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martedì 5 febbraio 2013

Il Vescovo di Aleppo denuncia l'indifferenza dell'Occidente verso i cristiani d'Oriente

L'Occidente "non attribuisce alcuna importanza alle comunità cristiane" in Medio Oriente, tuttavia garanti di "laicità positiva" e di "libertà di coscienza": triste  denuncia di Monsignor Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo e presidente di Caritas-Siria




Qual è la situazione ad Aleppo dove Lei tornerà martedì 5 febbraio dopo il Sinodo della Chiesa caldea?
 Da sette mesi Aleppo vive nel terrore e nell'angoscia. Ci sono diversi fronti e non si sa quando attaccano. Assistiamo continuamente ad avanti-e-indietro. Abbiamo cecchini appostati ai bordi dei quartieri, autobombe, attentati. A volte i ribelli mirano su postazioni militari e possono  sbagliare; o al contrario, l’armata risponde.
Il quarto punto, il più grave, è quello dei sequestri di persona, in assenza di autorità dello Stato e di polizia. È molto difficile determinare chi esegue i rapimenti. Non si può correre il rischio di uscire in auto da Aleppo. Mentre l'80% dei siriani è disoccupato, questi rapimenti sono un'opportunità di profitto.

Anche la classe media è diventata povera. Non c'è  riscaldamento, nè elettricità. Acquistare una bombola di gas è un lusso. Il costo è l'equivalente di € 35 contro € 1.5 di prima. Così tante persone mangiano cose fredde per sopravvivere.

I cristiani sono esposti in quanto tali? Che dire delle esecuzioni sommarie?
I cristiani sono forse più esposti al sequestro di persona, nel senso che non sono organizzati come delle milizie in un sistema tribale.
In generale, a proposito delle esecuzioni sommarie, non vorrei dire qualcosa di vago e generico. Ci sono esecuzioni, soprattutto di militari. Ci sono confessioni particolarmente prese di mira, come gli alawiti. Abbiamo sentito di minacce non indirizzate ai cristiani in quanto tali, ma per esempio verso gli armeni, nella città di Aleppo, che hanno mostrato una certa  solidarietà con il regime contro i gruppi armati.

Le chiese d'Occidente, e l’Occidente stesso, fanno abbastanza per la Siria?
 Non vogliamo che il nostro Paese sia distrutto, che si venga a darci un po' di soldi per consolarci: sarebbe davvero indegno del nostro popolo. Ciò che serve è una vera comprensione del problema, è aiutare la Siria ad entrare in un processo di dialogo e di riconciliazione. Io sono contro ogni armamento delle parti . Non è mai troppo tardi.

Questo conflitto è stato utilizzato al servizio di interessi politici ed economici di Potenze regionali e internazionali. Fin dall'inizio, ho parlato di un supporto di orchestrazione mediatica, e continuo a dirlo, anche se ciò dispiace.
Come Chiesa, facciamo di tutto per sopravvivere, per restare in vita. C'è una bella storia, una ricca convivialità. Cerchiamo di dare il buon esempio per restare, trovare soluzioni per tutti, per questo vivere insieme. Bisogna sempre superare la violenza in modo intelligente con la razionalità, la carità, il perdono. Accettare l’altro diverso. Acquisire la cultura della cittadinanza: l'esortazione apostolica di Papa Benedetto XVI insiste sulla laicità positiva e la libertà di coscienza. Dobbiamo avere il diritto di scegliere il proprio credo nel rispetto degli altri. I cristiani possono essere garanti di questa evoluzione a causa delle loro radici in questa cultura, ed è un peccato perderli,  costringerli ad andarsene.
Ci si sorprende in Medio Oriente, nel vedere come l'Occidente non dà alcuna importanza a queste comunità cristiane. Si ha l'impressione di non essere ascoltati ! Importa poco della nostra presenza e della nostra partenza! La priorità dell'Occidente è il potere economico, la società dei consumi! Non si vede l'importanza storica della nostra presenza. Da un lato, società secolarizzate, laicizzate, senza nessuna dimensione di trascendenza, e dall'altra parte dei musulmani che diventano sempre più fanatici. I cristiani sono intrappolati tra la mentalità secolarista e la mentalità fondamentalista. Occorre superarle ambedue.

 Intervista a cura di Jean-Louis de La VAISSIERE (AFP).
Traduzione dal francese a cura di FMG.