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domenica 17 febbraio 2013

Annullata l' iniziativa "Riscatta un cristiano"


Cari amici,

nei giorni precedenti avevamo lanciato una raccolta per riscattare i sacerdoti rapiti, e altri cristiani di Aleppo.

Adesso dalla Siria ci dicono che non è una iniziativa opportuna, in quanto rischia di esporre altri cristiani a pericoli di estorsioni.

L’iniziativa è revocata, tutto quello che è già stato o sarà versato sarà dato ai poveri e ai rifugiati.

 Ringraziamo tutti coloro che hanno aderito e i vari siti web che hanno rilanciato l'iniziativa.

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Ringraziamo tutti gli esponenti ecclesiastici che  hanno corretto la nostra "imprudente" iniziativa RISCATTA UN CRISTIANO che, nell'impeto di una buona opera di carità, ci era parsa trovare sintonie. Si è trattato di un equivoco. 
Riportiamo sotto il comunicato dell'Agenzia FIDES.

Inoltre, nel ringraziare sentitamente  www.fides.org che pochi giorni fa ha dato rilievo all'iniziativa con un ampio articolo, segnaliamo ai lettori e corrispondenti che da sempre questo Blog nasce come iniziativa cristiana e laica dei siti Fraternità Maria Gabriella e Undicesima Ora.
Ora pro Siria non è gestito dalle Sorelle Trappiste, né vuole rappresentare alcuna comunità monastica in particolare, ma è una libera iniziativa di cristiani laici, amici di diverse comunità monastiche in Italia e in Siria, che agiscono solo ed esclusivamente in nome proprio e non delle Monache le quali non sono da ritenere responsabili, autrici o ispiratrici delle nostre iniziative.
Fraternità Maria Gabriella e Undicesima Ora




Per i sequestrati la Chiesa non paga riscatti, ma offre preghiere

Aleppo - Agenzia Fides- 18/2/2013 – 
La Chiesa siriana, in tutte le sue articolazioni e comunità, non ha mai pagato e mai pagherà riscatti per i cristiani sequestrati. I fedeli chiedono alla comunità internazionale un sostegno per fermare la disumana pratica dei sequestri, verso tutti i cittadini siriani, e invitano i confratelli cristiani del mondo a offrire preghiere e sacrifici spirituali per le vittime. E’ quanto riferiscono all’Agenzia Fides autorevoli fonti nella Chiesa cattolica in Siria, specificando che qualsiasi campagna di “redenzione” dei rapiti (attualmente sono due i sacerdoti in mano a bande di sequestratori) è una campagna di natura del tutto spirituale e non implica alcuna raccolta di fondi. Padre Alberto Barattero, dei Missionari del Verbo Incarnato, in una nota pervenuta a Fides, rimarca che i religiosi della sua fraternità non si adoperano nella “raccolta di denaro” per i sequestrati, ma che proseguono l’impegno di solidarietà verso famiglie, cristiane e non, che soffrono povertà e sfollamento a causa del conflitto.

http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=41032&lan=ita

La terza Quaresima di sofferenza per i cristiani che vivono in Siria

  Un tempo segnato insieme da inquietudine e speranza: lo scrive l'Arcivescovo maronita di Damasco Samir Nassar, che si sofferma su alcuni fatti recenti che hanno ispirato sentimenti ambivalenti tra i battezzati in Siria: le dimissioni di Benedetto XVI, la visita a Damasco del Patriarca maronita Boutros Bechara Rai, l'esodo dei fedeli della Chiesa greco-ortodossa.



"Papa Benedetto XVI è stato vicino a questo popolo dimenticato"


Damasco - Agenzia Fides - 14/2/2013)

 La rinuncia del Santo Padre - scrive monsignor Nassar - ha toccato in modo del tutto particolare i cristiani siriani: la preghiera e gli appelli di Benedetto XVI per la pace in Siria, insieme ai suoi gesti di carità concreta, “avevano reso questo Papa così vicino a questo popolo dimenticato”. L'Arcivescovo maronita si augura che si possa procedere lungo il cammino comune “in questo tempo di Quaresima che lui ha scelto per continuare in maniera diversa la sua missione”.

