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venerdì 19 luglio 2013

Lettera da Aleppo. Notizie dai Maristi Blu: resistere è...

A che punto siamo, a due anni e mezzo dall’inizio degli eventi in Siria ed esattamente un anno dopo l'inizio della guerra in Aleppo? Questo si chiedono i  nostri amici all'estero...



 Aleppo 17.07.2013

A livello nazionale, non è cambiato nulla, le due parti continuano a combattere con nessun vincitore né vinto,  ma con un bilancio  di 100.000 morti, un milione di rifugiati nei Paesi limitrofi, 2-3 milioni  di sfollati all’interno, centinaia di migliaia di emigrati, una economia in rovina, un fiorente settarismo ed estremismo e nessun  barlume di speranza di una composizione del conflitto.
 Dopo la ripresa di Qoussair (piccola città nel centro Siria) da parte dell'esercito siriano e la sconfitta dei ribelli lì, i leader del mondo occidentale hanno  detto che la caduta di Qoussair dimostra che l'equilibrio delle forze si è inclinato dalla parte del governo e avranno bisogno di armare i ribelli per ristabilire l'equilibrio!!!  Che simpatico programma: non si sta cercando di vincere, non ci si rassegna alla sconfitta, si vuole  ristabilire l'equilibrio in modo che entrambe le parti continuino a battersi ancora ... fino all'ultimo siriano?

In Aleppo, la situazione militare è lo status quo: l'ultima battaglia ha avuto luogo 100 giorni fa, con la presa del quartiere di Sheikh Maksoud (Jabal Al Sayde) da parte dei ribelli. Da allora, non vi è lotta, ma bombardamenti operati da entrambi i contendenti.

Per contro, la situazione umanitaria è  catastrofica con due fatti importanti:
1 - Il blocco di Aleppo * dura ormai da 15 giorni:  il blocco di persone, nessuno  può lasciare la città per andare altrove, in altre città siriane o per viaggi all'estero. Il blocco dei beni, nulla può entrare  in Aleppo. Non ci sono più verdure, frutta, latte, formaggio, carne, pollo o pesce, niente combustibile, niente olio, niente gas (per la cucina) e pochissimo pane. Gli unici alimenti  non deperibili rimasti  al supermercato come riso, bourghol, lenticchie, in scatola ... a prezzi astronomici insostenibili per la maggior parte . Va detto che il dollaro scambiato a 50 lire siriane prima degli eventi, LS 180 un mese fa ed è a LS 300 oggi.
La cucina della società caritatevole Al Ihssan che ha fornito cibo quotidiano  a 35.000 sfollati ha chiuso per mancanza di gas ed il JRS, il Centro dei Gesuiti che fornisce 15.000 razioni giornaliere, presto chiuderà.

50.000 sfollati interni sono privi di cibo. Senza carburante, le auto non vanno  più, la marcia forzata è diventata lo sport degli Aleppini  , sarebbe un bene per la salute se la temperatura media non fosse  di 40 gradi!

Gli abitanti hanno atteso invano le proteste dell'opinione occidentale (così pronta a protestare per qualsiasi reato) e le pressioni dei loro dirigenti (machiavellici) sui ribelli per porre fine al blocco. Non si  tratta più di un problema militare o politico, ma di una causa umanitaria. Affamare una popolazione di 2 milioni di persone è logicamente equivalente a un crimine contro l'umanità per coloro che credono nella pace e nella giustizia. Tacere, è  accettare la regola dei politici occidentali dei  2 pesi, 2 misure.

2 -  Ogni giorno, colpi di mortaio cadono sui quartieri abitati per lo più da cristiani. Tirati  dai ribelli, fabbricati in casa, riescono a fare ogni giorno qualche morto e decine di feriti spesso gravi. La scorsa settimana, un giovane scout di 14 anni del gruppo dei  Fratelli Maristi è morto per le schegge alla testa mentre era a casa, anche una bimba di 8 anni ha ricevuto una raffica nel cervello , una giovane parrucchiera di 30 anni, ha avuto una mano strappata e ha dovuto essere amputata, un uomo di 70 anni è stato ferito alla colonna vertebrale mentre stava uscendo dalla chiesa; e questi sono solo alcuni esempi tra i molti altri drammi.
In questo contesto di violenza, privazione, desolazione, sofferenza e disperazione, continuiamo, noi Maristi Blu, con la nostra presenza, la nostra resistenza, il nostro accompagnamento, il  sostegno e la solidarietà, ad essere per il popolo un barlume di speranza nel buio che ci circonda. “Beh, siete ancora qui, non avete lasciato come gli altri?” E continuiamo il nostro lavoro con gli sfollati, i poveri e i feriti.


