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martedì 16 ottobre 2012

IL PAPA INVIA UNA DELEGAZIONE IN SIRIA

Lo ha annunciato il card Bertone al Sinodo. “Porteranno la nostra solidarietà e un’offerta personale dei padri sinodali alla popolazione”

da Vatican Insider , 16 ottobre

"Consolamini, consolamini popule meus..."
Benedetto XVI ha «disposto che una Delegazione si rechi nei prossimi giorni a Damasco con lo scopo di esprimere, a nome Suo e di tutti noi: la nostra fraterna solidarietà a tutta la popolazione, con un’offerta personale dei Padri Sinodali, oltre che della Santa Sede». Lo ha annunciato il card. Tarcisio Bertone al Sinodo.

«Non possiamo essere semplici spettatori di una tragedia come quella che si sta consumando in Siria: alcuni interventi sentiti in aula ne sono la prova. Convinti che la soluzione della crisi non può essere che politica e pensando alle immani sofferenze della popolazione, alla sorte degli sfollati nonchè al futuro di quella nazione, alcuni di noi hanno suggerito che la nostra assemblea sinodale possa esprimere la sua solidarietà», ha detto il cardinale segretario di Stato nel suo intervento pomeridiano al Sinodo dei Vescovi.
  
«Il Santo Padre - ha proseguito - ha così disposto che una Delegazione si rechi nei prossimi giorni a Damasco con lo scopo di esprimere, a nome Suo e di tutti noi: la nostra fraterna solidarietà a tutta la popolazione, con un’offerta personale dei Padri Sinodali, oltre che della Santa Sede; la nostra
vicinanza spirituale ai nostri fratelli e sorelle cristiani; i nostri incoraggiamenti a quanti sono impegnati nella ricerca di un accordo rispettoso dei diritti e dei doveri di tutti, con una particolare attenzione a quanto previsto dal diritto umanitario».
  
Della delegazione, ha annunciato Bertone, fanno parte: il cardinale Laurent Mosengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa; il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso; il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York; monsignor Fabio Suescun Mutis, ordinario militare in Colombia; monsignor Joseph Nguyen Nang, vescovo di Phat Diem; monsignor Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato; monsignor Alberto Ortega, officiale della Segreteria di Stato.
  
«Si presume - ha concluso il card. Bertone - che esperite le formalità necessarie con il nunzio apostolico e con le autorità locali, la delegazione si recherà a Damasco la settimana prossima. Nel frattempo preghiamo perchè prevalgano la ragione e la compassione».


Il Vescovo armeno-cattolico Marayati: la visita della delegazione del Sinodo “motivo di speranza per i cristiani e per tutti gli abitanti della Siria”

Aleppo (Agenzia Fides) - “La notizia che una delegazione del Sinodo dei Vescovi in corso a Roma verrà in Siria è un motivo di speranza per i cristiani e per tutti gli abitanti della Siria. Tutti ci auguriamo che la visita assuma il profilo di una vera e propria missione di pace, per chiedere la riconciliazione tra le parti che si combattono”. Così dichiara all'Agenzia Fides l'Arcivescovo di Aleppo degli armeni cattolici, Boutros Marayati. Nella città martire da mesi al centro dei bombardamenti e degli scontri tra esercito governativo e milizie degli insorti, l'eventualità di essere visitati da una delegazione di Cardinali e Vescovi provenienti da Roma rappresenta già di per sé un segno potente: “La visita annunciata fa capire quanto la Santa Sede e i Vescovi di tutto il mondo abbiano a cuore le sorti di tutti i popoli del Medio Oriente. Sarebbe bello che venissero a Aleppo. Li aspettiamo. Se vengono a trovarci saremo contenti” commenta Monsignor Marayati.

Secondo il capo della comunità armeno-cattolica di Aleppo, la missione dei Pastori cattolici in Siria può realisticamente aprire uno spiraglio inedito per la soluzione del conflitto siriano, proprio in virtù del suo profilo sui generis: ”Finora - spiega a Fides l'arcivescovo Marayati - ci sono state perdite terribili, per tutti. Morti, distruzioni, sfollati, vite in fuga. La storia insegna che a volte i nemici possono trovare un'intesa e col tempo riconciliarsi. Anche in Europa i popoli si sono fatti la guerra, e ora sono amici e collaborano in pace. Ma questo chiede un intermediario che sappia parlare anche al cuore ferito delle persone, non usando solo il linguaggio del calcolo politico. La delegazione del Sinodo può avere questa funzione diplomatica, in senso umano. Testimoniando la passione per la dignità umana condivisa da musulmani, ebrei e cristiani, possiamo provare a salvare gli uomini, le donne e i bambini che qui soffrono e aspettano salvezza, in una situazione che sembra senza via d'uscita”.
Riguardo ai motivi che alimentano il conflitto, Boutros Marayati invita a evitare letture superficiali e fuorvianti: “l Vescovi - spiega a Fides - conoscono bene la situazione. Ormai non è più solo questione di riforme democratiche richieste o osteggiate. In questa situazione disastrosa è entrato di tutto. La situazione è complicata. E tra le altre cose, quello che preoccupa è l'emergere del fanatismo religioso. Quando la religione diventa violenta e si combatte in nome di Dio, viene messa a repentaglio l’intesa con i fratelli delle altre religioni, che qui abbiamo condiviso per tanto tempo. Anche per questo attendo con speranza l'arrivo qui in Siria dei Cardinali e dei Vescovi provenienti da Roma: tutto quello che si muove in favore del popolo siriano, da qualunque parte venga, sarà benedetto dal Signore”.
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=40100&lan=ita

Mother Agnes: "ENOUGH WITH THE VIOLENCE, WE WANT PEACE"



About two million Syrians, or ten per cent of the population are Christian. One of the more outspoken members of the Christian community there is a Lebanese-born nun Mother Agnes Mariam of the Cross who lived in Homs for 18-years. She's been travelling the world recently, drawing attention to the civil war in her adopted country and says the Syrian situation is not as simple as it's being reported claiming rebel forces are to blame for attrocities against minority groups including Christians, and for threats which forced her from her own Syrian home.
Mother Agnes says the path to freedom and democracy is through peaceful dialogue not violence.
SBS reporter Luke Waters spoke with Mother Agnes Mariam in Melbourne. 4 October 2012