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sabato 23 giugno 2012

Kofi Annan: "Bisogna agire in fretta per riportare la pace in Siria." Ma nel frattempo ...

“E' necessario il sostegno di tutta la comunità internazionale per risolvere la situazione in Siria” ed è necessario agire in fretta. E’ l’appello lanciato da Kofi Annan, inviato dell'Onu e della Lega Araba in Siria, parlando in conferenza stampa a Ginevra. La situazione del Paese si sta sempre più deteriorando: oggi ore di scontri a Qudsaya, sobborgo vicino Damasco hanno provocato diverse vittime. Secondo le Nazioni Unite oltre un milione e mezzo di siriani hanno bisogno di aiuti umanitari. "
Alzare il livello di pressione" per convincere le parti a fermare le uccisioni e a iniziare il dialogo". E’ quanto ha chiesto alla comunità internazionale e soprattutto ai Paesi con più influenza, incluso l’Iran, l’inviato dell’ONU in Siria, Kofi Annan. ''Bisogna agire ora, ha insistito, quello in Siria non può essere un processo senza fine' perché più tempo passa più il futuro del Paese “sarà nero''. Annan ha anche riferito di essersi recato in questi giorni in diverse capitali del mondo per parlare dei prossimi passi per l'attuazione del piano di pace'' e organizzare una conferenza internazionale in Svizzera alla fine del mese. Un richiamo a fare di più per trovare una soluzione è venuto anche dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un colloquio con il suo omologo siriano.
http://www.radiovaticana.org/it1/articolo.asp?c=598899

Siria, la CIA arma e seleziona i ribelli
da "La Perfetta Letizia" 23- 06-12

Gli Stati Uniti armano i ribelli in Siria. Non è un novità, ma quando lo scrive il New York Times fa sempre un certo effetto
Secondo il più importante quotidiano Usa, un gruppo di agenti della Cia, l’intelligence degli Stati Uniti, si trova nella Turchia meridionale, sul confine con la Siria, e partecipa alla consegna di armi ad alcuni gruppi di opposizione al regime di Bashar al-Assad. Il New York Times cita funzionari statunitensi e fonti di servizi di intelligence arabi. In particolare, secondo le fonti, gli uomini inviati dagli Stati Uniti partecipano alla scelta dei gruppi a cui consegnare le armi e operano per evitare che finiscano in mano a combattenti vicini ad al-Qaeda o ad altri gruppi terroristici.Gli Stati Uniti non forniscono direttamente le armi, il cui acquisto è invece finanziato da Turchia, Arabia Saudita e Qatar. Si tratta in gran parte di fucili automatici, lanciarazzi, munizioni e un certo numero di armi anticarro, fatte entrare in Siria attraverso il confine turco e consegnate ai combattenti da intermediari, come i Fratelli Musulmani locali. L’obiettivo degli Stati Uniti non e’ solo quello di armare un gruppo selezionato di combattenti, ma anche di raccogliere informazioni sulla galassia piuttosto ambigua e mutevole dell’opposizione siriana.
http://www.laperfettaletizia.com/2012/06/siria-la-cia-arma-e-seleziona-i-ribelli.html

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