altri innocenti massacrati dai barbari .

 
3 - il numero dei nostri martiri crescere ogni giorno.

 
4 - l'ipocrisia dei paesi che pensavamo essere " civilizzati " che, mentre lamentano l'ingiustizia e la morte dei siriani, allo stesso tempo sostengono i ribelli, fornendo loro armi e denaro .

 
5 ° - l'indifferenza dei capi di Stati che pretendono anche di essere i difensori dei diritti umani , sostenitori del dialogo, della riconciliazione e della pace .

 
6 - l'evidenziarsi dei veri obiettivi del conflitto nella ricerca di interessi economici e politici che sono stati camuffati da "parole d'ordine della democrazia" e che in realtà sono costati più di 100.000 vite .

 
Nonostante tutti questi problemi , la nostra fede nell' avvento del nuovo giorno , pieno di speranza , non si dissolve . Non disperiamo , perché il fine della nostra vita è il regno di Dio e non la morte sulla terra .

 
Ma il mio cuore anche 

si allieta 

nel vedere che:

 
1 - i nostri cittadini resistono e sopportano  la morte dei loro cari , la fame e la perdita dei loro beni . Essi credono fermamente che non durerà . I cristiani sono attaccati alla vita e continuano a superare tutti gli ostacoli .

2 - Il futuro promette una nuova pagina e la fine del conflitto con il fallimento della congiura internazionale , della disinformazione e delle bugie , attraverso la resistenza e la "consapevolezza" del popolo e alla fedeltà dell'esercito .

 
3 - la maggioranza dei siriani ha dimostrato al mondo la sua lealtà verso la patria , rifiutandosi di lasciare il suo paese .

 
Tuttavia,  coloro che bussano alle porte dei consolati e delle ambasciate dei paesi occidentali rischiano di essere delusi perché pensano che il cielo è lì , ma è solo un miraggio .

 
Tradotto e riassunto da Claude Zerez


Aleppo consacrata al Cuore Immacolato di Maria 




ZENIT-  22 Agosto 2013 - 

I vescovi cattolici di Aleppo hanno consacrato il 15 agosto, Solennità dell’Assunzione, la città siriana al Cuore Immacolato di Maria. Come ha raccontato un testimone, l’evento ha mobilitato il convento carmelitano di Nostra Signora di Siria e i cattolici dei vari riti. Su iniziativa di sacerdoti e laici di Aleppo, la statua della Madonna della Pace ha compiuto il giro di tutte le chiese e parrocchie della città a partire da fine giugno. In ogni chiesa è rimasta tre giorni. 
Provenendo dalla Cattedrale latina, vicina al monastero, la statua mariana è arrivata al convento delle suore carmelitane domenica 4 agosto, alle ore 19. Secondo il programma, l’effige è rimasta al monastero fino alla tarda mattinata di mercoledì 7 agosto. Canti, rosari e preghiere si sono susseguiti per tutta la durata della permanenza della statua. La comunità carmelitana e i suoi amici hanno aggiunto “con grande fiducia” le loro intenzioni a tutte quelle già affidate al Cuore Immacolato della Vergine. Il triduo che ha preceduto la Solennità dell’Assunzione è stato caratterizzato da un programma speciale. In tutta la città, il lunedì è stato riservato ai sacerdoti, il martedì ai religiosi e il mercoledì ai laici. Ogni giorno, sono state organizzate delle cerimonie penitenziali che hanno dato ai fedeli la possibilità di confessarsi e dei momenti di preghiera comunitaria.Da parte loro, le monache carmelitane hanno osservato, il lunedì, un intero giorno di digiuno. Martedì hanno invece recitato insieme il rosario e mercoledì si sono raccolte per un giorno in adorazione eucaristica.

La mattina del 15 agosto, la Messa è stata celebrata da mons. Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo e presidente della Caritas Siria. La cerimonia della consacrazione della città è stata preceduta da una breve processione con la statua della Vergine Maria, portata dalla Chiesa latina alla cattedrale siro-cattolica, dedicata all'Assunzione della Vergine Maria.
La solenne Messa è stata celebrata alle ore 18.30. La consacrazione di Aleppo è avvenuta in seguito, con la lettura del Vangelo della Visitazione, un'omelia e canti tradizionali arabi. E' seguita poi un'altra processione all’interno della Chiesa, accompagnata dal canto delle Litanie della Beata Vergine. Infine l'assemblea ha pronunciata la preghiera di consacrazione.La cerimonia è stata presieduta da quattro vescovi cattolici di Aleppo: greco, armeno, siriaco e caldeo. Non hanno potuto partecipare altri due vescovi cattolici, ovvero quello latino, dimessosi pochi mesi fa per motivi di salute, e quello maronita, attualmente in Libano, sempre per motivi di salute. La presenza dei quattro presuli è stata percepita come una grande grazia per tutti, poiché mostrava la comunione dei cattolici dei diversi riti di Aleppo. 
Preghiere speciali sono state sollevate al cielo per i due vescovi ortodossi (greco e siriaco), rapiti nell’aprile scorso, di cui non si hanno più notizie. La partecipazione alla cerimonia è stata molto sentita e molto numerosa, tanto che nella cattedrale non c’era posto per tutti. Molti sacerdoti, religiosi e suore hanno accompagnato i loro vescovi. 
L'evento, ha riferito il testimone, è stato “un soffio di speranza e di fiducia che è passato in tutti i cuori”, e ha aggiunto che anche i musulmani hanno accolto la processione “con grande rispetto”. “Possa nostra Madre in tutti far germogliare nei cuori un vero desiderio di pace, ancorata nell’amore del Signore”, ha auspicato la fonte, "ci rallegriamo molto per la prossima consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria da parte di Papa Francesco, il 13 ottobre prossimo". Le monache carmelitane si sono unite spiritualmente alla celebrazione, recitando il rosario all’ora della consacrazione, alle 19.30. 
La comunità carmelitana di Aleppo ha inoltre un legame molto speciale con quella del Fayum, in Egitto, dove la situazione continua a peggiorare.

Il 10 aprile scorso, mons. Audo aveva descritto a Fides la difficile situazione ad Aleppo. “Si va avanti alla giornata", aveva detto. "Ho l'impressione che le persone sono sempre più spossate. Sono tutti divenuti poveri e ognuno è alla continua ricerca di qualcosa da mangiare per sè e per la propria famiglia. Per le strade di Aleppo si vedono le persone che girano senza posa con le buste in mano, cercando un po' di pane”, aveva raccontato il presule.

(A cura di Anita Bourdin)

Foto: syrcata.org