Un fatto lieto citato nel messaggio dell'Arcivescovo è la recente visita a Damasco del Patriarca maronita: “Nessuno dei 15 Patriarchi greco-ortodossi” sottolinea S. E. Nassar “ha osato venire a Damasco in occasione della intronizzazione di Giovannni X Yazigi come nuovo Patriarca greco-ortodosso di Antiochia. L'unico che ha voluto varcare il confine siriano libanese per essere presente alla Messa d'insediamento è stato il Patriarca maronita Bechara Boutros Rai, nonostante le tensioni che ora segnano i rapporti tra i due Paesi”. S. B. Rai – riferisce l'Arcivescovo Nassar - è stato accolto da migliaia di cristiani che hanno salutato “piangendo di gioia” il Patriarca venuto nel nome “della pace, dell'unità e della speranza”.
Proprio le occasioni pubbliche legate all'inizio del nuovo Patriarcato greco ortodosso con sede a Damasco hanno reso evidente l'esodo dei cristiani che sta falcidiando soprattutto la comunità ora affidata a Giovanni X Yazigi. Una cattedrale mezza vuota – racconta S. E. Nassar - aveva accolto il nuovo Patriarca il 20 dicembre, dopo la sua elezione. “La Chiesa greco-ortodossa” posegue l'arcivescovo maronita - “rappresenta il 60% dei cristiani in Siria”, ma nei due anni di conflitto “l'emorragia ha disperso più di metà delle parrocchie. Molte decine di migliaia hanno lasciato il Paese per fuggire nei paesi confinanti, cercando poi rifugio ai quattro angoli del mondo”.

L'indebolimento della comunità greco-ortodossa, definita da monsignor Nassar “spina dorsale del cristianesimo siriano”, a suo giudizio rimette in questione l'avvenire di tutte le minoranze cristiane in Siria. “La guerra dell'Iraq ha provocato l'esodo di massa dei suoi cristiani... La Guerra in Siria avrà le stesse conseguenze?” si domanda l'arcivescovo maronita, chiedendo anche di pregare “Nostra Signora dei senza rifugio” per i sacerdoti nelle mani dei rapitori dal 9 febbraio e per tutte le altre migliaia di scomparsi registrati nel conflitto siriano.

http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=41011&lan=ita


Mons. Zenari: camminiamo sul sangue, la comunità internazionale se ne lava le mani






mons. Mario Zenari: Purtroppo è la terza Quaresima che abbiamo iniziato in questo clima di terribile sofferenza di tutta la popolazione siriana. Più che la Quaresima, vorrei dire che qui stiamo vivendo il Venerdì Santo, il terzo Venerdì Santo, che dura, dura … e che ancora non lascia intravvedere le luci della Pasqua. Ecco, purtroppo temo che si abbia l’impressione che si ripeta quel gesto del Venerdì Santo, che sentiamo nel Vangelo, di lavarsene le mani. Sotto certi aspetti si ha l’impressione che anche la Comunità internazionale, come recentemente diceva il mediatore internazionale Brahimi, stia lì a guardare questa Siria che va in rovina: va in rovina sotto gli occhi della Comunità internazionale, che non sa che cosa fare! Il numero delle vittime, che viene continuamente aggiornato, è veramente impressionante: si ha l’impressione di camminare sul sangue di queste vittime della violenza. Anche qui a Damasco, quante esplosioni in questi due anni… Questo sangue che anche fisicamente si attacca sotto la suola delle nostre scarpe, camminando qui per la Siria! Questa violenza è ormai diffusa dappertutto!


D. - Come vive la gente?
R. - La gente è ormai molto stanca, molto delusa… Sono anche molto abbattuti sotto l’aspetto del vivere quotidiano: la mancanza di cibo, la mancanza di quelle cose normali di cui c’è bisogno in inverno, come il riscaldamento, la mancanza di lavoro e la mancanza delle scuole per i bambini…. In più, tante sono le famiglie provate soprattutto da sofferenze e da lutti. Si vede una popolazione accasciata e stanca. Si ha l’impressione che questo conflitto, che dura ormai così a lungo, non riesca più a suscitare l’impegno di chi potrebbe - soprattutto la Comunità internazionale - agire e fare qualcosa per una soluzione pacifica e rapida.

D. - Dai microfoni della Radio Vaticana, quale appello vuole lanciare?
R. - Io farei un appello a tutti coloro che hanno qualche possibilità o che hanno, per autorità, il dovere di intervenire e di non lavarsene le mani, ma di intervenire presto e subito affinché si arrivi ad una soluzione pacifica della crisi.

D. - In questa situazione, come vive la comunità cristiana?
R. - Le varie comunità dei differenti riti hanno cominciato o stanno per cominciare la Quaresima. Devo dire, da quello che ho visto anche nei mesi passati, che i cristiani frequentano con ancora più fervore le Chiese, pregano il Signore. Bisogna accomodare un po’ gli orari, perché non si può fare una liturgia, per esempio, alla sera e quindi si anticipano gli orari, ma ugualmente le chiese sono piene e si nota una grande affluenza: i cristiani sentono che c’è bisogno veramente dell’aiuto di Dio in questa situazione!

Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/02/14/siria._mons._zenari:_camminiamo_sul_sangue,_la_comunità_internazionale/it1-664971
del sito Radio Vaticana