Vorrei presentarvi un progetto già in corso che noi non avevamo mai condiviso con voi . E' il progetto "Vittime di guerra". E’ per il trattamento (gratuito) dei civili colpiti da ferite di guerra (pallottole, schegge ...) e che non hanno i mezzi per farsi curare in cliniche private. Queste persone sono di solito condotte  in ospedali pubblici ( ne rimangono solo due, gli altri sono stati distrutti o inutilizzabili) che mancano totalmente di medici , infermieri e attrezzature mediche. Le cure sono di scarsa qualità e la mortalità è alta. Trasferiamo i feriti all’ospedale Saint Louis (il migliore di Aleppo), dove sono operati e trattati con  migliori possibilità di sopravvivenza. I medici e chirurghi dell'ospedale (i più esperti in città) offrono i loro servizi gratuitamente e le Suore di San Giuseppe dell'Apparizione, che sono le proprietarie dell'istituto fin dalla sua fondazione nel 1925, in aggiunta al loro amore e cure infermieristiche di qualità, offrono una sostanziale riduzione dei costi di ospedalizzazione. I civili poveri trattati in altri ospedali sono anch’essi presi in carico  dal progetto. Siamo stati in grado di salvare fino a 18 civili feriti in questa guerra. Questo progetto era stato avviato dai Maristi Blu diversi mesi fa e finanziato da un'organizzazione internazionale che ha deciso di interrompere il finanziamento due  mesi fa. Adesso noi Maristi lo riprendiamo in carico pienamente, in collaborazione con i medici ospedalieri e le Suore.


Come prima, gli sfollati hanno ancora il loro posto qui, nella casa dei Maristi.  23 famiglie cristiane sfollate (la nostra capacità massima di accoglienza) da Jabal Al Sayde sono venute a stare con i Fratelli, e sono pienamente supportate: cibo, alloggio, vestiario, cure mediche, consulenza ecc.
Le altre famiglie di Jabal spesso si rivolgono a noi in cerca di assistenza  o di un consiglio, di medicine, vestiti o per visitarle. E le famiglie musulmane ex- sfollate dalle scuole di Sheikh Maksoud vengono ogni lunedi a ricevere un paniere alimentare.
Abbiamo sempre , benvenute,  20 giovani ragazze musulmane studentesse  che abitano nelle aree occupate dai ribelli, e che vengono qui in città per i loro esami.
Continuiamo il nostro progetto "Carrello della Montagna", che è al suo 12 ° mese. Un cesto alimentare mensile sufficiente a sfamare una famiglia per un mese è distribuito a 300 famiglie  più povere di Aleppo. I vari progetti della nostra Associazione continuano. 70 famiglie che accompagniamo del quartiere Midan , da ben prima della guerra ancora ricevono un aiuto alimentare mensile e cure mediche gratuite.
"Imparare a crescere" per bambini dai 4 ai 7 anni, con le sue otto educatrici , continua a rendere felici circa 40 bambini. "La scuola delle competenze" -Skills School- per gli adolescenti  rallegra  30 ragazzi e ragazze. E, infine, "Tawassol" è per  due gruppi di 6 adulti ciascuno, che  imparano il computer, lingua straniera e la pedagogia.

I nostri locali  sono pieni di vita: sfollati alloggiati lì, altri sfollati che vengono in  visita , i richiedenti aiuto, i bambini dell' "Imparare a crescere", i giovani del  "Competenze Scuola" , gli adulti del "Tawassol" , a volte gli Scouts  del gruppo Champagnat e i malati che affollano il punto medico per tutto il pomeriggio…. 
Il tutto con il sottofondo del suono di cannone che tuona e i fischi dei proiettili. Per non parlare del camion cisterna che si mette al centro del campo per rifornire i nostri serbatoi di acqua ogni  giorno e il nostro furgone che entra ed esce più volte al giorno pieno di cibo e merci (quelle che si trovano), acquistati o ricevuti. In serata, circa alle ore 21 , quando torna la calma, ci riuniamo per valutare il nostro giorno, prendere decisioni, rispondere alle e-mail e condividere.

E con voi, vorrei condividere alcune bei gesti di solidarietà che abbiamo recentemente sperimentato.

YS, un 19enne è  trasferito in condizioni critiche presso l'ospedale San Louis, colpito da un proiettile che ha perforato i polmoni, trachea e del collo. Posto sotto ventilazione meccanica, terapia intensiva, è sottoposto ad intervento chirurgico d'urgenza dal più grande chirurgo toracico di Aleppo (che fa parte del gruppo di progetto "Vittime di Guerra" e quindi non chiederà alcun onorario ). La sua condizione è migliorata ma restava critica. Quella sera, il chirurgo e il medico rianimatore hanno  rifiutato di tornare a casa e hanno trascorso la notte in ospedale per essere presenti se la situazione del giovane paziente fosse peggiorata durante la notte.

 GZ, sfollato da Jabal Al Sayde, disoccupato  che vive con la sua famiglia di cinque persone nella nostra comunità , ha ricevuto una donazione di 4000 LS dalla sua chiesa. Tale importo è appena sufficiente per le piccole spese quotidiane della famiglia. Ma ha voluto  darci 1000 LS per partecipare all'acquisto di pane che ha raggiunto prezzi da capogiro a causa del blocco.

Ecco dove siamo. Cerchiamo di resistere malgrado tutto, resistere dopo un anno esatto, 365 giorni di guerra. Resistere al pessimismo, alla stanchezza, allo scoraggiamento e all'estremismo. 
Come ha detto il nostro grande amico Jean Debruynne ** : 
"Resistere è non rinunciare mai a guardare il sole attraverso  l'apertura di un tombino" o ancora: "Resistere è  essere abbastanza testardo per vedere levarsi il giorno dietro il filo spinato ".

Nabil Antaki , per i Maristi Blu

* Al momento dell' invio di questa lettera, sembra che il blocco si sia alleggerito  e la situazione dell'embargo è un po' alleviata

**Jean  Debruynne sacerdote della Missione di Francia. Poeta e scrittore, ha accompagnato molti movimenti che Scout e Guide di Francia.